Visto per il Giappone: Requisiti e Guida Completa
Molti amanti del Giappone sognano di vivere nel Sol Levante o semplicemente di farvi un'esperienza di vita. Quando si sogna di trasferirsi in Giappone, la prima cosa che si incontra è la questione del visto. Vivere in Giappone legalmente richiede requisiti ben precisi, e ottenere il visto giusto può essere facile o estremamente complicato, a seconda della situazione.
Tipi di Visto per il Giappone
Il Giappone offre diversi tipi di visto per soddisfare le diverse esigenze dei visitatori e dei residenti a lungo termine. Ecco alcuni dei principali tipi di visto:
- Visto Turistico: Ideale per chi desidera visitare il Giappone per turismo, visitare amici o parenti, o partecipare a conferenze e corsi.
- Visto Business: Per chi necessita di entrare in Giappone per conto della propria azienda, per condurre affari o partecipare a conferenze.
- Visto Lavorativo: Per coloro che vogliono intraprendere un'esperienza lavorativa in Giappone più o meno duratura.
- Visto Studentesco: Per chi si iscrive a scuole di lingua, università o college specializzati e vuole vivere in Giappone mentre studia.
- Visto per Coniuge di Cittadino Giapponese: Dedicato a chi è legalmente sposato con un cittadino giapponese.
- Visto per Familiari a Carico (Ricongiungimento Familiare): Per i familiari (soprattutto coniugi e figli) di stranieri che vivono legalmente in Giappone con un visto di lungo periodo.
- Visto Working Holiday: Disponibile solo per alcune nazionalità, permette di vivere e lavorare in Giappone per un anno, senza sponsor.
- Visto Self-Sponsored: Per freelance o lavoratori autonomi con clienti in Giappone, in grado di dimostrare reddito stabile.
Visto Turistico
Questo visto, come suggerisce il suo stesso nome, è indirizzato a coloro che vogliono visitare il Giappone solo per fini turistici. Secondo le leggi di immigrazione giapponesi i visitatori da 68 paesi (Italia compresa) possono viaggiare in Giappone fino a 90 giorni con il solo passaporto. Per altri come Cina, Russia, Filippine, ecc… può cambiare la durata o è necessario fare richiesta prima di effettuare il viaggio. Per noi italiani non è richiesto quindi nessun documento specifico o richiesta da fare anticipatamente. All’arrivo all’aeroporto giapponese basterà compilare alcuni documenti dove dichiarare il periodo di soggiorno, luogo dello stesso.
Inoltre è importante sapere che il visto turistico non può essere cambiato in altro visto durante il periodo di soggiorno. Questo visto ha quindi come unico fine quello di visitare il Giappone e possibilmente seguire anche un breve corso di lingua di 3 mesi. Esiste inoltre un particolare visto turistico dalla durata di sei mesi ma estendibile a un anno del quale possono fare richiesta coloro che possono dimmostrare risparmi per almeno 30 milioni di yen (circa 215 mila euro), garantendo quindi di potere sostentarsi durante il lungo soggiorno. In questo caso però il visto va richiesto prima della partenza.
Visto Business
Questo visto è indirizzato a coloro che necessitano di entrare in Giappone per conto delle loro aziende e con l’intenzione di condurre degli affari o per partecipare a conferenze.
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Visto Lavorativo
Il "working visa" è il visto per tutti coloro che vogliono intraprendere un'esperienza lavorativa in Giappone più o meno duratura. Premetto sin da subito che non esiste nessun visto lavorativo che permette di “andare all’avventura” o di fare lavori part-time o saltuari. In quasi ogni caso è fondamentale il certificato di eligibilità COE (Certificate Of Elegibility). Come ottenerlo? Sorvolando sulla produzione dei documenti pratici quali passaporto, modulistica ecc.. la cosa più importante è avere uno sponsor in Giappone. Ne segue quindi la domanda: chi è uno sponsor? È colui che dovrà fare da garante per il richiedente, inoltrare domanda, informazioni e documenti, e contattare l’ufficio immigrazione per produrre il documento. Lo sponsor può essere ad esempio il futuro datore di lavoro o la scuola che il richiedente intende frequentare. Preciso che ottenere il certificato di eligibilità da solo non permette di stare in Giappone, ma è solo il primo certificato da ottenere.
Highly Skilled Foreign Professional (HSP o HSFP)
Questo speciale tipo di Visa è stato introdotto nel maggio del 2012 e nasce con l’obiettivo di facilitare l’entrata di talenti in campi specifici o altamente qualificati. Nello specifico ci sono tre sottocategorie a secondo dell’ambito: attività di ricerca accademica, attività avanzate di gestione aziendale e attività specializzate avanzate. L’HSP o “HSFP” è l’acronimo per Highly Skilled Foreign Professional e ha alcuni vantaggi rispetto al permesso di soggiorno standard. È anche basato su un sistema a punti che richiede di avere almeno 70 punti o più per ricevere questo visto. I vantaggi di questa categoria di visto è che, se ottenuto, vale da subito 5 anni.
Visto per Avviare un'Attività
Se non si rientra in nessuna delle precedenti categorie perché non si ha conseguito una laurea o non si dispone della sufficiente esperienza, non bisogna disperare. Questa strada non è semplice è richiede una chiara pianificazione e relativi fondi per sostenere il progetto d’impresa.
- Registrare una società e investire almeno 5 milioni di Yen (circa 40 mila euro) nell’attività. Per essere chiari non è denaro “versato” ma denaro che la società utilizzerà per il proprio lavoro. Per esempio può essere utilizzato per pagare gli stipendi, l’affitto dell’ufficio, approviggionamento dei costi, ecc.
- Avere una sede fisica dell’azienda, non condivisa, che possa ospitare almeno due persone.
- Provare che il richiedente ha le capacità per operare nel business di riferimento.
- Provare l’origine dei fondi con i quali fare impresa.
- Avere un business plan con la previsione di bilancio futuro.
- Pianificare l’assunzione di lavoratori locali.
Infine per poter mantenere/rinnovare il visto senza problemi, l’Immigrazione guarda alle dimensioni dell’azienda, il che significa che idealmente l’azienda dovrebbe generare almeno 10 milioni di yen in vendite e spendere circa 5 milioni di yen in spese all’anno (escluso lo stipendio che l’investitore guadagna per la sua posizione di rappresentante). Comunque sembra che l’ufficio immigrazione sia abbastanza comprensivo e indulgente all’inizio e i volumi di vendita possono anche essere minori.
Specified Skilled Worker (Tokutei Ginō)
Ad aprile 2019 il Giappone ha introdotto un nuovo tipo di visto con l’obiettivo di coprire diversi ruoli lavorativi per cui in Giappone c’è una certa carenza. Per entrambi i visti dovrai avere almeno una laurea o 10 anni di esperienza lavorativa. Tuttavia, dovrai sostenere un esame per dimostrare di avere le abilità richieste per ricoprire un ruolo in quel campo specifico. Una differenza sostanziale tra i due tipi di visto Specified Skilled Visa è che il primo tipo è valido per soli 5 anni e dopo 5 anni dovrai lasciare il Giappone per tornare al tuo paese di origine.
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Visto Studentesco
Un'altra via abbastanza accessibile è il visto da studente. Il visto da studente non permette di lavorare full-time, ma potete richiedere un permesso per lavorare fino a 28 ore a settimana. Il problema maggiore è che serve dimostrare di avere fondi sufficienti (almeno 1-1.5 milioni di yen) per sostenervi durante il periodo di studio.
Il costo di una scuola di lingua è variabile e si aggira intorno al 1,2 milioni di yen all’anno. Esistono comunque anche corsi semestrali o biennali. A questo costo vanno aggiunti quelli dell’affitto e delle eventuali utenze che possono o meno comprese nell’affitto a seconda che si decida di vivere in un dormitorio, in casa condivisa o in un appartamento. I costi comunque variano anche a seconda della città scelta.
Convertire il Visto Studentesco in Visto Lavorativo
Sia che tu stia cercando un lavoro a tempo pieno che tu ne abbia già trovato uno dopo il corso di lingua magari ti starai chiedendo come fare a convertire il visto studentesco in visto lavorativo in Giappone. È un procedimento piuttosto comune e ti daremo in questo articolo tutte le informazioni che ti servono. Per ottenere il visto lavorativo in Giappone dipenderà dall’azienda che ti assume ed è probabilmente il modo più comune.
Prima di tutto, per ottenere il cambio di stato di residenza dovrai fornire il contratto di lavoro del tuo datore di lavoro. I documenti che provano il tuo impiego lavorativo, lo stipendio e il periodo di tempo che dovrai stare in Giappone. Molti datori di lavoro sono disposti ad aiutare per svolgere questa procedura di richiesta del visto e magari lo faranno al posto tuo. Tieni presente che dovrai fare richiesta del visto di lavoro il prima possibile dopo aver firmato il contratto con l’azienda giapponese per non rischiare di iniziare a lavorare con uno stato di residenza errato.
Ogni richiesta del visto è unica e dipende dall’ufficio specifico e anche dalla propria documentazione. L’unica indicazione che possiamo darti è che, nel momento in cui richiedi il cambio di stato di residenza, il tuo attuale visto viene automaticamente esteso di 2 mesi per darti modo di rimanere in Giappone legalmente mentre aspetti l’esito del tuo visto dall’ufficio immigrazione.
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Sfortunatamente può succedere che la tua richiesta di cambio di visto studentesco in visto lavorativo in Giappone venga respinta. Ci sono vari motivi per cui la richiesta può essere respinta. Puoi recarti all’ufficio immigrazione per chiedere spiegazioni ed è possibile che ti facciano rifare la richiesta.
Visto per Coniuge di Cittadino Giapponese
Se vi sposate con una persona giapponese, potete richiedere il visto per coniuge di cittadino giapponese, ed è probabilmente il visto più semplice da ottenere sulla carta… ma anche uno dei più difficili da mantenere nel lungo periodo. Perché? Perché non si tratta di un documento legato a un’azienda o a una scuola: è legato a una relazione reale, a un matrimonio che deve funzionare davvero. Ma ovviamente non basta sposarsi e presentare il certificato. Le autorità giapponesi verificano attentamente la genuinità della relazione, soprattutto nei primi anni. E sì: se pensate di fare un matrimonio “farlocco” per ottenere il visto, lasciate perdere subito. Ci sono controlli, colloqui, richieste dettagliate. Detto questo, se la relazione è autentica, il visto da coniuge è una delle strade più solide e flessibili per vivere in Giappone a lungo termine. Ma come dicevo prima: è un visto che si basa su qualcosa di molto più delicato di un contratto di lavoro. Si basa sull’amore, sulla fiducia e sulla continuità della relazione. Se il matrimonio finisce, il visto decade.
Lo “spouse visa” si ottiene convolando a nozze con un cittadino giapponese. Per i documenti necessari è consigliabile rivolgersi all’ambasciata o al consolato. Il visto matrimoniale può avere una durata di 6 mesi, un anno o 3 anni e va rinnovato e permette entro il termine di scadenza.
Visto per Familiari a Carico (Ricongiungimento Familiare)
Il caso più comune è quello del visto per familiari a carico (Dependant), usato dai figli o coniugi di stranieri che lavorano o studiano in Giappone. Molto più difficile è sponsorizzare un genitore anziano: si può fare solo in casi eccezionali, dimostrando che non può vivere da solo nel Paese d’origine e che chi vive in Giappone può mantenerlo.
Visto Working Holiday
Ai fini di completezza tengo a menzionare anche il “working holiday visa“, ovvero un visto dedicato solo ai cittadini sotto i trent’anni di età di alcuni nazioni che permette loro di studiare e lavorare in giappone per un anno. L’Italia aimè non è compresa. Secondo una notizia appena uscita (2 maggio 2022) è stato siglato un accordo in merito al visto “vacanza-lavoro” tra Italia e Giappone. In alcuni casi può essere necessario un colloquio all’ambasciata e una lettera (di almeno una pagina) dove si specificano tutte le motivazioni che spingono il richiedente a voler andare in Giappone. Comunque ad oggi non si hanno maggiori informazioni riguardo alla situazione italiana, quindi mi riprometto di aggiornare l’articolo.
Il visto vacanza-lavoro è disponibile solo per alcuni paesi che hanno un rapporto bilaterale con il Giappone. Tra questi ora c’è anche l’Italia, anche se non ci sono ancora notizie sulla procedura di rilascio del visto. Inoltre, l’intenzione principale del visto vacanza-lavoro è di far venire in Giappone persone dall’estero per viaggiare, più che per lavorare.
Visto Self-Sponsored per Freelance
Se volete vivere in Giappone lavorando da freelance o gestendo una vostra attività, sappiate che non c’è un “visto per freelance” ufficiale, né formule magiche. Esistono però tre vie reali e legali che vi permettono di lavorare da autonomi, ma richiedono impegno, preparazione e competenze vere.
- Sponsorizzazione da parte di un cliente giapponese: Questa è la soluzione più accessibile per molti freelance. Serve avere almeno un cliente o azienda giapponese disposta a firmare come sponsor principale. Di solito serve dimostrare un reddito stabile, almeno 200.000-250.000 yen al mese, e presentare contratti, dichiarazioni fiscali e altri documenti.
- Apertura di un'attività in Giappone: Se volete aprire un’attività vostra in Giappone, questa è l’unica via. Serve costituire una società (KK o GK), firmare un contratto d’affitto per un ufficio (non casa), e investire almeno 5 milioni di yen come capitale iniziale. È una procedura lunga e impegnativa: serve un business plan credibile, contratti o ordini da parte dei clienti e tutta la burocrazia per avviare legalmente un’attività in Giappone.
- Visto Artist: Se lavorate nel mondo creativo - come illustratori, attori, musicisti, registi, scrittori, pittori… - esiste il visto Artist, pensato per chi svolge attività artistiche senza essere impiegato da un’azienda.
Visto Permanente
Il visto permanente è il traguardo finale per chi vuole restare a lungo in Giappone senza dover rinnovare il proprio status ogni pochi anni. Va presentata una documentazione piuttosto ampia, e l’attesa può durare anche un anno o più, ma una volta ottenuto non dovrete più preoccuparvi del visto.
Certificate of Eligibility (CoE)
Il Certificate of Eligibility, o CoE, è *il vero cuore* della procedura per ottenere un visto a lungo termine per il Giappone. Senza questo documento, in molti casi il visto nemmeno lo potete richiedere. Il CoE è un certificato che *dimostra ufficialmente* che soddisfate i requisiti per entrare e vivere in Giappone con un determinato tipo di visto. Non lo fate voi direttamente: lo richiede l’ente sponsor giapponese, cioè l’azienda, la scuola, il partner giapponese o chiunque vi stia “portando” in Giappone. Una volta emesso, il CoE ha validità 3 mesi. Entro quel periodo dovete usarlo per richiedere il visto presso l’ambasciata o consolato giapponese nel vostro Paese. I tempi per ottenere il CoE variano molto, ma di solito servono 1-3 mesi.
Costi del Visto
Il visto in sé, se richiesto in Italia, per la maggior parte dei casi è gratuito. Ma non fatevi ingannare: ci sono altri costi da considerare. Quindi anche se il timbro sul passaporto magari non costa nulla, il processo può costarvi centinaia di euro in totale.
Cambio di Tipo di Visto
Una domanda che ricevo spesso è: “Posso cambiare tipo di visto una volta che sono in Giappone?”. Se siete ad esempio in Giappone con un visto da studente, e trovate un lavoro prima della scadenza, potete fare richiesta di cambio status da studente a lavoratore. Ma attenzione: il cambio non è automatico.
Errori da Evitare
Quando si tratta di ottenere o mantenere un visto giapponese, ci sono alcuni errori che vedo fare di continuo:
- Fornire documenti incompleti o discordanti: ogni dettaglio deve combaciare.
- Aspettare l’ultimo minuto per fare domanda: molti iniziano il processo con pochi giorni di margine. Ma se serve un documento extra?
- Non aggiornare l’immigrazione se cambia qualcosa: come cambio di lavoro, indirizzo, o addirittura lo stato civile.
- Mentire o esagerare nei documenti: le autorità giapponesi fanno controlli.
- Sottovalutare l’importanza del garante o sponsor: se perdete lo sponsor (azienda, coniuge, scuola), perdete il diritto a stare in Giappone.
Rinnovo del Visto
Non aspettate l’ultimo giorno per rinnovare il visto. In Giappone dovete fare richiesta di rinnovo almeno 1 mese prima della scadenza, ma vi consiglio di iniziare anche 2 o 3 mesi prima. Il rinnovo non è automatico, anche se vivete in Giappone da anni. Un errore comune è pensare che, avendo un contratto lungo, anche il visto venga dato per tutta la durata. E se vi dicono che vi daranno una risposta “entro 2 settimane”, non contateci troppo. A volte ci vogliono anche 5-6 settimane.
Non fatelo mai scadere. Mai. Se restate in Giappone con un visto scaduto, anche di pochi giorni, siete considerati irregolari. In casi gravi, si rischia l’arresto, la detenzione e l’espulsione forzata, con divieto di rientro anche per anni. Anche se è “solo una settimana” di ritardo. Se invece perdete il visto (es. la zairyū card), dovete andare subito alla polizia e poi in immigrazione per fare denuncia e richiedere il duplicato.
Lavorare con un Visto Turistico
Se siete in Giappone da turisti, cercare lavoro è legale, ma lavorare no. Con il visto turistico non potete lavorare, nemmeno part-time, e non potete iniziare nessuna collaborazione retribuita. Se trovate un’azienda disposta ad assumervi, dovrete tornare in Italia, farvi mandare il CoE, e poi rientrare con il visto giusto. Vi consiglio quindi di usare il soggiorno turistico per capire se il Giappone fa davvero per voi, fare contatti utili e tornare quando avete tutte le carte in regola.
Ingresso in Giappone come Turista
Per andare in Giappone per turismo non è necessario richiedere un visto prima della partenza. Non potete assolutamente sbagliare, quindi non preoccupatevi. Appena scendete dall’aereo seguite semplicemente l’unica strada possibile per andare verso l’uscita. Arriverete all’ufficio immigrazione, praticamente ci sarà una coda di turisti come voi ed alcuni addetti che vi chiederanno se avete già compilato il foglio riguardante il vostro arrivo in Giappone. Praticamente nella parte frontale dovete mettere le vostre informazioni come il vostro nome e cognome, numero di passaporto e la vostra firma. Nella sezione “Purpose of visit” mettete “Tourism” mentre nella parte “Address In Japan” dovreste mettere l’indirizzo dove starete. Se non avete con voi l’indirizzo dell’hotel mettete solo il nome.
Dopo aver fatto la coda consegnate il passaporto con il il foglietto compilato all’addetto, vi verrà chiesto di appoggiare gli indici su un lettore di impronte digitali. Quindi scenderete a ritirare il vostro bagaglio e passerete la dogana. Alla dogana vi controlleranno nuovamente il passaporto e potrebbero farvi qualche domanda in inglese.
Requisiti per il Visto Turistico (Esempio)
Sebbene i requisiti per il visto turistico possano variare da una richiesta all’altra, in generale i richiedenti devono fornire la seguente documentazione:
- Passaporto valido con almeno due pagine bianche e almeno 6 mesi di validità
- Fototessera recente (scattata negli ultimi 6 mesi)
- Modulo di richiesta del visto completato
- Copia del certificato di nascita
- Certificato di matrimonio (se rilasciato negli ultimi 12 mesi)
- Piani di viaggio (compreso un programma)
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