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Casa degli Orrori a Gardaland: Storia e Informazioni

Le case degli orrori sono tra le attrazioni classiche più amate dei luna-park e dei parchi divertimento. Combinando scenografie ed effetti speciali paurosi, queste attrazioni a tema horror continuano ad attrarre il pubblico dei parchi giochi, regalando emozioni oscure e inquietanti.

L'Evoluzione delle Attrazioni Horror

L'attrazione di tipologia Walk-Through è una delle più antiche nella storia dei Luna-Park e solo negli ultimi 25 anni ha progressivamente assunto una grande importanza anche all'interno dei Parchi di Divertimento. Questo soprattutto grazie alla sua declinazione "horror", che tanta fortuna continua ad avere specialmente in occasione degli eventi di Halloween.

Davvero spettacolari i terrificanti percorsi americani degli Universal Studios e non solo, ma anche in Europa si hanno esempi davvero interessanti. In Italia, sull'onda del clamoroso successo in termini di gradimento da parte del pubblico della "Horror House" permanente di Movieland Park, inaugurata nel 2003 e ancora oggi operativa e rinnovata con il nome di "Holmes Hotel", anche altri parchi hanno successivamente inserito nel loro bouquet di attrazioni permanenti il percorso a tema horror.

Se si esclude il tentativo fallimentare e mai più riproposto di Gardaland con "Inferis" (2010-2011), a oggi questo tipo di attrazione fruibile durante tutta la Stagione è presente a Cinecittà World ("Horror House"), MagicLand ("Haunted Hotel") e Mirabilandia.

Per meglio comprendere il presente, però, come spesso accade è necessario ricordare il passato e nello specifico le diverse attività che si sono succedute all'interno del grande teatro tenda che ospita l'attrazione.

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All'inizio questa grande area coperta si chiamava Teatro Atlantide - 1200 persone la capienza dichiarata - e nel tempo ha ospitato spettacoli di varia natura (illusionismo, musical, show sul ghiaccio).

Le Attrazioni Horror del Passato a Mirabilandia

E merita di essere ricordata anche la genesi di questa attrazione: Giancarlo Casoli, era un imprenditore proveniente dal mondo delle giostre e dei luna-park che si era prestato con il suo socio tedesco a risollevare le sorti di una Mirabilandia sull'orlo del fallimento nel 1997.

Casoli sognava da tempo di potere riproporre all'interno di un parco di divertimenti una versione importante dei classici Ghost Train (Treno Fantasma) presenti in tutti i luna-park. L'enorme area coperta del Teatro si prestava dunque alla realizzazione di un'attrazione a tema horror dotata di scenografia ed effetti speciali di gran lunga superiori a qualsiasi altra tipologia di Treno Fantasma.

Il risultato, al netto di purtroppo importanti problematiche legate al sistema di movimentazione dei carrelli su cui salivano i passeggeri per affrontare il percorso, era sicuramente gradevole anche per quel gusto decisamente retrò che volutamente si volle dare a "Ghostville". Forse, col senno di poi, anche troppo retrò.

Le scenografie, curate dal team dello scenografo Fabio Pignata, erano infatti sicuramente oneste e ben realizzate, ma venivano penalizzate dalla pessima movimentazione dei soggetti animati - scheletri, fantasmi, mostri - che interagivano sulla scena al momento del passaggio di ogni carrello.

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"Ghostville" ebbe quindi vita decisamente breve e venne sostituito nel 2011 da "Phobia", il primo walk-through horror del parco. Tolti quindi i carrelli e la rotaia, modificato leggermente il tracciato da compiere, venne realizzato un classico percorso a piedi da effettuarsi in gruppi di 8/10 persone alla volta.

Ma se, come in tutti i walk-through horror, la novità era rappresentata dagli attori che spaventavano gli ospiti lungo il percorso, la scenografia rimase sostanzialmente la stessa di "Ghostville".

Nel 2016 l'attrazione cambiò nome in "Legends of Dead Town", proponendo il tema western, in linea con la riqualificazione dell'intera area circostante rinominata Far West Valley, ma ancora una volta nulla di particolarmente importante venne cambiato nella scenografia interna dal momento che il tema originale di "Ghostville" era proprio il west.

La serie TV di AMC che per undici stagioni ha tenuto col fiato sospeso decine di milioni di spettatori, "The Walking Dead" è stata anche una spettacolare attrazione permanente operativa dal 2016 al 2020 presso gli Universal Studios Hollywood in California.

La scenografia esterna dell'attrazione è sostanzialmente invariata, riproponendo ancora una volta il tema western. Se, come già sottolineato in precedenza, ci troviamo all'interno di un'area dedicata al vecchio west, il tutto può risultare coerente.

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Qualcuno però potrebbe obiettare che l'ambientazione della serie TV horror non ha nulla a che fare con l'epopea americana di metà/fine '800 e quindi ci troviamo di fronte ad una incongruenza che però molto spesso è tipica dei parchi che non possono vantare i budget Disney o Universal.

Per accedere all'attrazione è però necessario pagare, come per le 2 versioni precedenti, un ticket supplementare. La queue line (coda d'ingresso) all'interno non presenta nulla di particolarmente diverso rispetto a quanto già visto fin dal 2006 e solamente la porta che conduce al percorso vero e proprio ci ricorda che stiamo per vivere un'esperienza brandizzata.

Prima di proseguire è necessario effettuare una considerazione che vale praticamente per tutte le attrazioni walk-through in cui il gruppo si muove - pur sempre uniti e in fila indiana - all'interno del percorso in tempi che possono variare anche di molto a seconda della velocità tenuta dal capofila.

Per quanto riguarda gli attori, già la posizione all'interno della fila del singolo ospite può risultare condizionante, se poi aggiungiamo una velocità eccessiva di avanzamento del gruppo, si perde completamente l'effetto "inseguimento".

Allo stesso modo, un avanzamento troppo veloce o troppo lento non permette di godere di tutto quello che può accadere in una singola stanza quando transita il gruppo perché viene a meno la sincronizzazione pensata dai creatori dell'attrazione.

Nel caso di "The Walking Dead" il problema si riduce esclusivamente all'interazione degli attori in quanto lungo il percorso non abbiamo notato particolari implementazioni di effetti speciali.

La nostra trentennale esperienza in termini di walk-through, ci permette comunque di valutare l'attrazione senza tenere conto di questo importante particolare, anche se comprendiamo come spesso un normale ospite possa incappare in una simile situazione rimanendo profondamente deluso.

Specificato dunque che lungo il percorso non sono presenti effetti speciali ma tutto si basa sostanzialmente sugli attori e sulla scenografia, cosa si può trovare all'interno dell'attrazione di Mirabilandia?

La serie TV, lo dice il nome, si basa sulla presenza dei morti viventi, o Zombie che dir si voglia, e in effetti questi sono presenti in numero più che sufficiente. All'apparenza ben realizzato il make-up degli Zombie, anche se non sempre ben percepibile a causa dell'oscurità presente in alcuni passaggi.

Per quanto riguarda la scenografia, se si escludono alcuni riferimenti tutto sommato riconducibili alle ambientazioni della serie TV, ci troviamo ancora una volta all'interno di "Ghostville", ed è per questo motivo che ne abbiamo parlato abbondantemente a inizio articolo. Solo nella scena finale si ha l'impressione di trovarsi all'interno di un cortile abbandonato, tra bidoni e recinzioni divelte, in balia di alcuni Zombie affamati, ma anche in questo caso solo chi non ha mai avuto occasione di entrare in questo padiglione non avverte un profondo senso di Deja Vu.

Se quindi il nostro giudizio deve basarsi sulla qualità di un classico horror walk-through, questo può anche essere positivo perchè è sostanzialmente in linea con molti altri percorsi - anche temporanei - che si possono affrontare in giro per l'Europa. Questo, almeno nella versione 2022, non è "The Walking Dead".

E non stiamo certo parlando delle ricche versioni americane, sarebbe assai stupido pretenderlo considerando le enormi differenze con il nostro mercato, ma ci saremmo aspettati comunque un deciso intervento di riqualificazione delle scene.

Horror Walk Through vs. Horror Experience

Quelli che vengono chiamati Horror Walk Through sono percorsi a tema, solitamente al buio, durante i quali attori in carne ed ossa si prenderanno cura dei vostri spaventi senza toccarvi.

Le Horror Experience, come dice la parola stessa, sono vere e proprie esperienze immersive. Al loro interno darete il tacito consenso a fare di voi ciò che gli attori vorranno a seconda del contesto.

Il contesto della storia è la rielaborazione di un episodio che si può trovare in almeno due vangeli apocrifi, quello di Tommaso e dello pseudo-Matteo, più noti come i vangeli dell’infanzia di Gesù.

Asylum è un orfanotrofio in cui visse Katharina accusata e bruciata per stregoneria. L’ospite che entrerà vivrà la stessa esperienza dei poveri orfanelli e verrà trattato come tale.

L’esperienza non solo è vietata ai minori di 18 anni, ma obiettivamente non è adatta a tutti. Se deciderete di buttarvi nella mischia vi consiglio di portarvi un cambio e delle salviette. Su 100 persone che entrano, solo in 80 riescono a portare a termine il percorso. A tal proposito se volete saperne di più on line troverete un documentario ad hoc intitolato HAUNTERS The Art Of The Scare, nel quale si racconta anche della McKamey Manor.

Se volete optare per un’esperienza più soft, sempre sul Lago di Garda, potrete provare Phobos.

Le Case degli Orrori Più Spaventose al Mondo

Ma quali sono le case degli orrori più spaventose e paurose del mondo?

  • McKamey Manor (San Diego, California) - Pensata solo per i più adulti, visto che per parteciparvi bisogna aver compiuto almeno 21 anni e certificare il buono stato di salute.
  • Haunted Mansion (Disneyland) - La casa stregata è un classico dei parchi divertimenti Disneyland presenti in tutto il mondo.

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