Viaggio al Campo Base dell'Everest: Informazioni Utili
Il trekking al Campo Base dell'Everest è il sogno di ogni escursionista, il percorso di più giorni più famoso e desiderato al mondo che in circa 2 settimane di cammino porta da Lukla, porta d’acceso nepalese all’Himalaya, fino ai piedi della cima più alta del pianeta, il monte Everest.
Si tratta probabilmente del trekking più famoso ed ambito del pianeta e permette di raggiungere il campo base dell’Everest, da cui partono le spedizioni alpinistiche per la salita ai suoi 8845 metri di altezza. Siamo all’interno dell’Himalaya Nepalese, nel versante Sud dell’Everest (quello Nord appartiene al Tibet).
In questo articolo, andiamo a descrivere tutte le informazioni utili per pianificarlo e l’itinerario relativo al percorso tradizionale, che per il rientro non passa per la valle di Gokyo ed i suoi splendidi laghi, ma ripercorre il sentiero dell’andata.
Itinerario Dettagliato del Trekking al Campo Base dell'Everest
Il trekking al campo base dell’Everest è un percorso di circa 130 Km, andata e ritorno, all’interno del Parco Nazionale di Sagarmatha, letteralmente “Madre dell’Universo” in sanscrito, tra antichi villaggi e monasteri buddisti.
Il viaggio inizia a Katmandu, capitale del Nepal, dove atterranno tutti i voli internazionali. Da qui è necessario prendere un volo interno per Lukla, porta d’accesso per l’Himalaya. Il volo ci proietta così dalla metropoli della capitale a questo piccolo villaggio di 300 anime a 2860 metri d’altezza, che letteralmente significa “paese con molte capre e pecore” e ci dà un preludio di quello che ci attenderà.
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- Giorno 1: Lukla - Phakding (2.610 m)
Il primo giorno di trekking viene solitamente dedicato al raggiungimento di Phakding, piccolo villaggio a 2610 metri d’altezza, dove sono presenti numerose strutture ricettive. Si tratta di una tappa facile, di circa 3h di cammino, ideale per l’acclimatamento.
- Giorno 2: Phakding - Namche Bazar (3.440 m)
Il secondo giorno di trekking lasciamo Phakding per arrivare a Namche Bazar, a 3440 metri d’altitudine, dove il trekking vero e proprio ha inizio. Sede del Parco Nazionale di Sagarmatha e di un reparto dell’esercito predisposto alla difesa dello stesso, questo paese di circa 1500 anime vanta alcuni “comfort”, come la connessione internet, a cui non sempre avremo accesso durante il trekking. Solitamente qua viene passato anche una seconda notte, per l’acclimatamento.
- Giorno 3: Namche Bazar - Khumjung (3.790 mt)
L’alta quota chiede di acclimatarci e ci dà l’occasione di conoscere meglio i luoghi e la loro storia. Facciamo una passeggiata mattutina sul ripido crinale sopra Namche. Man mano che il sentiero sale, abbiamo una buona visuale del sentiero principale del Campo Base Everest, ciò che ci attende nei prossimi giorni. I panorami lungo questa passeggiata, sia in salita che in discesa, sono spettacolari.
- Giorno 4: Namche Bazaar - Tengboche (3.770 m)
Da Namche Bazaar il sentiero ci porta in alto sopra il fiume Dudh Khosi attraverso la foresta di rododendri con viste superbe sulla valle fino all’Everest e all’Ama Dablam. Dopo aver attraversato il fiume a Phunki Tenga, iniziamo la salita attraverso la foresta fino a Tengboche. Il monastero di Thyangboche si trova qui, con le sue viste spettacolari sull’Everest. Il nostro lodge a Deboche è a 15 minuti a piedi da Tengboche.
- Giorno 5: Tengboche - Dingboche (4.410 m)
Proseguendo, si pernotta a Tengboche, quota 3860 metri. Questo paese, dove si respira l’atmosfera della cultura sherpa, è famoso per la presenza del più importante monastero buddista della regione.
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- Giorno 6: Dingboche - Chukhung (4.730 mt)
Dedichiamo la giornata ad acclimatarci all’alta quota e camminiamo verso Nakharsang Peak. Grazie alla permanenza in quota di un paio d’ore, il nostro fisico inizierà ad abituarsi all’aria rarefatta.
Il giorno successivo viene quindi raggiunto Dingboche, a 4410 metri di quota. Questo villaggio di 200 abitanti è famoso per i suoi kilometri di muri di pietra, rimosse per arare i campi ed accatastate a fianco degli stessi. Anche questa tappa viene solitamente utilizzata come sosta di acclimatamento, spendendo quindi 2 notti. Il secondo giorno, per ingannare l’attesa prima di ripartire, è possibile visitare Chhukung, un villaggio utilizzato come sosta dai pastori di Yak.
- Giorno 7: Dingboche - Lobuche (4.930 mt)
Saliamo, in modo sempre più deciso e veloce. Il paesaggio cambia: attorno la terra assume un tono arido e alpino. Siamo nel cuore della valle del Khumbu. Nel pomeriggio raggiungiamo Lobuche e, come ogni giorno, cerchiamo di camminare in quota stazionando per qualche mezz’ora, con la possibilità di ammirare splendide vedute del ghiacciaio Khumbu.
- Giorno 8: Lobuche - Gorak Shep (5.190 m)
Il trekking entra ora nel vivo, avvicinandoci la meta della nostra destinazione e salendo di quota. Il settimo giorno di trekking si sosta a Lobuche, 4920 metri sul mare, villaggio sherpa e tappa “obbligata” per il raggiungimento dell’Everest Base Camp.
- Giorno 9: Gorak Shep - Everest Base Camp (5.350 m) - Gorak Shep (5.160 m)
La meta è vicina. Da Lobuche si raggiunge infatti Gorak Shep, villaggio adagiato su di un lago ghiacciato coperto di sabbia sedimentaria ad una quota di 5190 metri. Solitamente qua viene fatta una deviazione in giornata per salire sulla cima del Kala Patthar, che con i suoi 5545 metri è uno splendido balcone sul Monte Everest e la conca del ghiacciaio Khumbu.
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Nel nono giorno di trekking viene solitamente raggiunta la nostra destinazione finale, l’Everest Base Camp, a 5350 metri d’altezza. Da qui partono le spedizioni per la cima della montagna e ad aprile, mese con le condizioni climatiche ideali per l’ascensione, questa area si popola delle tende delle spedizioni internazionali. Sempre in giornata si ridiscende quindi a Lobuche per il pernotto.
- Giorno 10: Gorak Shep - Kala Patar (5.545 mt) - Pangboche (3.930 mt)
Oggi ci aspetta una giornata faticosa. Al mattino saliamo in cima al Kala Patar, che, al sorgere del sole, ci regala una splendida vista sull’Everest e sugli altri giganti dell’Himalaya: Pumori, Changtse, Nuptse e Lhotse. Dopo aver percorso il Kala Patar, torniamo a Gorak Shep per il pranzo, prima di iniziare la discesa e tornare all’aria più densa di Lobuche.
- Giorno 11: Pangboche - Namche Bazaar (3.445 mt)
Continuiamo la discesa verso Lukla. Una volta raggiunto Namche nel primo pomeriggio, abbiamo la possibilità di sederci nelle ottime pasticcerie locali che offrono, oltre a buonissimi dolci, un caffè davvero ottimo. Il resto della giornata è a nostra disposizione per vivere e conoscere questo splendido villaggio.
Da Lobuche il giorno successivo si ridiscende a Photse Tenga, paese dirimpettaio a Tengboche, evitato all’andata (ma nessuno vieta di sostare nuovamente a Tenghoche).
- Giorno 12: Namche Bazaar - Lukla (2.860 mt)
Affrontiamo il nostro ultimo giorno di trekking. La distanza che separa Namche da Lukla è notevole, ma il percorso in discesa ci fa raggiungere il nostro punto di arrivo con facilità.
L’undicesimo giorno ci vede pernottare nuovamente a Namche Bazar, da dove il giorno successivo rientreremo a Lukla, termine ufficiale del trekking vero e proprio, per il volo di ritorno a Katmandu.
Quello descritto si tratta ovviamente di un itinerario di massima, da adattare secondo le esigenze e le capacità fisiche di ognuno.
Preparazione Fisica e Acclimatamento
Per il percorso classico del trekking al Campo Base Everest, ma anche altri percorsi come Gokyo, Annapurna Circuit e Base Camp o similari, considerate che la media giornaliera di dislivello è di circa +500 m., su uno sviluppo di circa 15 km. Se siete abituati a fare escursioni in montagna da +1.000 m. Consigliamo di fare più escursioni possibili nei due mesi precedenti la partenza, e/o almeno allenamenti di corsa.
Partire in autunno certamente aiuta per chi fa solo escursionismo estivo e quindi ha più occasioni di andare tra giugno e settembre, per sci alpinisti e ciaspolatori invece anche la primavera è un buon mese avendo probabilmente già macinato dislivello in inverno.
I nostri programmi sono sempre studiati per favorire un buon acclimatamento e non avere problemi di mal d'altitudine, se non una stanchezza generale e qualche possibile problema a dormire regolarmente. Ad oggi tutti i nostri clienti sono riusciti a salire senza gravi complicazioni o cambi di programma.
Volendo è possibile modificare l'itinerario anche aggiungendo altre giornate di acclimatamento/escursioni.
Consigliamo di bere sempre molti liquidi e non mangiare troppo per favorire una digestione facile. Durante i viaggi di gruppo se qualcuno vuole andare più piano (o più forte) può essere accompagnato per alcune tappe dai portatori, così da procedere al ritmo che meglio crede.
Equipaggiamento Necessario
Le escursioni termiche sono notevoli, sia tra giorno e notte, che tra inizio e fine del trekking, quando avremo guadagnato quota. Altro fattore da considerare, il vento è freddo e può essere intenso. Fatte queste premesse, sarà necessario avere con sé scarponi da montagna comodi e collaudati, calzini da escursionismo, giacca antivento, indumenti intimi di ricambio, guanti, berretta, cappello per il sole, occhiali polarizzati, felpe o paile, una mantella. Altro equipaggiamento fondamentale è un buon sacco a pelo pesante.
Costi Indicativi
Riportiamo in questo paragrafo i costi indicativi al momento della scrittura dell’articolo. Il costo principale da sostenere saranno dovuti ai voli aerei. Quello per Katmandu si aggirerà intorno ai 1000 Euro, mentre quello interno per Lukla circa la metà. Una guida locale costa circa 25 Euro al giorno, mentre per mangiare e bere andranno preventivati circa 30 Euro al giorno.
Periodo Migliore per il Trekking
Il periodo migliore per mettersi in viaggio è la primavera, da marzo a maggio o l’autunno, da ottobre a dicembre. L’estate è il periodo delle piogge e dei monsoni, mentre l’inverno è più freddo e rigido. A maggio metti in conto qualche pioggia, a dicembre farà più freddo ma ci saranno meno escursionisti in giro.
Consigli Utili
- L’acqua lungo il percorso non è raccomandabile, data la presenza di numerosi animali (capre e yak in particolare) che la contaminano. Sarà possibile acquistarla nei rifugi, lodge e tea house che incontrerai lungo il percorso. Anche i pasti saranno acquistati e consumati direttamente in queste strutture.
- Il mal di montagna o d’altitudine può colpire chiunque. I principali sintomi sono fiato corto, vertigini e mancamenti, sonnolenza, inappetenza e vomito. Per questo motivo è bene salire gradualmente ed effettuare le due tappe di acclimatamento che abbiamo suggerito nella descrizione dell’itinerario. Bevi spesso e porta con te medicinali appositi per contrastarlo, come il Diamox.
- Una guida od un’agenzia non sono obbligatori, ma se non ti senti sicuro dell’organizzazione e vuoi qualcuno che ti racconti aneddoti e tradizioni locali, allora potrai affittarne una direttamente in loco a Katmandu o a Lukla. Assicurati che l’agenzia locale sia iscritta al registro Trekking Agencies Association of Nepal.
- Se poi non vuoi occuparti nemmeno dei voli, visti e permessi e della logistica, potrai partire per un viaggio organizzato e prenotare attraverso un’agenzia specializzata.
- Per entrare in Nepal sarà necessario un passaporto con almeno 6 mesi di validità e del visto, richiedibile anche all’arrivo a Katmandu (saranno necessarie 2 fototessere). Per entrare nel parco di Sagarmatha, è necessario richiedere un permesso, acquistabile sia a Katmandu che all’entrata del parco a Namche Bazar. Una guida locale non è invece obbligatoria.
Campo Base Everest in Tibet
Sognate di visitare il Campo Base dell'Everest in Tibet? L'Everest ha due campi base, uno sul versante Sud in Nepal, e uno in Tibet. Il campo base tibetano è sitato ai piedi del ghiacciaio Rongbuk, poco lontano dall'omonimo monastero a circa 120km da Dingri.
La soluzione migliore per visitare il Campo Base Everest in Tibet è raggiungere Lhasa da una delle altre città della Cina. A Lhasa, avrete la possibilità di acclimatarvi all'altitudine prima di intraprendere il viaggio verso Dingri e il Campo Base.
Il campo base del monte Everest in Tibet è diviso in due parti: una parte riservata agli alpinisti in possesso di regolare permesso di scalata e una parte per i turisti poco distante dal Monastero Rongbuk a 5200 metri di altitudine.
Come Arrivare a Lhasa
Potete raggiungere Lhasa in treno o in aereo da una delle altre città della Cina. Non ci sono voli diretti per Lhasa dall'Italia (o dall'Europa).
Raggiungere il Campo Base Everest in Treno
Tratta | Numero di treno | Orario |
---|---|---|
Lhasa - Shigatse | Z8801 Z8803 | 08:30 - 11:25 15:20 - 17:59 |
Shigatse - Lhasa | Z8804 Z8802 | 12:05 - 14:40 18:40 - 21:33 |
Se volete viaggiare in treno, tenete in considerazione che potete arrivare solo fino a Shigatse, a circa tre ore da Lhasa.
Raggiungere il Campo Base Everest in Auto
Il modo migliore per raggiungere il Campo Base Everest in Tibet è viaggiare in macchina o mini van da Lhasa. Il viaggio di andata di solito è suddiviso in 3 tappe:
- Giorno 1: Lhasa - Lago Yamdrok - Shigatse (7 ore)
- Giorno 2: Shigatse - Dingri (4 ore)
- Giorno 3: Dingri - Monastero Rongbuk - Campo Base Everest (4 ore)
Per acclimatarvi all'altitudine elevata, è meglio restare a Lhasa almeno un paio di giorni prima di partire alla volta del Campo Base Everest. L'ideale è dedicare almeno 8 giorni per il viaggio.
Cosa Vedere a Lhasa
A Lhasa avrete tempo di esplorare la cultura tibetana. Ecco alcune delle tappe da non perdere:
- Palazzo Potala - il palazzo antico più alto al mondo.
- Tempio Jokhang - il centro spirituale del Tibet e una destinazione sacra del Buddhismo.
- Monastero Drepung - il più grande monastero tibetano.
Periodo Migliore per Visitare il Campo Base Everest in Tibet
La stagione secca è il periodo migliore per visitare il Campo Base Everest e viaggiare in Tibet, in particolare da fine aprile a inizio giugno, e da fine settembre ai primi di novembre: durante questi mesi le temperature diurne sono sopra lo zero, le precipitazioni sono quasie e il cielo limpido regala viste mozzafiato sul panorama.
Evitate il periodo invernale da novembre ad aprile: è bassa stagione e il Tibet di solito è chiuso al turismo tra febbraio e marzo. L'estate è la stagione delle piogge, in particolare luglio e agosto: le precipitazioni non sono abbondanti come in altre regioni della Cina, ma se visitate il Campo Base, con buone probabilità non riuscirete a vedere la vetta a causa di nuvole e nebbia.
Documenti Necessari
Per entrare in Tibet è necessario un Permesso di ingresso per il Tibet e per visitare il Capo Base Everest è necessario un ulteriore permesso di viaggio. Non è consentito fare domanda per i permessi da soli, né viaggiare in Tibet in autonomia. Occorre appoggiarsi a un’agenzia di viaggi autorizzata.
Prepararsi al Viaggio al Campo Base Everest in Tibet
Se state programmando un viaggio al Campo Base Everest in Tibet, dovete tenere sempre in considerazione che vi troverete in alta montagna, a un'altitudine molto elevata. Non è richiesto abbigliamento tecnico o preparazione atletica specifica, soprattutto se pensate di fare solo un piccolo tratto di camminata. Tuttavia, ci va comunque accortezza per evitare inconvenienti che potrebbero rovinare il viaggio.
- Pianificate almeno 8 giorni per il viaggio, in modo da dare il tempo al vostro fisico di abituarvi all'altitudine gradualmente.
- Portate abbigliamento e scarpe comode: consigliamo scarponcini da montagna o scarpe da trekking. Vestitevi a strati e portate una giacca, una felpa, un cappello e una sciarpa anche se viaggiate d'estate.
- Crema solare: la crema solare è molto importante per proteggere la vostra pelle dai raggi UV.
- Occhiali da sole protettivi: i raggi ultravioletti sono molto forti in alta montagna e, così come la pelle, anche i vostri occhi hanno bisogno di essere protetti.
- Crema idratante e burro cacao: il Tibet ha un clima secco e freddo.
Attenzione: le medicine vanno bene solo per i sintomi lievi, come il mal di testa o la nausea, se avvertite sintomi più gravi, l'unica soluzione è scendere di quota per evitare complicazioni.
Se pernottate al Campo Base Everest, non dimenticate:
- Piumino: di notte fa molto freddo, anche in estate.
- Batterie di riserva: non c'è molta energia elettrica al Campo Base, quindi è necessario ricaricare il telefono cellulare, la fotocamera e tutti gli altri dispositivi elettronici prima.
- Cibo: se non riuscite ad abituarvi al cibo locale o avete esigenze alimentari particolari, portate con voi del cibo. La scelta al Campo Base è molto limitata.