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Famiglia Italiana: Tradizioni e Costumi

Nonostante i rapidi cambiamenti avvenuti, molte tradizioni e molti valori della famiglia tradizionale italiana restano, ancora oggi, immutati. Se andiamo ad analizzare le ragioni del mantenimento di queste tradizioni tuttavia, scopriamo che esse non si basano unicamente su valori e tradizioni, ma anche su specifiche scelte di carattere pratico ed economico.

Evoluzione Demografica della Famiglia Italiana

Nel volgere di vent’anni il numero medio di componenti in famiglia è sceso da 2,7 (media 1995-1996) a 2,4 (media 2015-2016). Aumentano le famiglie composte da una sola persona (dal 20,5 al 31,6 per cento) e si riducono quelle di cinque o più componenti (dall’8,1 al 5,4 per cento). Questi cambiamenti sono iniziati a partire dagli anni Settanta, in seguito all’introduzione della legge sul divorzio, nel 1970, alla riforma del diritto di famiglia del 1975, alla legge sull’aborto del 1978. Il primo grande scollamento fra valori religiosi e società italiana fu infatti rappresentato dalla vittoria dei favorevoli al divorzio sancita in uno storico referendum dal 59,3% della popolazione, contro il 40,7 dei contrari.

Il Ruolo Economico e Sociale della Famiglia

In Italia, nel 2009, il tasso di occupazione è diminuito di 1,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente; nel 2010 è diminuito di ulteriori 0,6 punti. Il calo è particolarmente accentuato tra i lavoratori autonomi e tra quelli temporanei, in prevalenza giovani. In assenza di un sistema di ammortizzatori sociali estesi anche a chi svolge lavori discontinui, il ruolo della famiglia è divenuto essenziale. Si stima, ad esempio, che nella tarda primavera del 2009, circa 480 mila famiglie abbiano sostenuto almeno un figlio convivente che aveva perso il lavoro nei dodici mesi precedenti. Le risorse impiegate in questa forma di sostegno familiare sono venute non solo dai redditi da lavoro dei genitori, ma spesso anche da quelli da pensione.

La metà della ricchezza delle famiglie italiane è ancora rappresentata dalla casa. Più specificamente: il 48% della ricchezza del totale delle famiglie è rappresentato dalla casa, il 12% dai depositi, il 9% dalle rendite delle azioni possedute, un altro 9% dalle riserve assicurative, il 6% da immobili residenziali, mentre tutte le altre voci incidono per meno del 5%. A fine 2017 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata 8,4 volte il loro reddito disponibile. In Germania appena 6 volte superiore, in Francia e Regno Unito meno di 8 volte superiore. “Il livello elevato di quest’indicatore nel confronto internazionale è amplificato dal ristagno ventennale dei redditi delle famiglie italiane” spiegano i ricercatori. L’Italia è l’unica nazione che non ha visto crescere la ricchezza pro capite dalla crisi del 2008 e oggi, con 150 mila euro a persona, è in penultima posizione fra i paesi europei di dimensioni simili.

Matrimonio e Convivenza: Nuove Tendenze

Non ci si sposa più giovanissimi, si rinvia, si aspetta la conquista della stabilità economica, in genere dopo i 30 anni. Gli uomini arrivano al primo matrimonio con una età media di 33,7 anni (nel 2017 era 32,1), e le donne di 31,5 (ed era 29,4). Per l’Istat il motivo è l’«invecchiamento del Paese»: il numero di figli è drasticamente diminuito e in dieci anni la fascia della popolazione tra i 16 e i 34 anni è scesa di 12 milioni. Le convivenze sono in costante crescita: si sono più che quadruplicate dal 1998, passando in 20 anni da 329 mila a 1 milione e 368 mila. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso costituite nel corso del 2018 sono state 2 mila 808, con una prevalenza di uomini, 64,2% del totale. Il 37,2% nel Nord ovest e il 27,2% al Centro, ma è soprattutto nelle grandi città che si registrano queste unioni. A Roma e a Milano una su tre, rispettivamente 10,1 e 18,7 ogni centomila abitanti. I dati Istat rilevano dunque un’Italia spaccata a metà: al Sud ci si continua a sposare con rito religioso; è il Nord che alza la media dei matrimoni civili.

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Il boom negli ultimissimi anni di secondi e terzi matrimoni è dovuto al divorzio breve (le seconde nozze e successive sono quasi sempre civili, 94,6%). La propensione a separarsi è più bassa e stabile nel tempo nei matrimoni celebrati con il rito religioso. A distanza di 10 anni dalle nozze, i matrimoni sopravviventi sono, rispettivamente, 911 e 914 su 1.000 per le coorti di matrimonio del 1995 e del 2005. Nel 2015 le separazioni con figli in affido condiviso sono circa l’89% di tutte le separazioni con affido. La quota di separazioni in cui la casa coniugale è assegnata alla moglie sale al 60% e arriva al 69% per le madri con almeno un figlio minorenne.

Istruzione e Lavoro: Il Ruolo della Donna

Nel 1861 su tutto il territorio italiano dominava l’analfabetismo, specialmente nelle regioni del Sud. Negli anni Venti del secolo scorso frequentare l’università era un privilegio riservato a poche donne: ogni 100 laureati solo 15 erano donne. Nei primi anni Novanta si è verificato il sorpasso delle femmine sui maschi: le laureate hanno infatti superato il 50% (Nell’anno accademico 2008-2009 le donne laureate sono state il 56,7%. In Italia i livelli di istruzione sono in aumento, ma restano ancora sotto la media europea: siamo indietro sia per numero di diplomati che per quello di laureati. La quota di Neet (i giovani che non studiano e non lavorano) è ancora la più elevata tra i Paesi dell’Unione, mentre cresce il numero di ragazzi che abbandonano gli studi.

La quota di diplomati tra i 25 e i 64 anni si stima sia pari al 61,7% nel 2018 (+0,8 punti percentuali sul 2017), un valore molto inferiore a quello medio europeo, pari a 78,1% (+0,6 punti sul 2017). Su questa differenza incide la bassa quota di 25-64enni con la laurea: meno di due su dieci in Italia (19,3%, +0,6 punti rispetto all’anno precedente) contro oltre tre su dieci in Europa (32,3%, +0,8 punti rispetto all’anno precedente). Il trend degli ultimi anni è positivo. La maggior parte delle donne italiane è costretta a fare il doppio lavoro (occupandosi cioè a tempo pieno anche della casa). Burda ed al. (2006) hanno scoperto, studiando i dati di 4 Paesi fra cui l’Italia, che ovunque il lavoro totale (definito come la somma del lavoro fuori casa e del lavoro domestico) è approssimativamente uguale tra uomini e donne.

Qualsiasi sia il livello impiegatizio, le donne continuano a percepire guadagni inferiori rispetto agli uomini, con stipendi più bassi del 18,8% contro il 16% previsto in tutta l’Unione Europea. Mencarini et al. Dal medesimo studio emerge che ben il 10% dei padri italiani non è mai di aiuto, nella cura dei figli. Nel 2016 nell’Ue, il 92 % delle donne tra i 25 e i 49 anni (con figli sotto i 18) si prendono cura dei propri figli quotidianamente, rispetto al 68 % degli uomini. Riguardo alle attività domestiche e alla cucina, le differenze sono ancora maggiori. Nel 2016 nell’Ue, il 79 % delle donne cucina e/o svolge attività domestiche quotidianamente, rispetto al 34 % degli uomini. La prospettiva del familismo (quando lo Stato assume che il nucleo familiare debba essere il primo responsabile del benessere dei suoi membri e dunque il primo generatore del lavoro di cura),appare sempre meno proponibile.

Natalità e Giovani Adulti

Dall’Unità di Italia ad oggi la natalità si è ridotta di un quarto: nel periodo post unitario le coppie avevano in media 5 figli ed erano frequenti quelle con più di 6 figli (circa 2 su 5). Non che gli italiani non desiderino avere dei figli: il problema riguarda soprattutto l’incertezza del futuro e l’accresciuto interesse nei confronti del sano sviluppo del figlio. L’Italia, nel 2018, è stato il Paese Ue con il tasso di natalità più basso (il 7,3 per mille). E’ quanto evidenzia Eurostat nella nota di commento ai dati sulla popolazione nei 28 Stati membri dove complessivamente lo scorso anno, per la seconda volta consecutiva, il numero dei morti ha superato quello delle nascite (5,3 milioni contro 5 milioni).

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Fino a non moltissimi anni fa, la transizione verso l’età adulta era chiaramente delineata da marcatori che si verificavano secondo passaggi ben definiti: la fine della scuola, l’entrata nel mondo del lavoro, il matrimonio. Secondo l’Istat più della metà dei giovani fra i 20 e i 34 anni (5,5 milioni), celibi e nubili, che vive con almeno un genitore. In Croazia sono il 93,1 % e in Slovacchia l’89,2 %, l’Italia entra nel podio (88,3 %). Sono soprattutto i maschi (73,3%) ad essere più inclini a recitare il ruolo di ‘Tanguy’, rispetto alle coetanee dell’altro sesso (62,9%).

La famiglia di origine infatti ha sempre rappresentato per i giovani italiani il nido caldo ove poter costruire la fiducia in se stessi, prima di entrare nel mondo adulto. All’interno della casa dei genitori infatti, la giovane generazione può costruirsi uno spazio di autonomia, pur potendo contare sul sostegno familiare, sul calore affettivo e sull’aiuto dei genitori, in caso di necessità. Contrariamente a quanto accadeva nei decenni passati, ai giovani adulti viene data una grande libertà nel processo decisionale all’interno della casa, grazie alla possibilità di negoziare le decisioni, senza gravi conflitti.

Valore dei Rapporti Familiari

In Italia, 9 su 10 soggetti si dicono contenti dei rapporti con i propri parenti e «le relazioni familiari confermano i più alti livelli di apprezzamento: nel 2017 il 90,1% delle persone si ritiene soddisfatto». Al di fuori della famiglia, i dati ribadiscono come in Italia «prevalga un atteggiamento di cautela verso il prossimo». Secondo l’ufficio di statistica l’atteggiamento di cautela nei confronti del prossimo è presente in tutto il Paese ma è soprattutto il Mezzogiorno a risultare “guardingo”.

Tradizioni Nuziali Italiane

Il matrimonio italiano è connotato da ritualità simboliche che si affiancano a momenti di festa e gioia. Tradizioni antiche, spesso risalenti alle prime civiltà; l’unione d’amore è storicamente stata sempre centrale all’interno delle società. La formazione di una famiglia, di un nuovo nucleo, ha avuto una grande importanza nell’assetto sociale, nelle epoche storiche, e alcuni riti a sfondo religioso sono rimasti nell’immaginario tra i momenti più belli della vita. Affascinanti simboliche accompagnano il sì in un’atmosfera densa di emozioni e aspettative. La vita in due ha inizio e insieme ad essa un cammino lastricato di gioie e responsabilità.

Di sicuro è anche per l’importanza e l’estetica dei simboli che il matrimonio tradizionalmente viene racchiuso in un book fotografico e nelle riprese video, è come una rinascita che avviene sotto al segno dell’unione d’amore. Una scelta che cambia le sorti personali, intrecciate a quelle del compagno di vita. Il matrimonio religioso ed anche quello civile hanno ritualità e formule che conserviamo tutt’oggi con una portata di significati molto importanti. Il candore della giovane che dalla famiglia d’origine entra a far parte dell’unione coniugale viene caratterizzata dal colore bianco dell‘abito da sposa.

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Simbolo di purezza e di grazia, il vestito tradizionale bianco sfida tutte le mode che nei nuovi bridal look si estendono anche a colori accesi e diversi, tuttavia l’abito bianco resta il simbolo eterno delle spose. La sposa tradizionalmente è così vestita in maniera distinta proprio in considerazione del fatto che il rito del matrimonio è simbolo di un transito, di un passaggio, dallo stato civile nubile a quello di sposata. Una transizione che ha un alto valore sociale, nella creazione di un nuovo nucleo familiare. Tradizionalmente solo la sposa dovrebbe vestire di bianco durante il rito e i festeggiamenti, un colore che connota la particolarità del nuovo ruolo di moglie in un giorno in cui lascia la casa del padre e costituisce la famiglia. La sposa è simbolo di candore, ma anche di forza in ragione della sua funzione sociale.

Indossare il velo da sposa è un rito antico che risale all’antica Grecia, un simbolo anche di segretezza che indicava il fatto che solo lo sposo potesse vedere il volto della sposa, misteriosamente velato. Il suo viso sarebbe stato mostrato alla comunità presente solo dopo aver stretto l’unione matrimoniale, dopo il cambio di stato civile, come fosse una nuova vita nascente. A partire del Medioevo il velo nuziale cominciò a essere impreziosito di dettagli ed accorgimenti estetici, spesso religiosi, inaugurando una nuova interpretazione del velo nuziale sempre più estetica e di stile, maggiormente incentrata sull’eleganza. Il vedo non vedo del volto della sposa e il gesto dello sposo che lo scopre e la bacia è un momento sempre emozionante da immortalare nella commozione e nell’autenticità.

Lo scambio delle fedi tra gli sposi è il gesto simbolico della consegna di un pegno d’amore. Con questo gesto si promette di accompagnare l’altro in tutto il cammino della vita, in un momento di alto valore e di significato profondo. All’anulare sinistro viene posto l’anello; secondo la tradizione, di derivazione addirittura egizia, la scelta dell’anulare sinistro derivò dalla scoperta della presenza diretta di un piccolo nervo che dalla mano giunge direttamente al cuore. Una “strada” simbolica che indica che quell’anello è il pegno di un sentimento vero che si collega direttamente al proprio cuore.

La forma circolare dell’anello indica invece il ciclo della vita e l’esistenza; culturalmente il matrimonio italiano ha sempre rappresentato un concetto vasto che concentra tutti i valori nel sentimento dell’amore. Lo scambio delle fedi, come assunzione di un impegno per tutta la vita, è il momento più importante che sancisce in maniera definitiva l’unione. L’etimologia della parola è in linea con il suo significato simbolico dal momento che deriva dal latino fidem che significa fiducia. Un atto d’amore e di fiducia e, insieme, la consapevolezza del privilegio di affiancarsi per tutta la vita. Il matrimonio italiano su queste basi ha ereditato tutta la tradizione nuziale occidentale, addirittura dai tempi antichissimi e di civiltà passate.

Anche il reportage matrimoniale e il servizio fotografico sono una tradizione antica! Sembra strano, ma è proprio così. L’antefatto dei nostri spettacolari servizi fotografici e dei video per il matrimonio, infatti, sono i dipinti. In epoche antiche, a ricordo del giorno dell’unione matrimoniale, gli sposi posavano per essere ritratti nei quadri. Pitture particolari, da esporre nella nuova casa, con lo stesso intento di oggi: racchiudere per sempre nei ricordi le emozioni. Insomma, una modalità lontana dalla nostra tecnologia, ma che dimostra l’importanza di conservare un ricordo indelebile a riprova dell’esclusività del giorno più bello della vita.

Nel giorno del matrimonio è naturale il desiderio di vivere l’esperienza anche con l’occhio dello spettatore per poter scorgere ogni dettaglio che ci è sfuggito. La naturalezza dei gesti, i momenti più scenici del vostro matrimonio, i vostri sorrisi, come le vostre lacrime, saranno già perfetti perché veri: la maestria del fotografo e del videografo sta nel riuscire a cogliere tutto nella sua versione migliore. Sono spesso attimi, anche se tanto complessi, molto densi di empatia, e il lavoro è sul filo dell’emozione, ma anche molto gratificante. La conoscenza della vera storia degli sposi e la sensibilità degli operatori sono i tratti essenziali del nostro lavoro, aspetti che concorrono a dare forma a quella che diventerà la tradizione della propria famiglia, l’origine di tutto.

Tradizioni e Feste Religiose in Italia

In Italia le tradizioni non sono solo ricordi. Sono gesti che si ripetono, mani che si stringono, sapori che ritornano. In Italia gli italiani hanno molte feste religiose, per esempio, il Carnevale, durante le quali era concesso rovesciare l'ordine cittadino e concedersi allo stravolgimento dei ruoli, allo scherzo e alla dissolutezza. Oggigiorno il Carnevale è festeggiato in maniera molto diversa. Quasi ogni città ha le sue tradizioni. Il 26 di dicembre in Italia, questa festa è un momento importante da passare con la famiglia. Che indica l'importanza della famiglia a Natale, ma esiste un'altra espressione in relazione a Natale: se qualcosa dura molto poco, si dice che "Dura da Natale a Santo Stefano".

Per i tre giorni del periodo natalizio grandi pranzi e cene sono organizzati con i parenti e si mangia moltissimo. Nel sud Italia è molto famoso un piatto a base di anguille fritte. Il pranzo di Natale è il più importante pasto per la famiglia italiana, ci sono molti tipi di cibo e il pasto può durare molto tempo. I dolci tradizionali sono il Pandoro e il Panettone (che contiene uvetta e canditi). I mercatini di Natale in Italia non sono tanto popolari quanto in Germania, ma si trovano nelle grandi città ed in alcuni piccoli paesi.

Un giorno festivo che si festeggia in tutti e due paesi è il Capodanno. E' il primo giorno dell'anno e come la maggior parte delle feste italiane, il cibo è molto importante; c'è una ricca cena. La tradizione include cotechino o zampone (una specie di salame cotto) e lenticchie, siccome sono credute portino soldi. Oggi ci sono grandi fuochi d'artificio che cominciano a mezzanotte per celebrare la venuta del nuovo anno. La città di Napoli è conosciuta per avere un bello spettacolo di fuochi d'artificio. la propria disponibilità ad accettare il nuovo anno.

La festività principale del cristianesimo è la Pasqua e celebra la risurrezione di Gesù. In origine però, si offrivano uova vere, con il guscio colorato, con il significato di rinascita. La data della Pasqua è variabile di anno in anno secondo i cicli lunari. Tradizionalmente, si cucinano la carne di agnello e la carne di capra. Un dolce tipico è la "colomba pasquale", simbolo della pace, che ha la forma di una colomba. Il giorno successivo alla Pasqua è chiamato "Pasquetta". E' un giorno di festa dedicato al cibo e si festeggia soprattutto nel centro di Italia.

La data della festa di Ferragosto cade sempre il quindici agosto ogni anno. Questa festività laica risale all'Impero romano ed al tempo dell'imperatore Augusto, quando si celebravano il raccolto e la fine dei lavori agricoli. Questa tradizione si è mantenuta nel "Palio dell'Assunta" a Siena, Toscana, dove cavalli e asini sono decorati con fiori ed hanno "un giorno di riposo".

Altre Tradizioni e Usanze Italiane

La festa di Halloween è poco festeggiata in Italia, ed è vista un po' come la versione orrorifica del Carnevale. I costumi colorati e fantasiosi del Carnevale sono sostituiti per quelli spaventosi di mostri, streghe, stregoni e personaggi degli incubi. Tuttavia, Halloween è arrivato più o meno negli anni '80, dall'America. Ci sono anche delle tradizioni e dei costumi che non hanno niente a che fare con le feste religiose, per esempio, le tradizioni che sono associate ai compleanni.

Qualcosa che spesso ha molti costumi individuali che varia secondo il paese e la regione è il matrimonio. Le usanze relative al matrimonio in Italia dipendono molto da regione a regione. coinvolgono sempre un grandissimo numero di persone, ci sono danze e moltissimo cibo. In qualche regione il "taglio della cravatta" è diffuso. Ovvero, la cravatta dello sposo è tagliata a pezzettini che sono distribuiti fra gli invitati. La celebrazione dopo le nozze dura fino alle ore piccole della mattina. Lancia il bouquet di fiori fra la folla. Si dice che la ragazza che riesce a prenderlo sarà la prossima a sposarsi. Le antiche tradizioni della Chiesa avvertono i cattolici di non sposarsi durante la Quaresima e Avvento.

Legare un nastro davanti alla chiesa è anche considerata di essere un simbolo dell'unità della nuova coppia. L’Albero di Natale ha un’origine antichissima, probabilmente risalente alla cultura celtica, quando si addobbavano gli alberi per festeggiare il solstizio d’inverno. Tra le tradizioni natalizie, il presepe ricopre sicuramente un posto d’onore ed è profondamente legato alla cultura e devozione italiana. Il primo presepe vivente venne realizzato nel 1223, in una piccola grotta di Greccio, un paesino vicino ad Assisi, per volontà di San Francesco. Meno conosciuta, anche se molto antica, è la tradizione del ceppo di Natale, sentita in particolare nell’Italia Nord Occidentale e in Toscana.

Sebbene in quasi tutto il nostro territorio, i bambini aspettino con trepidazione l’arrivo di Babbo Natale, in alcune zone d’Italia resistono tradizioni natalizie locali. Secondo alcuni, questa figura leggendaria si potrebbe associare a San Nicola, il quale avrebbe resuscitato tre bambini, che erano stati uccisi da un oste malvagio. Nell’area compresa tra Brescia, Bergamo e Verona, il 13 dicembre arriva Santa Lucia con il suo carico di doni e dolci squisitezze. Il Panettone nasce a Milano nel 1400, ma sembra che una ricetta simile esistesse già circa due secoli prima. La leggenda narra che venne inventato da Ughetto degli Atellani per conquistare il cuore della bella Adalgisa, figlia di un noto pasticcere, chiamato Toni.

Il torrone è probabilmente il dolce più antico della tradizione natalizia italiana. Veniva infatti già preparato dai Sanniti tra il VII- VI sec. a.C. e Tito Livio lo cita in alcuni dei suoi famosi scritti. Ne esistono diverse versioni: il torrone sardo contiene solo miele della macchia mediterranea, mentre la Cubaita di Caltanissetta viene preparata con pistacchio, miele e mandorle. Le tradizioni natalizie italiane sono davvero tante ed è sempre interessante scoprirle, stando a contatto con le persone e le culture locali.

Abitudini e Stile di Vita Italiani

La cultura italiana è molto apprezzata all’estero. Alcuni di questi vengono considerati come veri e propri tratti distintivi delle persone di origine italiana. Ma non solo: si tratta di vere e proprie abitudini che contraddistinguono uno stile di vita tipicamente italiano. Le abitudini di vita possono dire molto sulle proprie origini. Chi è stato molto tempo a contatto con noi italiani ha notato quanto siamo estroversi. Ciò non vuol dire che siamo più rumorosi o maleducati di altri popoli. Si tratta del nostro modo di porci in maniera trasparente, di essere onesti con noi stessi e di mostrare il nostro rispetto per gli altri senza ipocrisie. In Italia si può andare su tutte le furie al telefono su un autobus affollato senza che nessuno intorno a noi batta ciglio. Gli italiani non sanno nascondere le loro emozioni.

L’arte e la cultura italiana possono davvero rapirvi e senza accorgercene ci troveremmo a canticchiare una canzone. Senza preoccuparci di avere un’intonazione perfetta. L’Italia vanta una vastissima tradizione letteraria e musicale in lingua. E non solo. Quanto ai dialetti, l’impatto della loro differenza rispetto alla lingua italiana è stato sempre molto forte per i figli degli immigrati italiani. Per molti questa scoperta è stata la chiave di volta nel percorso alla ricerca della loro vera identità. In Italia tutto ruota intorno alla famiglia. Lo dimostrano i numerosi business familiari ereditati di generazione in generazione. Ma le persone di origine italiana sentono spesso l’esigenza di un recuperare un rapporto più stretto con i propri familiari.

Il pranzo domenicale è molto più di un semplice pranzo. È un momento di raccolta in cui ritrovarsi come famiglia dopo il tran tran quotidiano per rilassarsi e trascorrere la giornata in compagnia. Nemmeno il fenomeno della migrazione è riuscito a tenere separate le famiglie italiane. Gli immigrati italiani erano soliti formare colonie e interagire prevalentemente con i connazionali all’interno delle loro comunità. Inoltre, all’interno delle loro comunità gli italiani mantenevano vive le tradizioni più importanti dei più disparati paesi d’origine. Persino quelle culinarie nonostante la disponibilità limitata degli ingredienti necessari.

Tabella: Principali Festività Italiane

Festività Data Descrizione
La Befana 6 Gennaio Vecchia signora che porta doni ai bambini.
Carnevale Febbraio/Marzo (variabile) Festa con sfilate, maschere e festeggiamenti.
Pasqua Marzo/Aprile (variabile) Celebrazione della resurrezione di Gesù.
Festa della Liberazione 25 Aprile Commemora la fine dell'occupazione nazista.
Festa dei Lavoratori 1 Maggio Celebra i diritti e i contributi dei lavoratori.
Festa della Repubblica 2 Giugno Anniversario della nascita della Repubblica Italiana.
Ferragosto 15 Agosto Festa estiva con gite e celebrazioni.

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