Definizione e Caratteristiche di un Villaggio Turistico in Italia
In Italia, il settore turistico è in continua crescita, con un aumento significativo del numero di visitatori e delle strutture ricettive per soddisfare la domanda. Nel 2021, si sono registrati 32.109 alberghi e oltre 188.000 esercizi extra-alberghieri, per un totale di circa 5,1 milioni di posti letto.
Tra le varie tipologie di alloggi per vacanze, i villaggi turistici rappresentano una soluzione ideale per chi cerca una vacanza completa e immersiva. Ma cosa si intende esattamente con "villaggio turistico"?
Definizione di Villaggio Turistico
Il termine "villaggio" deriva dal francese antico "village" e dal latino "villa", indicando un centro abitato di modesta entità. In urbanistica, un villaggio turistico è un complesso autosufficiente con abitazioni, servizi e strutture per il tempo libero e lo sport, progettato per trascorrere brevi periodi di vacanza in luoghi di villeggiatura, spesso isolati.
I villaggi turistici possono offrire diversi tipi di strutture, come tende, bungalow, roulottes, prefabbricati e unità abitative fisse. L'idea alla base di questa tipologia di struttura ricettiva è che ogni aspetto della vacanza possa avvenire all'interno del villaggio, negli spazi comuni.
Normativa e Requisiti per l'Avvio di un Villaggio Turistico
Per avviare e gestire un villaggio turistico, è indispensabile predisporre e sottoscrivere una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) allo sportello unico per le attività produttive (SUAP) presso il Comune competente. Con la SCIA, l’imprenditore deve attestare di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente.
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La SCIA può riguardare l’offerta di servizi accessori all’alloggio, come la somministrazione di cibi e bevande, nonché la vendita di prodotti come giornali e riviste, materiale per uso fotografico e di registrazione audiovisiva, cartoline e francobolli. Nel caso in cui detti servizi siano offerti alle sole persone alloggiate, nonché ai loro ospiti e a coloro che sono ospitati nella struttura ricettiva in occasione di manifestazioni e convegni organizzati, si compilerà la sola SCIA per l’avvio dell’attività.
Altro allegato obbligatorio alla SCIA, se si effettuano operazioni di produzione, trasformazione (o manipolazione) e successiva distribuzione (o somministrazione) di alimenti, è costituito dalla notifica sanitaria, richiesta dal Regolamento CE n. 852/2004 per la cd.
Nel caso in cui si intendano esporre le insegne di esercizio, si applica la disciplina per l’esposizione al pubblico delle insegne pubblicitarie (articoli 1 e seguenti del decreto legislativo 15 novembre 1993, n.
Se occorre acquisire uno o più dei titoli abilitativi previsti dall’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n. 59, confluiti nella autorizzazione unica ambientale (cd. AUA), come per esempio un nulla osta in materia di impatto acustico (nel caso in cui le attività accessorie comportino l’utilizzo di impianti di diffusione sonora) o una autorizzazione allo scarico, il SUAP indice, ed eventualmente convoca, la conferenza di servizi per l’acquisizione del provvedimento autorizzativo. In tali casi, dunque, la SCIA è presentata contestualmente alla domanda di AUA e la sua efficacia è sospesa fino al rilascio della predetta autorizzazione ambientale.
Requisiti Essenziali
Con la SCIA l’imprenditore deve attestare, in particolare, di essere in possesso dei seguenti requisiti:
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- destinazione d’uso conforme all’attività da svolgervi e compatibile con quella prevista dagli strumenti urbanistici comunali, nonché agibilità ai sensi dell’articolo 24 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.
- sorvegliabilità, ai sensi dell’articolo 153 del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635 e, per i locali destinati a somministrazione di alimenti e bevande aperti al pubblico e non riservati ai soli alloggiati, del decreto ministeriale 17 dicembre 1992, n.
- rispetto della normativa in materia di igiene dei prodotti alimentari, necessaria se si effettuano operazioni più o meno complesse di produzione, trasformazione (o manipolazione) e successiva distribuzione (o somministrazione) di alimenti (cd.
- rispetto della normativa in materia di autorizzazione unica ambientale (AUA), di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 2013, n.
- rispetto della normativa in materia di prevenzione incendi. A seconda dei casi e della capacità ricettiva: Decreto ministeriale 9 aprile 1994; Decreto ministeriale 6 ottobre 2003; Decreto del Presidente della Repubblica 1.8.2011, n.
- assenza delle cause di divieto, decadenza o sospensione previste dall’articolo 71 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n.
- previsti dall’articolo 71, comma 6, del D.lgs. n.
- previsti dalla vigente legislazione antimafia (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione), ossia mancanza degli elementi pregiudizievoli (cause di divieto, decadenza o sospensione disciplinati dagli artt. 6 e 67, applicabili nei confronti dei soggetti destinatari della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza a carico dei soggetti indicati dall’art.
Obblighi del Titolare
Il titolare di un villaggio turistico ha diversi obblighi, tra cui:
- Comunicare alla Regione i prezzi minimi e massimi del pernottamento ed i servizi offerti. Detta comunicazione va effettuata, anche se non vi sono modifiche rispetto ai prezzi praticati, entro il 1° marzo ed entro il 1° ottobre di ogni anno per le tariffe da applicare rispettivamente dal 1° giugno e dal 1° gennaio dell’anno successivo.
- Esporre nella zona di ricevimento degli ospiti la tabella riepilogativa dei prezzi e dei servizi offerti, nonché delle caratteristiche della struttura ed in ciascuna camera il cartellino prezzi della specifica camera (Decreto Dirigenziale n.
- Attenersi alle disposizioni di pubblica sicurezza, relative alla denuncia delle persone alloggiate. Decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222.
- E' obbligatorio l'utilizzo del Codice Unico identificativo Regionale delle Strutture Ricettive (CUSR) in tutte le attività di commercializzazione, comunicazione e promozione, nonché per ricevere contributi regionali, come stabilito nelle Modalità di generazione, attribuzione e rilascio del Codice Unico identificativo delle Strutture Ricettive approvate con Delibera della Giunta Regionale n.
Legislazione di Riferimento
Le norme che regolano il settore sono di emanazione statale e regionale, tra cui:
- Codice del 23/05/2011 n.
- Legge regionale 15 marzo 1984, n. 15. Nuova normativa per la classificazione delle aziende ricettive alberghiere ed all’aria aperta: in particolare artt.
- Legge regionale 28 novembre 2000, n. 16.
- Legge regionale 7 agosto 2014, n. 16. Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia regionale, nonché di carattere ordinamentale e organizzativo: art.
- Regolamento regionale 24 settembre 2013 n.
- Deliberazione della Giunta regionale 14 aprile 2015, n. 184. Criteri e requisiti specifici per l’assegnazione della denominazione aggiuntiva lusso agli alberghi classificati con 5 stelle - comma 58 dell’art. 1 della L.R. n.
- Delibera della Giunta Regionale n. 64 del 22/02/2021 - Approvazione, in attuazione del comma 3, articolo 13 della Legge Regionale 7 agosto 2019 n.
Strutture Ricettive All'Aria Aperta: Campeggi e Villaggi Turistici
Secondo la L. R. Friuli Venezia Giulia 09/12/2016, n. 211, sono strutture ricettive all'aria aperta gli esercizi aperti al pubblico attrezzati per la sosta e il soggiorno ovvero per il solo soggiorno di turisti posti in aree recintate con accesso unico controllabile dal personale di sorveglianza.
Le strutture ricettive all'aria aperta si dividono in campeggi, villaggi turistici, villaggi sopraelevati, dry marina, marina resort e all year marina resort.
I campeggi sono attrezzati per la sosta e il soggiorno di turisti provvisti di mezzi autonomi di pernottamento, ovvero per l'alloggiamento di turisti in mezzi stabili o mobili messi a disposizione della gestione, per una capacità ricettiva non superiore al 30 per cento di quella complessiva; qualora sia superata tale percentuale, la struttura ricettiva viene considerata villaggio turistico.
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I villaggi turistici sono dotati di allestimenti di piccole dimensioni, per turisti sprovvisti, di norma, di mezzi autonomi di pernottamento, ovvero sono costituiti esclusivamente da unità abitative prive di piazzole, definite ai sensi dell'articolo 22, comma 9, siano esse fisse, singole raggruppate o diffuse, quali appartamenti, villette, bungalow, cottage, chalet.
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