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Bali Non Turistica: Cosa Vedere Oltre le Solite Rotte

C’è un motivo per cui Bali è un’isola che piace tanto: è per via della sua essenza magica, delle sue tradizioni uniche e particolarissime, per via dei suoi colori e della cultura ancestrale del suo popolo, e del modo che questo ha di interpretare e vivere la religione. L'isola degli dèi è famosa per i paesaggi suggestivi delle risaie. Bali è un gioiello raro, in cui cultura, tradizioni, natura e modernità si fondono dando vita a un contesto e a un’atmosfera uniche.

Consigli Pratici per un Itinerario di 10 Giorni a Bali

Un itinerario Bali 10 giorni potrebbe sembrare un po’ eccessivo considerando che stiamo parlando di un’isola, ma posso assicurarvi che non sono poi così tanti dato che si tratta di un’isola piuttosto grande e, soprattutto, ricchissima di cose da vedere e da fare. È così ricca di cose da fare e vedere che le possibilità di creare itinerari molto diversi tra loro sono pressoché infinite. Tutto dipende dalle proprie preferenze e inclinazioni. In questo articolo ho suddiviso le cose da vedere a Bali per regione, in modo da aiutarvi a decidere dove andare seguendo la vostra ispirazione e stile di viaggio.

Come Muoversi a Bali

Prima di buttare giù l’itinerario, ecco qualche consiglio utile su come muoversi a Bali:

  • Se siete viaggiatori che amano l’avventura e non vogliono spendere troppo per i trasporti, il noleggio di un motorino è la soluzione migliore, ovviamente se parliamo di tratte non eccessivamente lunghe. Noleggiare un motorino a Bali costa più o meno dalle 70.000 alle 80.000 rupie indonesiane al giorno, ovvero sui 5€.
  • Per le tratte più lunghe o se, per qualsiasi motivo, il motorino non fa al caso vostro, potrete contrattare un driver privato che vi porterà in giro per l’isola per tutta la giornata a un prezzo che va dalle 550.000 alle 650.000 rupie indonesiane (sui 30€).
  • Le app di taxi Gojek o Grab offrono prezzi piuttosto bassi e potranno esservi utili per le brevi distanze.

Se avete in mente di noleggiare un mezzo in autonomia, ricordatevi che sarà necessaria la patente internazionale e che dovrete essere pronti a guidare nel caos più totale perché i semafori, le rotonde e le regole della strada sono scarse, e le strade principali poche, trafficatissime e molto strette.

Come Organizzare il Tour di Bali

Come ho già detto, Bali non è affatto piccola per cui, se l’idea è quella di visitarla in lungo e in largo, la soluzione migliore è quella di pernottare in diversi luoghi, qualche giorno al sud, qualche giorno al centro, qualche giorno al nord e qualche giorno a est. Questo vi permetterà di non dover fare tratte troppo lunghe in motorino e, nel caso abbiate bisogno di una macchina, di non passare una giornata imbottigliati nel traffico! Decidete quindi in anticipo ciò che volete vedere e prenotate i vari alloggi di conseguenza.

Leggi anche: Organizza il tuo viaggio a Bali con i nostri consigli.

Cosa Vedere a Bali in 10 Giorni: Tips Meno Turistiche

Templi, cascate, foreste, terrazzamenti agricoli, campi di riso e lunghe spiagge… non c’è dubbio che il vostro itinerario Bali 10 giorni sarà ricchissimo di cose da vedere e di esperienze di ogni tipo.

Ecco quali sono state le attrazioni che mi sono piaciute di più, divise per zone, e che sono perfette da vedere tutte in un tour Bali 10 giorni.

Centro di Bali - zona di Ubud e Gianyar

Secondo me non si può dire di aver visto Bali senza aver trascorso almeno qualche giorno a Ubud. Spirituale e cosmopolita, è molto amata dagli occidentali, che percorrono le sue strade trafficate a piedi o in sella a uno scooter, facendone uno dei centri più occidentalizzati dell’isola. Ubud si trova nella zona centrale di Bali ed è il centro culturale e artistico più importante dell’isola. È una delle tappe imprescindibili di un viaggio a Bali, dove scoprire le radici e il lato artistico della cultura balinese.

A una mezz’oretta di motorino da Ubud troverete la zona di Gianyar, ricchissima di templi da vedere. Ricordatevi che per visitare i templi indonesiani è necessario indossare il sarong, una sorta di pareo, e che questo viene solitamente incluso nel biglietto. Non compratelo dunque dai venditori ambulanti nei pressi del complesso, perché proprio prima dell’entrata saranno i curatori del tempio a farvelo indossare.

  • Goa Gajah: il famosissimo tempio dove si trova la Elephan Cave, una caverna che si dice abbia la forma di un elefante, anche se non è vero! Oltre alla bellezza del tempio in sé, ciò che colpisce di più è la natura circostante, perché basta fare qualche gradino a scendere che ci si ritrova in mezzo alla foresta pluviale.
  • Gunung Kawi: un tempio e complesso funerario risalente all’XI secolo. È composto da 10 candi, cioè santuari funebri scolpiti nella roccia e da diverse fontane sacre dove i fedeli realizzano le abluzioni per purificarsi.
  • Tirta Empul: un tempio molto famoso e quindi spesso affollato, a meno che non andiate di mattina presto. Qui, infatti, si trovano le celebri fontane sacre sotto alle quali i fedeli si bagnano per purificarsi. Tirta Empul è uno dei templi più belli e suggestivi nei dintorni di Ubud, che secondo me vale la pena inserire nella lista di cosa vedere assolutamente a Bali.
  • Goa Raja Waterfall: Bali, come tutte le altre isole indonesiane, è piena zeppa di cascate naturali. Avrete quindi l’imbarazzo della scelta e visitarle tutte sarà impossibile. Io ne ho viste due o tre ma quella che mi è rimasta nel cuore è la Goa Raja Waterfall, una cascata altissima e con una portata d’acqua enorme, con accanto due piscinette naturali dove poter fare il bagno in tutta tranquillità.

Più vicino a Ubud invece:

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  • Talalang Rice Terrace: le rice terrace più famose di Bali, belle sì, ma non più belle di altre di cui parleremo in seguito. Essendo molto turistiche, tutto intorno alle risaie sono sorti ristoranti, hotel e caffè o stabilimenti per l’intrattenimento dei turisti, come il swing, ovvero il lancio sull’altalena tra le risaie per poter postare la foto o il video sui social. Tra le risaie è comunque possibile fare anche un piccolo trekking molto carino. Consiglio: nella lunga strada che da Ubud va alle rice terrace ci sono tantissimi negozi di artigianato locale (oggetti in legno, in vetro o in macramè) dove poter acquistare qualche regalino o oggettino interessante.

E a proposito di trekking, a Ubud ci sono tre sentieri per fare una bellissima passeggiata lontano dal caos, pur rimanendo vicino alla città: si tratta del Campuhan Ridge Walk, del Kajeng Walk e del Penestenan Walk.

Nord di Bali - zona di Monduk

Cosa vedere a Bali in 10 giorni se non la zona nord? Molto più autentica del sud, sono certa che vi regalerà grandi soddisfazioni. Un piccolo consiglio che potrebbe esservi utile: quando programmate una gita al nord o vicino alle montagne di Bali, cercate di arrivare di mattina presto, perché già prima di pranzo potrebbe iniziare a rannuvolare.

Lontano dalla frenesia del centro di Ubud, un posto dove andare a Bali per rallentare il ritmo è la zona nord, la più montuosa dell’isola. Nell’entroterra si possono alternare escursioni nella natura, visite ai templi e villaggi. Per visitarla ho scelto come base Munduk, un villaggio piccolo, circondato dalle montagne e dalle risaie. Soggiornare qui è stato un po’ scomodo dal punto di vista delle facilities, perché trovandosi in un’area rurale ci sono pochi servizi per i turisti e pochi taxi che passano da quelle parti, ma vi assicuro che è una delle zone più belle che ho visto a Bali.

Ecco comunque cosa non perdere:

  • Risaie di Jatiluwih: sono queste le rice terrace a cui accennavo prima, a mio parere migliori rispetto a quelle di Talalang. Non che i turisti qui non ci siano ma, essendo grandi, le persone sono più distribuite e a ridosso dei campi non si trovano i bar e i ristoranti turistici. Potrete scegliere poi tra vari trekking, a seconda della lunghezza e della difficoltà, e durante la vostra passeggiata incontrerete qualche warung (ristorante tipico indonesiano) con vista sulle risaie, dove potrete fermarvi a mangiare qualcosa.
  • Pura Ulun Danu Bratan: anche detto il tempio sull’acqua, è un complesso davvero mozzafiato dove trascorrere un’intera mezza giornata. Arrivate presto, per cercare di godervi un po’ di calma, perché questo tempio è meta di pellegrinaggi religiosi. Costruito in onore di Dewi Danu, la dea delle acque, questo tempio sorge in riva al lago Danau Bratan e secondo me è uno dei templi più scenografici da vedere a Bali.

Il Meglio di Bali Est

Per la visita a Bali est vale lo stesso consiglio dato per la zona nord: partite presto la mattina, soprattutto se non viaggiate nel pieno della stagione secca, perché nel pomeriggio sulle montagne si accumulano nuvole di pioggia.

Leggi anche: Guida alle escursioni da Bali a Komodo

  • Pura Besakih: alle pendici del monte Agung è il tempio più grande e sacro di Bali, nonché il più importante luogo di culto hindu, anch’esso meta di pellegrinaggi. Qui non troverete molti turisti, se non i fedeli del luogo, perché arrivare al tempio dalle zone di Ubud o dal sud è un tragitto piuttosto lungo. Se non volete farvi tutta la strada in giornata, meglio pernottare in una delle cittadine della zona est, come ad esempio Amed. Nel biglietto, oltre al sarong, è inclusa una guida locale che vi spiegherà la storia della costruzione del tempio e tante curiosità sulla cultura e sulla religione hindu.
  • Taman Tirta Gangga: un ex palazzo reale da non perdere. Chiamato anche palazzo sull’acqua di Karangasem, Tirta Gangga prende il nome dal fiume Gange in India ed è stato dimora dell’ultimo Raja Karangasem. Essendo praticamente di strada, questo complesso generalmente si visita durante la stessa giornata. Tirta Gangga è un altro luogo di culto delle acque sacre, indispensabili per irrigare le risaie a terrazza. Il complesso è molto scenografico grazie alle fontane e alle vasche d’acqua che riflettono il paesaggio e le costruzioni all’interno del parco.

Tabella Riepilogativa dei Templi e Attrazioni Meno Turistiche

Zona Attrazione Descrizione
Ubud e Gianyar Goa Gajah Tempio con la Elephan Cave, immerso nella foresta pluviale.
Ubud e Gianyar Gunung Kawi Complesso funerario con santuari scolpiti nella roccia.
Ubud e Gianyar Tirta Empul Tempio con fontane sacre per la purificazione.
Ubud e Gianyar Goa Raja Waterfall Cascata con piscine naturali.
Nord di Bali (Munduk) Risaie di Jatiluwih Terrazzamenti di riso con trekking e warung tipici.
Nord di Bali (Munduk) Pura Ulun Danu Bratan Tempio sull’acqua dedicato alla dea delle acque.
Bali Est Pura Besakih Il tempio più grande e sacro di Bali, ai piedi del Monte Agung.
Bali Est Taman Tirta Gangga Ex palazzo reale con fontane e giardini.

Cosa Fare a Bali in 10 Giorni: Attività da Non Perdere

Se volete fare un full immersion nella cultura balinese, ci sono alcune attività a cui non dovrete rinunciare per nulla al mondo. Sto parlando di assistere agli spettacoli di danza e musica locali, cioè la danza Kecak e gli spettacoli di Legong e Barong.

  • La danza Kecak è un insieme di musica vocale, danza e recitazione, la cui particolarità sta nel coro che canta costantemente una melodia chiamata “cak cak cak” difficilissima da armonizzare.
  • Lo spettacolo di Legong, invece, si basa prettamente sulla danza balinese -che comunque si ritrova anche negli altri due spettacoli-, fatta di movimenti particolarissimi che coinvolgono per la maggior parte mani, dita delle mani e dei piedi e persino occhi. Imparare questa danza è difficilissimo ed è possibile farlo solo da piccoli, in quanto si sviluppa una flessibilità delle articolazioni tale che in età adulta non sarebbe possibile raggiungere.
  • Lo spettacolo di Barong, infine, comprende anche delle maschere danzanti e un gruppo di musicisti che suona tamburi, gong e altre percussioni.

Per la danza Kecak consiglio il Pura Taman Saraswati: nonostante si trovi al centro di Ubud non dispone di troppi posti a sedere, per cui è possibile godersi lo spettacolo in tranquillità (arrivate una mezz’ora in anticipo per prendere i posti migliori, anche se la visibilità è ottima in qualsiasi posto). Per quanto riguarda gli spettacoli di Barong e Legong vi consiglio il museo ARMA, perché il ricavato dei biglietti serve per pagare i corsi di danza ai bambini del luogo.

Cosa Non Fare a Bali

Purtroppo il turismo di massa ha fatto sì che anche a Bali nascessero realtà non autentiche, da acchiappa-turisti insomma, che non sono affatto etiche e che, anzi, sono spesso dannose per alcune specie animali.

Ecco l’elenco delle attività da non fare a Bali:

  • Santuari per elefanti, con annesse cavalcate: come si può immaginare, gli elefanti non sono originari di Bali e le condizioni in cui vengono tenuti sono spesso pessime, anche se da fuori non sembra! Rifiutate questo tipo di attività in qualsiasi parte del mondo!
  • Caffè Luwak falso: il caffè Luwak è un tipico caffè indonesiano unico al mondo il cui processo di produzione viene realizzato grazie alla raccolta delle bacche mangiate, digerite ed espulse dagli zibetti (degli animali simili a procioni), che nelle vere piantagioni vengono lasciati allo stato brado, liberi di mangiare altri cibi (per la maggior parte frutta) che contribuiscono all’ottenimento degli aromi tipici di questo caffè.

Le Meraviglie della Cultura Balinese

Ora che sapete cosa vedere a Bali in 10 giorni, parliamo di ciò che è la cultura balinese e del perché affascina tanto il viaggiatore straniero. A Bali tutto è magia, eleganza e rispetto per gli dèi, e i piccoli gesti religiosi sono all’ordine del giorno: ogni mattina le donne delle famiglie, le cosiddette ibu, vanno a depositare offerte floreali agli dèi, davanti ai templi, alle case o alle attività lavorative, in segno di buon auspicio.

Passeggiando per le strade si vedono queste signore o ragazze, in abiti tradizionali, con in mano o in testa dei cestini che contengono fiori, incenso, sigarette e persino qualcosina da mangiare come biscottini o piccoli snack. Questi rituali mi hanno colpito molto, nonostante io non sia credente, perché ho percepito un modo di vivere la religione diverso da quello a cui sono abituati i cristiani, a mio parere ossessionati dal senso di colpa, dal peccato e dall’interpretazione più cupa del credo. A Bali, invece, tutto è colore, positività, allegria, venerazione per questi dèi a cui si chiede una vita serena, ma anche per gli spiriti maligni, a cui si fanno offerte con la speranza di tenerli buoni e lontani dall’isola.

La gente, poi, è meravigliosamente gentile e solare: mi è capitato, ad esempio, di passare davanti a una grande porta decorata con fiori e frutti e di sentirmi chiamare da una donna all’interno. Si trattava di un matrimonio e lei mi ha invitato a entrare, e col poco di inglese che sapeva mi ha spiegato per filo e per segno tutta la cerimonia che si stava svolgendo e tante altre curiosità della cultura balinese.

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