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Attività Didattiche Sul Viaggio Nella Scuola Primaria

In un periodo ancora vicino alle vacanze estive, parlare del viaggio coniugando questo tema con l’inizio della stagione autunnale può offrire interessanti spunti di lavoro da affrontare soprattutto con i bambini delle prime classi. Quando le giornate si fanno più fresche viene facile associarle alla partenza degli uccelli migratori. Un argomento semplice, col quale tuttavia ci si può accostare al viaggio inteso come migrazione.

Non servono posti particolari: per farli riflettere sui tanti elementi naturali presenti anche in città basta scendere in cortile o andare al vicino parco pubblico. Alcune volte, un po’ come faceva Mario Lodi, dalle finestre che guardano i tetti delle case di fronte osserviamo l’andirivieni degli uccelli per poi accorgerci della partenza delle rondini.

A questo riguardo alcuni, provenienti dall’Ecuador, hanno subito sottolineato che a “Guayaquil fa sempre un gran caldo” e lì i pappagalli non vanno mai via. Viaggi incredibili. Anche il letargo può in qualche modo essere paragonato a un viaggio. Ricordo ancora un bambino dei primi anni del ciclo, secondo il quale - con una personale e poetica definizione del lungo sonno invernale - gli animali del bosco ogni anno partono per “il mondo dei sogni”.

Il viaggio è anche esplorazione e proponendo l’argomento ai bambini di seconda sono partita, come spesso accade, dalla tecnica del brainstorming. Le parole scelte da ognuno di loro sono state molteplici, come molto diversi sono risultati i luoghi da esplorare, compresi Marte e la Luna.

Un'altra proposta è il viaggio come scoperta. In questo caso, per lo spessore e la difficoltà dell’argomento solitamente le classi più indicate sono la quarta o la quinta. A questo tema è strettamente legato quello della conquista di territori e popoli in passato sottomessi e invasi. La tematica è particolarmente delicata da affrontare in quelle classi dove molti bambini provengono proprio da paesi colonizzati.

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A inizio discussione, seduti in cerchio nell’angolo morbido, per prima cosa chiedo loro cosa conoscono di questo argomento. Colombo, per noi che abitiamo a Genova, è un personaggio noto - se non altro per la toponomastica cittadina che gli dedica strade e piazze - e tutti, italiani e no, sanno comunque dire qualcosa al riguardo.

Il passo successivo è una passeggiata nel centro storico alla ricerca delle tracce lasciate dal famoso personaggio e una visita al “Galata Museo del Mare”, dove fanno bella mostra i modelli delle navi che hanno partecipato all’impresa. Le successive attività hanno come obiettivo la crescita nei bambini del giusto senso critico rispetto a un tipo di esplorazione che sfocia unicamente nella conquista e nella dominazione di un popolo.

La lettura del Diario non si presenta semplice - i bambini sono abituati a stare dalla parte dei dominatori e non dei vinti - ma la presenza di alunni provenienti dall’area centro e sud americana facilita il lavoro. Molti bambini rimangono colpiti dalla lettura del passo in cui Colombo, riferendosi ai nativi, afferma: “Quando andremo via di qua ne porterò con me sei perché imparino a parlare”.

La discussione, avviata principalmente per cercare di dare un significato alle parole viaggio, esplorazione e scoperta arriva, proprio attraverso la lettura del diario, a coinvolgere termini come indigeno, diverso e razza. Le varie definizioni vengono quindi discusse e confrontate fino a trovare e scegliere quelle ritenute più giuste.

Il lavoro successivo, molto coinvolgente, consiste nel ricercare tutti quegli alimenti che grazie ai viaggi di Colombo e non solo sono arrivati in occidente diventando parte della nostra dieta abituale. E’ stato interessante prendere in esame il cacao, ma anche prodotti ortofrutticoli come la patata o il pomodoro.

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Il viaggio può anche essere avventuroso e con i bambini di terza abbiamo affrontato questa variante sul tema attraverso storie di pirati e relative mappe del tesoro. In particolare, il lavoro sulle mappe e sulle carte è stato davvero utile per trattare successivamente l’argomento in geografia e stimolarne in maniera ludica l’approfondimento.

Scaramuzzino si è rivelata importante. Non solo per come è raccontato il viaggio, movimentato e tragico, compiuto intorno al 1500 da un povero rinoceronte indiano imbarcato in Francia per essere “spedito” come dono al Papa, ma perché ha offerto l’opportunità di parlare della piaga della “deportazione”, ancora oggi praticata, di tante specie esotiche. I bambini che provengono dal Sudamerica e da alcuni paesi asiatici come Thailandia e Sri Lanka hanno raccontato come in aeroporto la polizia di frontiera controlli in maniera meticolosa i bagagli.

Il libro mi ha anche offerto l’opportunità, oltre che di parlare di questo strano ed enorme pesce, di trattare il tema della salvaguardia delle specie a rischio di estinzione.

In questo caso la discussione si è spostata sui viaggi immaginari attraverso le galassie alla conquista di stelle e pianeti , con i bambini a inventare storie surreali.

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