Provincia di Mantova: Un Tesoro di Arte, Storia e Natura da Scoprire
I dintorni di Mantova profumano di tortelli alla zucca, aria di primavera e gita fuori porta. I paladini del Rinascimento, eredi diretti dei Gonzaga, sono spinti dall’irrefrenabile desiderio di scoprire i dintorni di Mantova, stimolati anche da qualche bicchiere di lambrusco di troppo.
I Laghi Mantovani e le Gite in Battello
Iniziamo l’esplorazione dei dintorni di Mantova da subito fuori il centro storico, per concentrarci sulle sponde dei laghi mantovani che racchiudono la città. Continueremo a chiamarli comunemente Lago Inferiore, Superiore e Di Mezzo. Da Porto Catena, sul Lago Inferiore, partono numerose gite in battello che consentono di navigare sui laghi di Mantova e osservare la città da un punto di vista del tutto differente. Una volta, questo era il punto di partenza di imbarcazioni cariche di merci e notizie che, seguendo il Mincio, arrivavano al Po, poi a Venezia, e da lì al mondo.
Nei mesi di luglio e agosto, il Lago Superiore viene letteralmente coperto dal loto in piena fioritura, uno spettacolo da non perdere.
1. Sabbioneta: La "Piccola Atene" Patrimonio Mondiale dell'UNESCO
Fondata da Vespasiano Gonzaga Colonna tra il 1554/1556 e il 1591, Sabbioneta fu la capitale di un piccolo stato posto tra i grandi stati regionali. La cittadina, costruita in base ai principi umanistici della città ideale, ospita al suo interno diversi monumenti quali il Teatro all’Antica, il Palazzo Giardino, la Galleria degli Antichi, il Palazzo Ducale, la Chiesa della Beata Vergine Incoronata e la Sinagoga. Da non perdere anche la chiesa parrocchiale di Villa Pasquali, a 2 km da Sabbioneta, opera del Bibiena, progettista del famoso teatro di Mantova.
Se dovessi costruire una città ideale, come la immagineresti? Vespasiano Gonzaga Colonna, nel 1554, aveva priorità un po’ diverse. Mura e monumentali bastioni a stella racchiudono un gioiello prezioso al loro interno, dallo spiccato senso culturale ed estetico.
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Dopo 30 minuti di auto da Luzzara, attraversiamo la possente Porta Imperiale e lasciamo l’auto nel parcheggio libero di Via Ottolenghi. Siamo a Sabbioneta, certamente il borgo più bello d’Italia più importante di Mantova, che condivide con il capoluogo il titolo di Patrimonio Unesco dal 2008. La si può considerare una piccola Mantova, ma con solo 330 abitanti che vivono all’interno delle mura che ancora si vedono.
Le mura ora non sono percorribili purtroppo, ma un tempo lo erano; fuori c’era un fossato e attorno la campagna. Come ora, ha sempre avuto una morfologia agricola. All’interno invece regna la pace e la tranquillità, solo leggermente scalfita dai turisti.
Sabbioneta era già un borgo medievale, affidato a fine ‘400 al secondogenito di Ludovico II Gonzaga, Gianfrancesco (entrambi rappresentati nella Camera degli Sposi dal Mantegna): così nacque la contea di Sabbioneta. Ma nel Cinquecento Vespasiano Gonzaga volle creare una città ideale, da zero: fece costruire ex novo il Palazzo Grande (l’attuale Palazzo Ducale), il Teatro all’Antica e il Palazzo Giardino con la Galleria degli Antichi. La forma è una stella a sei punte (sei bastioni) con due porte, non in asse tra loro (anche per questioni militari): Porta Vittoria verso Cremona, Porta Imperiale verso Mantova. Sabbioneta era una città-stato: batteva propria moneta, aveva una stamperia diretta da ebrei (come a Soncino) e due accademie: una di filosofia e una di matematica. Per Vespasiano la cultura era importante e tutti potevano partecipare alle lezioni!
Alle spalle di Palazzo Ducale trovi la Chiesa della Beata Vergine Incoronata, dove è stato sepolto Vespasiano Gonzaga ed altri 4 famigliari. La Chiesa Incoronata fu costruita tra il 1586 e 1588 su due chiese più antiche ed ha struttura ottagonale. Se l’esterno in mattoni dice poco (e porticato e campanile sono aggiunte successive), l’interno è stupefacente!
Continua il tour con il gioiello dei borghi più belli d’Italia di Mantova, il Teatro all’Antica di Sabbioneta. Fu realizzato tra 1588-90 da Vincenzo Scamozzi che aveva già lavorato al Teatro Olimpico di Vicenza (a cui assomiglia). È il primo teatro stabile costruito appositamente per essere un teatro di corte, ben distinto; era parte del progetto originale di Vespasiano!
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L’ultima bellezza da vedere a Sabbioneta è Palazzo Giardino, così chiamato per l’ampio giardino all’italiana che si trovava all’esterno del palazzo; è rinato recentemente, secondo i canoni dell’epoca. Se il Palazzo Ducale era il palazzo politico, dove Vespasiano amministrava, Palazzo Giardino era destinato alla vita più intima di Vespasiano e della sua corte. Qui vennero raccolte le testimonianze della vicenda letteraria e simbolica del duca: insomma c’è Vespasiano uomo in questo edificio.
Parte integrante di Palazzo Giardino è la Galleria degli Antichi, dove Vespasiano aveva raccolto la collezione di opere d’arte, soprattutto marmi antichi; oggi è completamente dispersa, a parte alcuni che trovi al Museo Archeologico di Mantova.
2. San Benedetto Po: Abbazia Polironiana e Uno dei Musei Etnografici più Grandi d'Italia
Questo piccolo borgo medievale ospita inaspettatamente uno dei complessi benedettini più antichi d’Italia: il monastero del Polirone risale, infatti, al 1007, anno in cui Tedaldo di Canossa, nonno della contessa Matilde, affidò ai monaci benedettini l’abbazia e alcuni terreni circostanti. Il monastero è impreziosito dalla chiesa, capolavoro di Giulio Romano, e dal refettorio affrescato dal Correggio. Interessante anche il Museo Civico Polironiano, fondato nel 1977: si tratta di uno dei maggiori musei etnografici d’Italia e offre un ampio quadro della storia della civiltà contadina di questo territorio.
Il borgo medievale ospita uno dei complessi benedettini più antichi d’Italia, nonché uno dei monasteri più grandi d’Europa: il monastero del Polirone.
Come politica familiare, i Gonzaga crearono numerosi rami minori nati dai figli cadetti, che governarono in completa autonomia i territori di confine, terre considerate di poca importanza. La religione invece è alla base della nascita degli altri borghi. Quei territori un tempo paludosi tra il Po e il Mincio furono scelti dai monaci per l’importantissimo monastero di San Benedetto in Polirone, creato nel 1007; bonificati i campi divennero terreni agricoli e si sviluppò il paese di San Benedetto Po.
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3. Castellaro Lagusello: Uno dei Borghi più Belli d'Italia Affacciato su un Lago a Forma di Cuore
Un borgo medievale immerso tra il verde delle Colline Moreniche e le acque azzurre del Lago di Garda. Parte del circolo dei ‘Borghi più belli d’Italia’, bandiera arancione del Touring Club, nonché sito UNESCO, il piccolo borgo di Castellaro si affaccia su un romantico laghetto a forma di cuore, imperdibile per gli innamorati di ogni età.
Ma attenzione, per accedere al laghetto si paga un piccolo obolo al guardiano che assicura: tutti gli innamorati che scendono al lago non tornano più assieme in città.
Bello anche il castello nella vicina località di Monzambano.
4. Solferino: Rocca e Museo del Risorgimento
Una delle località simbolo del Risorgimento, luogo di sentimenti estremi, di battaglie e di solidarietà, Solferino offre la possibilità di visitare i luoghi che tutti abbiamo studiato nei libri di storia. Il tutto nel verde delle Colline Moreniche mantovane, a due passi dal Lago di Garda, perfettamente visibili dalla sommità della ‘Spia d’Italia’.
Solferino è un incantevole villaggio immerso in una splendida campagna a circa 10 chilometri a sud del Lago di Garda. È ricco di storia, sia antica che moderna.
Iniziate la vostra visita a Solferino dal museo che offre un'affascinante panoramica sulla storia del territorio e sulla lotta per l'indipendenza dell'Italia. Il museo è composto da tre sezioni, ciascuna dedicata a tre guerre d'indipendenza italiane. Di particolare interesse storico è stata la Battaglia di Solferino.
Henry Dunant, un uomo d'affari svizzero, arrivò a Solferino la sera della battaglia e fu testimone delle conseguenze e della grande perdita di vite umane. Le scene scioccanti lo ispirarono a fondare la Croce Rossa Internazionale, una delle organizzazioni umanitarie più importanti al mondo.
Vicino al museo, la cappella ossario della Chiesa di San Pietro in Vincoli ospita le ossa di 7.000 caduti.
Poco prima della salita finale verso la rocca, un viale di cipressi conduce al monumento della Croce Rossa, eretto in occasione del centenario della battaglia del 1859. Un semplice monumento commemorativo si trova accanto a un muro di targhe con i nomi di tutti i Paesi membri della Croce Rossa Internazionale, che sono 192. Sulle bandiere sventolano gli emblemi della Croce Rossa, della Mezzaluna Rossa e del Quadrato Rosso.
La Rocca, posta in alto sulla collina, ha gettato il suo occhio vigile su Solferino per mille anni. Conosciuta come “la spia d'Italia”, la torre alta 23 metri è stata utilizzata come punto di osservazione strategico per monitorare le terre circostanti fin dal 1022. Una volta entrati nella torre, una serie di rampe di legno conduce alla terrazza sul tetto. Non mancate di fermarvi alla Sala dei Sovrani, vicino alla cima della torre. Guardando oltre le punte dei cipressi si scorge Piazza Castello e i resti delle antiche mura della roccaforte di Orazio Gonzaga direttamente sotto di essa.
Prima di lasciare Solferino, fermatevi a gustare i sapori locali. I Capunsèi di Solferino sono dei fagottini di pane dalla forma affusolata, preparati con pangrattato e uova, conditi con burro, aglio, cipolla, sale e pepe e leggermente fritti. A volte si aggiungono anche degli amaretti sbriciolati.
Periodo migliore per la visita: la primavera o l'inizio dell'autunno, quando i turisti sono meno numerosi. Il 24 giugno, anniversario della fondazione della Croce Rossa, si tiene una fiaccolata con molte persone che visitano Solferino. Gli eventi si susseguono per tutto il mese di giugno, per cui si consiglia di evitare questo mese o di dargli la priorità.
5. Le Piste Ciclabili e i Ponti di Barche
Sono ben 36 le ciclovie che si intrecciano attraverso la provincia di Mantova. Corrono lungo le sponde dei fiumi, attraversando riserve naturali, porticcioli d’altri tempi e sentieri immersi nella natura. La ciclabile più famosa è la ciclovia che collega Mantova a Peschiera del Garda. 44 km di itinerario praticamente pianeggiante e sempre asfaltato, decisamente suggestivo.
36 ciclovie che coprono tutto il territorio della provincia, per un turismo ‘slow’ in mezzo alla natura. Sulle rive dei fiumi, attraversando riserve naturali e caratteristici ponti di barche fuori dal tempo come quelli di Torre d’Oglio e di Commessaggio. Dalla città di Mantova parte anche una ciclabile che porta sino a Peschiera del Garda.
Noi ci abbiamo messo poco più di 3 ore, con tutta calma.
Alla confluenza del fiume Oglio con il fiume Po si trovano due caratteristici ponti di barche: quello di Torre Oglio, recentemente ristrutturato, e quello meno conosciuto ma ugualmente suggestivo di Commessaggio. A Torre d’Oglio, il ponte in chiatte è una storica attrattiva turistica situata all’interno del Parco dell’Oglio Sud e risalente al 1926. Il registaBernardo Bertolucci girò proprio qui il suo film “Novecento” del 1976. Il ponte delle barche di Commessaggio è stato voluto, invece, dai cittadini, i quali hanno contribuito in prima persona acquistando i materiali e costruendo fisicamente la struttura. Di fronte al ponte che attraversa il canale Navarolo si trova il massiccio Torrazzo del XVI secolo, fatto erigere a guardia del ponte per volontà di Vespasiano Gonzaga.
6. Palazzo Gonzaga-Guerrieri a Volta Mantovana: La Villa di Campagna dei Gonzaga della Camera degli Sposi
Delizioso paese nei dintorni di Mantova, in cima ad una collina dalla cui chiesa si gode di una splendida veduta sulla pianura mantovana. Il pezzo forte di Volta Mantovana è comunque il Palazzo Gonzaga-Guerrieri.
Tra le dolci colline moreniche, a dieci minuti dal Lago di Garda, si trova un bellissimo palazzo gonzaghesco dotato di un giardino assai scenografico: questo luogo fu la villa di campagna dei marchesi Ludovico Gonzaga e Barbara di Brandeburgo (tra i soggetti rappresentati da Andrea Mantegna nella Camera degli Sposi nella reggia di Mantova), poi ceduto alla nobile famiglia Guerrieri. All’interno, pregevoli affreschi realizzati dalla cerchia di Giulio Romano, bellissimi trompe l’oeil e pregevoli soffitti lignei.
Gli edifici al piano terra sono stati adibiti ad ufficio comunale, mentre parte dello splendido giardino è in dotazione all’enoteca-ristorante affianco alla villa (spesso utilizzato per ricevimenti).
7. Santuario di Santa Maria delle Grazie a Curtatone: Arte, Fede, Coccodrilli e Statue Inquietanti
Ci siamo capitati per caso, attirati dall’ennesimo cartello di… rullo di tamburi… borgo più bello d’Italia!
Arte, fede e mistero si incontrano in questo santuario dedicato alla Beata Vergine delle Grazie, posto sulle rive del Lago Superiore. E’ il luogo in cui storicamente i mantovani si recano per chiedere la grazia alla Madonna, ragione che spiega i numerosi ed inquietanti ex-voto appesi in ogni dove. All’interno del Santuario sono di particolare interesse il Mausoleo di Baldassarre Castiglioni, realizzato da Giulio Romano, il curioso coccodrillo appeso al soffitto e le originali statue in cartapesta.
Fidati di me: anche se non sei particolarmente attratto dall’arte religiosa, devi assolutamente visitare questa chiesa dove fede e mistero si incontrano. Si tratta infatti del luogo in cui, storicamente, i mantovani si recano per chiedere la grazia alla Madonna.
Entra e trattieni il fiato. Gli ex-voto sembrano decorazioni: li guardi bene, e vedi infinite riproduzioni di parti del corpo. Salgono sulle colonne, seguono gli architravi, circondano i capitelli. Tra le colonne, le statue: sembra un campionario di atti terribili, ma sono in realtà ringraziamenti per miracoli ricevuti - c’è il soldato ferito al cuore da una coltellata, ci sono prigionieri, c’è il boia…
Prendi uno dei corridoi che portano verso la sacrestia e le cappelle laterali: gli ex-voto cambiano forma e diventano quadretti, dove le anime di malati o feriti fanno per uscire, ma vengono bloccate dai santi, e reinfilate a forza nei corpi di appartenenza.
Similmente nacque un borgo attorno al Santuario delle Grazie edificato a fine Trecento; fu voluto da Francesco Gonzaga per ringraziare la Madonna per aver salvato Mantova dalla peste.
8. Castiglione delle Stiviere: Museo della Croce Rossa e Santuario di San Luigi Gonzaga, Patrono Mondiale della Gioventù
A Castiglione delle Stiviere si trovano diversi luoghi che celebrano la memoria di San Luigi Gonzaga, il patrono mondiale della Gioventù che proprio in questo paesino nacque il 9 marzo 1568. Per avere maggiori informazioni sulle soste del pellegrinaggio aloisiano dai un’occhiata a questo itinerario. Un altro tour interessante tra i santuari mantovani lo trovi qui.
Il Museo internazionale della Croce Rossa della più importante organizzazione di soccorso al mondo. Ha sede nello storico Palazzo Longhi. Al suo interno si conservano gli oggetti e i documenti che ricordano la nascita e lo sviluppo della Croce Rossa Internazionale, movimento ideato e concepito da Henry Dunant nei momenti successivi alla battaglia di Solferino e San Martino (24 giugno 1859).
Il Santuario dedicato a San Luigi Gonzaga, patrono mondiale della gioventù, nacque nel 1608 con la costruzione della Chiesa e dell’attiguo Collegio per i ragazzi. Attualmente il Santuario di San Luigi è formato dalla Basilica, dalla sacrestia settecentesca, dalla Sala don Rinaldo, da due piccoli giardini e dalla casa rettoriale.
9. Bosco Fontana: La Palazzina di Caccia dei Gonzaga nella Foresta più Grande della Pianura Padana
Ebbene, a Mantova si può raggiungere in bicicletta anche la riserva naturale di Bosco Fontana, che ospita, insieme alle numerosissime specie ornitologiche, la seicentesca palazzina di caccia della famiglia Gonzaga.
Un castello dei Gonzaga all’interno della più grande foresta della Pianura Padana. Un’occasione per vedere l’aspetto originario della pianura più grande d’Europa. Nella riserva naturale, rare specie ornitologiche e animali, che trovano in Bosco Fontana un ambiente ideale per la nidificazione. La Palazzina dei Caccia dei Gonzaga è visitabile periodicamente, in occasione di mostre o di eventi.
10. Revere: Palazzo Ducale dei Gonzaga - Museo del Po e dei Miti delle Acque - Mulino Natante
A Revere si trova una delle regge più belle dei Gonzaga, edificata tra il 1447 e il 1478 per volontà del marchese Ludovico II Gonzaga e che ebbe nell’architetto Luca Fancelli lo straordinario esecutore. L`edificio venne costruito in una posizione strategica come difesa sul Po e come luogo di riscossione dei dazi sulle merci in transito sul fiume. All’interno del Palazzo Ducale si trova il Museo del Po, esposizione che fa riscoprire il rapporto che lega le acque del Grande Fiume alla vita quotidiana della sua gente.
Una delle regge più belle dei Gonzaga, è stata costruita tra 1447 e 1478 per volontà del marchese Ludovico II Gonzaga. Lo stile dell’architetto Fancelli lo vedi tutto nel portale di ingresso. All’interno del Palazzo Ducale si trova il Museo del Po, un viaggio nella vita quotidiana delle genti che vivevano lungo il Grande Fiume. Una sezione è dedicata ai simboli del legame indissolubile tra acqua e vita dell’uomo.
L`edificio era in posizione strategica come difesa sul Po e come luogo di riscossione dei dazi sulle merci in transito sul fiume. Divenne luogo di residenza della famiglia e luogo di rappresentanza.
Gastronomia Mantovana: Un'Esperienza di Gusto
Ravioli di zucca, risotto col puntel, salame mantovano, luccio in salsa, capunsei, tortelli amari, stracotto d’asino… devo continuare?
In provincia di Mantova, a Canneto sull’Oglio, si trova il ristorante Il Pescatore, la cui cuoca, Nadia Santini, è stata eletta “miglior cuoca del mondo” dalla rivista The World’s 50 Best Restaurants e vanta ben 3 stelle Michelin. Decisamente più rustico e a buon mercato ti consigliamo invece l’Osteria delle Cinque Lire a Governolo. La foto del mega tris di tartare ad inizio articolo arriva proprio da là! Piatti deliziosi e abbondanti ad un prezzo onesto. Ambientazione decisamente pittoresca.
Una squisita focaccia fatta con farina, sale, acqua, strutto e (tanta) cipolla. Il tiròt che sembra avere origini antiche: si parla addirittura di 1827. Con il recupero della cipolla gialla di Felonica è diventato Presidio Slow Food.
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