Vendemmia Turistica in Piemonte: Un'Esperienza Unica
La vendemmia è iniziata a metà agosto. Come ormai da qualche anno a questa parte, agosto è tempo delle prime vendemmie e, di fatto, dà il via alla stagione delle cosiddette “vendemmie turistiche”. Se sei un appassionato di vini piemontesi, la vendemmia in Piemonte è un’esperienza che non puoi assolutamente perdere.
Cos'è la Vendemmia Turistica?
La vendemmia turistica è un'iniziativa diventata vero e proprio trend turistico da qualche anno a questa parte. Molti negli ultimi anni hanno aderito alle iniziative della cosiddetta “vendemmia turistica”, vale a dire quelle giornate in cui i produttori di vino aprono al pubblico i propri vigneti, lasciando che tra i filari possano muoversi, e raccogliere l’uva, dei turisti paganti. Per tanti turisti è un modo diverso di passare qualche ora a contatto con la natura, recuperando una tradizione un tempo magari famigliare e provare qualcosa di nuovo dall'ordinario.
La pratica della raccolta delle uve è una tradizione affascinante, che consente di soddisfare la curiosità dei wine lovers sulla raccolta, di scoprire tecniche e segreti sulla pigiatura e sulle altre fasi della produzione del vino. Oltre ad assaggiare qualche dolce chicco tra i filari durante la raccolta, i turisti amanti del vino possono, poi, partecipare alla pigiatura dell'uva e, infine, assaporare i pregiati vini custoditi nelle cantine profumate di mosto di queste aziende vinicole.
Un'Attività Regolamentata
Nata come momento di condivisione, di riscoperta, per toccare con mano il lavoro delle aziende vitivinicole la vendemmia turistica è ora regolamentata a livello nazionale. Finalmente è stata data una regolamentazione ufficiale a questa iniziativa con un protocollo di intesa concordato a Roma tra l'Ispettorato Nazionale del Lavoro e l'Associazione Nazionale Città del Vino.
Il 12 luglio è stato infatti siglato un protocollo di intesa per regolamentare le molte iniziative locali del settore in espansione, tutelando operatori e visitatori con norme certe e uniformi, che rischiano però di scoraggiare questa attività perché molto complesse. Grazie al nuovo accordo, è stata ufficialmente disciplinata la pratica della vendemmia turistica. Questa consente alle cantine italiane di offrire ai visitatori l’opportunità di partecipare attivamente alla raccolta dell’uva.
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Secondo questo protocollo, non si può considerare lavoro la vendemmia turistica. Questa attività gratuita svolta dai wine lovers deve essere, comunque, di breve durata (circa 3 ore), limitata a determinati spazi, che non devono coincidere con quelli destinati a vendemmiatori professionisti, differenziati da apposti cartelli. É ritenuta, pertanto, dal protocollo di intesa soltanto un'attività enoturistica, esente da retribuzioni.
Un protocollo che regolamenta, di fatto, quella che è considerabile a tutti gli effetti come mera attività turistica e non prevede un compenso economico. La vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma “si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato”.
Nel documento sottoscritto si precisa anche che “per lo svolgimento della vendemmia turistica non può essere corrisposto ai turisti alla stessa partecipanti alcun emolumento comunque denominato, né in denaro né in natura.
Come Si Svolge la Vendemmia Turistica
Per vendemmia turistica si intende soltanto l'attività di raccolta dell'uva non retribuita di breve durata, una tantum, circoscritta in appositi spazi. È quella svolta da turisti ed è correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive, e alla visita e degustazione delle cantine. L'antico rito della coltivazione della vite assume oggi una nuova dimensione.
La vendemmia turistica si svolge sotto la supervisione continuativa dei referenti aziendali/tutor qualificati ovvero di personale aziendale dotato di adeguata e specifica formazione, nel rispetto delle normative locali di riferimento. I referenti aziendali/tutor dovranno vigilare sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento. Prima dell’inizio dell’attività di vendemmia, il tutor aziendale dovrà fornire al turista, le istruzioni adeguate sull’utilizzo delle attrezzature e i comportamenti da tenere durante le operazioni, vigilando, in presenza, sul rispetto delle istruzioni impartite.
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Ogni azienda che si propone per questa attività deve rispettare i regolamenti approvati in questo concordato:
- la pratica della vendemmia turistica deve essere limitata a poche ore
- la raccolta può essere effettuata soltanto nelle ore antimeridiane e postmeridiane, al massimo due giorni su sette nella stessa azienda
- ai turisti vendemmiatori va garantita la massima sicurezza, offrendo loro, compresa nel prezzo di iscrizione, l'attrezzatura necessaria da completare con un abbigliamento a cipolla, cappello, guanti da lavoro e scarpe adatte alla campagna
Durante lo svolgimento di tale evento ogni referente aziendale/tutor potrà seguire un numero di turisti non superiore a 8, salva diversa disposizione della normativa locale di riferimento. La vendemmia turistica dovrà svolgersi con modalità che assicurino la salute e sicurezza dei turisti, anche con riferimento alle attrezzature messe a disposizione degli stessi nonché agli indumenti e alle calzature indossate.
Sicurezza e Precauzioni
È fondamentale che, ad accompagnare nel loro lavoro gli ospiti, ci sia un tutor dell'azienda con il compito di guidare i turisti, far rispettare l'ambiente e le regole per la sicurezza. Il tutor deve assicurarsi che ogni ospite guidato (8 al massimo per ogni guida) abbia un braccialetto o un cartellino con su scritto vendemmiatore turista. Il tutor deve fornire ai turisti vendemmiatori le nozioni essenziali sulla raccolta dell'uva, sulla produzione vinicola e sull'uso degli strumenti, ma anche rispettare le finalità ricreative dell'iniziativa, riportando piacevoli aneddoti e svelando antiche credenze del luogo.
L'azienda non è tenuta a fornire questo materiale ma è tenuta ad informare appunto il vendemmiatore turista di presentarsi a questo evento adeguatamente abbigliato, compreso appunto anche un vestiario che sia coprente il più possibile compatibilmente con le condizioni climatiche". Chi viene a fare la vendemmia non è un lavoratore ma deve essere informato dei rischi che sono presenti in vendemmia. Le persone devono avere un abbigliamento adeguato, "devono essere abbigliati in maniera confacente all'attività che andranno a fare, quindi dovranno avere sicuramente un copricapo, dei guanti e scarpe adatte al terreno agricolo.
I turisti non possono utilizzare le macchine agricole, né caricare o scaricare le cassette di raccolta.
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Dove Trovare le Cantine per la Vendemmia Turistica
Per sapere le cantine che sono pronte ad accogliervi per la vendemmia turistica consiglio di seguire i portali dedicati, che per me sono principalmente due. FIVI e MTV. Sapete cosa sono? Federazione italiana vignaioli indipendenti e Movimento Turismo del Vino. Quest’ultimo è da trent’anni promotore delle Cantine aperte che, con il loro grande successo, sono diventate più di un evento nel corso dell’anno come Calici di stelle che si svolge di solito ad agosto e, alla fine della stagione, Benvenuta vendemmia.
Ecco alcune tra le varie aziende, che hanno aderito a questa iniziativa enoturistica:
- Ca’ San Sebastiano nel Monferrato in Piemonte
- Le Manzane in Veneto
- La Tenuta Torciano a San Gimignano in Toscana
- Lungarotti a Torgiano in Umbria
- Tenuta Cavalier Pepe in provincia di Avellino in Campania
Vendemmia Didattica e Sociale
La vendemmia didattica e la vendemmia dei bambini sono iniziative analoghe, che dovrebbero servire (anche ai più piccoli) a imparare i rudimenti del mestiere, immergersi nel mondo dell’uva e del vino e - perché no - metterci mani e piedi. Chi non ha sognato almeno una volta di pigiare l’uva con i piedi, come si faceva in passato?
Se volete coniugare la raccolta dell’uva con la solidarietà, la vendemmia sociale è quello che fa per voi. All’attività in vigna segue un pranzo sociale con raccolta fondi per associazioni impegnate nel sociale, nel sostegno di persone disagiate o malate.