Guida Turistica di Tarquinia: Cosa Vedere
Tarquinia, originariamente chiamata “Tarchuna” dagli Etruschi, è una città di straordinario valore artistico e storico. La sua storia affonda le radici in tempi antichissimi, con notizie di insediamenti umani risalenti al XII-XI secolo a.C. Secondo la leggenda, Tarquinia fu fondata nell'VIII secolo a.C. da Tarconte, l'eroe eponimo del popolo etrusco e figlio di Tirreno.
Storia e Origini
Tarquinia fu una lucumonia e una delle 12 città-stato del popolo etrusco. La sua posizione geografica e strategica sul fiume Marta le permetteva di essere collegata all’Etruria interna, specialmente nel periodo etrusco cosiddetto “aureo” (VI secolo a.C.). Le prime testimonianze archeologiche risalgono all'VIII secolo a.C.
Con la cacciata dei Tarquini da Roma (510 a.C.) e la sconfitta navale di Cuma nel 474 a.C., che segnò la fine del dominio di Tarquinia in Campania, iniziò la decadenza economica e politica della città, che si svuotò progressivamente fino alla dominazione di Roma (308 a.C.). Successivamente, Tarquinia ebbe grandi contatti con Roma, fino al 90 a.C., quando ricevette il diritto di cittadinanza romana e divenne municipio. Nel VII secolo d.C., la città si trasferì sulla collina dove si trova attualmente.
La Necropoli di Monterozzi
Le necropoli presenti a Tarquinia sono un esempio entusiasmante della civiltà etrusca e l’unica testimonianza arrivata fino a noi con un numero cospicuo di tombe dipinte. La necropoli di Monterozzi si estende per 5 km di lunghezza e 1 km di larghezza, con ipogei che vanno dall'VIII al III secolo a.C.
Lunga e controversa è la storia degli scavi archeologici di Tarquinia; di certo si sa di continue e maldestre depredazioni operate in ogni epoca. La necropoli Monterozzi di Tarquinia è uno dei più notevoli siti etruschi del pianeta e con i suoi 130 ettari di superficie è il più esteso che si conosca. Contiene oltre 6000 sepolcri scavati nella roccia, di cui circa duecento sono tombe dipinte, motivo per cui nel 2004 il sito di Tarquinia è stato insignito del riconoscimento UNESCO.
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Il settore aperto al pubblico della necropoli di Tarquinia conserva circa venti camere funerarie etrusche dipinte con scene di vita quotidiana, ricchi banchetti, danzatori, musici ed esponenti dell'alta società riccamente abbigliati intenti a osservare giochi organizzati in loro onore o ritratti mentre giungono ad accogliere i loro cari nel regno dell'aldilà. Mostri, demoni e divinità infernali, animali di ogni genere e scene altamente erotiche raccontano la vita dei nostri antenati con colori ancora oggi brillanti.
Le pareti delle tombe sotterranee ritraggono sugli affreschi a colori vivi, i personaggi più abbienti della città etrusca: uomini e donne, ed anche i loro schiavi. Li vediamo danzare, a banchettare, a partecipare al culto in onore a Dioniso. Le scene cambiano con durante i conflitti con Roma, appare il viaggio nell’Aldilà e gli esseri psicopompi, Charun e Vanth. Le tombe scavate nella roccia erano la dimora eterna del defunto, di grande ricchezza, preparata per la vita nell’Aldilà.
Tra le tombe più famose si annoverano la Tomba dei Leopardi, la Tomba della Caccia e della Pesca, la Tomba delle Leonesse, il Triclinio, la Tomba del Guerriero, la Tomba del Cacciatore, la Tomba dei Cardarelli e la bellissima Tomba del Fior di Loto. Una delle tombe etrusche incluse nel percorso di visita è quella detta dei Giocolieri, tra le tombe più spettacolari della necropoli di Tarquinia. Nella tomba dei Leopardi il visitatore osserverà invece una delle più rappresentative e meglio realizzate scene di banchetto. Un’altra tappa obbligata nella nostra visita guidata alle trombe etrusche di Tarquinia è quella alla celebre tomba della Caccia e della Pesca, famosa per il realismo delle rappresentazioni e per la straordinaria qualità e varietà dei colori utilizzati.
Informazioni Utili per la Visita
Le tombe sono scavate nella roccia e per arrivare alla porta di ingresso è necessario scendere scale in ferro o in pietra. Indossa calzature idonee prima di cominciare la visita guidata. Non ci si entra dentro! La fragilità delle pitture va tutelata con temperatura e umidità controllate. Se gli etruschi ti affascinano particolarmente o se sei uno studioso di civiltà antiche è possibile richiedere l'apertura straordinaria di alcune camere funerarie dipinte, esterne all'area pubblica.
Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia
Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia è uno dei più importanti e più ricchi musei di arte etrusca del mondo, ospitato nel quattrocentesco palazzo Vitelleschi nel centro di Tarquinia, dove le collezioni sono ospitate sui tre piani.
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- Piano terra: si collocano i sarcofagi in pietra, di grande pregio, alcuni dei quali affrescati o scolpiti in marmo greco, appartenuti ad alcune delle famiglie più potenti di Tarquinia.
- Primo piano: sono esposte, ordinate cronologicamente, le ceramiche provenienti dagli scavi delle camere funerarie di Tarquinia, con importanti testimonianze di pittura greca ed etrusca ma si possono ammirare anche monete, gioielli in oro e pietre preziose, specchi, balsamari, strumenti di uso domestico, suppellettili, ex voto (gli oggetti offerti in dono alle divinità) e i due capolavori assoluti del museo: i Cavalli alati e il Mitra.
- Secondo piano: si trova un loggiato quadrangolare dal quale si ammira una magnifica vista sulla città, sul mare e sulla campagna circostante. Negli ambienti climatizzati sono esposte alcune tombe dipinte i cui affreschi sono stati distaccati dalla loro sede originaria e ospitati qui per motivi conservativi.
Il Centro Storico di Tarquinia
Le mura della città risalgono al XII secolo. Tarquinia si alleò con Pisa nel 1174 e diventò libero comune. Chiamata anche la “Città delle 38 Torri” di cui 18 ancora intatte, il centro storico è di una straordinaria bellezza, con influssi artistici bizantini e normanno-siculi pervenuti attraverso il mare. Un torrente, poi coperto dall’attuale corso, divideva i 2 quartieri di Tarquinia; la zona nord fu la parte più antica di Tarquinia, detta ancora Corneto vecchia che comprende il maggior numero di chiese e torri medievali.
Passeggiare nel centro di Tarquinia è come fare un tuffo nel suo passato medievale, visibile oggi in ogni vicolo: palazzi gotici, chiese e torri romaniche fanno da cornice al torrione cilindrico detto "di Matilde di Canossa" che si affaccia sulla chiesa di S. Maria in Castello, l'edificio medievale più rappresentativo. Tarquinia conserva estesi tratti delle mura trecentesche e molto interessante è il sistema difensivo quattrocentesco che si trova accanto al torrione cilindrico e che chiudeva i nemici in una vera e propria trappola. Interessante è anche il quartiere medievale posto a Nord della città che si snoda tra le numerose chiese, l'antico Ospedale di S. Spirito del XV secolo e le torri gentilizie del XIII secolo.
Tantissime le chiese ed i palazzi, alcuni di grande valore artistico, in particolare il complesso di S. Maria in Castello di schietta ascendenza pisana (1121-1208), il Duomo dedicato a S.Margherita, con nel coro ciclo di affreschi del pittore Pastura di Viterbo, il Palazzo Vitelleschi (1436-1490) con facciata in due diversi stili (gotico e rinascimentale), il palazzo comunale (XI sec), S. Pancrazio (XIII sec.), Palazzo dei Priori, S.Martino (XII), la più antica chiesa di Tarquinia, SS. Annunziata (XII-XIII), S.Francesco (fine XIII sec.) sorta, sembra, su precedente chiesa benedettina, con annesso convento precedente alla chiesa.
Cosa non perdere nel centro storico:
- Maria in Castello, una delle chiese più emozionanti del Lazio.
- Il sistema difensivo Quattrocentesco con il Torrione detto di Matilde di Canossa.
- Il Palazzo Comunale costruito nel medioevo e modificato in epoca rinascimentale.
- La piazza antistante al Comune con una fontana Seicentesca.
- La Via delle Torri.
L'Ara della Regina
Sul colle di fronte alla necropoli si trovava la città di Tarkna, l'antico nome etrusco di Tarquinia. Oltre a numerosi settori ancora in corso di scavo, il sito ospita i resti dell'Ara della Regina, il tempio etrusco più grande al mondo, visitabile solo se automuniti.
Cosa resta di questa splendida e popolosa città “Tarchuna”, distante appena 2 Km ad est della necropoli di Monterozzi? All’interno degli scavi, è visibile il tempio del IV sec. a.C. conservato nella sua parte del basamento, denominata Ara della Regina.
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Sorgeva nella parte più elevata di un colle poco distante dall’attuale centro abitato, dove oggi si trovano le rovine del tempio conosciuto con il nome Ara della Regina, utilizzato per la celebrazione di riti e preghiere ed il più grande etrusco mai ritrovato. Era qui che si trovavano i famosi “Cavalli Alati”.
Consigli per la visita
Il consiglio è di non avventurati da solo, come guida turistica abilitata per Viterbo e provincia che ti illustrerò la storia del luogo facendoti risparmiare tempo utile. Questo luogo non è facilmente raggiungibile per le scarse indicazioni, la strada talvolta dissestata e per la presenza di un tratto da fare a piedi che insiste su terreni destinati al pascolo. Il sito si trova in aperta campagna e non adeguatamente segnalato, visitabile dall’esterno e raggiungibile solo in auto e percorrendo un tratto di strada statale ed una parte sterrata, per un totale di 9km.
Tarquinia in un Giorno
Una visita guidata adeguata può durare mezza giornata o una intera, a seconda delle attività che si desiderano fare. Se non hai molto tempo a disposizione il mio consiglio come guida turistica è quello di vedere il meglio di Tarquinia in mezza giornata. Solitamente, in circa tre ore è possibile visitare la Necropoli Monterozzi e il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia oppure la Necropoli e il centro storico. Questo lo possiamo decidere insieme al momento della prenotazione del tour.
Tarquinia e i Dintorni
Le splendide terrazze panoramiche sul mare e sulle colline circostanti, assieme ai negozi alla moda, i ristoranti, le trattorie e le osterie rendono Tarquinia una meta in grado di soddisfare le aspettative di ogni tipologia di turista. Tarquina e Cerveteri sono l’esempio più importante della cultura etrusca nella provincia di Roma e Viterbo. Ecco il motivo perché è fondamentale fare una visita guidata in questi luoghi.
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