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La Morbosa Attenzione per i Viaggi: Cause e Conseguenze della Sindrome di Wanderlust

Agosto è per antonomasia il mese delle ferie e dei viaggi. Se desideri continuamente viaggiare, scoprire posti nuovi, partire verso mete che ancora non conosci, se hai continuamente voglia di partire e di viaggiare, allora potresti essere colpito dalla Sindrome di Wanderlust, anche detta la malattia del viaggiatore.

Una malattia che colpisce tutti coloro che sentono l’impulso irrefrenabile di viaggiare il più possibile, scoprire sempre nuove mete e vedere angoli del mondo ancora inesplorati.

Wanderlust: Significato e Traduzione

Il termine wanderlust è di origini tedesche e deriva dall’unione di due parole: “wandern” e “lust”, ovvero “camminata” e “desiderio” e significa letteralmente “desiderio di vagabondare”. Tuttavia, non si tratta di un semplice desiderio, bensì identifica l’impulso a viaggiare e a non stare mai fermi in un solo posto.

Il significato della sindrome di Wanderlust è quindi l'ossessione di viaggiare, forte a tal punto da diventare una sindrome che spinge chi ne è affetto a desiderare continuamente di viaggiare e visitare nuovi luoghi. La traduzione formale di Wanderlust in italiano prende il nome di dromomania, in questo caso derivante dal greco dromos (corsa) e mania (ossessione).

Le Radici Biologiche del Desiderio di Viaggiare

Alla base di questa sindrome ci sarebbe una forte componente biologica, in quanto della voglia di viaggiare sarebbe responsabile un gene specifico: una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Evolution and Human Behaviour ha rivelato che il recettore della dopamina D4 sarebbe il responsabile dell’amore per il viaggio e l’avventura e che questo gene sarebbe presente solo nel 20% della popolazione mondiale.

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La Sindrome di Wanderlust, secondo recenti scoperte scientifiche, sarebbe da collegare a un gene nel nostro DNA. La malattia del viaggiatore si ricondurrebbe a un derivato del gene DRD4, che è stato associato ai livelli di dopamina nel cervello. Secondo questi studi il gene specifico correlato sarebbe il DRD4-7R, che per queste ragioni è stato rinominato il gene della Wanderlust, grazie alla sua correlazione con grandi livelli di curiosità e irrequietezza.

La presenza di questo gene sarebbe presente in quelle persone più propense a correre rischi: esplorare nuovi posti, idee, cibi, relazioni e che in generale accolgono positivamente il cambiamento, il progresso e l’avventura.

Pare di no, sembrerebbe infatti che solo 1 persona su 5 possieda questo gene, e che sia maggiormente presente in quelle popolazioni che storicamente sono state spinte a migrazioni.

Sintomi e Manifestazioni della Wanderlust

Per alcuni è una fissazione, un’ossessione o magari anche la valvola di sfogo per alleviare insoddisfazioni personali. Generalmente non si tratta di una malattia, in quanto categorizza una condizione generale, tuttavia nei casi più estremi, porta ad un forte senso di frustrazione e malessere, nel momento in cui si è impossibilitati a viaggiare. Chi ne soffre sta male fisicamente e psicologicamente quando non può viaggiare.

Uno dei primi indizi è che gli individui “wanderluster” non riescono a star fermi in un solo luogo per lunghi periodi, non amano la vita routinaria e vogliono sempre essere in movimento. Non c’è un motivo ben preciso ma si è felici e soddisfatti solo se si viaggia, altrimenti le giornate sembrano tutte uguali e noiose.

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Come capire se si è affetti da Wanderlust:

  • Incapacità di rimanere in un luogo per lunghi periodi.
  • Avversione per la routine quotidiana.
  • Senso di felicità e soddisfazione derivante esclusivamente dal viaggio.
  • Frustrazione e malessere in caso di impossibilità di viaggiare.

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