I Viaggi del Corriere: Definizione e Tipologie
L’indicazione del nome si riscontra su documenti del 1600 “e perché il presente Corriere viene serio…”. La parola veniva da “seriamente” derivata dal significato “appositamente”. Essi non effettuavano corse prefissate del “Corso Pubblico delle Poste”. L’origine del servizio si colloca entro il XV secolo.
Dal XVI secolo le circolari venivano stampate e consegnate ai Corrieri distese, senza nessuna indicazione della Università destinataria. Nella seconda metà del 1700 il nome dell’Università ricevente è apposta su ogni singolo foglio, nella parte stampata.
2 - Lettera da Palermo 10 gennaio 1650 spedita dal viceré Giovanni d’Austria. A piede della lettera vi è l’insolita annotazione “Pagherete dalli introiti della Università per suo viaggio al presente corriero tarì vintiquattro per servizio di Sua Maestà.
E’ difficile credere che le frodi fossero commessi dai Corrieri. Dieci mesi dopo, il 18 settembre 1678, dietro richiesta della signora Vittoria Zapata de Tassis, il nuovo Viceré fa marcia indietro ed ordina “…che alli Corrieri Circolari che si spediscono per conto della R. C.
Quest’ultima tariffa produsse delle lamentele per la sua esosità. Ottenutala la tariffa venne approvata il 10 gennaio 1780. La tassa non era commisurata alla distanza ma, dice il Fardella “la relativa tariffa prevedeva una tassa differenziata a seconda della congruità dei bilanci dei 326 Comuni siciliani e variava da un minimo di due tarì….
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La tassa delle lettere circolari variò nel tempo. la tassa massima di dodici tarì la pagavano Catania, Monte San Giuliano e Siragusa; dieci tarì pagavano le Università di Caltaggerone (Caltagirone), Lentini, Modica, Piazza; otto tarì le città di Cefalù, Calascibetta, Castrogiovanni, Castelvetrano, Coniglione (Corleone), Jaci S. Nell’elenco mancano le tariffe per Palermo e Messina.
Questo era l’itinerario del 1701. In seguito vi sono state altre variazioni. Evidentemente la geografia demografica e produttiva era diversa dalla presente se Monte San Giuliano (odierna Erice) pagava il massimo come Catania e Siragusa.
Dobbiamo tenere presente che l’antica Università di Monte era molto estesa e comprendeva parecchi comuni poi indipendenti di Custonaci, S, Vito Lo Capo, Valderice, ed altri.
6 - Un insolito ordine apposto sulla circolare. La formula è pressoché costante nel tempo con varie sfumature.
La lettera circolare era sempre di una certa importanza. A) ordini per tutti i comuni. direttamente al Corriere “le solite tasse giusta la nota fatta, e sottoscritta dal Luogotenente dell’Officio di Corriero Maggiore di questo Regno” oppure con la formula “in conformità della tassa porta seco” e altre simili.
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Il pagamento delle tasse al Corriere non sempre era a carico delle Università. 8 - In questo caso non vi è la formula di rito, ma al retro vi è l’annotazione del corriere trasportatore e la data di ricezione.
Quando l’argomento interessava il Corriero Maggiore questi sollecitava dalla “Real Segreteria” l’emissione delle circolare. Al retro della circolare normalmente, dal 1700 in poi, erano segnati in alto i nomi dei riceventi che avevano letto la lettera, alle volte, sempre in alto, il tenore della lettera.
L’ultimo Corriere Serio mi risulta spedito nel 1782 ma l’uso si è protratto fino al 1786.
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