Albergo Atene Riccione

 

Málaga in Piazza: Proteste Contro il Turismo di Massa e l'Aumento degli Affitti

Nella Spagna del sud, la città di Malaga ha vissuto una intensa giornata di mobilitazione con migliaia di persone che sono scese in strada per chiedere che vengano intraprese misure per contrastare i danni del turismo di massa. Alla fine è successo anche in una delle città più amate della Spagna. Anche Malaga si è trovata a fare i conti con il turismo di massa.

La manifestazione, dallo slogan “Málaga per vivere, non per sopravvivere”, ha visto, secondo i dimostranti, circa 25.000 adesioni, mentre le forze dell’ordine spagnole hanno stimato circa 5.000 partecipanti. Il corteo arriva dopo tre mesi di incontri e processi di organizzazione, che hanno visto protagonisti cittadini, attivisti, e sindacati come il Sindacato delle inquiline e degli inquilini di Málaga.

I manifestanti sono partiti da Plaza de la Merced e hanno simbolicamente girato attorno al centro storico “dal quale siamo stati espulsi” per poi entrarvici a fine manifestazione, in modo da sottolineare che Málaga “non è un parco tematico di attrazione” per turisti e speculazione. Nello specifico, i dimostranti chiedono un cambio del modello turistico che permetta un “degno” ritorno alle logiche cittadine.

Le Ragioni della Protesta: Aumento degli Affitti e Case Vacanze

In particolare, i cittadini chiedono innanzitutto misure concrete per frenare il fenomeno degli affitti brevi e contrastare l’aumento dei prezzi degli affitti per i residenti sul mercato immobiliare, giunto a livelli considerati insostenibili. Al primo posto tra le richieste, la limitazione delle case turistiche, che nella città spagnola, stando alle stime dello stesso sindacato degli inquilini, avrebbero ormai superato quota 12.000. Molte tra le nuove affittanze turistiche, secondo la stessa organizzazione, sarebbero inoltre fuori norma.

Queste, sottolinea il sindacato, starebbero aumentando vertiginosamente, e porrebbero Málaga sul gradino più basso del podio delle città spagnole con il maggior numero di case dedicate ai turisti, dietro alle sole Madrid e Barcellona. Il numero di case riservate ai turisti è un problema che va di pari passo con il forte aumento dei prezzi delle abitazioni che da anni colpisce la città spagnola. Secondo le statistiche di Idealista è anni ormai che il costo della compravendita delle case risulta in aumento, tanto da avere toccato i massimi storici da almeno il 2006.

Leggi anche: Esplora Málaga

La ragione della manifestazione è stata, paradossalmente, il troppo successo del turismo a Malaga. Se vent’anni fa la città accoglieva circa mezzo milione di turisti, quasi tutti di passaggio per le località marittime o per gli altri centri della regione come Siviglia e Cordoba, grazie a un lungo processo di riqualificazione Malaga è diventata un centro turistico importante: nel 2023 i turisti sono stati 1,6 milioni, e le previsioni per quest’anno sono per numeri ancora più alti.

Adesivi di Protesta e Iniziative Sociali

Gli appartamenti a uso turistico devono essere segnalati con la sigla AT; da qui l'idea di Drunko di creare degli slogan a partire da queste due lettere e da stampare su adesivi da appiccicare sulle porte degli alloggi turistici.

Cosa dicono le scritte? Per esempio: «Apestando a Turista» che potrebbe essere tradotto come puzza di turista o «AnTes una familia vivía aquí», una volta qui abitava una famiglia o ancora «AnTes to esto era centro», prima questo era centro. E, di pari passo, aumentano anche gli adesivi di protesta attaccati sulle pareti degli appartamenti turistici (spesso indicati con l’abbreviazione AT), sui quali si leggono messaggi come “AnTes esta era mi casa” (“primA quesTa era casa mia”) o “ApesTando a turista” (“puzzA di Turista”).

L'iniziativa degli adesivi è nata dopo che Dani Drunko, gestore di un popolare bar di Malaga, ha condiviso pubblicamente la sua storia, ovvero lo sfratto subito dal proprietario dell'abitazione nonostante la proposta di pagare un affitto più alto o di acquistare la casa. Drunko ha allora chiesto ai suoi concittadini, attraverso i social, di unirsi in una protesta contro il turismo di massa, inventando slogan divertenti che includessero la sigla AT. La protesta ha trovato solidarietà tra collettivi di cittadini e anche tra alcuni esponenti politici, critici nei confronti delle politiche urbanistiche attuate dall'amministrazione locale.

Il Contesto Spagnolo e le Misure Adottate in Altre Città

Málaga non è la prima città spagnola a sollevarsi contro l’incombente fenomeno del turismo di massa. Questa non è la prima manifestazione contro l’eccesso di turismo in Spagna: soltanto quest’anno ce ne sono state alle Canarie, alle Baleari e a Barcellona, e sono state tutte molto partecipate. Avevano infatti cominciato gli abitanti delle Baleari e di Barcellona poi quelli delle Canarie, e le manifestazioni sono state tutte molto partecipate.

Leggi anche: Percorsi Bus Turistico Malaga

Da circa dieci anni, il simbolo della rivolta al turismo è Barcellona: è qui infatti che nel 2014 i residenti della Barceloneta, ex quartiere marinaro della città, hanno dato il via alla prima manifestazione contro il turismo di massa in Spagna. Ed è anche qui che, nello stesso anno, venne sospesa la concessione di nuove licenze turistiche in tutta la città.

Nei due mandati successivi, la sindaca Ada Colau confermò la decisione del suo predecessore e fece un passo oltre: vietò l’apertura di nuovi hotel nel centro storico della città e istituì un corpo di circa 10mila ispettori per individuare e sanzionare gli appartamenti turistici illegali.

Nel giugno di quest’anno, il nuovo sindaco, Jaume Collboni, ha annunciato che, a partire dal 2028 la città non rinnoverà le licenze degli oltre 10mila appartamenti che vengono affittati a breve termine ai turisti. A Barcellona, proprio in questi giorni, Il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, una delle città più colpite dal medesimo fenomeno e tra le prime a vedere manifestazioni contro il turismo di massa, ha proposto una drastica soluzione: le oltre 10mila licenze per affitti brevi, in scadenza nel 2028, non saranno rinnovate. Barcellona è una città di 1,6 milioni di abitanti e lo scorso anno ha accolto più di 12 milioni di turisti.

Il fenomeno di Malaga non è isolato. Alle Canarie è diventato abbastanza comune vedere per strada scritte che chiedono ai turisti a tornarsene a casa, e a Tenerife la questione è ancora più grave, perché non riguarda solo il costo della vita ma anche l’accesso all’acqua: l’isola ha recentemente dichiarato un’emergenza idrica e la cosa ha portato a molte polemiche dato che è stato fatto notare come alcune aree più turistiche dell’isola consumassero fino a sei volte più acqua di altre zone prettamente residenziali.

A Maiorca l'estate scorsa i residenti hanno messo dei cartelli in prossimità di alcune spiagge che mettevano in guardia i turisti. Le scritte, in inglese dicevano: «attenzione alle meduse» o «attenzione, rocce che cadono». Ma più sotto, in catalano, era spiegato che non erano avvertimenti reali: «il problema non è la caduta di massi, è il turismo di massa» e «spiaggia aperta tranne che per gli stranieri (guiris) e le meduse».

Leggi anche: Cosa vedere a Malaga

Misure Adottate a Livello Internazionale

Il problema del turismo di massa, come sappiamo, non è limitato entro i confini della Spagna, anzi. E i cittadini di Malaga non sono gli unici ad aver deciso di prendere una posizione netta. A settembre 2023 a New York, negli Stati Uniti, sono stati vietati gli affitti di appartamenti a breve termine, mentre a Parigi gli appartamenti affittati a breve termine per più di 120 giorni all’anno vengono tassati come se fossero una struttura alberghiera.

A Firenze la giunta comunale ha approvato a luglio del 2023 una delibera per vietare l’apertura di nuovi Airbnb e altri alloggi ad affitto breve nel centro storico. E ad Amsterdam l’amministrazione locale ha avviato una campagna a marzo del 2023 per scoraggiare l’arrivo di turisti.

A Kyoto è stato da poco vietato ai turisti l’ingresso nei piccoli vicoli privati del quartiere di Gion, una delle destinazioni turistiche più amate della città dove si trovano le storiche sale da té in cui si esibiscono le geishe.

La Crescita del Turismo a Malaga: Dati e Conseguenze

Da sempre Malaga è una delle città turistiche più popolari della Spagna, ma negli ultimi anni il numero dei visitatori è cresciuto in modo esponenziale raggiungendo, nel 2023, i 14 milioni. Un record non apprezzato dai residenti che, come in molte altre città turistiche, all'aumento dei turisti vedono corrispondere: una diminuzione sul mercato immobiliare di case destinate ad affitti a lungo termine; l'aumento dei canoni; e anche la diminuzione dei servizi.

Aprono bar, ristoranti e negozi di souvenir e chiudono ferramenta, cliniche e negozi di casalinghi - solo per fare alcuni esempi. Con l’aumento del numero degli affitti brevi per turisti o nomadi digitali e l’acquisto di case da parte di investitori o nuovi residenti provenienti dall’estero, il numero delle case disponibili diminuisce, mentre il loro prezzo aumenta.

Se nel 2016 gli appartamenti registrati a uso turistico a Malaga erano 846, oggi sono 12mila, e questo senza considerare gli appartamenti affittati a turisti ma non registrati. Negli ultimi anni i prezzi delle case a Malaga sono aumentati notevolmente. Hanno di gran lunga superato i picchi del 2007, quando in Spagna scoppiò una grossa bolla immobiliare, e continuano a crescere a ritmi che buona parte della popolazione giudica insostenibili; lo stesso vale per i costi degli affitti.

Tabella: Evoluzione del Turismo a Malaga

Anno Numero di Turisti Appartamenti Turistici Registrati
Circa 20 anni fa 500.000 N/A
2016 N/A 846
2023 1.600.000 12.000

«Oggi non si può vivere a Malaga», ha detto al giornale Diario María Franco, una delle partecipanti alla manifestazione, che si dice «favorevole al turismo, però non al modello che abbiamo adesso, perché la città si sta perdendo». In Spagna dilaga la rivolta popolare delle città contro i danni del turismo di massa.

TAG: #Turismo

Più utile per te: