Diarrea del Viaggiatore: Cause, Sintomi, Durata e Prevenzione
La diarrea del viaggiatore è una sindrome caratterizzata da diarrea di variabile intensità che colpisce le persone in viaggio, in particolare attraverso Paesi in cui le condizioni sanitarie sono precarie e in cui è possibile ingerire acqua o alimenti contaminati da materiale fecale. È un evento molto comune, il cui rischio aumenta in base alla destinazione, come lo sviluppo dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia.
Convenzionalmente si definisce diarrea del viaggiatore l’evacuazione di tre o più scariche molli di feci in 24 ore, o comunque un aumento della frequenza di due volte rispetto alle proprie abitudini. Nella maggior parte dei casi l’inizio è repentino e l’infezione può colpire tanto il viaggiatore la cui permanenza sia limitata nel tempo, quanto chi si fermi per soggiorni più lunghi. All’atto pratico non esiste sviluppo di immunità verso ulteriori futuri attacchi (a differenza dei nativi, che sviluppano negli anni una sorta di immunità verso alcuni degli agenti responsabili). Sembra essere più comune nei climi più caldi, nelle aree con scarsa igiene e difficoltà di refrigerazione, a cui consegue una difficoltosa conservazione degli alimenti.
Cause della Diarrea del Viaggiatore
Gli agenti infettivi sono le cause principali e causano approssimativamente la diarrea del viaggiatore nell’80% dei casi. La maggior parte dei casi di diarrea del viaggiatore è causata da microorganismi patogeni, in particolare dall’Escherichia coli, ma può essere indotta anche da virus e parassiti. La principale è il contatto con batteri, virus e parassiti soprattutto attraverso il consumo di acqua contaminata e cibi crudi o poco cotti.
- Batteri: Escherichia coli (Etec), che rappresenta l’agente di infezione più comune; altri E.
- Virus e parassiti: possono dare ai viaggiatore un falso senso di sicurezza.
Durante i viaggi, la diarrea potrebbe manifestarsi anche per cause di natura non infettiva. Ad esempio, il disturbo può comparire a causa di cambiamenti nell'alimentazione, a causa di cambiamenti del clima o a causa dello stress dovuto allo stesso viaggio. Viaggiando, i meccanismi di difesa del corpo nei confronti delle infezioni vengono meno. Stress, jetlag, e cibi ai quali non si è abituati possono alterare l’omeostasi e interferire con la microflora che normalmente protegge l’intestino.
Modalità d'azione di Escherichia coli
Escherichia coli è un bacillo Gram-negativo appartenente alla famiglia degli enterobatteri (Enterobacteriaceae). È assai diffuso in natura ed è un normale abitante della flora batterica dell'intestino umano, così come delle vie urinarie, della cute e della vagina. I ceppi enterotossigenici di E. coli (ETEC) sono capaci di produrre tossine ben distinte di natura proteica: la tossina termostabile (ST) e quella termolabile (LT), simile a quella del colera (benché con attività molto minore) ed in grado di provocare la secrezione di cloro ed acqua nel lume dell'intestino. Oltre alla produzione di enterotossine, sembrano necessari altri fattori per provocare la malattia, tra cui la capacità dei ceppi ETEC di aderire alle cellule epiteliali dell'intestino tenue. Per l'assenza di proprietà invasive, i ceppi ETEC sono molto raramente coinvolti nelle infezioni extraintestinali da E.
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Sintomi della Diarrea del Viaggiatore
La diarrea del viaggiatore si caratterizza per frequenti scariche diarroiche dall’esordio improvviso che possono anche essere associate a nausea, vomito, gonfiore, crampi addominali, febbre e malessere. È comune anche l’alterazione della consistenza delle feci. La malattia si contraddistingue per un incremento della frequenza, del volume e del peso delle evacuazioni che saranno di consistenza liquida o semi-liquida. Alla diarrea possono poi associarsi altri sintomi, quali: nausea, vomito, crampi addominali e febbre. I sintomi si manifestano in genere nei primi giorni del soggiorno, ma possono insorgere in qualunque momento del viaggio e possono anche ripresentarsi.
Il principale tra i sintomi della diarrea del viaggiatore è la diarrea (4-6 scariche al giorno con consistenza molle, acquosa o con tracce di sangue). Possono presentarsi anche meteorismo, malessere generale e talora febbre.
Durata della Diarrea del Viaggiatore
La durata della diarrea del viaggiatore è variabile: da un minimo di 2 giorni fino a un massimo di 7-10 giorni. In genere, la diarrea del viaggiatore è acuta, cioè compare all’improvviso con crampi addominali, talvolta vomito, e febbre, e passa in 2-3 giorni. Nei casi più gravi, però, la diarrea può protrarsi fino a 7-10 giorni. Generalmente, la diagnosi della diarrea del viaggiatore si basa sulla valutazione clinica e non sono necessarie metodiche diagnostiche specifiche. Solitamente, la diarrea del viaggiatore tende ad essere autolimitante e non necessita di particolari trattamenti. In linea generale, la diarrea del viaggiatore ha un decorso benigno e i sintomi tendono a regredire nel giro di qualche giorno. Nella maggior parte dei casi le persone si ristabiliscono in pochi giorni.
Prevenzione della Diarrea del Viaggiatore
La prevenzione della diarrea del viaggiatore prevede l'adozione di accorgimenti comportamentali atti a prevenire la possibile trasmissione di agenti patogeni quando ci si trova nelle zone a rischio. La migliore strategia per evitare la diarrea del viaggiatore consiste nel prestare attenzione a quello che si mangia e beve durante i viaggi. La prevenzione della diarrea del viaggiatore passa attraverso l’attenzione per l’igiene delle mani, del consumo di acqua e della preparazione dei cibi.
L’atto di prevenzione più importante in assoluto è senza dubbio evitare il consumo di alimenti e liquidi a rischio, come acqua che non provenga da bottigliette sigillate (è necessario per la stessa ragione evitare anche l’uso di ghiaccio). I cibi ben cucinati e conservati solitamente sono sicuri. Gli alimenti non sicuri includono insalate, frutta non sbucciata, carne e frutti di mare crudi o poco cotti, latticini non pastorizzati, l’acqua del rubinetto, il ghiaccio se non si è sicuri che sia prodotto con acqua sterilizzata. L’acqua in bottiglia è probabilmente sicura, ma assicurarsi che il tappo e il sigillo non siano aperti o danneggiati. I cibi considerati “ad alto rischio” sono le carni crude o poco cotte, frutta e verdura non sbucciate, acqua del rubinetto, ghiaccio, latte non pastorizzato e altri prodotti caseari. I luoghi dove è più facile ingerire cibi contaminati sono mercati, piccoli ristoranti e buffet.
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Per ridurre il rischio di contrarre la diarrea del viaggiatore serve avere una particolare attenzione a cosa si mangia e si beve, oltre ad alcune norme comportamentali:
- lavare di frequente le mani, soprattutto prima di toccare i cibi e le bevande;
- asciugarle tramite gli erogatori ad aria presenti nelle toilette o all’aria piuttosto che utilizzare le salviette di carta o stoffa eventualmente a disposizione degli ospiti e a uso promiscuo.
- Non consumare ghiaccio: quando si ordinano drink chiederli senza ghiaccio (per la prevenzione non serve eliminare il ghiaccio perché in quel caso la contaminazione crociata è già avvenuta).
- Evitare lo street food o scegliere cibi da strada fritti.
Non è disponibile, al momento attuale, un vaccino.
Trattamento della Diarrea del Viaggiatore
In linea generale, non servono farmaci per il trattamento della diarrea che si risolve da sola in un paio di giorni. Si consiglia però di mantenersi ben idratati durante tutta la durata del disturbo, per contenere la perdita di liquidi. Spesso la causa principale della diarrea del viaggiatore è un’infezione da virus, batteri o parassiti, ma non di rado anche alterazioni climatiche, sbalzi di temperatura da ambienti con aria condizionata molto freddi e ambienti esterni molto caldi, stress da viaggio, cambiamenti nelle abitudini alimentari. Inoltre, uno degli approcci più promettenti per la prevenzione di varie forme di diarrea consiste nell’uso di farmaci antidiarroici. Nella maggior parte dei casi, si considera la reidratazione orale mentre tra i farmaci contro la diarrea del viaggiatore possono essere usati agenti antidiarroici.
Inoltre, l’uso di farmaci antidiarroici a base di microorganismi vivi si è dimostrato una strategia utile per la prevenzione e il trattamento della diarrea del viaggiatore. Sono disponibili in commercio sali per reidratazione da sciogliere nell'acqua (es. arancia). Viaggiando, i meccanismi di difesa del corpo nei confronti delle infezioni vengono meno.
Linee guida per il trattamento:
- Diarrea lieve-moderata: due scariche nelle 24 ore e buone condizioni generali, senza febbre, né muco né sangue nelle feci. Aumentare l'assunzione di acqua cui è consigliabile aggiungere i "sali di reidratazione orali", dieta leggera.
- Diarrea lieve-moderata ma causa di disagio per il programma di viaggio: sintomi come sopra, ma impedimento a proseguire nell'itinerario stabilito o a partecipare a riunioni o attività importanti. Come sopra + assumere farmaci sintomatici (loperamide) ed antibiotici: ciprofloxacina 500 mg due volte al giorno per 3 giorni (no se minore di 18 anni) (in alternativa 500 mg in dose unica se i sintomi recedono nelle 24 ore); rifaximina 400 mg due volte al giorno per 5-7 giorni; co-trimossazolo 1 cp.
- Stato mentale alterato (confusione-disorientamento), febbre, dolori addominali crampiformi, sangue o muco nelle feci. Informare i compagni di viaggio, richiedere, dove possibile, assistenza medica; reidratazione orale (piccole quantità molto frequentemente); antibiotici: ciprofloxacina 500 mg due volte al giorno per 3 giorni; rifaximina 400 mg due volte al giorno per 5-7 giorni; co-trimossazolo 1 cp. due volte al giorno per 3 giorni; per coloro che sono allergici ai sulfamidici o non possono assumere i fluorochinolonici può essere indicata l'azitromicina alla dose di 1.000 mg in unica somministrazione o a 500 mg al giorno per tre giorni consecutivi.
[Recentemente la rifaximina è stata valutata come parimenti efficace rispetto alla ciprofloxacina nel trattamento della diarrea del viaggiatore Herbert L. DuPont et al: Clin Infect Dis 2001;33:1807-1815]. Queste informazioni non possono coprire tutte le esigenze e le possibilità e sono redatte per individui adulti che non abbiano manifestato allergie a farmaci: in ogni caso è preferibile che i viaggiatori sottopongano queste informazioni al Medico del Centro di Medicina dei Viaggi o al proprio Medico di famiglia.
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