Il Viaggio di Claudio Chieffo: Storia di un Cantautore
Claudio Chieffo, scomparso il 19 agosto 2007 all'età di sessantadue anni, è stato un cantautore profondamente radicato nella fede, le cui canzoni hanno risuonato in tutto il mondo.
Le canzoni di Claudio Chieffo non sono cantate solo in chiesa o nelle riunioni di Comunione e Liberazione. Infatti, a 15 anni dalla scomparsa del poeta cantautore forlivese, 22 cover del repertorio sono state inserite nell’album ‘Chieffo charity tribute’, curato dal figlio Benedetto.
Si tratta di brani reinterpretati da artisti di primo piano della scena musicale italiana e internazionale. Ognuno presente col suo stile e la sua impronta musicale senza mai stravolgere la verità e la bellezza dell’originale.
L'Eredità Musicale e Umana
L’eredità dell'autore di "I cieli" e "Io non sono degno" continua a essere trasmessa dal figlio Benedetto. Innanzitutto, la sua immancabile chitarra Eko. Poi i suoi tratti: alto e robusto, il profilo del volto incorniciato da una bella barba tra il castano e il rossiccio. Lo sguardo mite e diretto al cuore delle persone e degli avvenimenti. E quindi suo accento romagnolo, anche se la famiglia paterna veniva dal Molise.
Alle sue spalle, l’incisione di dieci album - il primo, La casa, nel ’77 - e oltre tremila concerti in tutto il mondo.
Leggi anche: "Il viaggio" di Claudio Chieffo: una profonda riflessione sulla vita
Se a-vesse dovuto diventare regola quella che prevede che agli autori delle canzoni eseguite in chiesa sia corrisposto il diritto d’autore, come per ogni brano che passa alla radio o in tv, Chieffo sarebbe diventato milionario: «Un giusto riconoscimento, visto quante migliaia di volte le sue canzoni sono state eseguite, spesso senza neanche sapere che lui fosse l’autore».
D’altronde, canzoni come I cieli, Il seme, Lasciati fare, Ballata dell’uomo vecchio, Non avere paura, Io non sono degno, Stella del mattino hanno sostenuto per decenni e decenni messe e raduni, illustrato catechismi e ritiri spirituali, così come hanno segnato passi importanti della storia di migliaia di persone.
C’è chi ha detto che Chieffo ha rappresentato per una certa generazione di cattolici (quella vicino a CL ma non solo) la stessa influenza e la stessa identificazione che Guccini ha rappresentato in generale per la stessa generazione.
Sostenuto dall’incontro con don Francesco Ricci e con don Luigi Giussani, animato da un rapporto continuo con i monaci della Cascinazza e le trappiste di Vitorchiano, rafforzato dall’amicizia col pittore William Congdon e dall’interlocuzione con i "colleghi" laici Guccini e Gaber, Chieffo è stato un cantautore a tutto tondo, in grado di scrivere e cantare brani dalla straordinaria potenza lirica.
«Non avevano - ha precisato Vites - quel tono piagnucoloso che molti dei cosiddetti cantautori di casa nostra adottavano spesso nel tentativo di farti sentire meno uomo perché tu non stavi soffrendo come loro».
Leggi anche: Guida all'acquisto di borse comode da viaggio
Il "Charity Album" e l'Inizio della Scintilla
A lui chiediamo di spiegarci come è nato questo progetto: “La scintilla risale al gennaio 2019 quando, in occasione dell’esposizione a Milano della mostra ‘A tutti parlo di Te - In viaggio con Claudio Chieffo’, realizzata per il decennale della morte di mio padre, un amico mi suggerì l’idea di un ‘Charity album’ con le sue canzoni che coinvolgesse vari artisti. Mi sembrò subito un’idea entusiasmante anche perché mio padre teneva spesso concerti per beneficenza.
Il Ricordo di Gaber
Di lui disse Giorgio Gaber nel 1985: «Nelle canzoni di Claudio c’è un’onestà, una pulizia, un amore naïf che fa pensare. Siamo profondamente diversi, non solo per le sicurezze che lui ha e che io non ho, ma soprattutto perché nelle sue canzoni lui non fa mistero delle sue certezze. E quelle stesse canzoni, le sue più famose e popolari, quando le ho sentite cantare in coro dalla gente mi sono sempre sembrate un po’ stucchevoli… Ma cantate da lui, devo riconoscerlo, hanno il loro spazio, riprendono tutta la loro credibilità» (Il Sabato).
Le Canzoni Più Significative
Alla domanda “ma quali sono le più belle canzoni di Claudio Chieffo?”, ognuno - naturalmente - potrebbe rispondere in modo differente. Oltre 140 titoli: come fai a selezionare? È questione di orecchio, di storia, di cuore.
- Il Viaggio: Tra le canzoni di Chieffo che contengono uno dei suoi “topos” ricorrenti (cavalieri, viandanti, cittadelle, viaggi e pellegrinaggi), il Viaggio è quella che si presenta in modo più completo e maturo. Nella sua complessità è quasi una piccola suite armonica che procede per quadri e suggestioni (anche ritmiche) differenti.
- La Canzone del Melograno: Scritta con Giorgio Gaber in mente (l’artista milanese era gravemente ammalato dall’autunno del 2002) è una canzone luminosa sull’avere una casa, una dimora, un luogo di conforto e di pacificazione.
- I Cieli: Si fa presto a dire “una canzonetta troppo semplice, la poteva scrivere chiunque” parlando dei Cieli. Invece Chieffo mette insieme tutti gli ingredienti che rendono distinguibili i gospel e gli spiritual: scrittura musicale essenziale e quadrata, testo diretto e ben cantabile, contenuti chiari, elementari e non confondibili.
Gli Inizi e l'Influenza
Claudio inizia la carriera musicale nel 1960, cominciando a comporre e partecipando a manifestazioni musicali locali. A 17 anni incontra don Francesco Ricci e quindi Gioventù Studentesca, il movimento che in seguito diventerà Comunione e Liberazione. Dopo l'incontro con il movimento, Chieffo scrive le sue prime canzoni, ispirate all'esperienza che sta iniziando a vivere. Ben presto le sue canzoni diventano tra le più cantate all'interno di CL, durante i raduni, le feste e i momenti liturgici.
Già dal 1963, Chieffo inizia a tenere concerti nelle parrocchie e nelle feste popolari in tutta Italia. Nel 1974 viene invitato a Varsavia, unico italiano su mille esecutori, alla più grande manifestazione musicale cattolica dei paesi dell'est europeo, il Sacrosong. Durante la manifestazione, allora clandestina, Chieffo si esibisce davanti all'allora cardinal Wojtyła e davanti al cardinal Wyszyński. Il 30 maggio 1998, si esibisce di nuovo in piazza San Pietro, durante l'incontro del Papa con i movimenti, con Stella del mattino.
Leggi anche: "I Viaggi di Gulliver": Analisi del romanzo
Il cantautore forlivese ammirava il teatro di Diego Fabbri, drammaturgo italiano suo concittadino. Importante per lui è stata anche l'amicizia con il pittore americano William Congdon conosciuto nel 1963, quella con Francesco Guccini e quella con Giorgio Gaber.
Un Artista "Cattolico"?
Claudio Chieffo è considerato un caso particolare nel mondo della canzone d'autore. Pur potendo, durante la sua carriera, imporsi commercialmente nell'ambito della musica leggera, sceglie di interpretare solo le sue canzoni, ispirate all'esperienza cristiana che egli stesso vive, per farne uno strumento di testimonianza e di approfondimento della vita di fede.
Titolo | Anno | Descrizione |
---|---|---|
I Cieli | N.D. | Uno dei brani più famosi, essenziale e diretto. |
Il Viaggio | N.D. | Complessa suite armonica che esplora temi di viaggio e pellegrinaggio. |
Canzone del Melograno | N.D. | Canzone luminosa sulla casa e il conforto, scritta pensando a Giorgio Gaber. |