Escursioni con Bivacchi: Consigli e Attrezzatura per un'Esperienza Indimenticabile
Ci sono tanti modi per passare una notte in montagna: in rifugio, in tenda, oppure direttamente all’aperto. Quest’ultima pratica, conosciuta semplicemente come bivacco, è forse la meno conosciuta ma è sicuramente quella che ci avvicina di più all’ambiente che stiamo visitando, permettendoci di passare una notte letteralmente “sotto le stelle”. Vediamo allora cos’è bivaccare all’aperto, come si pratica e alcuni accorgimenti per renderlo un’esperienza unica.
Cosa si intende per bivaccare all’aperto
Con il termine “bivaccare” si intende dormire all’aperto semplicemente con un materassino e un sacco a pelo, e cioè senza tenda. Niente a che vedere con i bivacchi in muratura presenti sulle Alpi, quindi, o col bivacco inteso con la tenda. Fra tutti i modi che ci sono per passare una notte in montagna è forse quello meno conosciuto e praticato, soprattutto sulle nostre Alpi, dove i rifugi sono presenti in grandi quantità su tutto l’arco alpino.
Pro e contro del bivacco senza tenda
Ci sono ovviamente degli aspetti favorevoli al passare una notte all’aperto senza tenda, ma anche degli aspetti sfavorevoli.
Vantaggi
- Leggerezza: Un vantaggio del bivacco è quello di richiedere meno attrezzatura, cosa che di conseguenza riduce il peso dello zaino ma anche i costi.
- Facilità di preparazione: Un bivacco, inoltre è più facile da preparare, e sarà più facile trovare un posto adatto per dormire. Le dimensioni di un sacco a pelo sono infatti inferiori a quelle di una tenda, e si adattano bene a quelle situazioni in cui gli spazi sono particolarmente ridotti. Ad esempio quando ci troviamo su una parete, a metà di una via oppure al suo inizio, oppure quando il terreno è roccioso e non è possibile crearsi uno spazio adeguato dove piantare la tenda.
- Esperienza immersiva: Altro vantaggio, forse più “romantico” che pratico, è quello di poter passare una notte letteralmente sotto le stelle, e godere di un tramonto e di un’alba incredibili (tempo permettendo!).
Svantaggi
- Esposizione alle intemperie: Per quanto riguarda gli svantaggi, invece, non avere una tenda sopra la testa da sicuramente meno protezione dalle intemperie. Farà più freddo e saremo più esposti a pioggia e vento.
- Meno privacy: Inoltre, se pianifichiamo di passare la notte in un posto particolarmente affollato, avremo sicuramente meno privacy.
Attrezzatura necessaria per il bivacco
Il fascino del bivacco senza tenda sta proprio nel non richiedere troppa attrezzatura, rendendo questa attività accessibile e adatta a chiunque voglia ridurre il peso dello zaino. Qui di seguito ho elencato l’attrezzatura necessaria per passare una notte all’aperto, senza rinunciare troppo al comfort.
- Sacco a pelo: Per prima cosa ci servirà un buon sacco a pelo. La temperatura e il comfort del sacco a pelo dipenderanno dalle condizioni atmosferiche e dal luogo in cui ci troviamo.
- Materassino: Il materassino è altrettanto importante, ci aiuterà a stare più comodi e a isolarci dal terreno.
- Sacco bivacco: Non fondamentale (anche questa volta dipende dal clima) ma molto utile potrebbe essere un sacco bivacco, ovvero una copertura impermeabile per il nostro sacco a pelo. Consigliato per climi particolarmente piovosi, in quanto ci aiuterà a mantenere asciutto il sacco a pelo, oltre a proteggerci dal vento. Ce ne sono di diversi tipi, ovviamente, ma un sacco bivacco di buona qualità sarà anche traspirante, evitando l’eccessiva formazione di condensa all’interno (funziona con lo stesso principio di una giacca impermeabile).
- Tarp: In caso di pioggia potrebbe essere comodo usare anche un tarp, ovvero un telo montato tra due alberi o grazie ai bastoncini, che vada a coprire la nostra zona letto proteggendola dalle intemperie;
- Cucina da campo: Tutto il necessario per cucinare, e quindi fornelletto, gas, pentole, ecc.
- Varie: Qualsiasi altra cosa che porteremmo con noi per una notte in tenda, come ad esempio una lampada frontale, un caricabatterie portatile, vestiti sufficienti per stare al caldo, ecc.
Consigli per scegliere il posto migliore
Il segreto di una buona notte in montagna sta anche nel scegliere il posto più adatto per il nostro bivacco. Partiamo col parlare di dove si può e non si può bivaccare. Il bivacco, inteso sia con che senza tenda, è tendenzialmente tollerato se si tratta di brevi periodi, ovvero dal tramonto all’alba (altrimenti si parlerebbe di campeggio, cioè quando montiamo la tenda e la lasciamo nello stesso posto per diversi giorni, e questo tende a non essere permesso. È utile, comunque rispettare alcune semplici linee guida, per poter dormire in tranquillità e per rendere il nostro bivacco comodo.
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Per quanto riguarda la scelta del luogo dove bivaccare, è sempre consigliato posizionarsi lontano da sentieri, strade, abitazioni e altri tipi di proprietà privata, sia per non disturbare gli altri che per non essere disturbati durante la notte. È consigliabile trovare uno spiazzo piano, magari vicino a una fonte d’acqua (ma non troppo, per evitare l’umidità!), riparato dal vento e ancora meglio se con una bella vista.
Ulteriori accorgimenti
- Durante la notte, tenere gli oggetti elettronici dentro al sacco a pelo eviterà di farli raffreddare e quindi scaricare, soprattutto con temperature particolarmente basse.
- Per quanto riguarda il cibo, invece, è sempre bene tenerlo fuori dalla portata degli animali, se ce ne sono nella zona.
- Gli ultimi due consigli, validi per qualsiasi tipo di attività in montagna, sono di controllare il meteo prima di partire e adeguare la nostra attività a seconda delle condizioni, e di non lasciarci dietro nessun segno del nostro passaggio (portiamo i rifiuti a valle!).
Bivacchi invernali: locali e strutture
Nel mio ultimo articolo ho parlato di trekking di più giorni in inverno. Non c’è niente di meglio che passare la notte all’aperto ma, in inverno, le basse temperature e le condizioni atmosferiche potrebbero rendere l’impresa particolarmente difficile, soprattutto se si sceglie di dormire in tenda. Ed è qui che entrano in gioco locali e bivacchi in inverno: un riparo anche nelle peggiori condizioni. Vediamo insieme di cosa si tratta, cosa sono queste strutture, a cosa servono e come si usano.
Con il termine bivacco si possono intendere due cose diverse. Una è l’accampamento notturno all’aperto, con o senza tenda, ma non è questo ciò di cui parleremo in questo articolo. Da qui in avanti mi riferirò al bivacco inteso come struttura in muratura, legno o metallo, incustodita, ad uso di escursionisti e alpinisti come riparo e per il pernotto. Una specie di rifugio alpino, per intenderci, ma senza custode e senza servizi organizzati, tipo pasti e riscaldamento. Una semplice struttura sempre aperta e con alcuni letti, a volte una stufa e raramente un bagno, da usare liberamente e in maniera autonoma.
I bivacchi sono diffusi lungo tutto l’arco alpino, così come anche in altre zone montane d’Europa e del mondo. Sono generalmente gratuiti ma a volte viene richiesta un’offerta libera per il mantenimento e possono essere privati, vecchie baite in disuso ad esempio, oppure di proprietà dei club alpini.
Potrebbe essere descritto più o meno allo stesso modo, con la differenza che un bivacco è autonomo e a se stante, mentre un locale invernale è collegato a un rifugio alpino. Molti rifugi, infatti, arrivati a fine stagione, chiudono la loro parte principale, il gestore torna a valle e smettono di offrire servizi fino alla stagione successiva. Alcuni, però, lasciano aperto un piccolo locale, adiacente alla struttura principale oppure staccato e indipendente, con al suo interno alcuni letti ad uso degli escursionisti e degli alpinisti che avranno bisogno di un riparo nella stagione invernale.
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Consigli per i bivacchi in inverno
- Bivacchi e locali invernali sono dotati solo di brandine, a volte di materassi, ed è quindi importante avere con se un materassino da campeggio e un buon sacco a pelo per passare la notte. Non sono dotati di riscaldamento ed è quindi necessario essere preparati a passare la notte a temperature particolarmente basse;
- Nei bivacchi e nei locali invernali non c’è elettricità ed è quindi importante avere con se una buona torcia frontale, da poter usare senza aver bisogno di tenerla in mano, ad esempio mentre cuciniamo;
- È fondamentale essere autosufficienti, in tutto. Così come dobbiamo portarci il necessario per dormire, avremo anche bisogno di un fornello per cucinare e di cibo sufficiente per la quantità di giorni in cui useremo il bivacco. Praticamente è come se fossimo in tenda, ma con un tetto sopra la testa;
- Alcuni bivacchi in inverno sono molto frequentati ed è quindi opportuno portare con sé una tenda, o almeno avere un piano B, per evitare di non avere un posto dove dormire se il bivacco è pieno.
Etica di comportamento nei bivacchi
Come sempre, è importante ricordare e seguire alcune semplici linee guida per poter usufruire del bivacco nel migliore dei modi e nel rispetto di tutti:
- Rispetta l’ambiente e in particolare la zona intorno al rifugio. Come noi, altre decine se non centinaia di escursionisti e alpinisti passeranno la notte nello stesso bivacco o rifugio invernale ed è quindi importante cercare di minimizzare il nostro impatto sull’ambiente. Per esempio, nella maggior parte dei bivacchi non c’è il bagno e dovremo quindi fare i nostri bisogni all’aria aperta. Allontanarsi sempre il più possibile dalla struttura, per evitare di sporcare troppo nelle vicinanze, e da fonti d’acqua per evitare di contaminarle. Quando possibile, seppellire i propri escrementi.
- Allo steso modo, portare sempre a valle tutti i propri rifiuti, inclusi i rifiuti organici e la carta igienica. A volte può capitare di dover portare a valle la spazzatura lasciata da qualcun altro, un piccolo gesto per aiutare a lasciare il posto pulito;
- Rispetta gli altri escursionisti e ricorda che il bivacco è di tutti, tutti hanno lo stesso diritto di usarlo e di trovare un’atmosfera piacevole. Per la stessa ragione, è importante rispettare anche la struttura stessa, non rovinarla e lasciarla come la si è trovata. Se c’è qualcosa di rotto o non funzionante, avvertire i proprietari o il club alpino competente;
- L’uso di bivacchi e locali invernale è a proprio rischio e pericolo. Fare attenzione, quindi, quando si cucina o, se presenti, quando si usano stufe e camini;
- Assicurarsi che la porta e le finestre del bivacco siano ben chiuse prima di andare via, per evitare che pioggia, vento e neve lo possano rovinare;
- Bivacchi e locali invernali non dovrebbero essere usati da gruppi troppo grandi, per evitare il sovraffollamento, e nemmeno da gruppi commerciali, per permettere ad altri utenti di usufruirne allo stesso tempo.
Cosa aspettarsi in un bivacco non custodito
I più famosi sono senza dubbio i Rifugi, che a volte sono più lussuosi degli alberghi in città (anche se non è questa la vera funzione) confondendo un po’ le idee a chi si avventura in montagna con poca esperienza. Ma hai mai sentito parlare di Bivacco? In questo articolo ti racconto com’è l’esperienza in un bivacco, per essere consapevole di ciò che ti aspetta. Se sei già stato in rifugio, è solo una sistemazione più spartana non custodita; dovrai solo rivedere e correggere l’attrezzatura necessaria e calcolare bene le provviste. Se invece è la tua prima esperienza, è necessario fare un po’ di chiarezza.
In altre parole: il bivacco è una struttura esteticamente simile al rifugio, ma di dimensioni molto più ridotte, in cui nessuno si occupa di pasti, camere e pulizie, e in cui i comfort del rifugio non sono contemplati. Per capirci, in bivacco la dotazione (nella migliore delle ipotesi) è composta da stufa, bombola del gas per fornello, materassi e coperte in camerata, e solo se siete fortunati un wc a turca nei prati circostanti. Nella migliore delle ipotesi potresti trovare acqua corrente (fontana) e pannelli solari per un minimo di elettricità; nella peggiore delle ipotesi non troverai né il fornello a gas, né il wc a turca.
Come ci si comporta in bivacco?
L’utilizzo di un bivacco deve essere la più alta forma del rispetto necessario verso cose e persone. Cosa vuol dire? Vuol dire che bisogna avere sempre ricordare 3 cose:
- Un bivacco è di tutti, dalla più piccola cosa che troverai al suo interno alle mura che ti ripareranno dalle intemperie, ed è dovere di tutti prendersene cura nel tempo in cui lo si utilizza.
- Un bivacco (e quello che c’è dentro) può salvare la vita a qualcuno in caso di emergenza, quindi abbi cura di usare solo il necessario.
- Un bivacco è gratuito, ma non per questo ha meno valore.
Cosa trovo in un bivacco?
Dipende dal bivacco. Come ho già accennato non tutti i bivacchi hanno la stessa dotazione, dipende dalla loro posizione - la quota, l’accessibilità con mezzi, ecc. - e dalla loro “funzione” - bivacco o riparo. Il CAI o i siti web che si occupano di turismo hanno sempre delle schede dedicate alle singole strutture, per dare un’idea a chi ne usufruisce di ciò che troverà al suo arrivo.
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In linea di massima troverai sempre letti, con materassi e coperte, e stufa (spesso di quelle su cui è possibile cucinare, a volte con legna già tagliata) e almeno una fontana/fonte in cui recuperare acqua; non sempre troverai stoviglie per cucinare, generi alimentari di prima necessità (pasta, thè, sale, scatolette o generi non deperibili), il necessario per rassettare e per appendere i panni da far asciugare. In alcuni bivacchi troverai anche piccoli generatori o corrente ricavata da piccoli pannelli solari, un wc al chiuso - ma non ti illudere, nella migliore delle ipotesi è una turca di legno senza acqua corrente - bombole del gas e addirittura carte da gioco, il diario degli ospiti e una radio per le emergenze.
Cosa metto nello zaino se vado in bivacco?
Qui di seguito trovi un breve elenco delle cose indispensabili per un weekend in bivacco. Do per scontato che partirai con abbigliamento e attrezzatura escursionistica, consapevole che un bivacco si raggiunge a piedi - spesso faticosamente - su sentieri di montagna. Quindi faccio un riassunto sul necessario per l’escursione e aggiungo solamente il necessario per il bivacco tenendo conto che potrebbero non esserci corrente elettrica, bombola di gas con il fornelletto, wc e acqua corrente.
Questo è quello che dovresti sempre avere nello zaino, anche per un’escursione in giornata, e anche con previsioni meteo ottimali:
- K-way e copri zaino/poncho con cappuccio
- Calze e indumenti di ricambio
- Indumenti pesanti per il freddo
- Scalda collo, cuffia e guanti
- Cappello/bandana
- Occhiali da sole e crema solare
- Bastoncini da trekking
- Kit primo soccorso
- Medicine personali e medicine di prima necessità: antidolorifico, antipiretico, disinfettante, fermenti lattici, antibiotico ad ampio spettro, crema idratante e lacrime artificiali.
Questo invece è ciò che devi aggiungere per una notte in bivacco:
- “Pigiama” (un cambio per dormire)
- Necessario per igiene personale
- Sacco a pelo
- Ciabatte
- Torcia frontale
- Sacchetto per la spazzatura
- Tecnologia Qb
- Acqua a sufficienza
- Cibo per il trekking e per i vari pasti
- Stoviglie da campeggio
- Fornelletto da campeggio con bombola
- Carta igienica
- Tappi per le orecchie
Perché bisognerebbe provare un bivacco almeno una volta nella vita?
Per me è stata (ed è ancora) una delle esperienze più belle che si possa vivere in montagna. Non solo per i paesaggi che puoi vedere da quella prospettiva privilegiata o per la soddisfazione di aver raggiunto una determinata quota, ma perché ti riporta ad una dimensione umana - cosa che purtroppo stiamo sempre più perdendo di vista.
L’aria frizzante e l’energia che scorre sono gli ingredienti della felicità; di quella felicità profonda, fatta di emozioni (invece che di cose), che ti invade con prepotenza e ti cambia dentro.
Linee guida comportamentali per l'utilizzo del bivacco
I bivacchi di montagna sono strutture concepite per offrire punti di appoggio e riparo ad alpinisti ed escursionisti. L'esperienza di dormire in un bivacco è veramente unica: quando cala la sera lassù, ti senti parte della montagna, lontano da tutto e da tutti. Ci sono alcune linee guida comportamentali da seguire per utilizzare il bivacco in modo etico ed educato.
Gestione e utilizzo della legna
Quando arrivi in un bivacco, è sempre una piacevole sorpresa trovare legna secca pronta per un fuoco per scaldarsi e cucinare. È quindi importante rifornire la legna prima di andare via. La maggior parte dei bivacchi vicino ai boschi è dotata di attrezzi necessari per farlo.
Lasciare pulito
Lasciamo il bivacco come vorremmo trovarlo. Qualsiasi rifiuto deve essere portato a valle, non dobbiamo aspettarci che qualcun altro lo faccia per noi.
Servizi igienici
Se non dovessero essere presenti è importante allontanarsi il più possibile per svolgere le proprie necessità.
Condividere gli spazi
Condividere gli spazi in un bivacco è un principio fondamentale di cortesia e rispetto verso gli altri escursionisti che potrebbero arrivare dopo di te o che potrebbero già essere presenti. Saper condividere gli spazi dimostra considerazione per le esigenze degli altri escursionisti e crea un ambiente armonioso in cui tutti possono godere dell'esperienza.
Si può bivaccare ovunque in montagna?
Quando si pensa a una notte in montagna, lontani da tutto, ci si chiede spesso: è possibile bivaccare ovunque o ci sono delle regole da seguire? La risposta non è così scontata. Se da un lato il bivacco è generalmente tollerato in molte aree montane, dall'altro esistono restrizioni che variano da regione a regione.
Bivaccare in montagna significa immergersi nella natura e godere di un senso di libertà senza eguali. La tenda è la soluzione più completa per garantire protezione e comfort. Infine, meno si porta, meglio è! Il minimalismo in montagna è la chiave per vivere un’esperienza autentica e senza pesi inutili.
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