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Residenza e Domicilio: Differenze e Implicazioni per gli Stranieri in Italia

In Italia, la residenza è un diritto fondamentale di ogni cittadino, italiano o straniero, che consente di godere di una serie di diritti e servizi pubblici, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione o la previdenza e assistenza sociale. La residenza è uno dei criteri di collegamento tra persone e luoghi insieme al domicilio e alla dimora.

Il diritto alla residenza, rectius la residenza, è un argomento a cui gli studi universitari dedicano poca attenzione. Da un punto di vista speculativo non ha, infatti, un impatto dirimente, pur avendo una propria dignità nel sistema del diritto civile.La concreta attuazione del diritto soggettivo alla residenza è, però, demandato ad altre norme di rango ordinario. Nello specifico trattasi della L.1228/1954 (c.d. Legge Anagrafica) e del D.P.R. 223/1989 (c.d. Regolamento Anagrafico), recentemente integrato e modificato dal D.P.R.

Che cosa è la residenza? La residenza è il luogo in cui una persona ha la dimora abituale, ossia vive in modo stabile e duraturo, e deve essere fissata con una pratica amministrativa nel Comune in cui si vive.

Il domicilio è il luogo in cui una persona stabilisce la sede dei suoi affari e interessi: ad esempio, il luogo di lavoro o lo studio di un avvocato che lo segue. Il domicilio può coincidere con la residenza o meno. Legalmente è obbligatorio indicare il luogo di residenza; se non si fanno ulteriori dichiarazioni la residenza e il domicilio coincidono. Per eleggere a domicilio un luogo è necessario effettuare una dichiarazione scritta, indicando precisamente l’indirizzo eletto a domicilio. La prima differenza sta nel fatto che la residenza implica l’abitare mentre il domicilio la sede degli affari e interessi.

Residenza e domicilio sono due figure giuridiche differenti tra loro, ma spesso vengono erroneamente accomunate. Infatti, la residenza è il luogo in cui un soggetto risiede abitualmente, mentre il domicilio corrisponde con il posto in cui un soggetto stabilisce la sede principale dei suoi interessi e affari. La legge italiana prevede che il domicilio possa non essere dichiarato, al contrario di quanto previsto per la residenza.

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I criteri di collegamento tra persone e luoghi sono tre, e comprendono domicilio, residenza e dimora. La residenza coincide con la dimora abituale del soggetto in un dato luogo, ed è anch'essa connotata dai suddetti requisiti oggettivo e soggettivo. Può quindi essere diversa dal luogo eletto quale domicilio, poiché sovente capita (es. La dimora, invece, coincide con il luogo in cui la persona abita o permane, in un dato momento ed in modo non abituale. Ha scarso rilievo giuridico, ed emerge solo allorquando non sia nota la residenza (come nel caso di cui all'art.

L’iscrizione anagrafica consiste in un atto amministrativo che serve a registrare la residenza di una persona in un determinato Comune. L’iscrizione anagrafica è obbligatoria per tutti i cittadini, sia italiani che comunitari, che soggiornano in Italia per un periodo superiore a tre mesi.

Residenza per Stranieri con Permesso di Soggiorno

Per gli stranieri che hanno un permesso di soggiorno valido, ottenere la residenza è un processo relativamente semplice. La richiesta deve essere presentata all’ufficio anagrafe del Comune dove si vive (in alcuni comuni è possibile fissare l’appuntamento online).

In generale, per poter chiedere la residenza, è necessario presentare:

  • documento di identità o passaporto (se posseduto) o documento equipollente al passaporto;
  • permesso di soggiorno o ricevuta del permesso;
  • codice fiscale.

Residenza con Permesso di Soggiorno Scaduto

Il permesso di soggiorno scaduto può comportare la cancellazione della residenza nel proprio Comune.

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La cancellazione dai registri dell’Anagrafe del Comune di dimora abituale o di residenza avviene nei seguenti casi:

  • per trasferimento della residenza in altro Comune o all’estero;
  • per irreperibilità accertata a seguito del censimento generale della popolazione;
  • quando le autorità non riescono a trovare la persona presso la residenza dichiarata a seguito di ripetute verifiche negative;
  • a causa del mancato rinnovo della dichiarazione di dimora abituale se sono trascorsi 6 mesi dalla scadenza del permesso di soggiorno e non si è provveduto a fare domanda di rinnovo del permesso. In questo caso il Comune provvede ad avvisare l’interessato invitandolo a provvedere nei successivi 30 giorni.

In pratica, il rinnovo dell’iscrizione anagrafica è obbligatorio ogni volta che viene rinnovato il permesso di soggiorno.

Se la residenza non viene rinnovata entro 6 mesi dalla data della scadenza del permesso di soggiorno, il cittadino straniero riceve un invito da parte dell’Ufficio Servizi Demografici. Avrà quindi ulteriori 30 giorni per poter consegnare la dichiarazione di residenza all’ufficio, esibendo il nuovo permesso di soggiorno, in caso contrario il Comune procederà alla cancellazione dall’anagrafe.

Richiesta di Residenza con Ricevuta del Permesso di Soggiorno

La ricevuta del permesso di soggiorno è un documento che attesta l’avvenuta presentazione della domanda di permesso di soggiorno. Essa viene rilasciata dall’Ufficio postale al momento della presentazione della domanda.

In alcuni casi quindi, è possibile procedere all’iscrizione anagrafica di cittadini stranieri extracomunitari prima che il permesso di soggiorno venga rilasciato solo per i seguenti casi specifici:

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  • iscrizione anagrafica in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, sia se già iscritti in anagrafe, sia se mai iscritti (direttiva Min. Int. 5 Agosto 2006 e Circolare Min. Int. n. 42 del 17.11.2006);
  • iscrizione anagrafica per motivi di lavoro subordinato nell’ambito della procedura del decreto flussi (chi ha già stipulato il contratto di soggiorno in Prefettura) (direttiva Min. Int. 20/02/2007 e Circolare Min. Int. n. 16 del 2.4.2007);
  • iscrizione anagrafica per motivi di ricongiungimento familiare (Circolare Min. Int. n. 43 del 2/8/2007);
  • iscrizione anagrafica di minori stranieri in attesa di adozione (direttiva Min. Int. 21/02/2007);
  • iscrizione anagrafica di cittadino discendente da avo italiano in attesa del riconoscimento della cittadinanza italiana “jure sanguinis” (Circolari Min. Int. n. 32 del 13/6/2007 e n. 52 del 28/09/2000);
  • richiedenti protezione internazionale.

Residenza per le Persone Senza Fissa Dimora

Le persone senza fissa dimora, spesso, si trovano in difficoltà a ottenere la residenza. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui:

  • l’assenza di un domicilio fisso;
  • la mancanza di documenti;
  • la difficoltà di accesso ai servizi pubblici.

La legge italiana prevede che le persone senza fissa dimora possano essere iscritte all’anagrafe del Comune di residenza nel luogo del proprio domicilio, ovvero nel Comune in cui la persona vive di fatto e, in mancanza di questo, nel Comune di nascita.

In pratica, le persone senza fissa dimora possono richiedere la residenza presso il Comune in cui si trovano, anche se non hanno un domicilio fisso, in una via fittizia.

L’art. 2 comma 3 della L. n. 1228/54, modificato dalla legge 94/2009, stabilisce che «la persona che non ha fissa dimora si considera residente nel comune dove ha stabilito il proprio domicilio. La persona stessa, al momento della richiesta di iscrizione, è tenuta a fornire all’ufficio di anagrafe gli elementi necessari allo svolgimento degli accertamenti atti a stabilire l’effettiva sussistenza del domicilio».

Come Ottenere una Residenza Fittizia

Ottenere la residenza per le persone senza fissa dimora può essere un processo lungo e difficile, ma è importante non arrendersi. Con l’aiuto di un’associazione o di un centro di accoglienza, è possibile ottenere la residenza e godere dei diritti e dei servizi pubblici che essa comporta.

Ecco alcuni consigli per richiedere la residenza per le persone senza fissa dimora:

  • informati sui requisiti per ottenere la residenza nel Comune di residenza;
  • raccogli tutta la documentazione necessaria in anticipo;
  • se possibile, rivolgiti a un’associazione o ad un centro di accoglienza.

Le associazioni e i centri di accoglienza possono fornire assistenza gratuita per la richiesta di residenza, possono aiutare le persone senza fissa dimora a raccogliere la documentazione necessaria, a compilare la domanda e a seguire la procedura amministrativa.

Residenza e Diritto alla Salute

Così è per il diritto alla salute, di cui all’art 32 della Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Residenza e Diritto al Lavoro

Così è per il diritto al lavoro, sempre costituzionalmente protetto.

Partecipazione alla Cosa Pubblica

Nessuna residenza, nessuna circoscrizione elettorale. Nessuna partecipazione alla vita politica, nessuna possibilità di esprimere preferenze politiche che vadano a formare la compagine parlamentare. Nessuna possibilità di vedere l’io nel noi, nella Comunità.

Diritto alla Difesa

A mente dell’art 24 della Costituzione “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione”.

Iscrizione Anagrafica e Permesso di Soggiorno

Ai fini dell’iscrizione anagrafica - e qui veniamo alla procedura - sono necessarie e sufficienti le dichiarazioni rese dall’interessato, dichiarazioni che devono trovare riscontro nella documentazione, primo tra tutti il documento di riconoscimento. Il permesso di soggiorno non è mai stato titolo abilitativo all’iscrizione anagrafica.

Tabella riassuntiva dei documenti necessari per l'iscrizione anagrafica:

Documento Descrizione
Documento di identità Passaporto o documento equipollente
Permesso di soggiorno Permesso valido o ricevuta di richiesta (in casi specifici)
Codice fiscale Documento identificativo fiscale

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