Palazzina Valitutti e la Storia dell'Università per Stranieri di Perugia
L'Università per Stranieri ha origine dai "Corsi estivi di cultura superiore" che si svolsero a Perugia dal 1921 al 1925. Nel giugno 1921, Astorre Lupattelli e Domenico Arcangeli, nominati commissari reali per la Provincia dell'Umbria, chiedono e ottengono lo stanziamento di 10.000 lire nel bilancio provinciale, per istituire in forma duratura i "Corsi estivi di cultura superiore" presso la Libera Università degli Studi di Perugia.
La Nascita dei Corsi Estivi
L'iniziativa, che ha lo scopo di diffondere in Italia e all'estero, la conoscenza della storia, delle istituzioni, dei monumenti e delle bellezze naturalistiche dell'Umbria, è accolta favorevolmente e subito appoggiata, anche finanziariamente dal Comune di Perugia e dalla Camera di commercio dell'Umbria. I corsi inaugurati il 10 settembre 1921, nell'Aula magna della Libera Università degli studi di Perugia, si concludono con successo il 1° ottobre.
Le trattative intercorse con il Ministero degli esteri, grazie all'interessamento del direttore delle scuole italiane all'estero Ciro Trabalza, volte ad ottenere il permesso di organizzare anche a Perugia, come a Napoli e a Firenze, corsi di lingua italiana per stranieri, si chiudono positivamente e il programma dei "Corsi estivi di cultura superiore" del 1922, è arricchito da un corso di lingua e letteratura italiana per francesi, inglesi e tedeschi. I "Corsi estivi di cultura superiore" insieme ai corsi di lingua e letteratura per stranieri, si svolgeranno con vasto e crescente consenso, ogni anno a settembre, fino al 1925.
La Fondazione della Regia Università Italiana per Stranieri
Decisivo, per lo sviluppo dei corsi, che porterà alla creazione della Regia Università italiana per stranieri, è l'avvento al potere di Benito Mussolini che intuisce l'importanza d'istituzioni aventi il compito di divulgare in Italia e all'estero la conoscenza della lingua e della cultura italiana. Il 20 novembre 1924 Astorre Lupattelli, presidente del comitato organizzatore dei corsi, invia al capo del governo Benito Mussolini un progetto per creare una "Università estiva italiana per Stranieri".
La proposta è approvata e il regio decreto legge del 29 ottobre 1925, n. 1965 che include la Libera Università degli studi di Perugia tra le Università regie, prevede anche, l'istituzione di "un Ente autonomo che avrà per fine di organizzare e mantenere speciali Corsi di letteratura italiana per Stranieri". Il successivo regio decreto del 25 marzo 1926, n. 680, contenente la convenzione tra gli enti sostenitori e lo statuto del nuovo istituto, sancisce la fondazione della Regia Università italiana per Stranieri di Perugia.
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Lo Statuto del 1926
Lo statuto del 1926, suddiviso in tre capi, è composto di tredici articoli che fissano le regole principali "Dell'istituto", del "Consiglio direttivo" e dell' "Ordinamento degli studi". Con l'art. 1 si stabilisce che "L'Università italiana per stranieri fondata con R. decreto legge 29 ottobre 1925, n. 1965 ha lo scopo di diffondere la migliore e maggiore conoscenza dell'Italia in tutte le sue manifestazioni passate e presenti per la lingua, la letteratura, le arti, la storia, i costumi, le istituzioni politiche, culturali, industriali, patriottiche e il suo pensiero attraverso i secoli".
L'articolo successivo elenca gli enti finanziatori, che oltre allo Stato, Comune di Perugia, Provincia dell'Umbria e Camera di commercio dell'Umbria, comprende anche altri enti o privati, mentre con l'art. 3 è stabilita la composizione del consiglio direttivo. La parte relativa all' "Ordinamento degli studi" è quella che qualifica la nuova istituzione e sono così elencate all'art. 7, le discipline che saranno oggetto dei Corsi di cultura:
- istituzioni italiane
- letteratura italiana con speciale riguardo a quella dantesca e francescana
- storia dell'arte; pittura, scultura, architettura, musica e arti applicate
- antichità italiche ed etrusche
- geografia dell'Italia, geologia, etnografia, corografia, fauna e flora, paesaggio
- storia d'Italia
- il pensiero italiano attraverso i secoli
- religione, diritto, scienze, estetica, storia della filosofia
L'art. 8 istituisce presso l'Università "un corso di propedeutica e d'esercitazioni pratiche di lingua italiana diviso in due sezioni, inferiore e superiore, per stranieri d'ogni nazionalità e specialmente di lingua francese, spagnola inglese e tedesca", mentre l'art. 9 dichiara che: "Per cura della Regia Università saranno tenuti da oratori nazionali ed esteri solenni conferenze e saranno effettuate escursioni e gite in località famose per bellezze naturali e artistiche e per tradizioni nazionali e storiche".
Nell'art. 10, si specifica che i Corsi di cultura dovranno essere tenuti da docenti delle università e istituti superiori del Regno e personalità del campo culturale mentre per le lezioni del corso preparatorio di lingua, saranno chiamati insegnanti delle scuole medie; in entrambi i casi, i programmi delle lezioni dovranno essere approvati dal consiglio direttivo. E' previsto poi, dall'art. 12, che siano rilasciati attestati di frequenza ai corsi o diplomi d'abilitazione all'insegnamento dell'italiano all'estero.
Palazzo Gallenga: La Sede Storica
Sin dalla creazione, l'Università ha tra le principali esigenze, quella di avere una sede adeguata che è presto individuata in Palazzo Gallenga. Astorre Lupattelli che nel consiglio direttivo del nuovo ente rappresenta il Comune di Perugia, quando il 28 febbraio 1926 è eletto presidente quindi rettore dell'Università, sapendo che il Comune di Perugia sta per acquistare Palazzo Gallenga come sede dei musei civici, pensa già di chiederne in uso alcuni locali che avrà subito assegnati. Poi in breve tempo riuscirà ad avere dal Comune la destinazione di tutto il Palazzo.
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Tuttavia, già dai primi anni d'attività, con il crescente aumento degli iscritti ai corsi, le aule predisposte diventano insufficienti e nel 1930 il Rettore incarica l'architetto Dino Lilli di redigere un progetto d'ampliamento dell'edificio che potrà essere realizzato grazie alla donazione di centomila dollari fatta da Frederic Thorne Rider, cittadino statunitense che si era iscritto all'Università nel 1931. I lavori di costruzione della nuova parte del palazzo iniziati nel maggio 1935 e si concluderanno nel luglio 1937. Il 18 luglio 1937 con l'inaugurazione dell'anno accademico nell'Aula magna è celebrata anche la nuova ala del Palazzo.
Modifiche allo Statuto e Sviluppi Successivi
Modifiche allo statuto del 1926, approvate con regio decreto del 19 febbraio 1928 n. 579, saranno necessarie per precisare alcuni punti. Rilevanti modifiche allo statuto originario, si avranno poi con il regio decreto 9 luglio 1936, n. 1429 che approvava la convenzione e lo statuto corretti.
Per quanto riguarda lo statuto le modifiche apportate si riferiscono all'art. 3 relativo al consiglio direttivo che è ampliato con un rappresentante del Ministero delle stampa e propaganda mentre il Podestà del Comune di Perugia e l'Intendente di finanza della Provincia di Perugia, entrano a farne parte di diritto. La potestà deliberativa del consiglio direttivo, stabilita dall'art. 6, circa le nomine del personale e il conferimento d'incarichi ai docenti e conferenzieri è ridimensionata per quanto riguarda l'attribuzione dei compensi "la cui misura dovrà essere preventivamente approvata dal Ministero dell'Educazione nazionale". L'art. 7 introduce la formula del giuramento accademico, pena la decadenza dagli incarichi, per il presidente, i consiglieri e il capo della segreteria.
Il corso teorico e pratico di lingua, letteratura, storia e arte italiane, di cui tratta l'art. 10, ora è diviso in tre sezioni: preparatorio, medio e superiore "per stranieri di ogni nazionalità e per italiani residenti all'estero da almeno tre anni". Secondo l'art. 13 gli iscritti ai corsi potranno sostenere gli esami della sezione superiore solo se in possesso di un titolo di studio equivalente ad una licenza di scuole medie italiane di secondo grado. Riguardo agli attestati di frequenza, l'art. 14 stabilisce che saranno rilasciati sulla base degli esami sostenuti alla fine di ogni trimestre e aggiunge gli attestati di conoscenza della lingua per il corso medio e quelli di profitto per il corso di etruscologia.
Nel 1938 dopo la morte improvvisa di Romeo Gallenga Stuart, già proprietario dell'omonimo palazzo, l'Università entra in possesso della sua rilevante collezione di libri che andrà ad arricchire la già consistente biblioteca universitaria, al primo piano di Palazzo Gallenga. Con 1182 studenti di 42 nazioni, nel 1938 l'Università raggiunge il maggior numero di studenti iscritti dalla sua fondazione. Durante gli anni successivi fino al 1943, considerate le vicende internazionali culminate nello scoppio del seconda guerra mondiale, gli iscritti che in prevalenza sono "germanici", iniziano a diminuire fino a toccare il minimo di 462 studenti di 19 nazioni.
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L'Università Durante la Guerra e il Dopoguerra
L'Università riesce in ogni modo a svolgere con regolarità i corsi programmati, senza interruzione, fatta eccezione per i corsi di alta cultura sospesi nel mese di settembre del 1943. Dopo la sfiducia al Governo di Benito Mussolini, votata dal Gran Consiglio il 25 luglio 1943, per l'Università, molto appoggiata dal regime fascista, inizia un periodo di crisi istituzionale; il rettore Astorre Lupattelli è costretto a lasciare l'incarico per sopraggiunta incompatibilità politica.
Dopo l'entrata delle truppe alleate in Perugia, avvenuta il 20 giugno 1944, Luigi Peano, prefetto reggente della Provincia sotto il Governo Militare Alleato, nomina Aldo Capitini commissario straordinario per la reggenza temporanea della Regia Università italiana per Stranieri. Nella seconda metà del 1943, Palazzo Gallenga era stato "requisito" dalle forze armate tedesche. Dopo l'arrivo delle truppe alleate, dal 4 settembre 1944 al 18 settembre 1946, sarà invece occupato dall' "Army School of Education" e dal "Formation College".
I buoni rapporti instaurati con il comando della scuola inglese che permette agli studenti militari di partecipare ai corsi di lingua italiana, consentono di portare avanti, se pur in maniera ridotta, i programmi dei corsi. Conclusasi la gestione Capitini, un nuovo consiglio direttivo dell'Università è nominato dal Ministero della pubblica istruzione. Convocato in una sala del Ministero degli esteri, a Palazzo Chigi, il 29 marzo 1947 elegge all'unanimità Carlo Sforza, Ministro degli esteri in carica, presidente e rettore il quale, consapevole degli impegni governativi, nomina come suoi delegati, Carlo Vischia ed Ottavio Prosciutti.
La mancanza di finanziamenti, la necessità di una revisione dello statuto e del regolamento interno, il reperimento dei docenti per i corsi di lingua e letteratura italiana, storia e dell'arte, insieme ai lavori di restauro della sede, necessari dopo la fine della guerra, sono i principali problemi che il nuovo consiglio direttivo, dovrà affrontare. Dai verbali delle riunioni del consiglio direttivo, relativi al 1947-1948, si apprende della decisione di sollecitare gli enti, che per statuto devono contribuire al mantenimento dell'Università, all'adeguamento al valore della lira degli importi dovuti, ma che solo il Ministero della pubblica istruzione moltiplicherà per cinque il suo contributo. Dopo anni di passivi durante la guerra, il conto consuntivo 1947, presenta un lieve attivo, grazie anche ai contributi straordinari, in parte ottenuti con il diretto intervento del rettore Sforza, presso il Ministero del Tesoro e in parte da altri contribuenti.
Il programma dei corsi di alta cultura del 1948 prevede un corso dedicato alla conoscenza dei principi della pedagogia che sarà svolto da Maria Montessori e nel febbraio 1950 il consiglio direttivo delibera l'organizzazione di un corso di studi pedagogici destinato a italiani e stranieri. Il rettore Carlo Sforza muore il 4 settembre 1952 e il consiglio direttivo durante la riunione del 27 ottobre 1952 nomina presidente e rettore Carlo Vischia che, avendo anche l'incarico di sottosegretario per il Ministero della pubblica istruzione, nomina a sua volta pro-rettore e direttore- tecnico dei corsi Ottavio Prosciutti. Il rettore Carlo Vischia è rieletto il 15 aprile 1957 per un secondo mandato e il 18 giugno 1962 per un terzo.
Evoluzione e Riforma dell'Università
Fino ai primi anni Sessanta, dalle riunioni verbalizzate del consiglio direttivo, si rilevano i ricorrenti problemi relativi al finanziamento, alla carenza dei professori, per il crescente aumento degli studenti iscritti ai corsi, al personale e alla carenza di aule. Altra questione frequente è la richiesta di emanazione di un nuovo statuto e di un nuovo regolamento. Un primo schema di statuto, da sottoporre all'esame del Consiglio direttivo, sarà inviato dal Ministero della pubblica istruzione nell'aprile del 1964. Dopo un lungo e meditato esame, nella seduta del 23 aprile 1966, il consiglio direttivo dell'Università approva lo statuto che sarà pubblicato, con modificazioni, unito al decreto del presidente della repubblica del 26 ottobre 1967, n. 1158.
Lo statuto del 1967, è costituito da diciassette articoli titolati. L'art. 1, "Denominazioni e scopi", dopo aver richiamato il regio decreto-legge istitutivo e ribadito che lo scopo dell'Università è di diffondere, con speciali corsi per studenti stranieri, "la conoscenza dell'Italia, in tutte le sue manifestazioni culturali", al secondo comma aggiunge che: "Essa ha personalità giuridica ed autonomia amministrativa, didattica e disciplinare nei limiti delle leggi vigenti, è sottoposta alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione ed è regolata dal presente Statuto".
L'art. 3, "Organi", elenca gli organi direttivi innovando rispetto al precedente statuto, oltre al rettore, al consiglio d'amministrazione, prima consiglio direttivo, introduce l'organo rappresentativo dei professori, il consiglio accademico. L'art. 4, "Il Rettore", dispone che il consiglio di amministrazione e il consiglio accademico, in seduta congiunta, eleggono il rettore a maggioranza assoluta, che dura in carica tre anni e può essere rieletto e che ha l'obbligo di risiedere a Perugia.
L'art. 5, "Consiglio di Amministrazione", ne regola la costituzione e composizione. È costituito con decreto del Ministero della pubblica istruzione ed è composto dai rappresentanti designati rispettivamente dal Ministero della pubblica istruzione; dal Ministero degli affari esteri; dal Ministero del turismo e dello spettacolo; dalla Presidenza del consiglio; dall'Università degli Studi di Perugia; dalla Provincia di Perugia; dalla Camera di commercio industria e agricoltura di Perugia; dall'Azienda autonoma turismo di Perugia; e congiuntamente da enti e privati. Fa parte inoltre del consiglio di amministrazione un componente del consiglio accademico da questo eletto annualmente. Il direttore amministrativo partecipa alle sedute con funzioni di segretario ed ha diritto di voto tranne che nella seduta in cui si delibera la nomina del direttore.
Le "Attribuzioni del Consiglio d'amministrazione" sono specificate nel successivo art. 6. L'art. 7, "Consiglio Accademico", ne stabilisce la costituzione e composizione ed è formato dal rettore che lo presiede e dai seguenti membri: tre ... È un Ateneo di piccole dimensioni con una fitta rete di relazioni internazionali capace di attirare studenti e studentesse provenienti da tutto il mondo e di sostenere tutti i suoi iscritti nel loro percorso di perfezionamento all’estero con oltre 150 possibili destinazioni di mobilità per studio e tirocinio.
L'Università Oggi
È un Ateneo fedele alla propria missione istituzionale che si contraddistingue nel panorama accademico italiano per la sua dimensione internazionale. È un Ateneo che da sempre si caratterizza per la trasversalità della ricerca, e che fa della multidisciplinarità il presupposto metodologico da cui indagare scientificamente il patrimonio linguistico e culturale italiano. È un Ateneo che gode di una visibilità e fama internazionale che deriva dalla sua tradizione di diffusione e promozione della cultura italiana in tutte le sue più importanti manifestazioni: lingua, arte, musica, letteratura, storia, pensiero filosofico, teatro, cinema, modo di vivere.
L’Università per Stranieri di Perugia, si propone di continuare a crescere e a rispondere in modo positivo e con forte determinazione alle esigenze di un contesto legato alla propria missione che richiede sempre maggiore flessibilità e dinamicità. Con la legge 17 Febbraio 1992, n. 204 viene riordinata come Università.
L'Università degli Studi di Perugia fu ufficialmente fondata nel 1308 con la bolla Super Specula dal papa Clemente V, che concede allo Studium perugino la facoltà di “leggere” generaliter. Il riconoscimento imperiale giunse nel 1355, quando Carlo V conferì il privilegio di fregiarsi del titolo di Studio generale e di conferire il dottorato agli studenti di qualsiasi nazione. Il riconoscimento all’Ateneo, da parte della Commissione Europea, dell’ECTS Label - il marchio dell’eccellenza nell’applicazione dell’ECTS (European Credit Transfer System - Sistema Europeo di trasferimento dei crediti) in tutti i corsi di studio di primo e secondo ciclo e ciclo unico, ha recentemente confermato la qualità di questa ampia attività di internazionalizzazione, concretizzata anche in 361 accordi attivi con Paesi e Istituti di istruzione superiore dell’Unione Europea eleggibili nell’ambito della mobilità Erasmus e circa 90 accordi quadro di cooperazione con università europee ed extra-europee per lo sviluppo di iniziative sul fronte della ricerca e della didattica. Alcuni corsi di laurea erogati presso l’Università di Perugia già conferiscono il doppio titolo o il titolo europeo.
La sua storia inizia nel 1921, quando l'avvocato perugino Astorre Lupattelli, che da tanto tempo lavorava a questo ambizioso progetto, istituisce nella propria città i primi corsi di cultura superiore con lo scopo di diffondere in Italia e all'estero la conoscenza dell'Umbria, di illustrarne la storia, le istituzioni, le bellezze naturali ed artistiche. Fino al 1926 i corsi furono ospitati nelle aule dell'Università degli Studi di Perugia, uno dei più antichi e famosi Atenei d'Italia, e nella Sala dei Notari dello storico Palazzo dei Priori. Con la legge 17 Febbraio 1992, n. 204 viene riordinata come Università.
Il CLA ha il compito di progettare e pianificare percorsi di apprendimento delle lingue rispondenti ai bisogni dei diversi Corsi di Laurea all'interno delle singole Facoltà dell'Ateneo. Le lingue attualmente insegnate presso il CLA sono: cinese, francese, inglese, portoghese, russo, spagnolo, tedesco, italiano per stranieri.
Il progetto, finanziato dal Bando Ricerca sisma 2016. Decreto 283/2021, prevede una ricca offerta di iniziative didattico-scientifiche che si svolgono a Norcia e intendono costituire un catalizzatore per il rilancio socioeconomico del territorio, in un’ottica di sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione.
Linea urbana D - dalla stazione FF.SS.
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