Studenti Stranieri in Italia: Analisi Statistica e Tendenze
L’Italia accoglie sempre più studenti con cittadinanza non italiana: quasi un milione, per la precisione 967.394, secondo i dati aggiornati dell’Anagrafe degli Studenti. Un trend in crescita rispetto al 2021, con un aumento del 11,3% del totale degli iscritti. L’11,3% del totale degli iscritti, pari a 967.394 alunni, proviene da altri Paesi.
Il rinnovato dibattito sullo ius scholae ha riportato l'attenzione su un fenomeno spesso trascurato in Italia: il numero degli studenti stranieri che frequentano la scuola. Una quota pari al 10,3% degli studenti iscritti non ha la cittadinanza italiana. Nell'anno scolastico 2021/2022, si sono registrati quasi 888.880 studenti stranieri, un dato che evidenzia un cambiamento demografico e sociale iniziato negli anni Ottanta, culminato nel primo decennio del Duemila (+357%) e ormai consolidato nel paese (+23,4%).
Distribuzione Geografica degli Studenti Stranieri
La distribuzione degli studenti stranieri in Italia è abbastanza disomogenea. Secondo un recente report della Uil Scuola Rua, che cita i dati dell’Anagrafe degli Studenti, le regioni del Nord Italia ospitano la maggior parte degli studenti stranieri (62,7%), con la Lombardia in testa (24,6%). Seguono Emilia-Romagna (13,1%) e Piemonte (11,2%). Un bambino straniero su quattro iscritto alla scuola dell’infanzia si trova in Lombardia.
- Nella scuola primaria, il 66,3% degli studenti stranieri frequenta le scuole del Nord Italia.
- Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, il 65,8% degli studenti stranieri è iscritto nelle regioni del Nord.
- La scuola secondaria di secondo grado ospita 205.806 studenti stranieri (21,3% del totale).
Solo la Lombardia ospita il 25,6% degli alunni stranieri, seguita dall'Emilia-Romagna con il 12%. L'Emilia-Romagna ha la quota più alta di studenti stranieri rispetto al totale (17%), seguita dalla Lombardia (16%). La Sardegna ha la percentuale più bassa (2,7%). La provincia con la maggior presenza di studenti stranieri nel 2019 è stata Prato, in Toscana, con il 28%.
La distribuzione territoriale è molto netta: le regioni settentrionali hanno una maggiore concentrazione di studenti stranieri, mentre nel Meridione la concentrazione è decisamente più bassa. La Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti senza la cittadinanza italiana, 220.771, oltre un quarto del totale in Italia.
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In Emilia-Romagna gli studenti con cittadinanza non italiana sono il 17,1% in rapporto alla popolazione scolastica regionale, il valore più elevato a livello nazionale. Dopo ci sono la Lombardia con il 16%, al terzo e al quarto posto ci sono la Toscana (14,5%) e il Veneto (14,1%) seguite da Liguria (14,0%), Piemonte (13,9%) e Umbria (13,8%). Le province con l’incidenza più alta sono Prato, dove il 28% degli studenti è straniero, soprattutto grazie alla numerosa comunità cinese. Le percentuali sono alte anche a Piacenza (23,8%), Parma (19,7%), Cremona (19,3%).
Origine e Generazioni
Secondo i dati del ministero guidato dal ministro Giuseppe Valditara, gli studenti stranieri nati in Italia sono l'unica componente in aumento nella popolazione scolastica. La loro quota rispetto al totale degli alunni stranieri è cresciuta significativamente nella scuola secondaria di II grado (+18 punti percentuali tra il 2018 e il 2019) e di I grado (+12,8 punti). Tuttavia, l'aumento è stato più contenuto nella scuola primaria (+3 punti) e, nella scuola dell'infanzia, si è registrato addirittura un calo (-3,3 punti percentuali).
Un altro dato interessante è quello degli studenti stranieri che però sono nati in Italia, uno dei paesi europei con i requisiti più severi per ottenere la cittadinanza. Nel quinquennio tra l’anno scolastico 2016/2017 e il 2020/2021 il numero degli studenti con cittadinanza non italiana nati in Italia è passato da quasi 503mila a oltre 577mila con un aumento di oltre 74mila persone.
Le seconde generazioni rappresentano il 65,4%, registrando, per la prima volta, una diminuzione con oltre due punti percentuali in meno rispetto al 2021/2022 (67,5%). Colpisce il dato degli studenti cinesi che nell’89,5% dei casi sono nati in Italia.
Cittadinanza e Provenienza
Con riferimento alle cittadinanze, sono circa 200 i Paesi di provenienza degli studenti con cittadinanza non italiana. La maggior parte, ovvero il 44,42%, come in passato ed in lieve aumento, sono di origine europea; seguono gli studenti di provenienza africana (27,25%) ed asiatica (20,27%). Nell’insieme, gli studenti di origine rumena, albanese (quasi 119 mila unità) e marocchina (oltre 114 mila unità) rappresentano oltre il 40% degli alunni con cittadinanza non italiana.
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Gli studenti di cittadinanza non italiana sono originari di quasi 200 Paesi del mondo. Il 44,95% è di origine europea, una percentuale stabile, seppure in lieve diminuzione.
Ritardo Scolastico e Tassi di Scolarità
La regolarità del percorso scolastico è una delle dimensioni di analisi attraverso cui valutare l’integrazione formativa e sociale degli studenti di origine migratoria. Rispetto al ritardo scolastico, le distanze tra gli studenti italiani e quelli di origine migratoria rimangono sempre notevoli. Nell’A.S. 2022/2023 gli studenti italiani in ritardo sono il 7,9% contro il 26,4% degli studenti con cittadinanza non italiana. Il massimo divario si riscontra nella scuola Secondaria di II grado dove le percentuali dei ritardi diventano rispettivamente 16,0 e 48,0.
Da sottolineare il divario fra studenti italiani e stranieri rispetto al tasso di scolarità nella fascia 17-18 anni: l’81,6% contro il 74,8%. Più di un quarto degli studenti con cittadinanza non italiana non completa quindi il percorso di istruzione secondaria.
Tuttavia, numeri e percentuali non raccontano l'intera storia. Gli studenti stranieri, pur essendo ormai parte integrante del sistema scolastico italiano, continuano a seguire percorsi diversi rispetto ai loro coetanei italiani. La preferenza per gli istituti professionali rispetto ai licei è un chiaro indicatore di questa divergenza. Mentre circa la metà degli studenti italiani sceglie il liceo, solo un quarto degli stranieri fa la stessa scelta.
Aumento degli Studenti Ucraini
Più di metà di quest’ultimo aumento annuale è attribuibile alla forte crescita della presenza ucraina nelle scuole italiane avvenuta fra l’a.s. 2021/2022 e l’a.s. 2022/2023: gli alunni ucraini sono più che raddoppiati (da 20mila a 43mila), mentre ad esempio i rumeni, che erano primi in graduatoria, sono diminuiti da 152mila a 149mila. Il dato ucraino è particolarmente interessante perché, a fronte di un aumento annuale di 23mila alunni, durante il 2022 la crescita di stranieri residenti di età inferiore ai 20 anni è stata inferiore alle 8mila unità (all’incirca un terzo), e in età compresa fra i 5 e i 14 anni inferiore alle 5mila, a significare un maggior inserimento scolastico più che un effetto di maggiore iscrizione anagrafica.
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Componente Femminile
Durante l’a.s. 2022/2023 si è toccata la massima quota femminile all’interno della componente di alunni con cittadinanza non italiana, quantomeno con riferimento all’ultimo decennio, con un ultimo valore del 48,4% contro i livelli negli anni precedenti sempre inferiori al 48,2%. Le alunne straniere hanno, a qualsiasi età, tassi di ritardo inferiori a quelli dei coetanei maschi, fino a un divario massimo di quasi 12 punti percentuali tra i diciottenni (47,4% contro 59,0%). Ciò, peraltro, è ancora più interessante perché nelle scuole secondarie di secondo grado la componente femminile tra i non italiani rappresenta in media la maggioranza assoluta (50,1%) - diversamente da quanto accade negli ordini di scuola inferiori - giungendo fino a toccare l’87,4% nei licei delle scienze umane e l’81,1% in quelli linguistici, ma anche il 76,8% nei licei classici, il 73,4% in quelli artistici.
Scuole con Alta Presenza di Studenti Stranieri
Infine, va segnalato che tra l’a.s. 2021/2022 e l’a.s. 2022/2023 le scuole con almeno il 40% di alunni con cittadinanza non italiana sono passate dal 3,3% al 3,7%, con un massimo d’incidenza in Emilia-Romagna, dove sono in questa situazione l’8,4% delle scuole. Segue la Lombardia (7,4%). Le scuole con più del 30% ma meno del 40% di alunni con cittadinanza non italiana sono passate dal 3,9% al 4,2%, con massimi d’incidenza del 10,6% in Emilia-Romagna e dell’8% in Lombardia.
Impatto dello Ius Scholae
L'ultima proposta in ordine di tempo dello ius scholae, avanzata nel 2022 dal Partito Democratico con prima firmataria la deputata Laura Boldrini, mirava a concedere la cittadinanza ai minori stranieri dopo soli cinque anni di frequenza scolastica in Italia, senza dover attendere il raggiungimento della maggiore età. Un tentativo che, tuttavia, si è arenato nei meandri parlamentari a seguito della caduta del governo Draghi.
Quali sarebbero stati gli effetti concreti di questa legge? L'Istat, nel suo rapporto annuale La situazione del Paese del 2022, ha spiegato che circa 280.000 giovani avrebbero potuto beneficiare immediatamente della nuova normativa. La Lombardia, da sola, avrebbe ospitato il 25% dei beneficiari, mentre cinque regioni del Centro-Nord - Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte - avrebbero rappresentato il 68% del totale.
Quanto alle nazionalità, il quadro è variegato ma con alcune dominanti chiare. I giovani rumeni guidano la classifica con il 26%, seguiti da albanesi (10,1%), cinesi (9,6%) e marocchini (9,1%). Tuttavia, l'Istat sottolinea come questi dati non riflettano solo la presenza numerica delle varie comunità, ma anche le diverse propensioni all'acquisizione della cittadinanza. Il caso dei cittadini cinesi è emblematico: la loro minor tendenza ad acquisire la cittadinanza italiana si riflette sulle opportunità dei loro figli.
Regione | Percentuale di studenti stranieri (2022/2023) |
---|---|
Emilia-Romagna | 18.4% |
Lombardia | Incidenza alta (dettagli nel testo) |