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Escursione al Lago della Vacca: Un'Avventura Panoramica nelle Prealpi Bresciane

Oggi, grazie alla nostra amica Anne (autrice di testi e immagini, nonché blogger de La volpe sotto le stelle e bravissima fotografa) e alla sua famiglia, raggiungeremo il lago della Vacca, bacino artificiale molto panoramico situato nell’alta Valle del Caffaro, in provincia di Brescia.

Ecco un’escursione che è rimasta molto impressa al nostro duenne tanto che ancora oggi spesso e volentieri la nomina: l’abbiamo fatta piu’ d’una volta perché ci è piaciuta molto, è semplice ed offre un panorama unico. Si tratta di una delle escursioni più belle e conosciute dagli amanti della montagna della zona, oltre che essere semplice e trovarsi in uno scenario spettacolare; conduce al rifugio Tita Secchi (m. 2357) costruito nel 1992 ubicato sul famoso sentiero nr.

Informazioni Utili sull'Escursione

  • Ascesa: 500 mt.
  • Lunghezza: 6 Km.
  • Durata: 2,30 h.
  • Altitudine max. Rif. T. h.

Nota: h. è riferito alla sola salita o all’andata!

Come Arrivare a Bazena

L’avvio del nostro percorso avviene in località Bazena, raggiungibile in circa 1 ora e mezza da Brescia.

Provenendo dal lago d’Iseo, dopo essere arrivati in val Camonica, si prende l’uscita per Esine e e si continua per Passo Croce Domini. Giunti al lago d’Idro, appena dopo l’abitato di Anfo imboccare la strada per Bagolino. Superato l’abitato seguire la vallata per circa 10 km. fino ad arrivare in Loc. Gaver. Giunti al ristorante locanda Blumonbreak continuare diritto per il passo Crocedomini seguendo la strada con tornanti fino al goletto di Gavero .Da qui proseguire per circa un chilometro .

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Se invece si giunge dal lago d’Idro, si deve proseguire per il Gaver fino alla fine della strada asfaltata e poi tenere la sinistra verso il Passo Croce Domini, proseguire fino a raggiungere la malga che in questo caso sarà sulla nostra sinistra.

Lasciata l’auto nel parcheggio nei pressi della Malga Cadino della Banca (1800 mt.) seguiamo la strada sterrata demaniale che sale verso la valle Cadino.

Descrizione del Percorso

Descriviamo quindi la via come l’abbiamo percorso noi: partiti dalla località Bazena (Breno) a quota 1802 metri, inizialmente il sentiero sterrato scorre ampio e comodo, percorribile anche in bicicletta (e fino alla Corna Bianca 2060 m., con passeggino attrezzato); arrivati a quota 2060 m., si prosegue sul segnavia n.

Il percorso, che da qui porta fino alla Corna Bianca, è immerso in verdissimi pascoli e si snoda a mezza costa sul pendio del Mt. Colombina che osservato dalla Piana del Gaver è ricco di ripidi e finissimi ghiaioni. Sulla destra orografica, in verdissimi prati, scorgiamo alcune malghe tra cui la malga Casinetto della Banca e leggermente più in alto la Malga Casinetto dei Dossi in direzione di un valico correntemente denominato Passo dell’Asino che sta tra il Mt. Mattoni e il Mt.

Il lungo traverso termina con un piccolo parcheggio adibito a fuoristrada e veicoli di servizio prospiciente la Corna Bianca, un promontorio roccioso di roccia bianca molto friabile che si trasforma facilmente in sabbia finissima. Poco più avanti, proprio sotto la sperone di roccia, parte il sentiero ben rappresentato anche dai pannelli esplicativi del parco. Il sentiero, recentemente risistemato con pietre locali, sale inizialmente con un corto traverso sulla destra fino a immettersi in una piccola conca. Dopo aver superato l’avvallamento ci troviamo in un vasto circolo vallivo posto più in alto a quota 2100 mt.

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Il sentiero da percorrere è sempre ben lastricato e di facile individuazione anche in caso di nebbia. Sulla nostra sinistra possiamo notare antiche morene che si pensa originati dal trasporto del piccolo ghiacciaio ivi presente a quel tempo.

Dopo qualche centinaio di metri, fiancheggiando le Creste di Laione che stanno alla nostra destra, ci portiamo a ridosso di un ampio macereto (cumuli di detriti più o meno grossi ) sul quale è stato posto e risistemato un vecchio passaggio militare deviando da quello che è sempre stato il vecchio sentiero che conduceva al passo posto sul fianco sinistro orografico della valle. Nulla cmq vieta di salire ancora col vecchio sentiero che zig-zaga sotto le Creste di Laione. Questa recentissima costruzione è stata resa possibile grazie al sistematico lavoro di allineamento di massi granitici da parte del gestore del rifugio Tita Secchi.

Dopo una sostenuta ascesa il sentiero si interseca con quello proveniente dal passo di Terre Fredde che marcia in quota e ancor prima dalla Loc. Bazena nel comune di Breno . Essa prosegue in direzione del valico dove un enorme masso dalle somiglianze di una mucca segnala la presenza del passaggio obbligato per giungere in prossimità del lago e del rifugio Tita Secchi sulla sponda orientale dello stesso alla quota di 2360mt.

Si costeggia quindi a mezza costa il versante ovest della Corna Bianca e, successivamente, si comincia a salire in Val Cadino molto regolarmente, a tornanti, in direzione nord arrivando infine, in 1 ora abbondante, al Passo della Vacca (m. 2359) dove è presente una enorme pietra a forma di mucca. Da lì si continua a destra su sentiero n. 18 in direzione nord-est che scende al lago della Vacca, divallando poi ancora un poco per passare sotto la diga e risalire quindi al rifugio Tita Secchi (m. 2357), ubicato pochi metri a est del bacino.

Imboccato, nei prati a sinistra, il sentiero nr. 1 (…ex sentiero nr. 18), percorriamo il primo dolce tratto che precede una salita più ripida attraverso la larga mulattiera.

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Ritorno

Dopo le meritata sosta e le consuete fotografie, riprendiamo il cammino percorrendo a ritroso lo stesso sentiero di salita. Si scende molto comodamente stando alti sopra i piccoli laghetti della vallata mentre si fiancheggia, standone lontani, la bastionata delle creste di Laione e, moto più vicini, il ripido e severo versanti della Corna Bianca.

Poco oltre il sentiero diviene sabbioso e quindi, poco più sotto, raggiunge un bivio sentieristico. Proseguiamo oltre la baita percorrendo l’esile traccia che si alza pian piano nell’erba e, raggiunto l’ampio avvallamento tra il monte Cadino (a destra) e il monte Maltoni (a sx) divalliamo verso la Valfredda sino ad intercettare, poco oltre, il sentiero utilizzato nella mattinata per la salita verso il passo di Valfredda.

Valore Naturale

Chi si addentra in questa fascinosa valle non ancora contaminata dal turismo di massa, ancor prima di aver mosso i primi passi, si accorge fin da subito dell’inestimabile valore naturale che la avvolge. Verdi pascoli per gli animali, svettanti cime oltre i 2000 mt. dove risaltano i colori autunnali.

Itinerario Alternativo

Itinerario 1: da Bazena (m 1802) e ritorno dal Passo del M. strada che da Breno conduce al Passo di Crocedomini (m 1892). (m 2045). a mezza costa passa sotto il Monte Mattoni e il Monte Cadino fino al Passo di Valfredda (m 2321). e dal Rifugio. porta alla malga Casinetto dei Dossi. Valfredda. Rif. T.

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