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Piccione Viaggiatore: Storia e Utilizzo di un Messaggero Alato

Siamo abituati a vedere i piccioni svolazzare nelle nostre città, appollaiati su ogni finestra, balcone o monumento, ma spesso non consideriamo quanto questi piccoli animali ci abbiano aiutato nella storia. Le loro capacità sono sorprendenti e, in moltissime occasioni, hanno giocato ruoli fondamentali nel salvare la vita di molti uomini, come nel caso dei piccioni viaggiatori.

Origini e Storia Antica

La storia di questi pennuti antenati degli sms comincia nell’antichità. Il loro impiego come messaggeri alati, soprattutto in ambiti militari, era noto agli antichi Egizi, ai Greci, ai Romani. Persino Cinesi, Persiani e Arabi ne hanno fatto largo uso.

L'utilizzo dei piccioni viaggiatori risale agli egizi e ai persiani, tremila anni fa, e rimase un efficiente mezzo di comunicazione fino all'avvento del telegrafo, del telefono e, infine, della radio. È difficile stabilire, anche con approssimazione, quali siano le origini del piccione messaggero che si perdono nella memoria dei tempi. Esistono tuttavia ulteriori testimonianze rinvenute su papiri e iscrizioni dell’antico Egitto dimostranti che l’addomesticamento risale almeno alla quinta dinastia, all’incirca dal 2900 a.C., con impiego soprattutto in ambito militare per il recapito dei messaggi dai fronti di guerra.

Anche nelle zone di insediamento degli Etruschi sono state trovati numerosi siti che servivano per l’allevamento dei piccioni . All’interno delle civiltà greco-romane, troviamo riferimenti all’uso dei piccioni allo scopo di comunicare. Erano questi che, ad esempio, rendevano noti, nei confini dell’impero, i nomi dei vincitori dei giochi olimpici. Le truppe romane disponevano di piccionaie portatili che trasportavano in diverse campagne militari. I piccioni volavano in tutto l’impero romano portando messaggi dalla periferia alla capitale. Anche Giulio Cesare informava il Senato delle sue vittorie a mezzo di piccioni viaggiatori.

Si capisce quindi come sia stato possibile che i piccioni viaggiatori siano stati i messaggeri sconosciuti che informavano i vari “Centri Oracolari” sia nell’antica Sumeria che nell’antico Egitto e nella Grecia arcaica. Esisteva una specie di staffetta di diversi piccioni viaggiatori che potevano portare lo stesso messaggio nelle varie direzioni e in questo modo ogni centro era collegato agli altri.

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Medioevo ed Età Moderna

Nel Medioevo era un grande privilegio delle famiglie nobili avere vicino una colombaia con piccioni viaggiatori per consentire un continuo scambio di messaggi . La prova certa dell’impiego sistematico del piccione è in ogni caso contenuta in alcuni documenti del 1572 che ne confermano l’utilizzo in quasi tutte le guerre olandesi e fiamminghe e poi in quelle inglesi e francesi.

Nel 1835 James Gordon Bennet, capostipite della stampa americana, fondò il “New York Herald”, un giornale moderno per quell’epoca e adatto al lettore americano per le notizie concise e sensazionali. Allora non si disponeva ancora della telegrafia Morse, per poter battere sul tempo i concorrenti con la rapidità delle informazioni, Bennet organizzò un servizio di colombi viaggiatori tra Boston e New York.

Analogamente, nel 1850, l’agenzia di stampa Reuters, all’atto della fondazione si dotò di uno stormo di 45 piccioni usati per coprire un’interruzione nella rete del telegrafo tra Bruxelles e Aquisgrana, dando a Paul Reuter il monopolio su tutto il traffico telegrafico tra Belgio e Germania. I cinque figli di Mayer Amschel Rothschild usavano i piccioni per restare in contatto mentre viaggiavano in tutt’Europa per consolidare la dinastia bancaria del padre.

Il Ruolo nelle Guerre Mondiali

La storia dei piccioni viaggiatori è molto lunga e arriva fino ai nostri giorni, quando cioè furono impiegati dagli eserciti in guerra durante i due conflitti mondiali. Alcuni di loro sono stati anche decorati con medaglia al valor militare! La loro importanza in ambito militare si estese invece anche al XX secolo: durante entrambe le guerre mondiali furono utilizzati migliaia di piccioni per spedire messaggi strategici, scritti su carta leggera o in microfilm e inseriti in un tubicino legato a una zampa.

A partire dal 1870 le colombaie militari presero piede nella maggior parte degli Stati a conferma dell’importanza che i militari attribuivano a questo originale mezzo di trasmissione. Un certo interesse legato all’allevamento ed al miglioramento delle razze, fece sorgere diverse Società colombofile alle quali facevano ricorso anche i militari per approvvigionarsi di colombi ben addestrati e di buona razza .

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Esempi di Eroi Alati

Sul campo di battaglia, le comunicazioni sono fondamentali e tra i tanti casi, ricordiamo le vicenda di due piccoli soldati alati, Cher Amie e Paddy, che con il loro valore hanno salvato decine e decine di uomini. Vediamo brevemente la loro storia.

Cher Amie

Cher Amie, ossia “Cara amica”, era il nome della piccola eroina dei cieli che, il 3 ottobre 1918, riuscì a consegnare il suo messaggio alle truppe a supporto del battaglione della 77° Divisione di Fanteria Americana. Il Maggiore Charles Whittlesey, durante l’offensiva della Mosa-Argonne, rimase bloccato nelle retrovie con i gli uomini del suo Battaglione. Bersagliati dai tedeschi, anche le truppe amiche, ignorandone la posizione, fecero del Comandante e dei suoi uomini, oggetto di tiro. Purtroppo però, tutti i piccioni che librarono in volo, furono abbattuti uno dopo l’altro, dall’artiglieria tedesca. Cher Amie era l’ultima dei quattro messaggeri. Liberata in volo, cominciò a farsi strada tra la furia della battaglia e venne persino colpita. Con un occhio ferito, schegge nel petto e una zampina malconcia, Cher Amie riuscì comunque a portare a termine la sua memorabile missione, salvando così i suoi commilitoni da morte certa. Tra l'altro quello stesso piccione era stato decisivo per risolvere altre 12 situazioni di pericolo! Curata e rimessa in salute, malgrado le brutte ferite, Cher Amie si riprese e finalmente andò in “congedo” da eroe di guerra. Oggi è esposta allo Smithsonian Museum, decorata con la Croce di Guerra.

Paddy

Anche durante la Seconda guerra mondiale, i piccioni viaggiatori non hanno mancato di mostrare il loro valore. Il 6 giugno 1944 alle 8:15 circa, il messaggero Paddy partì dalle spiagge della Normandia per portare le prime notizie dell’avvenuto sbarco degli alleati. Schivando proiettili e i famigerati falchi tedeschi, che i nazisti avevano addestrato proprio per intercettare i messaggeri dell’aria, Paddy arrivò a destinazione in poco meno di 5 ore. Riuscì a sorvolare circa 230 miglia, percorrendo la distanza a una velocità prossima ai 90 km/h: un record nella storia dei messaggeri alati.

Come Fanno i Piccioni Viaggiatori a Orientarsi?

Questi piccoli smartphone volanti, possiedono alcune grandi caratteristiche: un senso dell’orientamento particolarmente sviluppato unitamente a una discreta vista e un olfatto eccezionale. Come accade per molti uccelli, anche i piccioni sono sensibili al campo magnetico terrestre. Inoltre, la loro natura di uccelli monogami, li rende particolarmente attaccati sia al nido che al proprio compagno o compagna: una volta scelti li mantengono per tutta la vita. Dal momento che il piccione viaggiatore usa le sue capacità per rientrare sempre al nido, può essere usato solo in un senso.

Rimangono vicini alla terra e spesso volano al livello della strada, a un’altezza più bassa dei tetti. Studi recenti suggeriscono che si orientano usando le strutture antropiche oltre a quelle naturali: seguono strade e canali e sono stati visti seguire le rotatorie stradali prima di prendere l’uscita giusta. Riescono a localizzare il punto esatto d’arrivo perché hanno per genetica la propensione all’orientamento geomagnetico. Un secondo talento genetico è l’olfatto, che gli consente di riconoscere gli odori tipici del suo nido d’origine.

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Competizioni Sportive e Usi Moderni

Attualmente questi animali più che messaggeri sono perlopiù destinati a partecipare a vere e proprie competizioni sportive, ossia corse tra piccioni che si sfidano nel tornare alla propria colombaia nel minor tempo possibile: una sorta di formula 1 dei cieli. Ad oggi vi sono ancora molti appassionati in tutto il mondo che allevano le diverse razze moderne di questa specie; e pare che questi animali abbiano sviluppato una velocità ed una resistenza al volo molto superiore rispetto al passato.

Mentre nel 1977 i piccioni viaggiatori erano stati utilizzati per il trasporto quotidiano di campioni di laboratorio tra due ospedali inglesi: il Plymouth General Hospital e l’ospedale di Devonport. Per citarne un esempio, nel novembre 2020 un misterioso acquirente cinese si aggiudicò, con la somma di 1,6 milioni di euro, un piccione viaggiatore ad un’asta di Bruxelles. Si trattava di un piccione di sesso femminile, conosciuto con il nome di New Kim, considerata una campionessa mondiale di distanza (vinse anche diverse gare in Europa, tra cui la prestigiosa “Ace Pigeon Grand National Middle Distance”, tenutasi in Francia).

A dispetto delle loro piccole dimensioni, quindi, questi animaletti hanno mostrato sempre tanto coraggio e capacità che non ci aspetteremmo. Le loro storie sottolineano ancora di più quel legame indissolubile tra animali, natura e uomo che si perde negli anni e nella storia.

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