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Guida Turistica di Orgosolo: Cosa Vedere nel Cuore della Barbagia

Finalmente vi racconto di Orgosolo, un paese tutto da scoprire e a dire la verità, non vedevo l’ora di portarvi per un giorno nel cuore della Barbagia! Mi sento profondamente legata a questo posto, essendo il paese natale di mia madre. Nel cuore della Barbagia ci aspetta un borgo caratteristico, incastonato in uno scenario paesaggistico unico, tra foreste di lecci e querce, sorgenti naturali e montagne.

Orgosolo è tra i paesi più rappresentativi dell’identità culturale della Barbagia, un’esistenza scandita dai ritmi del sole e dalle stagioni. La sua storia è sicuramente tra le più travagliate d’Italia, tristemente famosa per i fatti di cronaca che non gli hanno mai reso giustizia. Questo è Orgosolo, tutt’altro che un borgo qualunque. Ci ritroviamo a camminare, qui, tra colori, tradizioni e antichi misteri e scoprirli è un’emozione che consigliamo a tutti.

Il paese è stato a lungo travagliato dai fenomeni del banditismo, concepito spesso in maniera sbagliata da tutti quelli che hanno riempito le pagine di cronaca. In pochi capirono che l’inizio del fenomeno era fortemente legato alla rivolta sociale. Vittorio De Seta nel 1961, racconta questo disagio in cui versava il paese col famosissimo film “Banditi a Orgosolo“, in cui per la prima volta si racconta realmente il banditismo.

Orgosolo, come dice il suo nome sardo (“terra umida”) è anche luogo d’acqua, di ruscelli e di fiumi e di quelle nebbie leggere che caratterizzano il mattino nel cuore di quest’isola-pianeta. Inutile specificare quel che tutti sanno, sulla Sardegna, cioè che anche Orgosolo ha una lunga storia preistorica e nuragica che è giunta fino a noi con ritrovamenti interessanti.

Ecco le tappe essenziali per chi vuole visitare Orgosolo.

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I Murales di Orgosolo

Orgosolo è conosciuta a livello mondiale per i suoi murales, che colorano il paese rendendolo un grande museo a cielo aperto. Quando si arriva a Orgosolo è impossibile non notare i suoi caratteristici murales, anche nelle pietre immerse nella natura fuori dal centro abitato. I Murales di Orgosolo sono molto più di semplici dipinti su un muro. Sono testimonianze viventi della storia, della cultura e delle tensioni di un popolo.

Cosa vedere quindi a Orgosolo? Vi porto a percorrere un breve itinerario di una giornata e di cui non resterete delusi! Potrete iniziare con l’esplorare i tantissimi murales, con possibilità di noleggiare anche delle audio guide in Piazza Caduti. Proprio da questa piazza vi consiglio di iniziare il vostro giro e perdervi nei vicoli, dove tra una casa e l’altra ammirerete splendide pitture murali.

Il fenomeno del muralismo è nato negli anni ’60 come strumento di protesta in seguito alla rivolta di Pratobello. La rivolta sociale di coloro che dallo stato sono stati abbandonati, è forse lo stimolo che ha dato origine al fenomeno del muralismo, un fenomeno di protesta che Orgosolo tiene ancora oggi molto vivo. Un museo all’aperto in cui ammirare la storia narrata sui muri di uno dei paesi più conosciuti, in cui si raccontano vicissitudini dal mondo e dalla Sardegna.

Nel 1969 ci furono i primi lavori grazie al gruppo teatrale milanese Dioniso, esperienza che però non ebbe seguito. Anni dopo successe, invece, qualcosa che diede davvero una svolta alla storia del paese intero. L’occasione fu quella della celebrazione del trentennale dalla liberazione nazi-fascista e della lotta partigiana. Insegnanti e alunni ebbero un’ispirazione innovativa per ricordare questo momento in un modo davvero singolare.

In una parete del centro di Orgosolo nacque, da quest’idea, il primo vero murale a opera degli alunni, guidati dal muralista Francesco del Casino. L’insegnante di disegno, originario di Siena e sposato a Orgosolo è l’artefice maggiore di tantissime opere sparse per il paese. Nel suo stile è ben evidente l’influsso di Picasso e dei cubisti. Oltre Del Casino, si distinguono anche altri muralisti che hanno dato un loro contributo a varie opere murali.

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I murales sono stati negli anni uno degli strumenti più forti di protesta contro lo stato. Contro le basi militari, la mala politica estera e nazionale, gli incidenti sul lavoro, le guerre nel mondo, il diritto allo studio e tanto altro. Ogni anno gli abitanti offrono le pareti delle loro case per una nuova opera d’arte. Pareti che parlano e raccontano di uno tra i paesi più affascinanti della Sardegna.

Quando parlo di Orgosolo a chi visita il paese con me, mi piace raccontare di quanto sia un popolo unito, la cui forza di volontà è stata di grandissimo esempio. La rivolta di Pratobello (1969) è tra tutte, quella che viene ricordata come una delle più grandi proteste non violente contro la militarizzazione. Un argomento che da decenni affligge l’intera isola. Una lotta durata tre giorni in un territorio vicino a Orgosolo, alla quale parteciparono anche i paesi vicini.

Il governo di allora voleva costruire un poligono di tiro nel centro dei pascoli, ma grazie alla tenacia della popolazione il provvedimento non ebbe attuazione. La ritirata si lasciò alle spalle il piccolo centro fantasma di Pratobello, costruito per i militari che lì ci avrebbero abitato e che oggi conta qualche casa abbandonata.

Ognuno con il proprio stile, i murales di Orgosolo raccontano la storia di un fermento intellettuale sempre vivo e di un territorio culturalmente fervido, sempre ribelle e politicamente attivo. Centinaia di murales colorano le strade di Orgosolo e raccontano gli usi e i costumi, la cultura e l’intimo dissenso della gente di Barbagia.

Musei di Orgosolo

Orgosolo rivela un profondo legame con le sue radici barbaricine e con usi e costumi di un tempo: è la patria del canto a Tenore, patrimonio dell’Umanità Unesco, nonchè paese dei murales.

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Tramas de Seda - il museo del baco da seta

Immancabile la visita al Museo del Baco da Seta, dove Maria Corda alleva ancora il baco “razza di Orgosolo”, portando avanti una tradizione pluricentenaria di cui è l’unica testimone. Portato avanti da Maria Corda, questo piccolissimo laboratorio-museo preserva ancora la tradizione dell’allevamento del baco da seta. Qui potrete rivivere le varie fasi della lavorazione fino alla tessitura.

Il suo arrivo a Orgosolo può essere datato al 1600, periodo in cui i gesuiti di Oliena operavano già come bachicoltori e iniziarono questa arte antica, che oggi rappresenta un’unicità per il paese. In particolare scoprirete Su lionzu, il copricapo del costume femminile di Orgosolo, viene realizzato in seta grezza di colore giallo. In primavera, nei mesi di aprile e maggio, potrete anche vedere e nutrire i bruchi. In alternativa durante il resto dell’anno viene proiettato un video che spiega le fasi dell’allevamento.

Casa Biancu - il museo del Pane Carasau

Non dovete assolutamente perdervi la visita al Museo del Pane Carasau, per conoscere la storia del pane e i suoi antichi metodi di lavorazione. Il Museo del pane Carasau si trova nel centro di Orgosolo, nella “Casa Biancu” edificio risalente al 1800 e rimasto intatto nella sua bellezza originaria. Al suo interno sono esposti gli utensili e le tipologie di grano utilizzati per la produzione del tipico Pane Tostu e Ispianada.

Sebbene per molti del centro Sardegna rappresenti la quotidianità, per altri può essere un’esperienza autentica. Il pane carasau compare sulle nostre tavole da sempre, tutti lo hanno assaggiato almeno una volta nella vita, ma in pochi conoscono la sua storia. Qui troverete anche un video multilingue dove si ripercorrono le fasi di produzione del pane carasau per mano di tre anziane orgolesi. Legata alle esigenze dei pastori che vivevano a lungo nei monti e che necessitavano di un pane che si conservasse a lungo e che fosse leggero da trasportare. Le mani sapienti delle donne furono in grado di creare un prodotto simbolo di tutta l’isola.

Se partecipate alla visita guidata avrete il piacere di fare una degustazione del pane carasau accompagnato da formaggio locale e vino Cannonau. Inoltre su prenotazione il Museo organizza dei laboratori per imparare a impastare e a cuocere il pane.

Sa dommo de sos Corraines - la Casa Museo di Orgosolo

Sa Dommo e sos Corraine è un museo etnografico che si trova in una tipica casa orgolese. Composta di 15 stanze su 3 piani, è del 1907 ed è arredata secondo le usanze dell'epoca. Non solo, conserva decine di preziosi documenti dei primi del '900. Merita assolutamente una visita. Un tempo abitazione privata della famiglia Corraine, oggi Sa Dommo es Sos Corraine è diventata un museo etnografico su cinque piani. In ognuno si trovano poche stanze e una scala al centro: la stanza del telaio, la stanza del pane, la cucine e le camere da letto. Qui è custodito anche il costume tipico di Juvanna Moro, moglie di Carmine Corraine che morì a causa della faida tra la famiglia Cossu e i Corraine.

Natura e Dintorni di Orgosolo

Situato a 620 metri sul livello del mare, Orgosolo, al centro del Supramonte, non è molto distante da Nuoro (circa mezz’ora in automobile). Cosa vedere ad Orgosolo oltre ai musei? Sicuramente la natura incontaminata nei dintorni. Il Supramonte, la selvaggia catena montuosa che abbraccia il Paese, caratterizzata da imponenti formazioni calcaree, canyon profondi e vasti altopiani rappresenta, infatti, un paradiso per chi ama camminare e uno degli ecosistemi più affascinanti della Sardegna. La flora e la fauna, molte delle quali endemiche, hanno trovato rifugio in questo habitat, offrendo spettacoli naturali unici.

Il centro abitato di Orgosolo si distende a circa 600 metri d’altitudine sulle pendici del monte Lisorgoni, propaggine del massiccio del Gennargentu, dominando le vallate attraversate dal fiume Cedrino. Attorno lo spettacolare e impervio paesaggio del Supramonte di Orgosolo: natura selvaggia e incontaminata nel cuore della Barbagia di Ollolai, da esplorare accompagnati da guide esperte, in sentieri di trekking battuti solo da vento, cinghiali e mufloni, per secoli rifugio di banditi e pastori.

La strada più agevole per raggiungerla è decisamente quella da Nuoro: percorrete 18 km di curve e godetevi uno scenario naturalistico praticamente intatto. Motociclisti siete nel posto giusto, divertimento assicurato da tutti i punti di partenza per raggiungerla. Le tracce dell'occupazione umana nel territorio risalgono al periodo neolitico e diventano sempre più evidenti durante l'era nuragica.

Il “Supramonte” tanto amato e cantato anche da Fabrizio De Andrè domina il paesaggio di Orgosolo. Questo altopiano ricco di lecci e ginepri, di foreste primordiali quasi mai toccate dall’uomo dove vivono ghiri, volpi, cinghiali e spettacolari uccelli rapaci … è anche meta di molti escursionisti. Oltre alle magnifiche rocce, ai corsi d’acqua, ai boschi qui si possono ammirare antichi rifugi di pastori che fanno a gara con i nuraghi per abbellire la regione.

La foresta di Montes

La foresta di Montes si entende per circa 4500 ettari dal Gennargentu alla rio Flumineddu, custodendo una foresta di lecci plurisecolari. Questa è zona è particolarmente importante per la sua biodiversità ed fa parte del Parco Nazionale del Gennargentu. La peonia, la rosa selvatica, l’aquila reale, l’astore…sono solo alcune delle specie che popolano questo straordinario territorio.

Se volete scoprire quest’area vi conisglio di contattare delle guide esperte che potranno mostrarvi tutte le sue bellezze naturalistiche. In particolare la Società Servizi Turistici “Cultura & Ambiente” organizza trekking, escursioni in 4×4 e il famoso pranzo con i pastori, per farvi vivere una giornata all’insegna della tradizione.

Camminando nei sentieri percorsi dai pastori che attraversano la foresta del Montes, è possibile raggiungere il sito archeologico si Sirilò che ospita alcune delle più impressionanti Domus de janas, conosciute anche come ‘case delle fate’, uno degli esempi più evocativi e misteriosi del passato neolitico della Sardegna. Queste tombe preistoriche, scavate nella roccia dalle antiche popolazioni nuragiche, qui sono particolarmente affascinanti: la peculiarità di queste strutture a Orgosolo risiede nel fatto che sono state accuratamente scavate nella dura roccia granitica, un’impresa non da poco considerando gli strumenti primitivi dell’epoca.

Nuraghe Mereu

Di notevole interesse è il Nuraghe Mereu, situato nella suggestiva cornice del Supramonte. Questa struttura affascinante è costruita con blocchi di calcare bianco accuratamente lavorati che le conferiscono un fascino unico. In questi luoghi incantati affiorano testimonianze preistoriche come domus de Janas, tombe di Giganti e i nuraghi su Calavriche e Mereu.

Quest’ultimo si erge a 835 metri d’altitudine sul Supramonte di Orgosolo. Gli abitanti del paese barbaricino lo chiamano nuraghe intro ‘e padente, ovvero “il nuraghe dentro il bosco”. Il Mereu infatti, è difficile da scorgere se si osserva dal basso e a distanza, in quanto circondato dalla foresta di Montes. Tuttavia, una volta raggiunto, permette di ammirare un paesaggio mozzafiato, in particolare verso nord-est, sulle pareti della spettacolare gola di Gorropu. Verso sud, invece, si osservano i profili del Supramonte orgolese e di quello di Urzulei.

Il nuraghe, realizzato interamente in blocchi di calcare reperito in loco, presenta una struttura complessa, a pianta trilobata, con un mastio e due torri secondarie raccordate da cortine. Rimangono in piedi la torre principale con la copertura a tholos, integra e alta circa cinque metri, e il bastione del lato ovest.

Monte Novo San Giovanni

Una “torre” calcarea con guglie alte fino a 70 metri contornata da specie floreali endemiche rare, da cui godere di una spettacolare vista a 360 gradi sul Supramonte e sul Gennargentu. Non serve altro per descrivere lo spettacolo di Monte Novo San Giovanni, un monumento naturale che si staglia a 1306 metri sopra la foresta di Montes. Da lontano, l’impressione è di un enorme bastione dalla forma quasi regolare, non dissimile dai “tacchi” ogliastrini, in realtà il piano superiore è frammentato in blocchi rocciosi, divisi da profonde spaccature all’interno delle quali crescono endemismi, come ad esempio il ribes sardorum.

Cosa Mangiare a Orgosolo

Adesso viene il bello, cosa mangiare a Orgosolo? Tra “maharrones lados“, “maharrones de punzu“, “porheddu arrostu“, “raviolone” e i dolci tipici, avrete l’imbarazzo della scelta. Super consigliato il pranzo tipico coi pastori, un’occasione in cui gastronomia, cultura e storia si fondono in un mix perfetto in cui emerge l’identità orgolese. Se siete amanti del vino e di liquori potrete inoltre fare delle degustazioni e gustare i sapori di questo luogo splendido.

Come Arrivare a Orgosolo

Situato a 620 metri sul livello del mare, Orgosolo, al centro del Supramonte, non è molto distante da Nuoro (circa mezz’ora in automobile).Raggiungibile dall’Aeroporto di Cagliari-Elmas seguendo la Strada Statale 131. Imboccando la diramazione Centrale Nuorese, in direzione della Strada Statale 389var di Buddusò e del Correboi in direzione Nuoro, prendi l'uscita verso Nuoro/Tortolì dalla Strada Statale 131, imbocca la diramazione Centrale Nuorese e poi immettiti nella Strada Provinciale 22.

Per raggiungere Orgosolo è consigliabile affidarsi a un’auto a noleggio o a un trasporto privato. Sono pochi i bus diretti e non ci sono treni. Da Nuoro si arriva tramite la Strada Provinciale 58, da Cagliari tramite la Statale 131 fino a Nuoro, quindi seguendo la SP 58 oppure la SS 389.

Altre Attrazioni e Curiosità

  • Cripta Beata Antonia Mesina: Sotto la Chiesa parrocchiale di San Salvatore si trova la Cripta Beata Antonia Mesina, la martire della purezza. Fu uccisa in giovane età per essersi ribellata ad un’aggressione sessuale da parte di un assassino che non fu mai scoperto. Ricevette la beatificazione nel 1987 e nel luogo del delitto fu eretta una croce. Antonia sarà per sempre il simbolo della purezza e della lotta femminile, che mai come oggigiorno è così attuale.
  • Locoe: Locoe oggi è una vallata tra le più belle della Barbagia, ma fino al XV secolo circa ospitava anche un centro abitato, il villaggio omonimo. Di questo rimane solo una chiesa campestre, San Leonardo, che custodisce ancora antichi documenti di nascita e di morte.
  • Abiti Tradizionali: Misteriosi e bellissimi sono anche gli abiti tradizionali di Orgosolo. Segreto assoluto, da secoli, sulle tecniche di cucitura, sui colori e sui simboli che li rendono così particolari. Una nota particolare la merita l’intero costume tradizionale femminile, tra i più ricercati, impressionante per i colori e il portamento delle donne che lo indossano ancora nelle varie occasioni. Toccando con mano la seta delicata del copricapo tradizionale - detto su lionzu - il tatto ci ha connesso direttamente all’atavica tradizione dei filati colorati con lo zafferano e ricavati al baco allevato in loco.
  • Sa Candelaria: Una festa misteriosa, che ricorda moltissimo Halloween, ha luogo qui il 31 dicembre sera. I bambini di Orgosolo, infatti, in quella notte di passaggio tra vecchio e nuovo anno vanno a fare Sa Candelaria… cioè a bussare di casa in casa con un sacco in mano. Ricevono in dono panini, dolci e biscotti.
  • Banditismo: Le rocce e le grotte fuori da Orgosolo sono anche patria dei misteri dei famosi banditi, come Giovanni Battista Liandru o Pasquale Taneddu “il Terrore del Supramonte”. Le leggende di briganti e fuorilegge sono parte integrante della cultura di Orgosolo. I diversi sentieri che si snodano dal Supramonte ci portano attraverso gole e canyon, luoghi dove, secondo le storie, si rifugiavano i banditi. La combinazione di storia e natura fa di questi sentieri un’esperienza unica, un viaggio nel tempo e nella selvaggia bellezza di queste montagne.

Vi lascio con questa foto a cui sono tanto affezionata e che racchiude la mia visione di Orgosolo, un paese autentico, ospitale, ricco di tradizione e immensa cultura. Un posto da visitare con occhio attento e non solo per una collezione di foto. Lasciatevi coinvolgere senza pregiudizio e coglietene la sua vera essenza, sono certa che vi resterà nel cuore.

Se non avete visitato Orgosolo, non avete visto la Sardegna vera. Quella autentica della Barbagia.

TAG: #Turistica #Turisti #Guida

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