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Guida turistica della Moldavia: Cosa Vedere

Paesaggi bucolici, vigneti a perdita d’occhio, monasteri bellissimi, antiche tradizioni che sono parte del vivere quotidiano e resistono all’avanzare del tempo. Tutto questo e molto altro è la Repubblica di Moldova, ai margini orientali dell’Europa.

Una destinazione semisconosciuta, estranea al circuito delle rotte turistiche più battute e forse perciò ancora più intrigante. Spesso vengono usati entrambi i nomi, in realtà la Moldavia è una regione più ampia che comprende (oltre alla Moldova) anche una porzione di territorio romeno. Ufficialmente la nazione che è nata il 1991 dopo la caduta dell’Unione Sovietica si chiama Repubblica di Moldova o Moldova.

“Noroc!” è il termine che i moldavi usano per dare il benvenuto, per salutarsi o quando fanno un brindisi. Un’unica parola come segno di accoglienza, che identifica una naturale predisposizione dell’animo verso gli altri e ti accoglie simbolicamente con le braccia spalancate per farti sentire come a casa tua. Ecco, in Moldova io mi sono sentito immediatamente a mio agio. Ho avvertito tanto calore, specialmente nei paesini più sperduti dove hai la percezione che quel che vedi rappresenti tutto il mondo di chi ti sta di fronte, e in risposta a domande che forse non erano del tutto comprese ho ricevuto sempre un sorriso… seguito subito dopo da un bicchiere di vino!

L’ospitalità è stata il denominatore comune dei miei 5 giorni in Moldova, piccolo stato dell’est europeo tornato indipendente nel 1991 dalla caduta dell’Unione Sovietica. Il vino invece è stato il filo conduttore del viaggio: ho visitato ben 4 cantine vinicole immerse in scenari straordinari e assaggiato tanti ottimi vini rossi, bianchi e da dessert, ma non solo.

Fino a pochi anni fa aveva il primato, poco lusinghiero, di essere la destinazione meno visitata del vecchio continente. Oggi, invece, forte dell’interesse generato per le sue innumerevoli cantine, la repubblica di Moldova (conosciuta in Italia come Moldavia) è una destinazione emergente e che suscita sempre più interesse e curiosità.

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Dopo la dissoluzione dell’Urss, di cui il paese faceva parte, la Moldova proclama l’indipendenza nel 1991. Stretta tra la Romania e l’Ucraina, la Repubblica di Moldova non ha sbocchi al mare, ma è attraversata da numerosi corsi d’acqua, tra cui il Nistro e il Prut. Il territorio è prevalentemente pianeggiante, interrotto da colline.

A causa del clima rigido in inverno, il periodo migliore per visitare la Repubblica di Moldova sono l’estate e la primavera inoltrata. Un altro momento piacevole per visitare il paese è l’inizio dell’autunno, quando nel primo weekend di ottobre si tiene il Wine national day. Il clima moldavo è tipicamente continentale con inverni piuttosto rigidi ed estati calde. La conformazione prevalentemente pianeggiante del paese, consente ai freddi venti del nord di soffiare indisturbati nei mesi invernali.

Chişinău

Se hai deciso di visitare la Moldavia, una delle tappe da non perdere durante il tuo viaggio è assolutamente Chişinău, la capitale. Un tempo, la città più importante della Moldavia, si era meritata dai suoi abitanti l’appellativo di “città bianca” per i suoi maestosi e regali edifici. Oggi di quei magnifici palazzi rimane poco: durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, la città fu quasi completamente rasa al suolo. Oggi passeggiare per le strade di Chişinău significa lasciarsi attrarre da un fascino particolare, un po’ ruvido e contrastante.

Ci sono i bei palazzi di rappresentanza, ma anche molti edifici decadenti, sulle strade poco illuminate si affacciano ristoranti alla moda e nei parchi aperti fino a tardi si baciano coppiette lontano dai lampioni. Per comprendere Chisinau bisogna conoscere la complessa storia di questa terra, fatta di passaggi di diversi popoli, dominazioni e ribellioni. Dall’influenza dell’Impero Ottomano alla dominazione russa iniziata nel 1812, dall’annessione alla Romania nel 1918, insieme con la storica regione della Bessarabia, alle occupazioni durante la Seconda Guerra Mondiale. Ancora oggi il Paese si trova ad affrontare tensioni interne, riacutizzate dopo l’invasione dell’Ucraina.

Le cose da vedere in città sono tante, ma tra tutte due sono quelle che ti consiglio di non perdere: La Catedrala Nasterea Domnului. La Cattedrale della Natività è il principale luogo di culto ortodosso di Chişinău e può essere considerata il centro della città. Il principale edificio di culto ortodosso della capitale moldava, costruita tra il 1830 e il 1836, ha forme neoclassiche.

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Il Mercato Piața Centrală. Il mercato cittadino è meraviglioso ed enorme: se non lo conosci è facile perdersi tra i banchi di frutta, verdura, carne, pesce e dolciumi. Esplorare l’enorme, labirintico Mercato Centrale è una delle migliori esperienze da vivere nella capitale della Moldova.

Chisinau. La capitale è attraversata dal fiume Byk, e possiede molti parchi e laghi. Impossibile non vedere i palazzoni grandi e grigi, anche se circondati da diverse chiese dalla cupola a bulbo. La più importante è la Cattedrale della Natività, con impianto neoclassico a tempio e campanile staccato, circondata dal Parco Stefan Cel Mare (Stefano il Grande).

Altre attrazioni a Chişinău

  • Sala dell’Organo
  • Municipio
  • Museo Nazionale di Storia e Archeologia
  • La Statua di Stefano il Grande
  • Il Monastero di Ciuflea
  • L’Arco di Trionfo o Porta Sacra davanti alla Cattedrale.
  • Il Palazzo in stile eclettico-moresco del Museo di Etnografia e Storia Naturale.

A 100 metri dal Parco della Cattedrale che rappresenta la piazza principale della capitale, il City Park hotel è un quattro stelle con una piccola hall e belle camere (ce ne sono 29 distribuite su 7 piani) che vi consiglio se volete andare sul sicuro. La colazione è a buffet al pub birreria posto al pian terreno (la Beraria Chisunau) con un’ampia scelta tra salumi e formaggi moldavi, torte, croissant e soprattutto frutta!

Orheiul Vechi

A circa 60 km a nord da Chişinău si trova questo luogo suggestivo e affascinante. Il complesso di Orhei Vechi conserva il racconto di una Storia millenaria. Il territorio che si estende su un promontorio affacciato sul letto del fiume Raut, infatti, è abitato sin dal Neolitico. Qui si sono susseguite tribù dacie e mongole, popolazioni autoctone e ottomane, monaci cattolici e ortodossi.

L’antica città di Orheuil Vechi è una specie di perla archeologica. Dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco comprende i resti di una moschea, due mausolei, un’antica fortezza costruita da Stefan cel Mare nel XIV secolo, e un monastero, sorvegliato da un anziano pope, ricavato nella parete calcarea situata di fronte. Questo eremo fu costruito nel XIII secolo e fu adoperato, non solo come luogo di culto, ma anche come rifugio.

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Sulle pareti rocciose dell’altura su cui poggia la chiesetta ci sono una decina di grotte naturali che per 500 anni, fino al XVIII secolo, sono state la dimora di monaci ortodossi. Nel 1996 qualche monaco ha ben pensato di restaurare questi loculi e di trasferirsi in modo permanente.

Soroca

Tra i suggerimenti su cosa vedere in Moldavia non può mancare la cittadina di Soroca. Le sue origini non sono ben chiare, ma c’è chi dice che qui, in tempi remoti, vi fosse un avamposto commerciale genovese… Com’è piccolo il mondo! Quel che è certo è che la città divenne un centro importante con la costruzione della fortezza nel 1499 per volere di Stefano il Grande.

Oggi i motivi per visitare Soroca sono ben 3. La Fortezza. Questo edificio è davvero unico nel suo genere nell’Est Europa. L’iniziale forte di legno fu ricostruito in pietra per volere di Petru IV Rareș e da quel momento divenne (quasi) inespugnabile. Ottomani e russi vennero respinti più volte, fino al saccheggio da parte di questi ultimi nella guerra tra il 1735 - 1739.

La Candela della Gratitudine. Il monumento è stato innalzato nel 2004 per ringraziare tutti i moldavi e quegli eroi che hanno contribuito affinché la tradizione, la storia, la lingua e la cultura moldava non andassero perse. Per arrivare fino sotto al monumento c’è una scalinata di circa 600 gradini da fare, ma una volta in alto il panorama è meraviglioso!

La Collina degli Zingari. Il quartiere Rom di Soroca è un luogo unico e particolare: strade sterrate, pozzi per prendere l’acqua ed enormi ville dal gusto kitsch creano un contrasto che difficilmente potrai dimenticare.

Fortezza di Soroca. Ha un aspetto fiabesco e una storia risalente al XV secolo, l’unica fortezza in tutto il paese che si è conservata intatta ai giorni nostri.

Monasteri

Uno dei modi migliori per conoscere la lunga e ricca storia della Moldova, è visitare i monasteri e le chiese, da quelle di legno a quelle ottocentesche con affreschi e cupole dorate. Esplorando i monasteri scavati nella roccia della Moldova, come Orheiul Vechi e Tipova, ti sentirai invaso dalla straordinaria fede e resilienza dello spirito umano. Questi monasteri medievali si trovano spesso in paesaggi impervi con viste spettacolari.

Monastero di Capriana

Qui si può trovare un antico monastero situato nelle vicinanze di Straseni, nell’isolato villaggio di Capriana. Costruito sulla riva del lago nel XIV secolo e scampato alla politica ateista militante del regime comunista, ha al suo interno tre sezioni, ognuna appartenente ad un’epoca differente. La parte più antica è la chiesa dell’Assunzione della Vergine.

Monastero di Tipova

A circa 100 km a nord della capitale Chisinau si scopre un gioiello di arte rupestre. Il monastero di Tipova si affaccia sul fiume Dniester ed è costituito da tre complessi monastici scavati nella roccia a partire dall’XI - XII secolo. Il più antico presenta diverse celle e una cappella dedicata all’Esaltazione della Santa Croce. Il secondo complesso risale al XIV secolo e ha una cappella dedicata a San Nicola.

Monastero di Curchi

Nei dintorni di Orhei si trova il settecentesco monastero dedicato alla Natività della Vergine Maria, che un tempo era fra i più ricchi e influenti del paese. É costituita da diverse chiese costruite in epoche e materiali diversi, ma la principale risale al 1872 e fu progettata in stile barocco dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli su modello della chiesa di Sant’Andrea a Kiev.

Il Monastero di Curchi è uno dei più grandi di tutta la Moldavia e uno dei gioielli architettonici della Bessarabia (una delle regioni storiche del Paese). Questo luogo di silenzio e pace si nasconde tra gli alberi di un bosco e si affaccia sulle placide acque del fiume Vatic. Il Monastero fu fondato tra il 1773 e il 1775 e al suo interno sorgono numerose chiese, tra cui la più grande e la più importante è Naşterea Domnului, una chiesa in stile barocco ispirata alla Chiesa di Sant’Andrea a Kiev.

Transnistria

Un’altra escursione assolutamente da non perdere è la Transnistria. L’ultimo baluardo dell’Unione Sovietica, un viaggio indietro nel tempo agli anni della Guerra Fredda, dove tutto o quasi è rimasto come nel 1970-80, eccezion fatta per qualche brand famoso che spunta qua e là. Oltre il fiume Nistro c’è questa regione che alla caduta dell’URSS si è autoproclamata stato indipendente, non riconoscendo l’autorità della Repubblica moldova né quella di organi superiori come l’Onu.

Al confine con l’Ucraina si può persino fare un salto nel passato ai tempi dell’Unione Sovietica. É la Transnistria, uno staterello tollerato ma non riconosciuto che vive ancora in stile nostalgico sovietico. Questo staterello, tollerato ma non riconosciuto se non dalla Russia, si trova lungo il confine ucraino, e vive ancora in stile sovietico. Per visitarlo bisogna esibire il passaporto alla frontiera per ottenere un visto di qualche ora. Nella capitale Tiraspol si vive tra murales dell’Urss, monumenti-tank e busti di Lenin.

Decidere di visitare la Transnistria significa fare un salto nel passato e tornare a camminare lungo enormi viale contornati da statue di Lenin e monumenti raffiguranti la falce e il martello. Ricordati di portare con il passaporto, altrimenti ti fermeranno ai controlli e non potrai entrare nel Paese.

Cosa vedere in Transnistria

  • La Fortezza di Tighina: una roccaforte ingrandita da Solimano il Magnifico, oggi con musei e mura panoramiche.
  • Tiraspol: la capitale, con architetture sovietiche, parchi e monumenti.

Nelle 6 ore trascorse a Tiraspol, oltre a un giro nel centro reso difficoltoso dalla pioggia (sarà stato un caso o è proprio l’atmosfera della Transnistria a essere grigia?) ho visitato la fabbrica di caviale Acquatir, dove si alleva lo storione si vendono confezioni da 20 grammi a 1 Kg e oltre di varie tipologie di qualità (a prezzi molto bassi rispetto all’Occidente) e la fabbrica del cognac Kvint, un vero colosso dell’est europeo.

Cantine vinicole

Oggi i produttori vitivinicoli moldavi si stanno impegnando per migliorare sempre di più la qualità delle loro bottiglie, le cantine si sono messe in moto per offrire sempre più opportunità ai turisti che decidono di fargli visita e nel frattempo nascono piccole realtà capaci di farsi spazio in questo panorama in continuo divenire.

La Moldova è uno dei più antichi produttori di vino al mondo, con oltre 7000 anni di tradizione vinicola. Ospita la più alta concentrazione di vigneti pro capite e la più grande collezione di vino al mondo nella cantina Milestii Mici. Sì, qui il vino è una cosa seria!

Uno dei modi migliori per conoscere e apprezzare il vino moldavo è seguire una delle Strade del vino “Iter Vitis” del Consiglio d’Europa, che vi portano nelle principali regioni vinicole, tra cui Codru, Ștefan Vodă e Valul lui Traianm. Le Strade del vino combinano il meglio del vino e del patrimonio culturale, con soste consigliate in cantine, monasteri, riserve naturali, fortezze e altre attrazioni.

Se ne contano almeno duecento, alcune delle quali da primato. È il caso di Cricova, con 120 km di tunnel da visitare a bordo di un trenino elettrico. Qui Putin ha festeggiato i 50 anni e l’astronauta Gagarin si perse trascorrendo la notte in questa città sotterranea, o almeno così narra la leggenda. Ma il primato spetta alla cantina Milesti Mici, che vanta 200 km di tunnel scavati nel calcare custodisce con la collezione da Guinness Record di oltre 2 milioni di bottiglie.

Al confine con l’Ucraina si può persino fare un salto nel passato ai tempi dell’Unione Sovietica. É la Transnistria, uno staterello tollerato ma non riconosciuto che vive ancora in stile nostalgico sovietico.

Siamo quasi al confine con l’Ucraina, Odessa da qua dista appena 45 km e poco meno manca al Mar Nero. La Moldova non ha sbocco al mare ma al paese di Purcari e nell’annessa tenuta vinicola si respira l’aria salmastra trasportata dal vento. Una curiosità: il simbolo delle cantine Purcari è la cicogna, simbolo da sempre di fertilità. A 10 km da Purcari si trova la giovane azienda vinicola Et Cetera, creata da un matematico e suo fratello nei primi anni del 2000 e velocemente cresciuta a livello nazionale e internazionale.

Cucina moldava

Terra di sincretismo, anche culinario, la cucina moldava annovera tra gli ingredienti base la carne il latte e i cereali. Per quanto riguarda i piatti tipici, nei locali e nelle piccole osterie che si trovano sparse nei paesi e nei villaggi moldavi si possono trovare il gulasch, il kebab , arrosti e minestre di pollo. E ancora polenta tagliata con il filo, involtini di verza o vite cotti in vasi di terracotta, pane rustico a forma di colombina e la placinta, un tortino di sfoglia ripieno di formaggio, verdura o carne.

Ma il vero e proprio orgoglio nazionale è il vino. L’ottima uva e l’accurata selezione reso il vino moldavo famoso in tutto il mondo per la sua qualità ed il suo sapore. Sauvignon, Cabernet e moscato, inoltre, accentuano il sapore di diverse pietanze.

Cosa sia la placinta l’ho scritto all’inizio: è un piatto tipico che può essere considerato sia un antipasto che uno spuntino, costituito da 4 strati di sfoglia sottilissima fatta da farina e uovo e riempita con impasti diversi.

La cucina tradizionale moldava è un mix unico di influenze: turca, ebraica, ucraina e russa, tra le altre. Tra le specialità tradizionali, i Sarmale, foglie di vite ripiene di riso, verdure e carne, servite calde, con panna acida e sottaceti; le torte ripiene di formaggio, cavolo, patate e verdure; la zuppa di pollo servita con panna e peperoncino; i ravioli ripieni di formaggio, cavolo, patate, cipolle arrostite o amarene, chiamati coltunasi o vareniks.

Tradizioni e folklore

La cultura russa, rumena e turca hanno influenzato notevolmente la Moldova anche per ciò che riguarda le tradizioni e il folklore. In tutta la regione i villaggi e i piccoli paesi sono un inno alla società multietnica, che converge nel valore dell’ospitalità, ritenuta sacra, senza retorica. A tal punto che non sarà difficile essere invitati a cena o a pranzo da qualche famiglia che vi vede di passaggio. Ogni casa qui ha la stanza degli ospiti, detta casa mare, dove si condivide un bicchiere di vino o una fetta di placinta.

Per quanto riguarda le feste, non si può non parlare del Martisor, il simbolo della primavera, quando a inizio marzo tutto il paese si ferma e veste i colori del bianco e del rosso, simboli del passaggio dall’inverno alla stagione della vita. Il tutto contornato da danze e balli, coronati da ghirlande di fiori, che animano la Moldova per 30 giorni.

L’artigianato moldavo è ricco e vario, con un repertorio che va dalle icone religiose ortodosse alle sculture in legno, dai ricami ai costumi tradizionali fino ai coloratissimi tappeti in lana. I migliori e autentici sono preservati nel Centro di Cultura Rurale di Clisova Noua, dove s’insegna la tecnica tradizionale con i telai a mano e l’arte del ricamo. Anche Casa Parinteasca, a Palanca, è una casa d’epoca in cui rivivere la tradizione rurale con lezioni di ricamo, tessitura e folklore.

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