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Incidente a Chichen Itza: Turista Scala la Piramide di Kukulkan e Scatena l'Indignazione

Un episodio di grave mancanza di rispetto per il patrimonio culturale ha suscitato indignazione in Messico: un turista tedesco di 38 anni ha scalato illegalmente la piramide Maya di Kukulkan a Chichén Itzá, tra i fischi della folla, tentando poi di nascondersi all'interno per sfuggire alla sicurezza.

La scena, ripresa in video dai presenti e rapidamente diventata virale sui social network, mostra l’uomo che sale i ripidi gradini della piramide, ignorando completamente i cartelli di divieto e le regole che proibiscono l’accesso alla struttura. La folla infuriata lo ha picchiato, insultato e ha richiesto il “sacrificio”, scatenando una rissa.

Questo episodio si aggiunge purtroppo a una serie di comportamenti simili verificatisi negli ultimi anni in questo importante sito Maya, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Per chi viola queste regole sono previste severe sanzioni, che possono includere multe salate e persino l’arresto.

I turisti indisciplinati e irrispettosi sono ovunque. E quanto accaduto in Messico ne è la riprova. Una turista, infatti, è stata immortalata in molti video finiti sui social network e in pochi giorni è diventata, suo malgardo, famosa per una bravata che i presenti non le hanno fatto passare liscia.

La piramide Maya di Kukulkan è patrimonio dell'Unesco dal 1988 e, più recentemente, è stata inserita nelle «Nuove sette meraviglie del mondo». Un tempio imponente, che ha reso il sito di Chichén Itzá, una gettonatissima meta turistica.

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Ma la donna, forse spinta dalla voglia di un selfie unico nel suo genere, ha deciso di salirci sopra e, scalino dopo scalino, è arriva in cima. La donna, di cui non si conoscono le generalità, ha violato il regolamento del sito archeologico: è infatti severamente vietato salire sulla struttura.

Immediatamente sono intervenute le guardie, che hanno fatto scendere l'irrispettosa turista. E proprio per il suo atteggiamento di sfida, in molti hanno aggredito fisicamente la donna. Mentre veniva portata via dalle guardie, alcune donne le hanno tirato i capelli.

Chichen Itza: Meraviglia del Mondo Moderno

Chichen Itza, letteralmente “alla bocca del pozzo degli Itza”, si trova nella penisola dello Yucatan, in Messico. E’ il più importante e spettacolare sito archeologico del mondo tanto da essere entrato a far parte delle sette meraviglie del mondo moderno.

Chichen Itza è sicuramente la città più famosa in cui vissero i Maya. Ad oggi possiamo tranquillamente dire che è il luogo più visitato di tutto lo stato, con un numero di visitatori l’anno che supera di gran lunga il milione.

Su Chichen Itzà non dico nulla, è già stato detto a sufficienza e comunque è degna della sua fama. Il sito archeologico Maya di Chichen Itzà si trova nello Yucatan in una posizione molto strategica, dista un’oretta di viaggio dalla capitale Merida e circa il doppio Cancun. Questo ne fa una meta molto ambita anche per i turisti che scelgono il Messico come vacanza da mare.

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Chichen Itzà, insieme a Tulum, rappresentano i due siti Maya più facilmente raggiungibili dalle spiagge caraibiche dello stato del Quintana Roo. Il momento migliore per andare a Chichen Itzà è la mattina presto, sia per questioni climatiche che di sovraffollamento. In realtà anche arrivare arrivare presto non vi risparmierà dalla folla dei pullman che invadono quotidianamente il sito.

Un fenomeno di overtourism che ha costretto le autorità locali a prendere dei provvedimenti per tutelare i resti archeologici. Come vi accennavo prima, i visitatori sono debitamente tenuti a distanza dalle corde che delimitano il sentiero. Non si può accedere a nessun edificio né si può toccare niente. Ci si limita a camminare lungo le stradine segnate da corde e bancarelle e guardare a destra e sinistra.

A poco serve leggere le indicazioni della guida che spiega cosa vedere in quello o in quell’altro monumento. Di fatto è tutto inavvicinabile. Stiamo parlando non solo di un sito Patrimonio Unesco, ma anche di una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno, ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di più.

Non posso dire che il sito mi abbia delusa, è sicuramente spettacolare, su questo non c’è dubbio, ma l’ho trovato davvero molto, troppo, affollato. Chiche Itzà è affascinante nonostante la folla , ma nulla a che vedere, almeno per me, rispetto a molti siti che ho visitato nei miei due viaggi, come ad esempio Uxmal. Davvero non c’è paragone!

A Chichèn Itzà si può arrivare facilmente da Cancun o con i pullman di linea oppure in alternativa con delle escursioni organizzate in giornata che partono prestissimo da Cancun per arrivare a Chichèn Itzà alla primi luci dell’alba. A proposito di folla, le giornate di maggior affollamento durante l’anno sono quelle degli equinozi d’autunno e di primavere quando sole e ombre creano un effetto particolare che dà l’illusione di vedere il serpente piumato salire o scendere dalla scalinata della grande piramide di Kukulkan. Tanta la folla in quei giorni, anche se in realtà il fenomeno è visibile anche nei giorni precedenti e seguenti gli equinozi.

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La Piramide di Kukulkan

L’elemento più celebre, famoso in tutto il mondo, è la piramide a gradoni Kukulkan, detta El Castillo. La piramide, che fu realizzata sui resti di un tempio più antico nasconde un segreto. Al suo interno infatti sono celate altre due piramidi più piccole. La scoperta avvenne nel 1930 durante una campagna di scavi che in seguito hanno portato anche alla scoperta di una statua Chac Mool e di un trono a forma di giaguaro con inserti di giada.

Tutto ciò non è visibile, anche se in passato, grazie ad un tunnel scavato alla base della scalinata nord era possibile accedere all’interno. Che i Maya fossero molto abili conoscitori del cielo è risaputo e la piramide di Kukulkan altro non è che un grande calendario in pietra.

Altri Elementi di Chichen Itza

Tra gli edifici più interessanti di Chichen Itzà c’è El Caracol che deve il suo nome (in spagnolo significa lumaca) che prende il nome da una scala a chiocciola situata all’interno della torre.

Tra le cose da vedere a Chichen Itzà c’è anche il grande campo della pelota, uno degli otto presenti in città. Ancora visibile la grande spianata del gioco e gli anelli di pietra fissati in alto dove i giocatori, sette per squadra, si passavano la palla utilizzando particolari parti del corpo, mani escluse.

Le partite potevano durare molto, chi perdeva veniva ucciso e sacrificato agli dei. Si trattava di un gioco rituale legato al culto del Sole che ogni giorno doveva rinascere per poi tornare nelle tenebre. Ecco allora come ogni elemento aveva un proprio significato simbolico: il campo da gioco stava a rappresentare la Terra, la palla invece era simbolo del Sole. Ecco spiegato anche il significato del sacrificio umano di chi, facendo cadere la pelota aveva la responsabilità di aver impedito la rinascita del Sole.

Lungo il campo di gioco alcuni rilievi ritraggono fasi di gioco, compresa la decapitazione dei giocatori. Le teste delle vittime dei sacrifici venivano esposte in quella è chiamata la Piattaforma dei Teschi.

A Chiche Itza sono presenti due cenotes, grandi riserve d’acqua che con molta probabilità sono stati determinanti per la scelta di realizzare una città proprio in questa zona. Uno sei più interessanti è il Cenote Sacro, detto anche pozzo dei sacrifici. Il cenote è profondo una quarantina di metri con un diametro di 60 e un’altezza oltre 26. Pozzo dei sacrifici che si va a collegare con l’abitudine da parte dei Maya di praticare sacrifici al dio della pioggia Chaac, che venivano praticati lanciando esseri umani all’interno dei cenotes.

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