Albergo Atene Riccione

 

Agorà dei Viaggiatori: Un Viaggio Attraverso la Storia dell'Ospitalità e del Turismo

Il concetto di viaggio e accoglienza ha subito una notevole evoluzione nel corso dei secoli. Un interessante spunto di riflessione è emerso durante la conferenza “Xenia”, tenutasi al Teatro Kolbe di Mestre, dove la professoressa Gjergji ha presentato tesi che hanno sollevato diverse perplessità.

Le Antiche "Xenodocheia": Un Inizio di Accoglienza Organizzata

L’analisi storica presentata durante la conferenza parte dal IV secolo d.C., quando l’imperatore Costantino creò le “xenodocheia”, luoghi di accoglienza per pellegrini e viaggiatori. Presto, questi luoghi divennero anche rifugi per i poveri. Questo segnò un passaggio dall'ospitalità personale a quella pubblica, offrendo un alloggio, seppur temporaneo, a chi ne aveva bisogno.

Dall'Ospitalità Personale al Turismo di Massa: Un Cambiamento Radicale

Nel mondo antico non esistevano migrazioni di massa come nell’età presente; l’ospitalità era tanto più facile, quanto diverse erano le condizioni sociali di chi la richiedeva. L'ospitalità personale, basata sulla reciprocità, come nell'episodio di Glauco e Diomede narrato nell’Iliade, si differenziava dall'ospitalità pubblica gratuita.

Le Sfide del Turismo Moderno

Oggi, l'afflusso massiccio di viaggiatori ha effetti negativi sulla vivibilità. L’afflusso dei turisti per molti è diventato un peso eccessivo - spiega Chiara Rabbiosi del Centro Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna - perché provoca un aumento dei costi immobiliari e viene visto come motore di precariato in ambito lavorativo.

Venezia è presa d’assalto ogni giorno da migliaia di visitatori. Tourists go home! Turisti andatevene! «È una delle scritte comparse sui muri di Venezia e di Barcellona.

Leggi anche: Informazioni utili viaggi Padova

La Rete SET e la Ricerca di un Turismo Sostenibile

Per rispondere a questo problema a fine aprile 2018 è nata la rete Set (Sud Europa di fronte alla Turistizzazione): da Valencia a Venezia, da Lisbona a Malta molte città stanno cercando di correre ai ripari per difendere identità e modi di vivere stravolti dall’arrivo di flussi imponenti di visitatori occasionali, che agli occhi dei residenti paiono simili a cavallette che, attratte dalle peculiarità del sito, finiscono per eroderle poiché le trasformano in oggetti di consumo.

Valorizzazione del Patrimonio e Turismo Sostenibile

Eppure da tempo, almeno da quando nel 2004 è stato pubblicato il Codice dei beni culturali e del paesaggio (il cosiddetto Codice Urbani), è entrata in circolo l’idea di valorizzare i pregi artistici, paesistici, architettonici: non solo di conservarli. E che cosa c’è di meglio delle visite turistiche per favorire tale valorizzazione? I benefici economici che ne derivano sono evidenti. Non solo. «Il turismo favorisce la conoscenza tra i popoli, ha una forte valenza culturale, è fattore di mutua integrazione», chiosa la Rabbiosi.

Il settore turistico ha continuato imperterrito a espandersi a una media del 4 percento l’anno (dati della World Tourism Organization) sino a rappresentare il 5 percento del prodotto lordo mondiale e l’8 percento dell’occupazione, mobilitando mille miliardi di dollari l’anno: per dimensioni il quarto settore economico dopo i carburanti, i prodotti chimici e i mezzi di trasporto.

Ecco dunque un’ambiguità di fondo; da un lato è inevitabile che il turismo cresca e che sia favorito per dare valore al patrimonio culturale e paesistico (un valore non solo economico, ma anche di arricchimento della reciproca conoscenza tra popoli e di strumento capace di ampliare gli orizzonti cognitivi di ognuno); dall’altro lato i flussi che si riversano sui luoghi dotati di maggiore fascino sono percepiti come minaccia all’identità maturata nei secoli: che fine fa l’appeal degli angiporti ateniesi o delle ramblas barcellonesi, se sono percorsi da folle in pantaloncini corti e macchina fotografica trainanti rumorose valigie a rotelle?

Per rispondere a questo problema la World Tourism Organization delle Nazioni Unite, ha dato vita alcuni mesi or sono a diverse iniziative volte a promuovere tra operatori, ammini-stratori locali e viaggiatori un approccio rispettoso dell’ambiente; una di queste è il Global Sustainable Tourism Council che ha cominciato a individuare linee guida per informare il turismo sostenibile.

Leggi anche: Piccioni viaggiatori: un sistema di navigazione naturale

«In realtà sarà un decennio che si parla di turismo sostenibile - nota la Rabbiosi - ed è un problema non indifferente. Richiede che si coinvolga la popolazione in un’opera di rispetto dell’ambiente e delle tradizioni, e che a livello di amministrazioni pubbliche si attui una saggia politica industriale: bisogna fornire servizi adatti per far sì che il territorio sia messo in grado di accogliere i turisti senza esserne svilito ».

Tenendo conto che, pur con tutte le difficoltà, il turismo può aiutare gli stessi residenti a guardare con occhi nuovi il proprio territorio.

La Scoperta della Complessità del Territorio

Ergo, sotto diversi i punti di vista va riscoperta la complessità del territorio, articolato in tanti piccoli centri tutti dotati di forte radicamento storico, a differenza di quel che accadeva all’epoca del Grand Tour, che interessava solo pochi grandi centri.

«La modalità turistica del Cammino, come quello notissimo di Santiago e quelli che si vanno sviluppando in Italia, come le Vie Fancigene, consente non solo di migliorare la visibilità di piccoli centri periferici, ma anche di delocalizzare i flussi turistici. Dando peso alle piccole e medie realtà locali: con tutte le loro tradizioni, materiali e immateriali, incluse le feste di paese e i prodotti gastronomici tipici...».

La promozione del vasto territorio, non solo dei soliti centri storici stranoti, sembra essere una delle chiavi di volta per distribuire meglio i flussi di visitatori.

Leggi anche: Tutto Sulla Lista Nozze Viaggio

Allo stesso modo, il Circolo Culturale “L'Agorà” ha sollevato un interrogativo cruciale: “Reggio Calabria: Città turistica?”. Nonostante le potenzialità del territorio, la città non può ancora definirsi pienamente turistica, ma possiede un elevato potenziale.

Tabella: Impatto Economico del Turismo

Settore Percentuale del PIL Mondiale Percentuale dell'Occupazione
Turismo 5% 8%

TAG: #Viaggi #Viaggiatori

Più utile per te: