Definizione di Porto Turistico Marina: Un'Analisi Approfondita
Si usa designare un luogo, un oggetto, una funzione, con una parola. Questa è la base stessa del linguaggio e della comprensione del dialogo tra le persone. Ma a meno che non si faccia una ricerca etimologica, semantica o lessicologica, è raro che ci si ponga la domanda sul significato profondo della parola.
Così, tutti concordano sul fatto che una marina è un porto dedicato alla pratica della navigazione da diporto, che consiste in un bacino in cui sono ormeggiate le imbarcazioni da diporto, in contrapposizione a un porto di pesca in cui sono ormeggiati i pescherecci, o un porto commerciale che riceve le navi da carico.
Ecco perché la domanda "che cos'è un porto turistico?" è così ovvia che sembra totalmente incongruo porla. Tuttavia, suggerisco di guardare più da vicino questo, alla luce delle nuove pratiche nautiche e di ciò che ci si aspetta da questo luogo, la marina, oggi.
Il Porto Oggi: Evoluzione Storica e Funzionale
La parola porto, dal latino portus, è apparsa molto presto, dato che era già usata prima di Cristo, al tempo dei Fenici o di Cicerone, per designare un riparo per le navi e un luogo dove poteva avvenire il commercio, o dove potevano partire i coloni.
Molto più tardi, nel Medioevo, i porti, che nel frattempo si sono sviluppati enormemente, sono la fonte di movimenti di popolazione, di passaggi, di scambi e di commerci vari... E oggi, ciò che caratterizza i grandi porti marittimi da Rotterdam a Singapore, passando per Shanghai o Le Havre, si riassume quasi esclusivamente nella nozione di transito tra mare e terra.
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Il porto è così diventato un luogo dove la gente entra, sbarca e si imbarca, principalmente con merci o anche passeggeri, ma dove si ferma solo per il minor tempo possibile. Lo stesso vale per i porti di pesca, che sono attrezzati per gestire uno sbarco espresso della marea, in modo che le navi possano tornare in mare il più rapidamente possibile, tempo permettendo. È il regno del "touch and go".
Al di là del rifugio indispensabile che rappresenta, e delle sue infrastrutture che ne costituiscono una caratteristica puramente funzionale, il porto moderno assume dunque il suo pieno significato nella sua nozione di interazione tra il mare e la terra, che permette a due mondi di comunicare tra loro. Nel corso del tempo, la nozione di rifugio è quindi gradualmente svanita a vantaggio della funzione di interconnessione. Il porto è quindi solo un'interfaccia e non un luogo dove si soggiorna.
Inoltre, per estensione, una porta di computer è solo un'interfaccia che permette a due computer di comunicare tra loro. Un aeroporto è solo un luogo dove il cielo e la terra, gli aerei e i passeggeri, possono comunicare. Alloggiamo in un aeroporto? No, ci si va per lo scopo puramente razionale di imbarcarsi su un aereo, e anche se gli aeroporti fanno grandi sforzi per rendere attraenti i loro terminal e sviluppare spazi commerciali sempre più ricchi, nessuno va in un aeroporto semplicemente per fare acquisti! Il fattore chiave in un aeroporto è passarci il minor tempo possibile. Non è una destinazione, è una sosta.
La Marina: Un Luogo di Vita e di Esperienze
È quindi profondamente diverso da ciò che ci si aspetta da un porto turistico oggi, uno spazio che vuole essere un luogo di attrazione e di vita nel cuore di una città, dove si possono praticare diverse pratiche, risiedere, fare esperienze sensoriali, essere intrattenuti...
All'inizio degli anni 2000, il precursore della tendenza "Boat & B" intendeva promuovere il noleggio di barche in banchina nei porti turistici francesi. La professione era unanimemente contraria a questa pratica, che fu poi violentemente contrastata. 15 anni dopo, questa attività è ricomparsa, prima in modo insidioso, poi portata da numerose piattaforme, e i porti turistici hanno dovuto adattarsi a questa nuova tendenza, non più respingendola, ma cercando di regolarla. E oggi, gli alloggi galleggianti nei porti turistici, e l'affitto in banchina, sono visti come soluzioni rilevanti in certi siti!
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Dallo Stadio all'Arena: Un Parallelo con i Porti Turistici
Consideriamo un altro esempio di luogo dedicato al tempo libero: lo stadio. Questo spazio è progettato per la pratica dello sport e ha un doppio scopo. Fornisce un luogo ideale per gli sportivi per impegnarsi in attività fisiche collettive, e permette agli spettatori di seguire e incoraggiare queste prestazioni.
Negli ultimi anni, gli stadi si sono gradualmente aperti a discipline diverse dallo sport, diventando anfiteatri per concerti, eventi culturali o conferenze. Non si parla più di stadi, ma di arene, e tutte le nuove strutture che vengono costruite o rinnovate hanno una vocazione che si estende a nuovi usi.
Diventando arene, gli stadi hanno così conquistato un pubblico nuovo, più vasto, che non avrebbe mai messo piede in un luogo simile prima. Cercando di ampliare il loro target, il sogno è senza dubbio quello di trasformare i porti turistici in arene del mare, come potrebbe suggerire Arenys de Mar, sulla costa catalana... Un'arena del mare, un'arena marittima, da lì a una marena, c'è solo un passo... che ci riporta alla marina.
Superare la Definizione Tradizionale di Porto Turistico
Parlare di un porto turistico sembrerebbe quindi inappropriato. Continuando a usare tale termine, coltiviamo l'analogia con il porto moderno, che non è altro che un'interfaccia di transito, e ci limitiamo a un significato restrittivo, e ancor più alla concezione antiquata di un luogo riservato solo ai diportisti.
Sarà tanto più difficile aprire questi siti a un nuovo pubblico e renderli luoghi attraenti e multidisciplinari se continuiamo ad assimilarli a semplici spazi di interconnessione... È dunque il momento di rivedere le nostre abitudini linguistiche: Viva la marina!
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Classificazione dei Porti
Con riguardo alle caratteristiche strutturali, si distinguono:
- P. naturali: seni di mare che per l’andamento dei fondali e la conformazione della costa hanno di per sé i requisiti di accessibilità e di sicurezza necessari a un p., senza bisogno dell’intervento dell’uomo.
Con riguardo alla ubicazione:
- P. marittimi: quelli che si aprono sul mare.
- P. fluviali: situati sulle rive di un fiume, ma lontano dalla foce (si tratta generalmente di importanti corsi d’acqua che anche nel loro tronco superiore hanno fondali sufficienti alla navigazione).
- P. di estuario: situati sull’estuario di un fiume (non vanno confusi con i p. fluviali anche se l’estuario si prolunga per molte miglia all’interno).
- P. lacustri o lacuali: situati su un lago interno, ossia non in comunicazione con il mare (altrimenti si tratterebbe di p. di laguna o lagunari).
Tipologie di Porti in Base alla Funzione
A seconda della finalità principale alla quale sono destinati, i p. assumono differenti denominazioni:
- Rada (o ancoraggio): è lo spazio di mare dove le navi possono sostare restando sufficientemente riparate dall’agitazione ondosa.
- P. di rifugio (o di ridosso): hanno la funzione di offrire un asilo alle navi di piccolo tonnellaggio sorprese, non lontano dalla costa, da fortunale o da avaria.
- P. militari: sono esclusivamente destinati alla marina da guerra; la loro ubicazione è perciò scelta con criteri strategici.
- P. specializzati: adibiti all’accoglimento di particolari categorie di navi.
- P. per passeggeri (o di velocità): sono caratterizzati dalla ricerca della maggiore brevità possibile dei percorsi e dalla rapidità di sbarco ed imbarco dei passeggeri.
- P. industriali: sono destinati prevalentemente al servizio di aree industriali ubicate in prossimità del p., dove i prodotti trasportati possono subire quanto meno un primo processo di trasformazione.
- P. turistici: sono quelli attrezzati per ricevere le imbarcazioni da diporto.
- P. pescherecci: attrezzati per ricevere imbarcazioni adibite alla pesca, devono essere dotati degli impianti per la conservazione e la commercializzazione del pescato, nonché di edifici per il deposito di attrezzi da pesca e di officine meccaniche e scali di alaggio.
Marine Resort
Esiste una ulteriore tipologia per quanto riguarda la prima categoria e sono le Marine Resort definite dal decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui all’art.
Una peculiarità importante è quella che una marina deve obbligatoriamente offrire diversi servizi ai suoi frequentatori: negozi di forniture di bordo, officine di riparazione meccaniche ed elettriche, service motori e barche, lavanderia servizi igienici e docce di buon livello sempre usufruibili. Non solo, ma anche bar, ristoranti, un cantiere navale attrezzato per alare le barche almeno sino a 100 Tons. Un servizio supporto agli ormeggi con gommoni e personale in banchina.
Le marine strutturate con i servizi necessari e indispensabili per ottenere questa denominazione e con servizi che abbiamo descritto, sono ancora relativamente poche e di poca qualità (anche per l’ottenimento della Green Label Rina). Spesso i servizi sono insufficienti, se non addirittura assenti.
Esistono varie Associazioni che riuniscono Porti, Approdi e Marine, ovviamente il loro scopo è quello di condividere esperienze e know-how e rappresentare i loro associati nei confronti delle istituzioni.
Se pensiamo a quanti Km. di costa ha la Liguria e quanti ne ha la Sardegna e la Sicilia, scopriamo immediatamente quanto c’è ancora da fare per quanto riguarda la creazione di nuove marine.
Le varie associazioni delle Marine, ma non solo, anche Ucina e le Associazioni dei Marittimi del Diporto inoltre, chiedono da anni alcune modifiche alle norme, che al dire il vero sono già state approvate e sono legge, ma non si è ancora provveduto a redigere il regolamento attuativo.
Distribuzione dei Posti Barca in Italia
In Italia in realtà non manchiamo di posti barca, se mai sono mal distribuiti, con una grossa percentuale al Nord e un 50% in meno al Sud e Isole.
Anche se le barche censite sono 69.211, si stima che il totale sia oltre 100.000.
Regione | Percentuale stimata di posti barca |
---|---|
Nord Italia | Maggiore |
Sud Italia e Isole | Minore (circa 50% in meno rispetto al Nord) |
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