Guida Turistica Tanzania: Cosa Vedere e Fare
La Tanzania è una destinazione che offre un'ampia varietà di esperienze, rendendola perfetta per ogni tipo di viaggiatore. Un viaggio in Tanzania permette di esplorare uno dei paesi più belli del continente africano, qui si trovano anche le montagne più alte del continente, le immense distese della savana, la magnifica costa dell’Oceano Indiano, senza dimenticare la Rift Valley la gigantesca spaccatura della crosta terrestre. Programmare quindi un viaggio in Tanzania non è semplice perché sono davvero tante le cose da vedere. Bisogna informarsi bene e scoprire le nostre priorità.
Città e Cultura
Dar es Salaam
In passato semplice villaggio di pescatori, oggi Dar es Salaam è una città enorme e molto importante per quanto riguarda in nucleo fondante della vita sociale nel paese. La meravigliosa St. Joseph's Cathedral, ad esempio, è una strepitosa chiesa cattolica costruita in stile gotico che, tra i vari edifici della città, spicca in merito alla sua notevole modernità. Ma per assaporare il vero gusto della vita quotidiana di Dar es Salaam non si può assolutamente rinunciare a visitare i suoi mercati. Anche il Mwenge Woodcarvers Market, però, non è affatto da meno: al suo interno, infatti, è possibile ammirare un'altra antichissima tradizione locale, ovvero la lavorazione del legno per la produzione e l'esposizione di magnifici manufatti artigianali. A Dar es Salaam si può andare anche per vivere in pieno una vacanza quasi esclusivamente balneare. Oltre alle sue splendide spiagge, infatti, sono affascinantissime anche le vicine isole, tra cui spicca in particolar modo, ad esempio, Mbudya Island.
Arusha
Un'altra città di sicuro fascino e interesse, poi, è certamente Arusha. Non grande quanto Dar es Salaam ma comunque sufficientemente vasta (conta circa 400.000 abitanti contro i 4 milioni e più di Dar es Salaam), Arusha è però un punto di approdo fondamentale specialmente se ci si vuole dirigere verso i parchi naturali del nord della Tanzania per dei bellissimi safari. Ma di per sé Arusha è anche un centro urbano molto dinamico e particolarmente dedito all'agricoltura per la produzione di cereali, ortaggi, frutta e caffè.
Safari e Parchi Nazionali
Una delle più belle esperienze che si può vivere in Tanzania è partecipare ai safari nei numerosi parchi nazionali presenti nel paese. Un’emozione pura, data dalla vista degli animali ma anche da questi paesaggi sconfinati e bellissimi. Dopo aver vissuto questa esperienza ti rendi conto che il Mal d’Africa esiste davvero quando ripensi alla bellezza di ciò che hai visto e vissuto. Il safari in Tanzania è un pò diverso da quello provato in altri paesi africani che si concentra nei game drive all’alba e al tramonto. Il paesaggio poi cambia a seconda del periodo del safari, nella stagione secca corrispondente alla nostra estate il paesaggio è arido con i panormi dipinti di giallo. Ci sono poi numerose possibilità di alloggio che contribuiscono ad arricchire l’esperienza, dormire in un lodge o in una tenda dentro un parco è davvero qualcosa di magico. Per un primo viaggio in Tanzania solitamente si consiglia di visitare i parchi del Nord. Alcuni mi hanno chiesto se non sia ripetitivo vedere così tanti parchi. In realtà ti dico che le situazioni naturalistiche sono così diverse che mi risulterebbe difficile consigliare un parco ed evitarne un altro. Certamente l’esperienza dominante è quella del safari ma il paesaggio cambia, gli incontri di persone e animali sono diversi.
Il circuito a nord comincia e termina ad Arusha la capitale del safari, seguendo un percorso circolare che si può compiere in un senso o in un altro in una settimana.
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Parco Nazionale del Serengeti
Un safari nel Serengeti è davvero l'ideale per chiunque sia attratto dal paesaggio africano. È proprio qui, infatti, che oltre a un territorio di incommensurabile bellezza, sarà possibile ammirare anche l'enorme varietà della fauna selvatica locale, prevalentemente costituita da ippopotami, zebre, leopardi, leoni, gnu e gazzelle. Volendo provare a stendere una sorta di itinerario per un safari nel Serengeti, il consiglio è quello di partire dalla città di Arusha per poi procedere verso il Parco Nazionale del Tarangire (altra splendida enormità naturale) salendo anche sul cratere Ngorongoro. Da qui, proseguendo verso le sontuose Gole di Olduvai, uno dei più importanti siti archeologici di tutto il mondo, lo sguardo arriva ad essere letteralmente rapito dall'immensità delle aperture delle praterie del Serengeti.
All'interno del Parco del Serengeti è possibile soffermarsi anche per un paio di giorni: sono presenti, infatti, diversi campi tendati situati proprio nel cuore della savana per meglio godere di tutte le meraviglie naturali che questa magnifica terra ha da offrire. Un safari nel Serengeti può essere goduto anche in soluzione fai da te, ma non senza salire a bordo di un buon 4x4 munendosi della compagnia e dell'esperienza di una buona guida locale particolarmente immedesimata in ogni angolo del territorio.
Area di Conservazione di Ngorongoro
Soffermandosi presso l'Area di Conservazione di Ngorongoro, invece, si rimarrà stupiti dalla quantità di elefanti presenti nella zona, come anche da una piccola ma affascinantissima popolazione di rinoceronti neri. Il Cratere di Ngorongoro è un ambiente unico, senza uguali al mondo. E’ quello che resta di un antico cono vulcanico, la cui cima è collassata circa 2,5 milioni di anni fa, lasciando posto alla caldera attuale: un tronco di cono, che al suo interno ospita un’estesissima valle dal diametro di circa 20 chilometri, con i bordi rialzati di circa 600 m rispetto al fondo, al cui interno si è sviluppata una savana dove vivono più di 25.000 grandi animali. Le pendici del cratere sono coperte da una foresta semipluviale e tutte le specie tipiche della regione, ad eccezione delle giraffe, che qui non trovano nutrimento, vivono nel Cratere di Ngorongoro.
Parco Nazionale del Lago Manyara
Il giorno successivo siamo partiti alla volta del Parco Lake Manyara. Questo è il parco più piccolo da visitare solo 330 chilometri quadrati di cui 200 occupati dal lago. Si trova sotto la scarpata della Rift Valley e ospita ambienti estremamente vari. In poco spazio sono concentrati habitat diversi: si va dalle fitte foreste che affiorano ai piedi della Rift Valley, alle savane, alle zone acquitrinose a bordo lago. Numerosissime le specie animali, tra cui spiccano grandi colonie di babbuini, siamo infatti proprio stati accolti da gruppi di babbuini, ma si trovano anche elefanti, giraffe e tante specie di uccelli. Sul lago nel periodo da dicembre a marzo si trovano anche tanti fenicotteri rosa che emigrano tra giugno e ottobre verso il Lago Natron. Ci sono anche predatori tra cui anche i leoni che stranamente qui si arrampicano sugli alberi. Durante la stagione più umida infatti infastiditi dagli insetti hanno preso l’abitudine di trovare rifugio sugli alberi.
Parco Nazionale del Tarangire
Dopo aver percorso una pista molto scenografica costeggiata da picchi vulcanici ci siamo diretti verso il Parco Tarangire. Questo parco è completamente diverso dagli altri visitati. Ospita infatti i colossali baobab ed è definito, il parco dei giganti, ed è famoso per l’alta concentrazione di elefanti. Bellissimi ne abbiamo visti davvero tanti, buffi, intenti sempre a mangiare e spesso in gruppo, delle vere famiglie di elefanti con i piccolini.
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Lago Natron
Lasciato il Serengeti ci siamo spinti a nord in una tappa che non molti itinerari toccano, abbiamo raggiunto la regione del Lago Natron. Il lago è poi famoso per la concentrazione di fenicotteri rosa che qui si riuniscono per cibarsi di cianobatteri presenti in altissima concentrazione nelle acque del lago soprattutto durante la stagione secca da giugno a ottobre. L’area è estremamente arida e selvaggia. Il panorama è dominato dal cono perfetto dell’Oldoinyo Leng’ai, il vulcano sacro al popolo Maasai che lo considera la dimora del Dio Leng’ai. La particolarità di questo vulcano, alto 3ooo metri, è quello di emettere lava ricca di carbonato di sodio, a bassissima viscosità e temperatura, dato che sgorga fra i 500 e i 590°C. Durante le emissioni di lava, questa appare come una specie di “fiume” molto fluido, di colore scuro.
Isole e Spiagge
La prosecuzione classica del viaggio è rilassarsi in un’isola dell’Oceano Indiano. Io ero già stata a Zanzibar per cui ho voluto esplorare un’altra isola. Sono stata a Pemba che si è rivelata una vera chicca verdeggiante immersa in un mare spettacolare. Il nostro ultimo giorno l’abbiamo speso a Zanzibar in quanto da lì partiva il nostro volo intercontinentale. Siamo quindi stati a Stone Town per passeggiare nelle antiche vie di questa città patrimonio Unesco.
Lasciamo il mondo dei safari e degli animali per vivere altro mondo, diverso ma di eguale intensità ed è quello delle spiagge bianche e acqua turchese di Zanzibar, Pemba e Mafia.
Zanzibar
Zanzibar, non a caso, è una vera e propria perla blu non solo della Tanzania ma di tutto il continente africano, se non proprio del mondo intero. Assolutamente stupenda, ad esempio, è la spiaggia di Nakupenda Beach, uno degli atolli più belli e puri di Zanzibar, denominato anche “isola che non c'è” per via della sua conformazione in qualità dilingua di sabbia bianchissima raggiungibile solo in presenza di bassa marea. Nel cuore di Zanzibar, però, pulsa anche un animo particolarmente selvaggio che si esprime al meglio attraverso le sue foreste naturali più affascinanti. Tra queste, ad esempio, la Masingini Forest è particolarmente sia per la sua vicinanza ai centri abitati che per la sua folta presenza di babbuini, scimmie rosse (i Colobi) e altri esponenti della fauna selvatica locale.
Nungwi, ad esempio, a circa una sessantina di chilometri a nord di Zanzibar, oltre ad essere un tranquillo villaggio di pescatori è anche una splendida meta balneare selvaggia ma non per questo priva di elementi di comfort basilare. Sulla Nungwi Beach, infatti, non mancano diversi bar e piccoli ristorantini rustici presos i quali poter assaggiare gustose pietanze locali prima di tornare al proprio relax in riva al mare.
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Mafia Island
Spicca, poi, anche Utende Beach, situata su Mafia Island (non c'è da preoccuparsi: “mafia” è una vecchia parola araba che significa “laggiù”), al largo delle coste di Dar es Salaam. Qui, infatti, le spiagge sono tra le più belle di tutta la Tanzania e anche gli amanti delle immersioni potranno trovare pane per i loro denti in quanto località perfetta per andare alla scoperta della meravigliosa fauna marina locale.
Pemba Island
Un altro luogo imperdibile per una vacanza al mare in Tanzania è l'isola di Pemba, sulla cui costa sud-occidentale si trova soprattutto la stupenda Misali Island Beach.
Altre Attrazioni
Kilimangiaro
Gli amanti del trekking e della montagna non possono assolutamente perdere un’escursione al Kilimangiaro. È una tra le montagne “isolate” più alta del mondo: Il suo massiccio si innalza per 4.800 metri da un’ondulata pianura posta lungo la dorsale della valle del Rift a più di 1.000 metri dal livello del mare. Il ghiacciaio sommitale, tre in realtà, che all’inizio del Novecento si estendeva per una ventina di chilometri quadrati, si è ritirato a poco più di due. È l’ascensione della vetta più alta dell’Africa - all’estremità nord della Tanzania, quasi al confine con il Kenya - una splendida avventura cui può aspirare ogni buon escursionista che abbia dimestichezza con l’alta montagna. Il monte è situato a 330 km a sud dell’equatore, all’estremità Nord della Tanzania. La sua posizione isolata in aperta pianura, la sua vicinanza all’Oceano Indiano, le sue dimensioni e l’altezza cosi imponente influenzano estremamente il clima, l’ecosistema e le condizioni della scalata. e in cima, la caldera dell’antico vulcano assomiglia a un paesaggio lunare, che alle luci del primo sole diventa ancora più singolare.
Tra i vari itinerari e sentieri, è possibile sceglierne alcuni in base ai propri desideri e alla propria capacità di adattamento. La Marangu Route, ad esempio, può essere adatta per chi vuole andare in escursione sul Kilimangiaro e godersi quattro o cinque giorni ad alta quota, mentre la Machame Route prevede una sosta maggiore alle pendici della montagna.
Monte Meru
Un passaggio attraverso il magnifico Parco Nazionale di Arusha, ad esempio, permette di raggiungere le vette del bellissimo Monte Meru (secondo solo al Kilimangiaro per bellezza e vastità paesaggistica, rispetto al quale è situato a circa 70 chilometri ad ovest).
Informazioni Utili
Quando Andare
In generale, il periodo che va da Giugno ad Ottobre è quello più popolare tra i turisti, nonché il più costoso. Questi mesi, conosciuti come la stagione secca, seguono i periodi di piogge intense e presentano un clima mite. Novembre è visto come un mese di transizione con brevi acquazzoni stagionali. Il periodo festivo che include Natale e Capodanno, e si estende fino a metà marzo, segna il ritorno dell’alta stagione. Infine, i mesi che vanno da metà Marzo a metà Maggio rappresentano la bassa stagione, coincidendo con le grandi piogge.
Documenti Necessari
Per gli italiani il visto è obbligatorio e va richiesto prima della partenza in Ambasciata od in Consolato. È possibile ottenere il visto anche all'arrivo in aeroporto (si raccomanda di controllare sempre prima della partenza che questa possibilità sia ancora valida). Bisogna che il passaporto abbia validità residua di 6 mesi al momento dell’ingresso nel Paese. Il modulo di richiesta del visto può essere scaricato dal sito web dell'Ambasciata della Tanzania a Roma.
Vaccinazioni
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per chi proviene dall'Italia. Requisiti d'ingresso passaporto con validità residua di almeno sei mesi e visto turistico.
Valuta e Pagamenti
La Tanzania è prevalentemente un Paese dove i pagamenti si fanno in contanti. L’utilizzo delle carte di credito è rato e chi le accetta nella maggior parte dei casi applica delle commissioni fino al 5% sul totale della transazione. È consigliato avere sempre del contante con sè. È possibile prelevare scellini tanzani ma i bancomat fanno prelevare un massimo di 300.000 scellini (circa €130) e applicano commissioni di prelievo. Consiglio di dotarsi di carte gratuite ricaricabili come Revolut che hanno ottimi tassi di prelievo.
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