Il Condizionale Italiano: Spiegazione Facile
L’analisi dei tempi verbali è un aspetto fondamentale nell’apprendimento e nella comprensione della grammatica italiana. In questa lezione esploreremo le diverse coniugazioni di questo tempo verbale e scopriremo come e quando utilizzarle correttamente. Si tratta di un modo verbale che spesso è utilizzato erroneamente, ma grazie ai nostri consigli potrai capire come utilizzarlo e quale tempo scegliere, ma soprattutto come coniugarlo al meglio!
Cos'è il Condizionale?
Il tempo verbale del condizionale è una delle forme verbali della lingua italiana utilizzate per esprimere situazioni, azioni o fatti ipotetici, irreali o condizionati. Si riferisce a eventi che potrebbero verificarsi, ma solo a determinate condizioni o circostanze. Il condizionale è spesso impiegato per esprimere desideri, suggerimenti, ipotesi, cortesia o concessioni. Il condizionale è anche definito il modo della possibilità o probabilità.
Nel condizionale, le frasi si strutturano attorno a un’ipotesi, utilizzando verbi coniugati in modo specifico. Il modo condizionale si usa solo a determinate “condizioni": un modo finito con due tempi, uno semplice (presente) e uno composto (passato). Si usa per indicare azioni realizzabili solo a condizione che si verifichino determinate premesse. Spesso infatti è accompagnato da una proposizione al congiuntivo che esprime proprio la condizione da cui dipende l’avverarsi o meno dell’azione indicata dal condizionale.
Tempi del Condizionale
Vorrei e avrei voluto: sono soltanto due i tempi del condizionale, uno semplice e uno composto.
- Condizionale Presente: Si utilizza per esprimere un’azione possibile o ipotetica, un consiglio, un desiderio, una richiesta educata o una possibilità incerta. Esempio: “Potresti passarmi il sale, per favore?".
- Condizionale Passato: È usato per esprimere un’azione che sarebbe potuta accadere in passato ma che non si è verificata. Si forma utilizzando l’ausiliare “avere" o “essere" al condizionale presente, seguito dal participio passato del verbo.
Esempi di Coniugazione al Condizionale Passato
Ecco alcuni esempi di come si forma il condizionale passato con gli ausiliari "avere" ed "essere":
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Esempio: io + sarei + venuto; io + avrei + mangiato, tu + avresti + visto
Con AVERE
Con ESSERE
RIFLESSIVI
PARLARE | ANDARE | ALZARSI | |
---|---|---|---|
io | avrei parlato | sarei andato/a | mi sarei alzato/a |
tu | avresti parlato | saresti andato/a | ti saresti alzato/a |
lui/lei | avrebbe parlato | sarebbe andato/a | si sarebbe alzato/a |
noi | avremmo parlato | saremmo andati/e | ci saremmo alzati/e |
voi | avreste parlato | sareste andati/e | vi sareste alzati/e |
loro | avrebbero parlato | sarebbero andati/e | si sarebbero alzati/e |
Usi del Condizionale Passato
Come il condizionale presente, anche il passato si usa per esprimere:
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- un desiderio ? secondo mia madre sarebbe stata una giornata di sole, invece piove!
- un dubbio ? sarebbe stata la festa
- una supposizione ? la macchina di notte
- un’opinione ? dovuto riposarti di più
- un consiglio ? (azione futura rispetto al passato) al cinema.
Il Condizionale nel Periodo Ipotetico
Di solito il condizionale si usa per esprimere azioni la cui realizzazione è sottoposta al verificarsi di determinate condizioni. Come vedi, la condizione da cui dipende l’avverarsi o meno del desiderio si esprime nella maggior parte dei casi al modo congiuntivo e comunque mai al condizionale.
Il condizionale presente può indicare, come apodosi di un ➔ periodo ipotetico, sia un’azione eventuale, possibile (se si scusasse lo perdonerei certamente) sia un’azione controfattuale, cioè una possibilità irreale (se fossi miliardario lo farei senz’altro). Invece il condizionale passato indica sempre un’azione irreale, controfattuale (se l’avessi saputo, mi sarei comportato diversamente). Ciò accade anche in un costrutto misto (cfr. (13) se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria (Dante, Purg.
Ulteriori Usi del Condizionale
Il condizionale (presente e passato) con valore potenziale ricorre in frasi apparentemente dipendenti, in realtà frasi principali (coordinate) introdotte da congiunzioni testuali (cfr. Sabatini & Coletti 2007). (15) Cosicché il cannocchiale sarebbero i miei occhiali? - Esattamente! (17) Oh sí!
Nelle dipendenti argomentali, il condizionale passato ha valore di futuro nel passato, ovvero indica un’azione successiva al momento posto nel passato del quale si sta parlando. Nell’italiano antico e fino all’Ottocento (vedi Manzoni), con propagginazioni primo-novecentesche, il futuro nel passato poteva essere indicato sia con il condizionale passato che con il condizionale presente, secondo che l’azione venisse ritenuta assertiva (di certa realizzazione) o no (potenziale): disse che verrebbe (presupposizione: «è sicuro che verrà») rispetto a disse che sarebbe venuto (potenziale; presupposizione: «non è sicuro che verrà»); cfr. sicil. (21) discorso indiretto libero: [pensò che] tra poco Leo sarebbe partito, sarebbe scomparso nella notte piovosa lasciandola alla sua casa fredda, al suo letto freddo; sarebbe andato altrove (Alberto Moravia, Gli Indifferenti, cit. (22) a. b.
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