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Santuario dello Spirito Santo e Quartieri Autentici di Firenze

Se cercate quartieri autentici lontani dalla massa di turisti a Firenze, San Frediano e Santo Spirito sono la risposta! L’Oltrarno è stata una boccata d’aria fresca.

All’ufficio turistico me lo avevano descritto come una Firenze insolita e genuina. Insolita non lo è, ma di sicuro è più autentica.

Santuario dello Spirito Santo: Origini e Leggende

L'origine del Santuario è molto antica. Questo santuario, consacrato al Santo Spirito, è circondato da prati di montagna e dalle imponenti vette della valle.

Una cappella e un cimitero siti in questo luogo vennero già nominati nel 1455, ma presumibilmente la loro storia risale ancora a qualche secolo prima, al VIII secolo d.C.

Vuole la leggenda che qui esistesse un'edicola intitolata allo Spirito Santo, nella quale secondo la leggenda era collocato un masso nella cui incavatura era stata dipinta l'immagine dell'Eterno Padre con una colomba sul petto. Durante la lotta iconoclasta questo dipinto venne sepolto sottoterra e per molto tempo rimase ignorato, finchè un contadino sordomuto, scavando un pozzo, rinvenne il masso. Si accorse con sorpresa della figura e notò che da una lesione al sopracciglio gocciolava sangue. Stupito della scoperta corse verso l'abitato lasciando meravigliati i cittadini che lo sentirono parlare. Nacque così l'idea di erigere un tempio sul posto con l'aiuto di tutto il popolo.

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La storia indica invece che qui esisteva un'edicola con un dipinto del Cristo Pantocratore simile a quello di Cefalù (rinvenuto nel 1985). Successivamente venne costruita una chiesetta dedicata a Santa Caterina d'Alessandria inglobando l'edicola che divenne il catino absidale della chiesa. Solamente nel 1576 la piccola chiesa subì una trasformazione architettonica e l'assunzione del titolo dello Spirito Santo. Nel corso del Settecento altri interventi portarono alla definizione della chiesa e, nell'Ottocento, alla realizzazione della cappella laterale dedicata alla Madonna della Provvidenza. All'interno della chiesa vi sono affreschi di Crispino Riggio e di Tommaso Pollace. Ben presto la chiesa divenne luogo di devozione e di pellegrinaggio e ancora oggi si celebra una festa molto partecipata nel giorno successivo alla festività di Pentecoste.

Il Santuario di Santo Spirito (Wallfahrtskirche Heilig Geist) a Casere fungeva in tempi passati da cappella per i minatori della Miniera di Predoi, così come da luogo di sepoltura per i viaggiatori, che usavano i passi di montagna per arrivare dal Pinzgau, oppure da Salisburgo, in Alto Adige. In tanti morivano di freddo attraversando le Alpi, lungo questo itinerario attraverso la catena montuosa Krimmler Tauern.

All'interno della chiesetta si trova, oltre a diversi affreschi e statue in legno dei Santi Osvaldo, Chiliano, Orsola, Francesco e Andrea, anche un armadio blindato. Esso protegge le opere d'arte, che furono allontanate dal santuario attorno al 1500 e riportate nel 1981. La chiesetta, situata a 1.620 m di quota, sembra appoggiarsi a una roccia. E proprio lì, tra edificio e natura, si trova lo "Schliefstein", il libera peccati: chi passa tra le strette pareti della roccia, viene liberato dalle proprie colpe. E come si raggiunge la chiesetta? Una piacevole passeggiata di ca. 10 minuti ti porta dal parcheggio (a pagamento) al Santuario di Santo Spirito, mentre una camminata più lunga parte dal paese di Casere e segue la "Via Crucis di Casere" (ca. 30 minuti). Questo stupendo posto ha fatto nascere tante leggende, ed è al giorno d'oggi anche un amato punto di partenza per gite nel Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, come l'escursione da Casere a Malga Lahner e, nel periodo freddo dell'anno, l'escursione invernale in Alta Valle Aurina.

I Quartieri di San Frediano e Santo Spirito

Dove si trovano questi quartieri? Sulla sponda sinistra dell’Arno, ovvero quella opposta al centro storico (ecco la mappa). Tengo subito a precisare una cosa: non voglio spacciarmi per l’esperta della zona. Sono arrivata a pranzo e sono rimasta mezza giornata, troppo poco per esplorare tutto. Ma ho fatto dei bei giretti, e spero siano per voi un valido spunto.

L’Oltrarno ha saputo conservare più di altre parti della città la sua identità fiorentina, ed è stata culla dell’artigianato locale. Parliamo della zona inclusa fra Ponte Vecchio, Ponte Amerigo Vespucci e le antiche mura. la Cappella di S.

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Certe strade sono così strette che non si possono parcheggiare le macchine. E i fiorentini, che mal sopportano il delirio turistico del centro, vengono qui.

Le cose però sono cambiate da quando “Lonely Planet” ha inserito San Frediano fra i 10 quartieri più interessanti. È il primo della lista, seguito da città come Seoul, Lisbona, Dubai e via dicendo. E questo ha incuriosito i turisti. In realtà ne aveva già parlato Vasco Pratolini nel romanzo “Le ragazze di San Frediano”, a cui è seguito anche un film.

Attraversando Ponte Vecchio ci immergiamo in un’atmosfera molto più rilassata e da rione rispetto al centro. Arrivate sull’altra sponda, fate un pezzo del trafficato Borgo San Jacopo con alcune case-torri medievali. Appena potete infilatevi in una delle tranquille viette alla vostra sinistra. Non perdetevi però la fontana dello Sprone, fra le più tipiche di Firenze, con uno splendido mascherone in marmo. A renderla suggestiva è anche la sua posizione strategica, proprio all’angolo fra Borgo San Jacopo e Via dello Sprone. E passate per Via Maggio, la via degli antiquari per eccellenza.

Piazza Santo Spirito

Non pensate che su questa sponda dell’Arno ci siano poche attrazioni! Il cuore pulsante del quartiere è Piazza Santo Spirito. È insolita per Firenze, circondata da alberi e con al centro una fontana del 1600. Un tempo qui si riforniva di acqua tutto il quartiere! La piazza prende il nome dalla Basilica di Santo Spirito, che all’interno vanta l’ultimo capolavoro del Brunelleschi.

A partire dal 1269 la Basilica di Santo Spirito viene ricostruita e ingrandita con la partecipazione economica del Comune e sul finire del secolo prende forma piazza Santo Spirito. La veste architettonica di questo spazio urbano si è tuttavia profondamente modificata nel corso del tempo: la ricostruzione della chiesa su progetto del Brunelleschi (che qui, all'interno, raggiunse l'apice del suo percorso artistico), l'ampliamento del convento, il rinnovamento architettonico di alcuni palazzi nobiliari, ma soprattutto l'intonacatura settecentesca della facciata della chiesa creano il volto di una delle piazze più caratteristiche, "popolari" e vivaci della città.

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In settimana di mattina si tiene il mercato, mentre la domenica ce ne è sempre uno diverso (bio, artigianato ecc.). Tutto intorno alla piazza ci sono ristoranti e bar. Una piazza con una movida bella ruspante che, da quello che ho capito, è stata sedata da un’ordinanza comunale dopo le lamentele dei residenti. Avevo voglia di cibo e di ombra, e ho trovato il posticino perfetto proprio in piazza da Pitta M’ingolli.

Chiacchierando al bar mi hanno detto: “Le guide turistiche segnalavano solo Palazzo Pitti nel nostro quartiere”. Per il resto non se lo filavano proprio. Grandissimo errore. Fatevi un giro senza bussola per le stradine silenziose. Le mie preferite? Via del Campuccio e Via delle Caldaie. Zero macchine parcheggiate e molte biciclette. E anche svariate botteghe.

San Frediano: Artigianato e Autenticità

Nelle mie perlustrazioni sono incappata in Bespoke Shoes in Via della Chiesa, e non volevo più uscire dal negozio. Da generazioni fanno scarpe a mano su misura. Il cliente tipico è uomo, ma ovviamente fanno anche scarpe da donna. Vi servono solo (almeno) 2.000 euro. C’erano il proprietario e un paio di ragazzi che imparavano il mestiere. Ma il quartiere delle botteghe è San Frediano.

Eccoci nel quartiere più cool per “Lonely Planet”, che fra l’altro cita solo dei locali scordandosi il resto. Che è tanta roba. Ma nonostante la botta di fama planetaria, in San Frediano non ci sono (ancora) i soliti milioni di turisti, le solite catene di negozi e hotel a ogni metro. Un tempo povero e malfamato, mi è sembrato un rione ancora vero, in cui vivono sia fiorentini sia stranieri che lavorano e studiano.

Il quartiere prende il nome da Porta San Frediano, la più grande dell’antica cerchia muraria di Firenze. Dà il nome anche a Borgo San Frediano, via centrale e un tempo ingresso del traffico proveniente da Pisa e dal porto di Livorno. Porta Romana era invece la porta di uscita dall’Oltrarno in direzione Siena e Roma. I confini con Santo Spirito non sono fatti col righello, ma si può dire che San Frediano è un quadrilatero delineato dalla omonima porta, Ponte alla Carraia, Via del Serragli, Via del Campuccio e Piazza Tasso .

Basilica del Carmine

Imperdibile la Basilica del Carmine, la chiesa dei carmelitani. Piazza del Carmine dal 2015 è finalmente diventata pedonale, sfrattando il parcheggio. Si può visitare la chiesa gratuitamente, ma al suo interno ha un tesoro a pagamento: la Cappella Brancacci, affrescata da Masaccio e Masolino. Nono sono riuscita a visitarla perché sono arrivata tardi (l’ultimo ingresso è alle 16) e perché bisogna prenotare in anticipo. Almeno ho avuto la fortuna di vedere la piccola Cappella di S. Agnese, con affreschi del 1200-1400. Era aperta perché ospitava il mercato solidale per l’Ucraina. Da qui mi sono spinta oltre il quartiere facendo una camminata sul Lungarno fino al Ponte alla Vittoria. C’è anche una parte verde con panchine per rilassarsi un po’. Poi sono tornata in San Frediano, cercando un bel posticino per bermi una fresca dose di alcol a fine giornata.

Un Aperitivo Fiorentino

Mi ero segnata il Santarosa Bistrot che avevo scovato sui social. Si trova subito dopo la porta a un passo dall’Arno. È molto bello, in mezzo al verde con tanto di sedie a sdraio, a fianco delle storiche mura della città. Ma anche molto hipster, e in più sentivo parlare solo inglese. Avevo bisogno di qualcosa di più fiorentino, in tema col quartiere e con la mia splendida giornata.

Vi presento il Circolo Rondinella del Torrino. Lo avevo visto il giorno prima dall’altra sponda dell’Arno. Mi aveva colpito per la piccola oasi verde tutta alberi. Pensavo ci fosse un ristorante super cool e super caro, invece è un circolo bello ruspante con tavolini in plastica. Ma soprattutto c’è gente di tutti i tipi e di tutte le età prettamente del quartiere. Ho pagato solo 2 euro per fare la tessera valida per il periodo estivo (è un’associazione U.I.S.P.). Il panorama merita davvero. Mi sono goduta birra e patatine, insieme a un piacevole venticello e ai passerotti fiorentini che sono senza ritegno! E mi sono sciolta ascoltando le chiacchiere dei vecchini alle mie spalle che parlavano di calcio, anzi scusate, di Halcio! Di fronte a me, l’altra sponda palpitante di Firenze.

Tramonto sul Ponte Santa Trinità

Se volete concludere la giornata in bellezza, vi consiglio il tramonto dal Ponte Santa Trinità. Mi sono sentita un po’ come in Grecia, quando sulle isole ci si ritrovava per guardare il tramonto e fare l’applauso. Ed era proprio così. Tanta gente con macchine fotografiche, bottiglie di vino, e negli occhi il sole che calava nel cielo arancione.

Plus Florence

Non ho dormito Oltrarno ma vicino al centro. Ho scelto questo ostello per il suo rapporto prezzo/qualità, Firenze è cara! Punti a favore: ottima posizione (10 minuti a piedi da Santa Maria Novella); camerata da 6 per sole donne fantastica, molto pulita, con bagno privato e asciugamani inclusi per 30 euro a notte. Punti a sfavore: non sembra un ostello ma un grande albergo con mandrie di scolaresche; dal bar nel cortile arriva musica alta la notte. Per pochi giorni va bene, per un periodo più lungo direi mhhhh.

Potete immaginare la mia felicità quando ho scoperto “Le ragazze di San Frediano” di Vasco Pratolini. È fuori catalogo, ma online lo trovate vintage per pochi euro.

Tabella Riepilogativa

Luogo Descrizione Caratteristiche
Santuario dello Spirito Santo (Casere) Chiesa storica in montagna Affreschi, statue, "Schliefstein"
Piazza Santo Spirito Cuore del quartiere Santo Spirito Mercato, ristoranti, Basilica di Santo Spirito
San Frediano Quartiere autentico Botteghe artigiane, Basilica del Carmine
Ponte Santa Trinità Ponte sull'Arno Vista panoramica, tramonto

L'insediamento degli Eremiti Agostiniani in una zona dell'Oltrarno compresa all'interno della cerchia muraria del 1173, risale al 1250 ed è di fondamentale importanza per l'intero quartiere. Durante il XIII secolo infatti, grazie anche alla costruzione di tre nuovi ponti, l'Oltrarno conosce una notevole espansione urbanistica che si organizza intorno ai due principali centri religiosi: Santo Spirito e la chiesa del Carmine.

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