Albergo Atene Riccione

 

Viaggiatori No Stop: Storia e Significato di un'Esperienza Unica

Se siete dei viaggiatori appassionati e abituali, saprete già che una delle tecniche più efficaci per immergersi con successo nella cultura e nelle tradizioni di un luogo è quella di gettarsi a capofitto nella lingua. In base al luogo in cui programmeremo il viaggio, dunque, ci possiamo aspettare di sentire uno dei 1600 dialetti che vengono quotidianamente parlati in giro per l’India. Fortunatamente per noi, anche l’inglese è riconosciuto come una delle lingue ufficiali del subcontinente, e svariati milioni di indiani lo parlano come lingua natale, anche se con un accento che richiede un po’ di pratica per essere compreso del tutto.

Una volta superato il primo ostacolo di comprensione, però, vi piacerà talmente tanto che lo assimilerete quasi per caso, portandolo in Occidente per strappare qualche sorriso! L’India è un paese magico e la lingua, melodiosa e musicale, sarà uno dei souvenir più belli che riuscirete a riportare a casa. Basterà ascoltare e buttarsi, sperimentando con i suoni di quel luogo lontano che ti rimane nell’anima.

L'importanza del Saluto e delle Espressioni

Namasté: il celebre saluto indiano si declina anche, in base a chi si ha davanti, in “namaskar” e “namaskaram”. Se desiderate omaggiare chi avete davanti, assicuratevi di salutare per primi: per gli indiani la posizione sociale è fondamentale, e un saluto tempestivo è un primo indice che provate rispetto per il vostro interlocutore. Articolando un saluto mentre si scuote dolcemente il capo, esso assumerà un significato assai più amichevole e colloquiale.

Ecco alcune espressioni utili:

  • Ach-Ha!: questa esclamazione entusiasta significa “Bene!”, “Ok”, “Davvero?” e “Buono” o “Bello” in base al contesto in cui la si utilizza.
  • Ji /Naheen: rispettivamente “Sì” e “No”. Ad esempio, il sì potrebbe trasformarsi in “Aa”.

Viaggiare in Bus: Un'Avventura Indimenticabile

I viaggi in bus sono i miei preferiti, sono quelli che più mi trasmettono il significato di viaggio unito al senso di libertà. Prima di tutto i viaggi in bus mi danno la possibilità di avere subito un’idea del paese che sto visitando perchè mi permettono di osservare i paesaggi intorno in tranquillità, senza dovermi concentrare sulla guida e sulla strada. Essere cullati dalle curve, dalle accelerazioni, vedere la propria immagine riflessa nel vetro mentre le luci delle città scorrono fuori dal finestrino, osservare ogni momento il paesaggio che cambia regalando spettacoli sempre differenti, dai tramonti sul mare alle albe nel deserto.

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Viaggiare in questo modo è anche estremamente vantaggioso, soprattutto economicamente parlando. Oltre ad essere infatti generalmente molto più economici che non affittare l’auto o viaggiare in aereo mi permettono di risparmiare la notte di albergo che spesso è uno dei costi maggiori di un viaggio. Addormentarsi in una città e svegliarsi in quella successiva permette di massimizzare, evita di far trascorrere molto tempo in transito da un posto ad un altro, tempo che così si può dedicare a visitare il posto in cui si arriva.

Consigli Utili per i Viaggi in Bus

  • Arrivate alla stazione sempre almeno 30 minuti prima della partenza del vostro bus.
  • Verificate che quando il vostro zaino viene caricato vi venga assegnato un numero con il quale dimostrare che è il vostro al momento del ritiro.
  • Portatevi una felpa o una maglia, in molti paesi sui bus sparano aria condizionata e si muore di freddo.
  • Mettete i vostri soldi e i vostri documenti in una cintura di quelle che si tengono sotto i vestiti, soprattutto se viaggiate di notte.
  • Portatevi un cuscino di quelli da aereo ed una fascia per coprirvi gli occhi.
  • Portatevi delle salviette o il disinfettante per le mani, così come un rotolo di carta igienica.
  • Portatevi acqua e qualcosa da sgranocchiare durante il viaggio ma cercate di bere poco perchè non sempre gli autobus sono dotati di WC e spesso passano ore tra una fermata e l’altra.

Israele: Superare le Difficoltà all'Arrivo

Dopo avere monitorato la situazione politica di Israele per mesi e aver appurato che il paese si trovava in una fase relativamente tranquilla, a settembre dello scorso anno ho deciso di fare un viaggio tra Tel Aviv, Gerusalemme e il Mar Morto, viaggio che sognavo da molto tempo. Per un viaggio in Israele fino a una durata massima di 90 giorni non serve richiedere un visto turistico.

Per ovviare a questo problema Israele ha deciso di non apporre un normale timbro sul passaporto, ma di consegnare, a chi entra nel paese, un piccolo tagliando azzurro con i dati personali del viaggiatore, e che riporta ora e data di arrivo, punto di ingresso nel paese e termini di validità del visto (i sopracitati 90 giorni). A ogni visitatore viene assegnato un livello di pericolosità che va da 1 a 6.

Il tagliandino va conservato con cura per tutto il tempo della permanenza ed è da esibire in caso di ingresso nei Territori Palestinesi. Lettori del mio blog e altri viaggiatori mi avevano raccontato di essere stati sottoposti a interrogatori di un’ora e di aver rischiato di perdere il proprio volo aereo nonostante fossero arrivati in aeroporto tre ore prima.

Controlli e Interrogatori in Aeroporto

L’interrogatorio mi è toccato appena prima di varcare i controlli di sicurezza, sotto forma di una addetta appollaiata su un tavolinetto che mi ha fatto cenno di avvicinarmi e porgerle il passaporto.

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Domande tipiche includono:

  • “Perché è venuta in Israele?"
  • “Come si chiamano i suoi genitori? E i suoi nonni?"
  • “Chi l’ha aiutata a fare la valigia?"

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