Viaggio alla scoperta dell'Italia: Il Turismo Ufficiale e le sue Eccellenze
Ampliare la strategia di comunicazione delle eccellenze dei nostri territori, in coerenza con un piano di comunicazione condiviso tra Ministero del Turismo, Enit e le Regioni Italiane: questo è l’obiettivo di Viaggio Italiano e della campagna “Scopri l’Italia che non sapevi”. Il progetto vede la luce nel 2020 grazie alle risorse stanziate per l’emergenza Covid e prosegue negli anni successivi con un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo - coordinata dalla Regione Abruzzo - della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT.
Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo sono le Regioni capofila, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica: borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi.
Tesori nascosti della Campania
Un esempio di questi tesori è Caggiano, uno storico borgo arroccato su un'altura in Campania, da cui si gode la vista del panorama circostante.
Chi lo guarda dall’esterno, vede un insieme di case addossate le une alle altre, le più esterne che sorgono da mura così antiche, da sembrare parte del monte stesso. Non c’è che dire, essere il secondo comune più alto della provincia di Salerno, a 828 metri sul livello del mare, ha sicuramente i suoi vantaggi. Chiunque entri nel centro storico di Caggiano avrà la sensazione di essere trasportato indietro nel tempo fino al Medioevo grazie all’intricato disegno di stradine, scale e piazze ricche di tracce del passato.
Un particolare che cattura l’attenzione è l’eleganza di molti portoni che si affacciano sulle strade: pesanti ante in legno con battenti in ferro, racchiuse da archi in pietra con decorazioni e stemmi. Sono i «truzzulatùr,» nati per testimoniare l’importanza della famiglia che abitava in quella casa. Interessanti scoperte archeologiche, tra cui ceramiche, ornamenti, frammenti di sculture, cippi e altari, hanno fatto risalire le origini del paese all'VIII e VII secolo a.C. Si ipotizza che il nome attuale derivi da quello di un insediamento sorto sui resti di «Ursentum», che gli abitanti avrebbero chiamato Caiano e Caggiano nel primo Rinascimento.
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La chiesa del Santissimo Salvatore è solo uno degli edifici di culto presenti nel paese. Non è il più antico, ma di sicuro primeggia per importanza. Nell'antichità, questo piccolo villaggio fungeva da punto di sosta per i pellegrini e i Templari in viaggio verso Gerusalemme. Proprio i Templari avevano costruito una mansio in località Sant’Agnese.
Auletta: un libro di storia a cielo aperto
L'abitato di Auletta è un intrigante libro di storia a cielo aperto. I suoi edifici sono testimoni di epoche diverse e il borgo antico conserva ancora tre delle sue antiche porte di accesso: Porta Fiume, Porta Castello e Porta Rivellino. Inoltrandosi tra le stradine fino a Piazza Castello, si arriva a scorgere anche il Castello Marchesale. A Piazza Raffaele Giallorenzo, invece, ci si imbatte nel ricordo del suo dedicatario, per l’appunto, un partigiano morto durante l’eccidio di Pinerolo.
Il contesto in cui il borgo si inserisce è veramente stupendo: quando lo si guarda da lontano, lo si vede immerso nel verde dei suoi uliveti, una coltivazione che qui ha radici molto antiche e che trova un terreno molto fertile, perfetto per l’agricoltura. Auletta è celebre anche per la sua gastronomia tradizionale, in cui spiccano la pizza chiena e l’olio extravergine d’oliva.
La costruzione del massiccio castello può essere datata al XII secolo, quando l'intero insediamento di Auletta faceva parte del sistema difensivo del Ducato di Salerno. Tuttavia, il Duca di Calabria e il fiorentino Antonio Marchesi lo ampliarono e lo ristrutturarono nel 1494, dandogli la forma attuale. Grazie a queste migliorie e alla sua posizione vantaggiosa, il castello riuscì a resistere e a respingere l'esercito spagnolo di Carlo V nel 1535.
La città di Auletta è conosciuta in tutto il mondo come la città dell'olio d'oliva, i cui metodi di coltivazione furono portati nel Cilento dai Greci nel VI secolo a.C. Il termine latino «olea», che significa «oliva», potrebbe essere all'origine del nome Auletta.
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Palomonte: due anime in un borgo
Palomonte, quando la si guarda da lontano, sembra una cittadina molto unita, così com’è arroccata sul monte. Ma la verità è leggermente diversa e per scoprirla bisogna allontanarsi dal Tanagro fino quasi al confine della sua valle, per esplorare il centro del paese.
Qui, camminando per le strade, si sorride ai colori accesi delle case più recenti, salvo poi trovarsi di fronte a stralci di muro, antiche case in pietra, portoni ormai custodi di case vuote e finestre chiuse per sempre. Un borgo, due anime, e uno strappo che ha una data ben precisa: 23 novembre 1980. Non tutto venne distrutto: diversi edifici storici sono ancora oggi visibili, come il Santuario di Santa Maria della Sperlonga e la Chiesa Madre Santa Croce.
Tra i comuni di Palomonte e Sicignano si trova la chiesa bizantina di Santa Maria della Sperlonga, costruita tra il IV e il V secolo d.C. La piccola chiesa è circondata da ruscelli che nascondono caverne naturali ricche di flora lussureggiante, dove i monaci basiliani cercavano conforto in un ritiro ascetico per alcuni giorni alla settimana. Dentro la chiesa si vedono affreschi tanto antichi quanto affascinanti, realizzati proprio dai monaci.
Le origini di Palomonte sono tutt’oggi un mistero, mentre è storia nota che, come molti altri borghi, nel corso dei secoli passò sotto diverse dominazioni. A raccontare questa storia, oltre ai documenti ufficiali, sono anche alcuni dettagli nel tessuto urbano e nei dintorni di Palomonte: i resti di una fortificazione longobarda datata intorno all’anno mille, i colonnati della chiesa Madre Santa Croce, risalenti al periodo di influenza Aragonese, e molto altro ancora.
Romagnano al Monte: un borgo fantasma sospeso nel tempo
Romagnano al Monte si trova in provincia di Salerno, al confine con la Basilicata. Sorge in un territorio dalla bellezza aspra e del tutto particolare: il borgo antico, abbandonato dopo il terremoto dell’Irpinia, è costruito su un affioramento roccioso che domina le gole del fiume Platano e il fiume Bianco.
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Romagnano al Monte oggi è diviso in due parti, una nuova e vitale in località Ariola e l’altra, a due chilometri di distanza, cristallizzata in un momento ben preciso: quello del terremoto del 1980. Ed è proprio qui che ci portano i nostri passi. Più ci addentriamo nel borgo fantasma a picco sul fiume Platano, più l’atmosfera diventa surreale.
Le Gole del fiume Platano e il corso del fiume Bianco sono da annoverare tra i numerosi luoghi di interesse naturalistico presenti sul territorio comunale. Le prime si presentano come un profondo canyon scavato dall'acqua nella roccia calcarea e per un breve tratto fungono anche da confine tra la Campania e la Basilicata. La regione faceva parte dell'«ager Volceianus» in epoca tardo-romana ed era nota come «fundus Romanianus» per via della famiglia patrizia che ne deteneva la proprietà e che ha dato il nome al borgo.
La peste del 1656, il terremoto del 1694, la carestia del 1763-64, il brigantaggio dei primi dell'Ottocento e infine il terremoto del 1980, descrivono un territorio spesso messo in crisi da eventi sfavorevoli.
Contursi Terme: tra storia, spiritualità e benessere
Contursi Terme sorge sulla cima di una collina con una bellissima vista sulla valle del Sele. I suoi vicoli, le strade e le piazze ripropongono le case colorate dai tradizionali portali in pietra, tratto distintivo dei borghi della zona. Non mancano i palazzi eleganti delle famiglie più influenti nella storia di Contursi Terme, così come diversi edifici religiosi, a testimonianza della spiritualità del borgo.
A Contursi Terme, però, l’architettura e la spiritualità non sono gli unici elementi di spicco. Come suggerisce il suo nome, infatti, la natura, e in particolare l’acqua, hanno una fortissima rilevanza nella vita del borgo. Le molte sorgenti che si concentrano in questa zona, infatti, sono rinomate fin dalla notte dei tempi come tra le più prodigiose e hanno dato vita a complessi termali contemporanei dove potersi concedere un po' di relax o semplicemente una bella vacanza.
Contursi Terme è bagnata da ben due fiumi, il Tanagro e il Sele. La visuale più bella la si ha dall’alto, quando si vede il Tanagro che, dopo aver percorso la sua valle e il Vallo di Diano, e dopo aver accolto le acque di moltissimi torrenti lungo il suo cammino, si immette nel Sele, lasciandosi trasportare fino al mare. L'area di Contursi è stata abitata fin dalla notte dei tempi, ma solo alla caduta dell'Impero Romano è sorto un vero e proprio centro urbano.
La storia rivela infatti che le popolazioni che vivevano sulla collina dove un tempo sorgeva Saginara si rifugiarono nell'entroterra dove eressero la loro città fortificata e persino un castello per evitare i frequenti attacchi e le distruzioni da parte di barbari e saraceni. Il Sele è l'habitat naturale di una grande varietà di animali acquatici e terrestri, grazie alle condizioni uniche di salute e pulizia delle sue acque.
La trota fario del ceppo mediterraneo è uno degli attuali indicatori ambientali di salubrità; inoltre, i censimenti ittiologici hanno tracciato la persistenza di una popolazione residua di trote mediterranee autoctone, che in passato si pensava fosse scomparsa.
Il Battistero di San Giovanni in Fonte
Lungo la strada che da Padula porta a Sala Consilina si scorge una strana casetta con alcune parti in laterizio ed altre ancora in pietra grezza. Ci sono delle arcate esterne, tracce di una struttura andata deteriorandosi nel tempo, qualche contrafforte e persino una veletta sul tetto, che ha tutta l’aria di aver ospitato una campana. Non una casetta quindi, ma una chiesetta.
Una volta entrati, la sua natura è svelata: al centro dell’aula definita da arcate, si trova un fonte battesimale e poco più indietro un altare. All’esterno del battistero c’è un altro elemento anomalo: una canaletta che porta fuori dell’acqua limpida e fresca, proveniente dal fonte battesimale all’interno. Particolare, certo, ma non è questo il vero elemento sorprendente di questo luogo: ce n’è un altro, infatti, che lo rende quasi un unicum tra gli edifici del suo genere.
Normalmente un fonte battesimale viene riempito artificialmente, ma non questo: è alimentato direttamente da una sorgente che sgorga proprio qui. Ecco spiegato perché l’altare è così alto: trattandosi di una sorgente naturale, a volte il livello dell’acqua sale troppo, e l’altare andava protetto rialzandolo. Il battistero risale al IV secolo d.C. ed è uno dei più antichi battisteri oggi esistenti. Proprio queste tombe testimoniano il fatto che il Battistero di San Giovanni in Fonte sorge dove anticamente si trovava un tempio pagano, attorno al quale erano state sepolte molte persone.
Il nome attuale gli venne assegnato dai monaci benedettini che intorno al Medioevo erano molto attivi nella zona. Se la presenza di una fonte vera e propria è sorprendente, ancora di più lo è il suo comportamento in un momento preciso dell’anno: pare che per molti anni, sempre durante la notte di Pasqua, momento prediletto per i battesimi, la fonte si gonfiasse di acqua, superando di molto il suo livello abituale, come se rispondesse al richiamo del rito.
Iniziative e Progetti Turistici
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Panoramica delle Regioni Italiane
- La più piccola Regione d'Italia, costellata dalle più alte vette delle Alpi, è la destinazione ideale per chi ama gli sport invernali e le passeggiate ad alta quota.
- La Lombardia è una regione del nord d’Italia nota per l'industria e la finanza, certo, ma anche per l’arte e i paesaggi straordinari, a partire da quelli dei pittoreschi laghi o delle sue montagne, Valcamonica e Valtellina in primis.
- Abbinare il relax dei trattamenti termali al piacere del divertimento sulla neve per una vera sferzata di benessere tra laghi alpini, splendidi borghi e impianti da sci all’avanguardia adatti a ogni età.
- Il Veneto con le sue città d’arte dalla bellezza incontrastata ma anche la natura più incontaminata. La bellezza del Lago di Garda, il fascino delle Dolomiti, il mare di Jesolo, le colline con le vigne e il relax delle terme, ma anche un immenso patrimonio artistico e storico, città eleganti come Venezia e Verona, borghi e paesaggi mozzafiato.
- La Liguria è un meraviglioso lembo di terra racchiuso tra mare e montagna, dalle case color pastello e dai panorami che tolgono il fiato.
- L’Emilia-Romagna con la sua Riviera Romagnola offre un turismo balneare che ogni estate richiama famiglie e giovani lungo le sue coste. Ricca di siti di interesse storico e culturale, questa regione vanta una tradizione enogastronomica apprezzata in tutto il mondo.
- Basterebbe Roma, la capitale d’Italia e museo a cielo aperto unico al mondo, a fare del Lazio una delle regioni più belle e interessanti. Anche a livello paesaggistico, vanta un territorio di grande impatto e notevole varietà, con il lungo litorale, le splendide colline, le montagne appenniniche.
- Regione dell'Italia centrale, l'Abruzzo ha due anime e un solo cuore. Prevalentemente montuosa e collinare, si affaccia su un meraviglioso tratto del mare Adriatico.
- Un clima sempre mite, una natura rigogliosa che incornicia paesaggi mozzafiato, borghi incontaminati e coste fiabesche: è la Campania, regione che riassume secoli di culture, tra Occidente e Oriente, in un solo gioiello del Mediterraneo noto per la sua impareggiabile ospitalità.
- Il Molise è una regione densa di storia, caratterizzata da numerose e saporite eccellenze enogastronomiche, ma anche dalle ricche riserve naturali e dai borghi che sembrano cristallizzati nella storia.
- Posta nel cuore del Mediterraneo, è un magico insieme di reperti, storia, arte e natura incontaminata, tra meravigliose coste e paesaggi da cartolina.
- La Basilicata è una regione in cui il passaggio dell'uomo ha lasciato importanti impronte sin dalla preistoria. Con la denominazione antica di “Lucania”, è arricchita da un incredibile patrimonio artistico. Un territorio variegato che conquista il cuore dei turisti di tutto il mondo con il suo meraviglioso mare e le città ricche di un fascino tutto loro.