Isole Curili: Turismo e Informazioni
Le isole Curili, situate nell'Oceano Pacifico settentrionale tra la Russia e il Giappone, sono un arcipelago composto da 60 isole che si estende tra l'estremità nordorientale dell'isola giapponese di Hokkaido e la penisola russa della Kamchatka. Queste isole separano il mare di Okhotsk dal Pacifico settentrionale e fanno parte dell'Oblast' di Sachalin.
Diciamola tutta: le Isole Curili sono spoglie e desolate. Bisogna avere una tempra forte per sopravvivere qui e ancora più forte per amare questo posto. La superficie totale di terraferma è di poco inferiore a quella di Israele, della Slovenia o metà del Belgio. La popolazione è di circa 20 mila abitanti, metà dei quali vive in tre città: Severo-Kuril’sk (Kuril’sk del nord), Kuril’sk e Yuzhno-Kuril’sk (Kuril’sk del sud).
Informazioni generali e accesso
Le isole Curili sono raggiungibili principalmente via mare e via aerea, in base alle preferenze e alle esigenze di ogni viaggiatore. Per chi desidera raggiungere le isole in modo veloce e comodo, l’opzione migliore è prendere un volo diretto per l’aeroporto di Yuzhno-Sakhalinsk sull’isola di Sachalin, che è il punto di partenza per i voli verso le isole Curili. Per chi preferisce viaggiare via mare, ci sono traghetti che collegano la città di Korsakov sull’isola di Sachalin con diverse isole Curili, come Paramushir e Iturup.
Non si può arrivare a Severo-Kuril’sk (o in qualsiasi posto sulle isole) senza avvisare. Le Isole Curili sono una zona di frontiera per cui è necessario richiedere sempre un permesso. È così che è iniziata la nostra esperienza alle Curili: una severa guardia di frontiera si è fatta trovare nel “luogo X” su una spiaggia vulcanica. Ha controllato la lista delle persone a bordo, verificando attentamente la corrispondenza tra foto e nomi.
Severo-Kuril’sk (Paramushir)
Se si intraprende il viaggio da nord a sud per la catena di isole, la prima fermata è Severo-Kuril’sk, appartenente all’isola di Paramushir. Si trova a una notte di viaggio in barca da Petropavlovsk-Kamčatskyij, la capitale della penisola di Kamchatka. Non ci sono voli periodici per la città dal momento che Severo-Kuril’sk non ha l’aeroporto. Non so se sono disponibili viaggi in elicottero da Kamchatka per l’isola e, in ogni caso, sarebbero piuttosto cari.
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Non era passato molto tempo dalla “calda” accoglienza della guardia di frontiera, e la prima cosa che abbiamo saputo di Severo-Kuril’sk è che oltre 60 anni prima la città era stata coinvolta in un tragico disastro naturale. Purtroppo, originariamente la città era stata fondata sul versante dell’Oceano Pacifico. Nel 1952, uno tsunami ha spazzato via l’intera città, uccidendo quasi la metà dei suoi abitanti. La tragedia è rimasta segreta, come da tradizione sovietica, declassificata solo all’inizio degli anni Novanta con la caduta dell’Unione Sovietica. Dopo il disastro, Severo-Kuril’sk è stata ricostruita a una distanza più sicura dalla costa.
Le macerie dell’antica città hanno lasciato uno spettacolo desolante: edifici di cui è rimasta solamente la struttura, relitti da barche riportate a riva dalla forza del mare, strade inondate o rialzate, macchine arrugginite abbandonate e altre rovine lasciate lì dopo il disastro a corrodersi. Nessuna operazione di ripulitura della zona. Sorprendentemente, la nuova Severo-Kuril’sk è piuttosto accogliente. Ci sono negozi, un salone di bellezza, parchi, un asilo e una scuola, monumenti, una chiesa, una clinica… anche un hotel per ospiti non troppo esigenti.
Alcune palazzine sono state completamente ristrutturate, altre non danno una bella impressione, soprattutto con il cattivo tempo (e qui sembra esserci quasi sempre cattivo tempo). Gli inverni non sono solo freddi, ma caratterizzati anche da neve e vento. Per la gente del posto, una normale mattina d’inverno spesso inizia con una sessione intensiva di esercizio fisico: una bella spalata della neve direttamente dall’interno della propria casa. Alcune strade sono state costruite in cemento rinforzato, ma altre sono solo dei percorsi abbozzati. I SUV qui vanno per la maggiore, sono gli unici che riescono ad attraversare certe strade dissestate e spesso si tratta di vecchi modelli importati dal Giappone, dai grossi e pesanti pneumatici. A sorpresa, abbiamo visto un impianto idroelettrico, recentemente ristrutturato; per arrivarci hanno anche costruito una strada asfaltata.
Paramushir è un’isola vulcanica; un tempo c’erano impianti per sfruttare l’energia geotermica per scaldare le abitazioni. I fenomeni di vulcanesimo dell’isola non contribuiscono in positivo a migliorare le condizioni di vita. Gli abitanti ci hanno spiegato che i vapori sulfurei e le ceneri vulcaniche fanno spesso scendere il livello della qualità dell’aria e dell’acqua al di sotto degli standard sanitari stabiliti.
Che lavori fanno gli abitanti del posto? Ci sono tre occupazioni principali: pesca, pesca e… pesca, tanto per cambiare. Ah, c’è anche un ufficio della dogana e della polizia. Il turismo è praticamente inesistente. Il clima è rigido, la pioggia è fredda e il vento soffia forte costantemente.
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Kuril’sk (Iturup)
Siamo arrivati a Iturup di prima mattina in una giornata calda e assolata e l’abbiamo amata fin dal primo momento. Non poteva andarci meglio, il primo negozio che abbiamo visto dopo 10 giorni vendeva BIRRA. Come a Paramushir, l’economia di Iturup gira intorno alla pesca. Ma c’è anche un’altra economia secondaria: il renio. Wikipedia dice che qui si trovano gli unici giacimenti disponibili di questo raro metallo.
Il vulcano Kudryavy “produce” questo metallo in quantità che basterebbero per un anno. E nonostante ciò, non c’è ancora estrazione a livello industriale. Le abitazioni sono simili a quelle di Severo-Kuril’sk. Alcune (specialmente in periferia) sono alquanto fatiscenti. Non ho proprio idea di come possano essere calde durante i rigidi inverni. Questa piccola isola ha ben due aeroporti per 7500 abitanti! Credo sia da Guiness dei primati.
Yuzhno-Kuril’sk (Kunashir)
L’unica isola abitata delle Curili dove siamo stati più di una notte è stata Kunashir, nello specifico nella città di Yuzhno-Kuril’sk. Come abbiamo detto, non ha lo status ufficiale di città, ma di fatto è chiaramente la capitale delle isole. Come nelle altre isole, anche qui si vive di pesca e le altre professioni principali sono poliziotto e guardia di frontiera. C’è anche una base militare. A volte, ma molto di rado, si trovano dei turisti, un migliaia ogni anno.
Anche qui le ristrutturazioni degli edifici vanno per la maggiore e anche delle strade. Di nuovo boom della città: c’è un impianto geotermale per la produzione di energia elettrica, una nuova chiesa ortodossa e alcuni palazzi sono stati praticamente completati. Posso dire che questa città del sud è meno “inospitale” rispetto alle sue cugine del nord sparse per le altre isole. Non ci sono solo fuoristrada, di fatto le strade sono costruite bene, e la vita sembra essere più tranquilla e meno austera, una città più civilizzata. Dipenderà dal clima meno rigido?
Attrazioni naturali e attività
Le isole Curili sono un vero paradiso per gli amanti della natura e degli scenari mozzafiato. Tra le attrazioni più belle spiccano i vulcani attivi, come il vulcano Paramushir sull’isola Paramushir e il vulcano Krenitsyn sull’isola Onekotan. Oltre ai vulcani, le isole Curili presentano una flora e una fauna ricche e variegate, con foreste di conifere, betulle e faggi che offrono habitat ideali per numerose specie di piante endemiche e animali selvatici.
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Per esplorare le bellezze delle isole Curili, i visitatori possono partecipare a diverse escursioni che permettono di immergersi nella natura incontaminata dell’arcipelago. Inoltre, le isole Curili offrono la possibilità di visitare interessanti siti storici e culturali, come i villaggi abbandonati di Yankicha sull’isola di Ushishir e le antiche fortificazioni giapponesi sull’isola di Shumshu.
Alcune delle attività e dei luoghi di interesse includono:
- Escursioni ai vulcani attivi
- Visite alle spiagge di sabbia nera
- Osservazione della flora e della fauna locali
- Immersioni nelle acque cristalline
- Visite ai siti storici e culturali
Dispute territoriali
Ci sono quattro isole nel Mar del Giappone che sono da molti decenni oggetto di contesa tra Tokyo e Mosca: Kunashir, Iturup, Shikotan e Habomai. Queste isole fanno parte del vasto arcipelago delle Curili e sono attualmente occupate dalla Russia ma rivendicate aspramente dal Giappone. La loro rilevanza sta nel ruolo strategico che rivestono in termini di geopolitica e materie prime e nel rapporto di forza che intercorre tra due paesi che storicamente mal si sopportano.
Abitate dalla popolazione indigena Ainu, le isole divennero oggetto di disputa tra i due Paesi nel diciannovesimo secolo. Il primo tentativo di redimere la questione fu ratificato nel 1855 attraverso il trattato di Shimoda dove, nero su bianco, si decise che la sovranità dei quattro territori più prossimi al Giappone venisse concessa a Tokyo. Le restanti isole vennero invece assegnate alla rivale occidentale.
Nonostante l’intensificazione degli incontri tra i due leader, Putin e Abe, la vicenda non sembra vicina a trovare una soluzione. Recenti sondaggi dimostrano altresì che nessuno dei due popoli è disposto a fare un passo indietro. I giapponesi non si accontenterebbero, in vista di un possibile compromesso, di avere indietro solo due isole mentre l'opinione pubblica russa è contraria a cedere qualsiasi territorio.
Continuano a persistere le divergenze tra Giappone e Russia nella disputa territoriale di vecchia data sulle isole Curili che blocca la conclusione del trattato di pace tra i due Paesi. Le isole al largo di Hokkaido sono sotto il controllo russo dopo la resa del Giappone, nel 1945, che segnò la fine della Seconda guerra mondiale.
Popolazione delle isole contese: Circa 17.000 russi risiedono sulle isole Kunashiri, Etorofu e Shikotan, mentre il gruppo delle isole di Habomai è disabitato.
Risorse naturali: Le isole sono circondate da zone ricche di pesca, dove sembra ci siano riserve offshore di petrolio e gas. Depositi rari di renio sono stati trovati nel vulcano Kudravy sull’isola di Iturup.
Conclusione
Le isole Curili sono un vero gioiello nascosto che offre un’esperienza unica e indimenticabile agli avventurieri e agli amanti della natura che desiderano esplorare luoghi selvaggi e incontaminati.
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