Albergo Atene Riccione

 

Consolati Greci in Italia: Storia e Sviluppo con un Focus su CefalĂš e Monopoli

Ti chiami il Capo, o Cefalù, e dalla riva paradisiaca ti protendi bramoso entro il mare infinito. Il citato distico, opera di Luigi I di Baviera (1786-1868), faceva da didascalia al dipinto di Karl Rottmann (1797- 1850), raffigurante il panorama di Cefalù, oggi conservato presso il Wallraf-Richartz Museum di Colonia. Con esso, il Re era riuscito a riassumere, con poche poetiche parole, le bellezze naturali di Cefalù e la sua originale posizione oro-geografica, dando anche un riferimento all’origine del toponimo della Città.

Lo stemma della Città rappresenta degnamente le caratteristiche peculiari di Cefalù: sullo scudo azzurro (il mare = potenza e ricchezza) tre pesci d’argento ordinati in pergola col capo rivolto ad una figura centrale rotonda d’oro (un pane, un pomodoro o, meglio, un bisante = feracità dei campi e ricchezza). Il pesce ed il pane sono simboli della cristianità: miracolo della moltiplicazione ed eucaristia. Nello stemma caratteristiche greche, islamiche e cristiane si fondono perfettamente. Nel mare (talatta per i Greci), tre (thalatha in arabo) sono i pesci, tanti quanti sono i bracci del Parlamento Siciliano, le valli di Sicilia, le Persone della Trinità, le religioni monoteistiche. Triangolo e cerchio, perfette geometrie, simbolo di spiritualità e perfezione. Trinacria e triquetra, luna e sole, argento e oro.

Le Origini Storiche di CefalĂš

Della piÚ antica frequentazione umana di CefalÚ si trovano tracce preistoriche in due grotte sul versante settentrionale della rocca. Della cinta muraria megalitica (fine del V sec. a. C.) rimangono solide vestigia; dello stesso periodo delle mura è il cosiddetto Tempio di Diana, edificio megalitico con cisterna protostorica (IX sec. a. C.) situato sulla Rocca. Kephaloidion il nome greco della Città che sarebbe stata, in realtà, un centro indigeno della fine del V secolo a.C., prosperoso grazie ai contatti con i popoli che vivevano o transitavano in Sicilia.

Nel 396 a.C. Imilcone, Generale Cartaginese si allea con gli abitanti di Cefalù. Nel 307 a.C. la Città viene conquistata dai Siracusani e assegnata al governatorato di Leptine. Nel 254 a.C. viene presa, con l’inganno, dai Romani diventando, poi, Città Decumana; Cephaloedium il nome latino. Tracce del sistema viario ellenistico-romano sono disseminate un po’ dappertutto per la città che ritroviamo sotto la dominazione dell’Impero Romano d’Occidente, di Vandali e Goti, dell’Impero d’Oriente, poi degli Arabi e quindi dei Normanni. Poche le tracce lasciate dai Bizantini (alcuni resti di fortificazioni); solo negli usi e costumi quelle riferibili agli Arabi che conquistano Cefalù nell’858 (il nome della città diventa Gafludi); magnifiche e monumentali quelle pervenuteci dai Normanni.

L'Era Normanna e il Declino

Il Gran Conte Ruggero nel 1063 prende possesso della Città e suo figlio, Ruggero II, riconsegna definitivamente Cefalù alla Cristianità, fondando, prima, la Chiesa di S.Giorgio (1129) e, poi, la Basilica Cattedrale (1131). Quest’ultima costruzione permette al Re di sciogliere il voto fatto quando, colto da una improvvisa terribile tempesta, promette di costruire, ad onore e gloria del SS.

Leggi anche: Informazioni Utili: Consolati Stranieri a Milano

Dopo Ruggero II le fortune di Cefalù vengono meno i suoi eredi mostrano per la città un grande disinteresse. Alla morte di Federico II (1250) la situazione politica della Città diviene molto confusa. Cefalù passa da un feudatario all’altro, in una ridda di date e di avvenimenti, fino a quando, nel 1451, viene definitivamente riscattata dal Vescovo.

Il Viceregno Spagnolo e l'Istituzione dei Consolati

Con l’avvento del Viceregno Spagnolo segue un periodo di maggiore stabilità; da questo momento la storia della Città si snoda solo attraverso un lento susseguirsi di questioni doganali, decime, gabelle, conferme di privilegi, lettere e biglietti Reali. Nel 1742 nascono i Consolati di Commercio. Quelli di Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Paesi Bassi rimarranno attivi fino alla fine del XIX sec.

CefalĂš nell'Epoca di Garibaldi e il Regno d'Italia

Cefalù gioca un ruolo molto importante nella lotta contro i Borboni. L’undici maggio 1860, Garibaldi e i “Mille” sbarcano a Marsala, il 27 successivo entrano a Palermo. Il 2 giugno 1860 Enrico Piraino (Cefalù, 1809-1864), Barone di Mandralisca viene nominato Presidente del Consiglio Civico. La Deputazione di Cefalù, di cui il Mandralisca è un componente, emette un proclama a favore di Garibaldi e delle sue gesta Il 27 gennaio 1861 si svolgono le Elezioni Generali per il Primo Parlamento Nazionale. Il Barone di Mandralisca viene eletto deputato. Il 17 marzo successivo viene proclamato il Regno d’Italia.

La Città ha voluto ricordare la visita di Garibaldi a Cefalù (5 luglio 1862) e il discorso che egli fece dal balcone della Casa Comunale (l’antica sede del Municipio nell’attuale via G. Le consultazioni per eleggere il Consiglio Comunale si tengono nel gennaio del 1862. La prima riunione (straordinaria) del Consiglio, convocata dal Regio Delegato Straordinario, Consigliere di Prefettura G. Sanfilippo, si tiene il 23 gennaio 1862. Viene nominato Sindaco, con decreto (30 gennaio 1862) del Luogotenente Generale del Re nelle Provincie Siciliane, l’avvocato Salvatore Misuraca Turrisi (Cefalù, 1838-1901). Da questo momento la storia della Città segue quella del Regno d’Italia.

Monopoli: Un'Altra CittĂ  con Legami Storici

In epoca greca, Monopoli fu colonia commerciale e centro di scambio importante grazie alla sua posizione costiera. Durante il periodo romano, la città divenne un centro portuale strategico. Il porto di Monopoli infatti era ben protetto e svolgeva funzione di collegamento per i commerci con l’Oriente e il resto della penisola italiana. Dopo la caduta dell’Impero Romano, Monopoli subì diverse invasioni e cambi di potere, passando dai Longobardi ai Bizantini.

Leggi anche: Assistenza consolare per cittadini italiani

Nel Medioevo, Monopoli divenne un’importante città sotto il controllo del Regno di Napoli. Si svilupparono un’economia basata su pesca, agricoltura e commercio marittimo, e la città iniziò a espandersi sia demograficamente che economicamente. Nel XVI secolo, gli Spagnoli portarono una fase di stabilità, ma anche di pesante tassazione. La città conservò il suo ruolo centrale come porto, e, tempo dopo, l’influenza spagnola fu sostituita da quella borbonica e poi francese con le campagne napoleoniche.

Oggi Monopoli è una città vivace e popolare meta turistica, conosciuta per le sue spiagge, il porto antico e il centro storico con le sue chiese e strade strette lastricate. La città è nota per il suo fascino marittimo e per l’eccellenza culinaria, legata alla pesca e ai prodotti locali come olio e vino.

La Tragedia della Nave Heleanna a Monopoli

All’alba del 28 agosto del 1971 ad una quindicina di miglia al largo di Monopoli avvenne la tragedia della nave greca Heleanna che prese fuoco. Le vittime furono 41 (25 morti e 16 dispersi) di varie nazionalità (greci, italiani e francesi), i feriti 270.

Luoghi di Culto a Monopoli

  • La Cattedrale di Santa Maria della Madia - è un importante luogo di pellegrinaggio e rappresenta uno degli edifici religiosi piĂš importanti della cittĂ . La fabbrica romanica fu fondata nel 1107 dal vescovo Romualdo con il concorso del duca normanno Roberto d’Altavilla.
  • Chiesa e Convento di San Domenico - La chiesa, ricostruita nel ‘500 in sostituzione della precedente, lĂŹ dove sorgeva la chiesa medioevale di San Silvestro, fu consacrata nel 1681 dal Cardinale Orsini divenuto poi Papa con il nome di Benedetto XIII. La facciata, di un classico stile rinascimentale, è abbellita da un grande rosone lapideo. Pregevole è inoltre il gruppo scultoreo di Stefano da Putignano, collocato sulla sommitĂ  della facciata.
  • Chiesa di Santa Maria del Suffragio, piĂš comunemente nota come il Purgatorio, dei primi anni del Settecento. Il suo interno a navata unica, ha le pareti tinte di azzurro arricchite da diversi decori barocchi, tra i quali un settecentesco organo a canne e una corona dorata che sormonta l’abside.
  • La chiesa di San Salvatore - in Pittagio Pinnae ha origini antichissime (III-IV sec.).

Leggi anche: Consolati Italiani nel Regno Unito

TAG: #Italia

PiĂš utile per te: