Albergo Atene Riccione

 

Vocabolario della Moda Italiana per Stranieri

Benvenuti nel mondo affascinante della moda italiana! Questo articolo è pensato per aiutare gli stranieri a comprendere meglio il lessico specifico di questo settore, attraverso definizioni chiare e scenette illustrative.

Abbigliamento: Termini Generali

La parola abbigliamento indica i vestiti e tutto quello che indossiamo. A seconda delle caratteristiche, l’abbigliamento può essere moderno, classico, antiquato, fuori moda, trasandato, vistoso, di cattivo gusto.

  • Abbigliamento femminile: gonna, camicetta, tailleur ecc.
  • Abbigliamento maschile: giacca, pantaloni, gilè ecc.
  • Abbigliamento da lavoro: tuta, grembiule, camice, divisa ecc.

I negozi di abbigliamento sono quelli che vendono solo vestiti e accessori. Quando questi negozi sono piccoli e eleganti, spesso hanno un nome francese, e si chiamano boutique. Esistono negozi di abbigliamento per ragazzi, per bambini, oppure per le attività sportive o per il lavoro.

Tipi di Abiti

Esploriamo alcuni tipi specifici di abiti con le loro caratteristiche distintive:

  • Abito da cocktail: Invenzione americana, i cocktail divennero popolari agli inizi degli anni ’20 e con la loro istituzione nacque la necessità di provvedere ad un appropriato abbigliamento. L’abito da cocktail era lungo fino al ginocchio o poco sotto, realizzato di solito in lana di peso leggero, raso, seta, velluto o altri tessuti preziosi, spesso ricamato, e lasciava scoperte le spalle e le braccia. Per questo motivo l’abito da cocktail era spesso completato da un corto giacchino o bolero.
  • Caftano: Capo che si ritiene di origine dell’antica Mesopotamia. Di taglio morbido, è lungo fino alla caviglia, aperto sul davanti, ha maniche ampie e lunghe; in genere in cotone o seta, è chiuso da una fusciacca.
  • Chemisier: Il termine compare negli anni ’50 ad indicare un abito chiuso davanti da bottoni, con o senza colletto, di linea essenziale proprio come quella di una camicia.
  • Delfi: Abito ispirato al peplo greco, assomiglia ad una tunica.
  • Kimono: Veste giapponese morbida e dalle ampie maniche da fermare in vita con un obi, una sorta di larga fusciacca.
  • Robe manteau: Abito usato per lo più in inverno o primavera. Diritto o sciancrato, abbottonato sul davanti spesso a doppiopetto con collo e revers da uomo.
  • Sari: Abbigliamento tipico delle donne indiane, che consiste in un rettangolo in seta, cotone, senza tagli o cuciture da drappeggiare attorno al corpo.
  • Sarong: Indumento tradizionale di uomini e donne della Malesia e dell’Indocina.
  • Smoking: Abito da sera maschile, confezionato solitamente in panno o seta e lana. È costituito da una giacca mono o doppio petto nera, ma anche in altri colori. I calzoni sono neri con un gallone in seta sulla cucitura esterna.
  • Tight: Abito maschile da cerimonia, con giacca nera a falde larghe e lunghe, che partono sul davanti e pantaloni rigati nei toni del grigio nero.
  • Tubino: Abito semplice e casto di cui la versione più famosa è quella nera, classica e attillata.

Accessori

Un accessorio (borsa, sciarpa, gioiello, calzatura, ecc.) è un elemento secondario che affianca il look principale e lo rende unico.

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Borse

  • Bauletto: Contraddistinto dalla forma affusolata e allungata, si prende per il doppio manico e, solitamente, si chiude per mezzo di una cerniera.
  • Baguette: Quando si parla di questo tipo di borsa, piccola e rettangolare, non si può non pensare a quella di Fendi, lanciata più di 20 anni fa.
  • Briefcase: Rettangolare, piatta e rigida, ricorda molto una busta da lettere, grazie anche all'apertura nella parte superiore.
  • Clutch: Piccola borsetta da sera senza manico.
  • Frame: Se ami le borse vintage, saprai che moltissime di loro hanno questa forma.
  • Hobo: Borsa capiente dalla forma a mezza luna, concava verso l’alto, da portare a spalla.
  • Postino: Se ti sposti spesso in bicicletta o in motorino, questa è la borsa adatta, grazie alla tracolla molto lunga che lascia libero il corpo.
  • Kelly Bag: Borsetta per signora creata da Hèrmes, caratterizzata da manici corti.
  • Minaudiere: Più che una borsa, questo è un vero e proprio accessorio gioiello. Piccola e compatta, è l'ideale per le occasioni di gala o serate particolarmente eleganti.
  • Saddle: Prende il nome dalla tradizionale arte della selleria, grazie alla forma che ricorda la sella di cavallo, solitamente anche la manifattura.
  • Secchiello: Sacca, secchio o secchiello: tre varianti della stessa borsa inventata da Louis Vuitton. Si chiude tramite dei tiranti o la si lascia aperta.
  • Shopper: Somiglia al classico sacchetto della spesa. Rettangolare, spesso in tela , quindi adatta alla spiaggia o alle situazioni molto informali, ma ne esistono versioni più pregiate in pelle o pellami preziosi, dentro e fuori.
  • Tote: Simile nella forma alla shopper, è una grande borsa con doppio manico, di forma rettangolare o trapezoidale, che rimane aperta nella parte superiore.
  • Trapuntata: Per molti la trapuntata è solo una: la 2.55 di Chanel. Realizzata in pelle o in tessuto cuciti come una trapunta, è arricchita da manici in catena.
  • Vanity Case: Borsa da viaggio contenente gli oggetti da toilette.
  • Weekend: Il nome dice giù tutto, ideale per le partenze veloci di un paio di giorni. Adatta anche per la palestra.
  • Zainetto: Se ami i look un po' old school, non puoi rinunciare a questo trend.

Calzature

Si tratta di un indumento che riveste il piede e/o la gamba.

  • Ankle boot: È una calzatura che si ferma appena sopra la caviglia, per questa caratteristica è molto comoda. Oltre ai modelli chiusi possiamo trovarne altri alternativi sul mercato come ad es.
  • Ballerina: Questo modello nasce grazie a Brigitte Bardot, che chiese di realizzarle delle ballerine da passeggio.
  • Chanel: Ideata dalla stilista Coco Chanel. La scarpa può avere un tacco che varia da 0 a 12,5; chiusa sul davanti e rigorosamente a punta e aperta dietro.
  • Chelsea boot: Sono i classici stivali per le passeggiate a cavallo.
  • Chunky heel: È una calzatura con un tacco rettangolare accompagnato dal plateau davanti.
  • Chukkaboot: Stivaletto maschile che prende il nome dal gioco del polo, molto popolare negli anni ‘40 e ‘50 del 1900.
  • Clogs: O anche chiamato zoccolo, è una calzatura con un grosso tacco in legno.
  • Cowboy boot o camperos: Popolari negli anni ‘80, usati sia da ragazze che da ragazzi.
  • Creeper: Inventate da George Cox, molto utilizzate negli anni ’50 dai Teddy Boys.
  • Converse: Questa calzatura prende il nome dall’azienda statunitense che le ideò nel 1923.
  • Crocs: La Crocs è un brand statunitense che nasce nel 2002 in Colorado.
  • Décolleté: Tutte noi ne possediamo almeno un paio. Si presentano quasi sempre con un tacco di 8 cm, più o meno spigolose ma sempre attuali. In Italia la tipologia più famosa è lo “stiletto”, che grazie al suo tacco alto e sottile, dà l’impressione che le gambe siano più lunghe.
  • Derby: Termine che proviene dal conte di Derby che nel 1780 istituì una gara riservata a puledri di tre anni, che da allora si disputa a Epson in Inghilterra.
  • D'Orsay: Inventate da Gabriel d’Orsay come calzatura da sera.
  • Espadrillas: Tipologia di calzatura spagnola, in tela con zeppa in corda, con lacci che si intrecciano alla caviglia o al polpaccio.
  • Geta: Sono una tipologia di sandali tradizionali giapponesi. È un tipo di calzatura con suola di legno rialzata e una stringa a forma di Y. Vengono indossate con gli abiti tipici giapponesi (kimono e yukata). Grazie alla suola rialzata vengono preferiti quando piove e quando nevica. A volte la suola può variare: se femminile può essere ovale o maschile più rettangolare.
  • Ghette: Gambaletti di tessuto o di pelle che si mettono sopra le scarpe, fissate da un laccio sotto la suola, nell’incavo del tacco.
  • Infradito o flip flops: Calzatura composta da suola e cintura a forma di Y. Questa tipologia è indossata da varie persone di tutto il mondo, quasi sempre in spiaggia o d’estate in situazioni casual.
  • Jelly: Questa calzatura si rifà alla forma della ballerina, ma il materiale è il silicone.
  • Minnetonka: Come gli Ugg prende nome dall’azienda che li ha inventati.
  • Mou: Creati per evitare lo stress della vita frenetica.
  • Mocassini: La forma classica del mocassino nasce con la punta quadrata ma adesso ne troviamo altre varianti.
  • Oxford o francesina: Calzatura di tipo maschile considerata una tra le più classiche.
  • Platform: Sono tutte le scarpe dotate di una zeppa della stessa misura.
  • Sabot: È uno zoccolo con la suola di legno e la tomaia in cuoio chiusa sul davanti, che lascia completamente scoperto il tallone.
  • Sandali: La più primitiva forma di calzatura. Calzatura aperta, molto probabilmente di origine mediorientale; è composta in genere di una suola e di una parte superiore a strisce di cuoio o stoffa.
  • Slip-on: Molto popolari in Gran Bretagna grazie al brand Vans, che le ha rese sempre più contemporanee.
  • Slippers: Questa tipologia è un mix tra le ballerine e le calzature che utilizziamo in casa.
  • Timberland: Sono una tipologia di stivali che andavano di moda negli anni ’90.
  • Ugg boots: Ugg è un marchio californiano, molto famoso per questa tipologia di stivali di montone, scamosciato fuori e con vello di lana all’interno.
  • Wedge shoe: Scarpa con un’unica suola anche detta zeppa, con la parte del tallone sempre più alta.
  • Wellington boot: È il classico stivale che si usa quando piove, il suo inventore fu il Duca di Wellington.
  • Zori: Sono sandali tipici giapponesi. Simili alle infradito, sono senza tacco, fatte di fibre naturali o di materiali sintetici. Il piede ha una strana posizione sulla suola, visto che il tallone sporge di circa 1 cm ed il mignolo non poggia sulla suola. La stringa viene chiamata “hanao” ed è posto al centro nella parte finale del sandalo, quindi non c’è differenza tra destra e sinistra. Quasi sempre indossati con i calzini (tabi) ed il kimono per le occasioni più formali. Per le donne questa calzatura se è realizzata in broccato è formale e quindi utilizzata in occasioni cerimoniali. Mentre per gli uomini sono di paglia o materiali che la imitano e con suola in sughero.

Cappelli

  • Cloche: Cappello da donna in voga tra il 1915/1930.
  • Fez: Copricapo a forma di tronco di cono, rosso con applicata al centro un lungo cordoncino che termina a nappa, che veniva usato dai turchi dell’impero ottomano. Prende il nome dalla vecchia capitale del Marocco. Oggi è adottato in alcuni paesi arabi.
  • Gibus: Dal nome del cappellaio parigino che lo inventò nell’Ottocento.
  • Kippa: È lo zucchetto portato dagli ebrei praticanti.
  • Paglietta: Modello di cappello di paglia di forma circolare, cupola piatta e dura, falda rigida e ornato di un nastro. In voga tra le donne degli anni ’20, era il copricapo dell’uniforme estiva dei collegi femminili britannici.
  • Panama: Cappello maschile estivo in paglia intrecciata a tesa larga e calotta incavata al centro.
  • Pillbox: Letteralmente scatola per pillole, ma anche sta ad indicare un minuscolo cappello a forma di tamburello. Famoso negli anni ’60 perché J.
  • Sombrero: Cappello che fa ombra (sombra in lingua spagnola) grazie alla larghissima tesa rigida con cupola a cono.

Altri accessori

  • LAVALLIERE: Larga cravatta morbida, generalmente in nero, annodata a fiocco.
  • ASCOT: È la cravatta del tight. Viene annodata al collo con un doppio nodo, fermato da una spilla.

Professioni nel Mondo della Moda

  • Accessories Designer: si occupa di progettare accessori, gioielli, scarpe e borse, in ogni fase del suo processo creativo e di realizzazione che portano al prodotto finito.
  • Fashion Buyer: È la persona che, nel mondo della moda, è responsabile dell'acquisto di collezioni o capi in showroom. Il fashion buyer può lavorare per un brand specifico oppure per uno store multimarca.
  • Fashion Stylist: è una figura professionale che vive di moda a 360° gradi. Il suo compito principale è quello di procurarsi dei capi e combinarli ad arte per vestire le modelle, per realizzare scatti fotografici per una rivista, per un brand o per una passerella.
  • Product Manager: Si occupa di coordinare e supervisionare le operazioni degli uomini prodotto e le sezioni delle diverse linee, interfacciandosi con le figure che si occupano di marketing, di vendite e di comunicazione, oltre che di design.

Altri Termini Utili

  • Cheap: Voce inglese che significa economico e a buon mercato.
  • Collezione: Si intende una raccolta di gioielli, accessori, borse o scarpe realizzate da uno stilista o un brand per una determinata stagione e legati tra loro da un fil rouge: un tema, un colore, un mood. Spesso, insieme alle collezioni di moda, vengono realizzate, ad hoc, anche delle collezioni di accessori.
  • Creatività: Con il termine creatività si intende la capacità cognitiva di creare con fantasia.
  • Dyeing: Termine che indica il processo di tintura, ovvero l'operazione che permette di dare o cambiare colore a materiali per mezzo di un bagno, liquido in cui sono disciolti coloranti.
  • Haute Couture: Il termine, abbreviazione di Haute Couture, alta moda in italiano, si riferisce alla lavorazione di capi unici, non destinati al mercato di massa.
  • Tinta unita: Sono caratterizzate da un unico colore.

Capi Spalla

  • Anorak: Giacca con cappuccio, originariamente in pelle di foca, portata dagli esquimesi che chiamavano anorak il vento. Nel corso del tempo, è diventata il più popolare capo sportivo antivento realizzato ormai in tessuti ultratecnologici.
  • Berta: Scialle di cotone, lino o merletto che a metà dell’Ottocento veniva portato sulle ampie scollature per coprire il seno.
  • Blazer: Dal verbo inglese to blaze, risplendere, sfavillare. Giacca sportiva blu mono o doppio petto in stile marina con bottoni dorati. Dalla fine dell’Ottocento, in vari colori e fogge, ha fatto parte della tenuta sportiva degli studenti nei college inglesi, per il tennis e il cricket.
  • Blouson: Voce francese che sta a significare: blusa pesante, giubbetto. Indica il giubbotto in pelle chiuso da zip o da automatici a pressione.
  • Bomber: Voce inglese che significa bombardiere. Corto giubbotto stretto alla vita, usato dai piloti inglesi della Royal Air Force e da quelli americani durante la Seconda Guerra Mondiale, per difendersi dal freddo delle alte quote. Moda che viene adottata dai giovani a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, dove il bomber rappresenta il capo principale del loro abbigliamento casual assieme ai jeans, agli scarponcini ed agli occhiali da sole.
  • Caban: Ampia giacca in panno, di taglio sportivo. Per alcuni deriva dalla divisa dei cocchieri inglesi dell’Ottocento e deve il nome al termine cab, carrozza. Per altri, invece, da un giaccone di marinai bretoni del ‘700.
  • Casacca: Dalla lingua russa kasakin, è un tipico indumento della Russia Bianca.
  • Cerata: Giacca lunga, con chiusure sul davanti e ai polsi, ermetiche all’aria e all’acqua, con abbinati pantaloni dalle stesse caratteristiche.
  • Dinner Jacket: Locuzione inglese che significa letteralmente giacca da cena.
  • Djellabah: Mantello con cappuccio originario del Marocco, lungo fino al ginocchio e oltre, provvisto di ampie e lunghe maniche e portato aperto al collo.
  • Dolman: Capo maschile originario della Turchia, simile ad un cappotto lungo.
  • Domino: Mantello largo e lungo con cappuccio, all’origine solo nero, poi in tessuti preziosi e colorati, da indossare su capi importanti da sera.
  • Fichu: Piccolo scialle, piegato a triangolo, che si porta sulle spalle o intorno al collo. Di grande moda nel 1700, ornava i decolletè che erano troppo profondi.
  • Gilet: Corpetto aderente, senza maniche e abbottonato sul davanti, da portare sotto la giacca.
  • Guru: Parola indiana che significa maestro.
  • K-Way: È il marchio francese di una giacca impermeabile, che fu prodotta per la prima volta negli anni ’60.
  • Parka: Capo d’abbigliamento esquimese delle isole Aleutine, il parka è realizzato in tessuto impermeabile, spesso imbottito, chiuso sul davanti da una zip. Arriva a me...

Scenette Illustrative

Per rendere il lessico più vivo e memorabile, presentiamo alcune scenette che illustrano l'uso dei termini della moda in contesti reali.

Sketch A: Moda a Tutti i Costi

In un negozio di abbigliamento femminile, Pauline cerca un tailleur marrone, ma il commesso Zou, ossessionato dalla perfezione, le propone un vestito azzurro enorme e chiama la sarta Marcia per adattarlo. La sarta, in preda a una furia creativa, trasforma il vestito in un tubino ridottissimo, lasciando Pauline esterrefatta.

Sketch B: Fuori Misura

Khadija, una cliente un po’ rotondetta, va in farmacia per comprare delle medicine e delle calze a compressione graduata. Nonostante insista di portare una taglia 40, il farmacista Pavel la convince a prendere una taglia più grande, sostenendo che le calze sono molto strette.

Sketch C: Originale Africano

Julia cerca un vestito africano per un'amica al mercatino. Il venditore Giuseppe le assicura che i vestiti sono originali dall'Africa, ma quando arriva Pauline, che indossa un vero abito africano, scopre che l'etichetta dice "made in China".

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Sketch D: Un Regalo ‘Azzecato’

Kevin riceve in regalo due maglioni verdi identici per il suo compleanno. Entrambi i maglioni sono della taglia sbagliata, ma Kevin, con il suo tipico sorriso gentile, cerca di apprezzare i regali.

Queste scenette, seppur umoristiche, mettono in luce come il lessico della moda e dell'abbigliamento sia parte integrante della vita quotidiana in Italia.

Tabella Riepilogativa Termini Chiave

Termine Definizione
Abbigliamento Vestiti e accessori che indossiamo.
Accessorio Elemento secondario che completa un look.
Boutique Negozio di abbigliamento piccolo ed elegante.
Haute Couture Alta moda, capi unici realizzati su misura.

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TAG: #Stranieri #Italiano #Italia

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