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Escursione a Pietra Cappa: Percorso e Difficoltà

Un'escursione ad anello nell’Aspromonte orientale conduce alla scoperta di uno dei monoliti più grandi d’Europa: Pietra Cappa.

Il Percorso: Un Anello nella Vallata delle Grandi Pietre

Il percorso ha inizio da Natile Vecchio di Careri, piccolo borgo dell’entroterra Ionico. Partendo dal piccolo borgo di Natile di Careri, ci metteremo in cammino in direzione di Pietra Cappa attraversando boschi di leccio e macchia mediterranea.

“Da Natile ha inizio il più interessante itinerario di salita a Pietra Cappa, regina dell’Aspromonte, che con la sua mole enigmatica e carica di leggende troneggia nella Vallata delle Grandi Pietre. Nei documenti medievali si legge di Pietra Cauca che sta ad indicare pietra vuota, scavata e noterete infatti com’è singolarmente erosa dagli agenti atmosferici.”

L'itinerario viene descritto come l’anello di Pietra Cappa, un monolite ritenuto tra i più grandi d’Europa, che occupa ben 4 ettari e si erge per oltre 130m. La vallata delle grandi pietre dove risiede Pietra Cappa, è raggiungibile dalla statale 106, imboccando l’uscita per San Luca e procedendo in direzione montagna per oltre 15 km.

Le Tappe Intermedie: Rocche di San Pietro e Cascate dell'Eremita

Prima di raggiungere Pietra Cappa, il percorso passa per le Rocche di San Pietro, grotte scavate nella roccia dai monaci basiliani. Ci fermeremo a visitare e a raccontare le affascinanti Rocche di San Pietro, curiose formazioni conglomeratiche scavate e adibite, anticamente, come asceterio da monaci eremiti di rito greco, prima di giungere a Pietra Cappa, considerato il "monolite" più grande d'Europa, simbolo del nostro Parco Nazionale.

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Possibile ulteriore deviazione alle rocce di San Pietro. Prendere la deviazione dal casello di San Giorgio per raggiungere le cascate e rientrare.

Pietra Cappa: Il Monolite Più Grande d'Europa

Dopo la sosta per il Pranzo (a cura dei partecipanti), proseguiremo verso Pietra Cappa. Questo monolite, che occupa circa quattro ettari di terreno e con i suoi 140 metri di altezza risulta il più grande d’Europa, è una tra le migliori rarità perfettamente conservate e presenti sul nostro territorio.

L’etimologia relativa alla pietra, fa riferimento alla “cavità” interna, facendo derivare il nome da “coppa rovesciata”.

“Si racconta che, mentre predicavano la buona novella, Cristo e i discepoli giunsero anche ai piedi dell’Aspromonte e qui fecero penitenza raccogliendo alcuni pesanti massi che il Signore trasformò in fumanti pagnotte, lasciando solo Pietro con un piccolo boccone quale punizione per aver raccolto un misero ciottolo.

PIetra cappa vista dal parcheggio sulla stradaUn itinerario unico per sentirsi avvolti dalla natura, dalla storia, dalle grandi viste paesaggistiche, insomma non un posto qualunque, con una famosa Pietra incastonata su una dorsale che da sempre evoca racconti e leggende.

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Chiesetta di San Giorgio

Sul sentiero di ritorno, meritano una sosta i ruderi della chiesetta di San Giorgio, edificio di carattere Bizantino con pianta centrale e absidi semicircolari, che nella ricostruzione ricorda molto la Cattolica di Stilo, dunque con quattro cupole laterali ed una centrale. Un tempo aveva il pavimento di marmo poi devastato alla ricerca di preziosi e poi rimosso totalmente. Leggermente invasa dai rovi, ancora oggi è possibile notare frammenti dei muri e qualche metro di colonna distrutti probabilmente dal terremoto del 1783. Probabile opera dei Monaci eremiti fu abbandonato in seguito alla distruzione.

Informazioni Tecniche sull'Escursione

Ecco alcune informazioni tecniche utili per pianificare l'escursione:

  • Disciplina: Trekking, Escursionismo
  • Difficoltà: Media
  • Periodo: Tutto l’anno
  • Comune: San Luca
  • Localizzazione: Parco Nazionale d’Aspromonte - Loc. S. Giorgio
  • Tracciato: Ad anello
  • Dislivello: 258m
  • Altitudine max: 835m slm
  • Tempi percorrenza a/r: 7 ore comprese soste
  • Adatto ai bambini: si
  • Segnaletica: Segnavia Bianco rosso
  • Carta IGM: sez. Bianco F 603 San Luca, scala 1: 25000
  • Acqua: Partire già riforniti, fontana lungo il sentiero ed al casello

Equipaggiamento Consigliato

Per affrontare al meglio l'escursione, è consigliabile:

  • Scarpe comode con suola scolpita e non liscia
  • Abbigliamento a strati: maglietta/camicia, felpa e giacca a vento impermeabile
  • Almeno 1 litro di acqua a testa e colazione al sacco
  • Giacca vento o giacca impermeabile

Flora e Fauna Lungo il Percorso

La vegetazione è davvero fitta e molto molto varia. Erica, corbezzoli, lecci, Castagni millenari, Qualunque visuale, sembra sposarsi perfettamente con l’aria che si respira e con l’ambiente circostante, classico degli itinerari che riescono a prendere tutti i sensi.

Il giro prevede la discesa fino al torrente Ferolla, o Ferullà, seguendo il segnavia bianco-rosso ben visibile per poi immettersi in una sterrata accompagnati da molteplici gruppi di animali liberi, buoi, maiali, cinghiali, pecore e capre.

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Consigli Utili

L’attaccamento alle radici (il nome pare provenga da ‘nati-lì’, nati sul posto) è così tenace da vincere ogni imposizione. Partenza e arrivo: : Natile, frazione di Careri. La località si raggiunge da Reggio Calabria (98 km) seguendo la strada statale 106. Al bivio con la statale 112 dir si segue la direzione Platì.

Dove mangiare: non esistono punti di ristoro sul percorso: necessario approvvigionarsi a Natile Nuovo.

Gran parte di questo dislivello - circa 500 metri - si vince gìà nella prima tappa, salendo dopo Cittanova il primo gradino orografico fino a raggiungere un’altezza media di 900-1000 metri.

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