Selvaggio Blu: Un'Avventura Indimenticabile nel Golfo di Orosei con Massimo Putzu
Il Selvaggio Blu è considerato uno dei trekking più belli, complicati, difficili, entusiasmanti e faticosi d'Europa. Situato in Sardegna, nel golfo di Orosei, questo percorso di 5 giorni si snoda tra uno dei mari più affascinanti del mondo e il territorio aspro del Supramonte di Baunèi, caratterizzato da scogliere di calcare e basalto, cespugli di ginepro e macchia mediterranea.
Ogni passo rappresenta una sfida, mettendo a dura prova i piedi e tutti i muscoli per mantenere l'equilibrio. Il calcare eroso assume forme particolari, e alcuni passaggi richiedono l'arrampicata su "scaloni", tronchi di ginepro appoggiati a pareti verticali, utilizzati in passato dai pastori.
Un aspetto importante da considerare è la mancanza di acqua lungo il percorso, rendendo le condizioni particolarmente dure nei mesi estivi. L'esperienza descritta si è svolta a metà ottobre, evidenziando quanto sarebbe stato difficile affrontare il trekking in luglio o agosto.
L'Esperienza di un Trekker: Percorso, Sfide e Panorami Mozzafiato
Il gruppo era composto da soli 3 partecipanti più la guida, a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. Questo ha permesso di mantenere un ritmo veloce, specialmente nell'esecuzione delle circa 25 calate in corda doppia e dei 400-500 metri di arrampicata, non particolarmente difficile ma comunque impegnativa. Il gruppo è sempre rimasto in testa, evitando di accodarsi ad altri gruppi più numerosi.
Il Selvaggio Blu può essere percorso in entrambe le direzioni e con numerose varianti. Alcuni scelgono di farlo in completa autonomia, dormendo in tenda e ricevendo rifornimenti via mare. Altri preferiscono appoggiarsi ad agriturismi o cenare presso i pastori, alloggiando in ricoveri di fortuna. L'esperienza qui descritta è stata affrontata da sud a nord, con appoggio ad un agriturismo, facilitando gli spostamenti e permettendo di godere di pasti e riposo confortevoli.
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Tappe del Trekking: Un'Avventura Giorno per Giorno
Primo Giorno: Orosei - Altopiano del Golgo - Portu Pedrosu
La partenza è avvenuta da Orosei alle 5 del mattino, con incontro a Baunèi con Massimo, la guida. Dopo aver lasciato un'auto per il ritorno a Genna e Mudregu e l'altra all'ovile De Us Piggios, il gruppo è sceso per 150 metri di dislivello sotto la cengia Giradili, per poi risalire a punta Giradili. Il percorso ha continuato attraverso ovili, cenge, boschi, disarrampicate e canaloni impervi, fino a raggiungere Portu Pedrosu. Da qui, risalita con arrampicate e sentieri poco evidenti fino a quota 650, per poi ridiscendere all'auto.
Secondo Giorno: Piredda - Punta Salinas - Cala Goloritzè
Dopo aver lasciato le auto a Piredda e Su Portellu, il gruppo si è diretto a Punta Salinas, con vista su Cala Goloritzè. Il percorso è stato reso più difficile da un errore di percorso, che ha costretto i partecipanti a farsi strada tra vegetazione fitta e paretine difficili. La vista su Cala Goloritzè ha ripagato delle fatiche, anche se mancavano ancora diverse ore di risalita.
Terzo Giorno: Ololbissi - Serra Lattone - Grotta di Bruncu Urele
Partenza da Ololbissi, salita alla cresta di Serra Lattone e discesa verso il canale di Bacu Mudaloru. Il sentiero prosegue su una stretta cengia orizzontale, supera una cresta e scende in arrampicata di 15 metri. Dopo una prima calata in doppia, il gruppo ha percorso la cengia detta Plumare di Mudaloru, passando accanto a secchi utilizzati per raccogliere l'acqua per il bestiame. Una giubbata d'acqua ha interrotto la salita, che è ripresa fino all'enorme grotta di Bruncu Urele, dove il gruppo ha atteso che spiovesse.
Quarto Giorno: Baccu Padente e Grotta del Fico
Considerato il giorno più bello ed entusiasmante. Dopo essere risaliti sul sentiero del giorno precedente, il gruppo ha raggiunto la prima calata di 30 metri, seguita da altre due. L'entrata in una grotta ha portato i partecipanti nelle viscere della montagna, attraverso stretti cunicoli, fino a sbucare sul mare turchese. Dopo una doppia di 10 metri, il gruppo ha attraversato un arco di roccia e, tramite una ferrata, ha raggiunto gli scogli. La risalita di circa 100 metri su conglomerato ha richiesto arrampicate di III e IV grado, utilizzando anche i ginepri come appiglio.
Quinto Giorno: Altopiano di Golgo - Cala Biriola - Cala Sisine
L'ultimo giorno di trekking è iniziato con la partenza verso la cresta a picco sul mare. Dopo aver superato l'ovile Piddi, il gruppo è entrato nella stretta gola di Sa Nurca e ha iniziato la discesa verso Cala Biriola. Dopo una forte discesa su pietraia, il gruppo ha attraversato mantenendo il livello per poi scendere un antico scalone in pietra. Un'altra calata di 40 metri ha portato il gruppo nel bosco di Sisine, e un'ultima calata di 20 metri ha depositato i partecipanti a pochi metri dall'ovile Piras e dalla splendida Cala Sisine.
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Equipaggiamento Fotografico
Durante il percorso, sono state utilizzate diverse attrezzature fotografiche, tra cui:
- Nikon D7200 con Sigma 17/70
- Nikon D7500 con 16/80
- Sony RX IV
- Action Cam
- Drone (non utilizzato per mancanza di tempo)
Informazioni Utili
La guida era Massimo Putzu di Olbia. L'agriturismo Cooperativa Goloritzè ha offerto un'ospitalità eccellente, con pasti abbondanti e camere semplici e pulite. Nonostante l'esperienza in montagna, ferrate, arrampicate e trekking duri, il Selvaggio Blu si è rivelato particolarmente impegnativo a causa del percorso impervio e della necessità di sudare ogni metro.
Il Caso Giudiziario di Massimo Putzu: Affermazione del Diritto di Escursione a Tavolara
Massimo Putzu, guida ambientale escursionistica con trent'anni di esperienza a Tavolara, è stato denunciato dai proprietari dell'isola per occupazione di terreno. L'accusa era di invasione arbitraria dei terreni, ma la tesi difensiva ha convinto il giudice di pace, portando all'assoluzione di Putzu perché il fatto non sussiste.
Il procedimento penale concluso rappresenta solo un aspetto di una vicenda più ampia riguardante l'isola di Tavolara. Da una parte, la famiglia Marzano, proprietaria di gran parte dell'isola, denuncia il presunto "abusivismo" delle attività escursionistiche. Dall'altra, Putzu sostiene che a Tavolara sia "maturata" una servitù di pubblico utilizzo dei percorsi usati per le escursioni.
L'assoluzione di Massimo Putzu sancisce il diritto di tutte le persone di salire a Tavolara, confermando che il passaggio per le escursioni avviene in una zona senza muri o recinzioni, senza impedire ai proprietari di usufruire del bene.
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Le Nuove Tecnologie al Servizio della Comunità
Le nuove tecnologie, come i robot tagliaerba Husqvarna, sono state introdotte per migliorare la gestione del verde pubblico. Questi robot permettono di ridurre i costi e di reinvestire il personale in attività più appaganti, come la cura dei dettagli. La comunità ha accolto positivamente questa iniziativa, apprezzando un parco pubblico sempre ben manutenuto e fruibile anche dai più piccoli.
Per rendere i robot più attraenti, sono stati personalizzati con disegni di personaggi come Spiderman, ranocchio, coccinella e ape.
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