Università per Stranieri di Siena: Storia e Compiti
L'Università per Stranieri di Perugia ha istituito un nuovo corso di laurea triennale su “Made in Italy, cibo e ospitalità” (MICO).
Iniziative Didattiche e Culturali
Consiglio di Corso “Made in Italy, cibo e ospitalità”, con la consulenza di Allen J. Incontro con Allen J.
Esperti e Tavole Rotonde
Tavola rotonda con Olga Urbani, Francesca Cassano, Benedetta Brizi e Paola Colaiacovo - conduce Tiziana Tombesi.
Incontro con Allen J. Alberto Capatti, storico dell’alimentazione e della gastronomia, è stato il primo Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo; ha diretto il mensile “La Gola”; fa parte del comitato scientifico di CasArtusi ed è membro del comitato direttivo dell’Institut Européen d’Histoire de l’Alimentation; è autore di numerosi volumi tra i quali: La cucina italiana. Storia di una cultura (2005), (scritto con Massimo Montanari), Il boccone immaginario. Saggi di storia e letteratura gastronomica (2010), Storia della cucina italiana (2014), Vigetit. Le avanguardie vegetariane in Italia (2016), Mangiapensieri. Marco d’Eramo, sociologo e giornalista, ha pubblicato nel 2017, con Feltrinelli, il volume Il selfie del mondo. Olivier De Maret, storico dell’alimentazione, docente alla Syracuse University di Firenze e a Umbra Institute di Perugia, è autore di Of Migrants and Meanings. Claude Fischler, sociologo e antropologo, già ricercatore del Centre National de la Recherche Scientifique, Paris, e direttore dell’Institut Interdisciplinaire d’anthropologie du Contemporain, autore di molti studi sul cibo, a partire da L’onnivoro. Daniele Lombardi è autore del volume Dalla dogana alla taverna.
Posizionamenti e Iniziative della CRUI
La CRUI e le Università italiane aderiscono all’iniziativa dell’EUA (European University Association) proposta per ricordare i 147 studenti uccisi e i 79 feriti durante l’attacco terroristico del 2 aprile scorso alla sede di Garissa della University College in Kenya. L’EUA e la CRUI ribadiscono la loro convinzione che qualsiasi atto di violenza o di attacco all’istruzione è in contrasto con i valori di tolleranza, libertà di pensiero e di espressione. Non solo, esso mina l’ambizione e il diritto di ogni giovane a ottenere un’istruzione adeguata e a dare un contributo alla propria Nazione, alla società e al mondo. La ricerca della conoscenza non ha confini e le università trascendono le frontiere geografiche e politiche.
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La CRUI sottolinea come il lavoro svolto dalle Università italiane e i miglioramenti intrapresi negli ultimi anni vengano riconosciuti a livello internazionale e i tassi di occupabilità dei laureati sono rimasti elevati malgrado la crisi che attraversa il Paese. In termini di finanziamento, il nostro sistema non regge al confronto internazionale. I tagli progressivi, unitamente al blocco del turnover (anche quest'anno pari al 50%), hanno determinato la perdita di oltre 10.000 docenti e ricercatori e la chiusura ai giovani e meritevoli ricercatori. Si rammenta che per il settore universitario le dinamiche salariali sono ferme da 5 anni. È bene che si tenga conto di questi numeri quando si definiscono gli obiettivi per il futuro del sistema universitario; obiettivi che, altrimenti, diverrebbero velleitari.
La CRUI ritiene altresì necessario che la preventiva comunicazione alla CRUI dei criteri di ripartizione del FFO venga estesa al finanzia-mento delle Università non statali. La CRUI, inoltre, sottolinea che i risultati della VQR, utilizzati per ripartire l’85% della quota competitiva, si riferiscono a un periodo (2004-2010) ormai assai remoto anche rispetto ai cambiamenti intervenuti nel sistema e chiede che si proceda velocemente all'attuazione della nuova VQR.
La CRUI prende atto con favore dell’incremento del peso assegnato alla didattica, di cui sottolinea la necessità di valutarne anche la qualità e l'efficacia. Rileva, tuttavia, come, la riduzione rispetto allo scorso anno del parametro di internazionalizzazione vada contro le linee strategiche ribadite a più riprese dal MIUR, le strategie e gli investimenti adottati dagli Atenei nel corso dell’ultimo anno e la coerenza che richiede la stabilità dei parametri. Il parere della CRUI su questo punto è negativo.
La CRUI, in aggiunta a quanto sopra, ribadisce anche l'assoluta necessità di un’applicazione graduale del modello dei “costi standard per studente”, una metodologia molto innovativa, che dipende da numerosi fattori e che impatta così significativamente sulla composizione del FFO. La CRUI ritiene altresì che la messa a regime del modello non è in alcun modo sostenibile dal sistema universitario senza un incremento del FFO commisurato ai costi definiti dal modello stesso. Senza un recupero dei tagli le dinamiche dei costi standard e della quota competitiva non potranno essere ulteriormente adeguate e giungere a regime.
Una sostenibilità che è resa ancor più difficile dalla intrinseca maggiore variabilità del nuovo modello di ripartizione e che richiede necessaria-mente una conoscenza a priori dell'intervallo di variazione del FFO per una programmazione triennale. Nella nostra lettera del 19 febbraio 2015 inviata al Ministro si suggeriva per il 2015, nell’ipotesi di parità di risorse, un limite inferiore del -2% (perdita massima) e uno superiore del 4% (guadagno massimo). La CRUI prende atto con favore che nel decreto si limita la perdita massima di un singolo Ateneo al -2%. Prende atto, tuttavia, dell’assenza di un limite superiore.
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Con riferimento ai punti specifici del decreto sottolineiamo, inoltre, quanto segue. Con riferimento all’art. 4 si apprezza la conferma dell’intervento che fa emergere, sebbene in modo parziale, gli oneri che il sistema universitario sostiene a favore del SSN. Peraltro, al crescere della quota di FFO ripartita sulla base del costo standard, si rende necessario un adeguamento della somma resa disponibile su questo capitolo.
Con riferimento all’art. 5 si apprezza il ripristino dell’intervento finalizzato a incentivare, mediante cofinanziamento, le chiamate di docenti esterni e, più in generale, a favorire la mobilità all’interno del sistema e rispetto all’estero. Tuttavia, le modalità attuative, così come presentate nella bozza di decreto, vanno meglio chiarite anche in relazione alla circolare MIUR n. 1555 del 10.02.2015 dove è indicato che la prima verifica sul vincolo del 20% sarà effettuata alla data del 31 dicembre 2015 con riferimento al quadriennio 2012-2015.
Con riferimento all'art. 7 si chiede che il taglio al Consorzio GARR avvenuto nel 2014 (-450.000 euro dal 2013) sia almeno in parte annullato anche in relazione ai servizi essenziali che tale consorzio offre agli Atenei.
Con riferimento all'art. 10, lettera c), nel prendere atto con favore della separazione fra Atenei ed Istituzioni a ordinamento speciale per la ripartizione delle Borse post lauream (dottorato e assegni inclusi), si auspica una revisione dei criteri in modo da renderli più coerenti con le due diverse tipologie di istituzioni. A tal fine serve il recupero dal prossimo anno di almeno 100 milioni di euro per un Piano Giovani Ricercatori e di quanto necessario per il ripristino delle dinamiche salariali, in particolare per chi è all'inizio della carriera.
Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che il prossimo 23 settembre l’Assemblea della CRUI procederà all’elezione del nuovo Presidente della Conferenza dei Rettori. Inoltre ricorda i prossimi Convegni organizzati dagli Atenei e dalla CRUI, lodandone la progettualità:- 3-4-5 luglio a Udine: “Conoscenza in festa”;- 8 luglio a Camerino. Si esprime inoltre preoccupazione per l’impatto che l’eventuale introduzione dei 24 CFU nei percorsi magistrali comporterebbe nel rispetto dei requisiti di accreditamento introdotti dal sistema AVA.
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In relazione alle prove di ammissione alle Scuole di Specializzazione di area medica, l’Assemblea decide di inviare la seguente lettera al MIUR:“Con propria nota prot. Preso in considerazione il ristretto tempo a disposizione per garantire lo svolgimento delle prove nei tempi fissati dal MIUR - e cioè entro il 31 luglio p.v. Per quanto precede e in relazione alle responsabilità poste in capo agli Atenei, si chiede che - così come avvenuto per l’a.a.
“Gentile Ministro,La legge di stabilità per il 2014, 23 dicembre 2014, n. 190, pone a carico delle Università l’obbligo di avviare a decorrere dal 1º gennaio 2015, un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015.Nella elaborazione del piano, viene richiesto di tenere conto di alcuni criteri: a) eliminazione delle partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali; b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate.
Tali indicazioni configgono con varie disposizioni e processi di incentivazione adottati anche recentemente a livello regionale e nazionale che promuovono le attività delle Università sul territorio e la valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso la costituzione di spin-off e start-up ovvero attraverso la partecipazione a diverse tipologie di soggetti giuridici al fine di promuovere l’economia della conoscenza e l’innovazione tecnologica (distretti, reti, consorzi, gruppi azioni locali, associazioni culturali, fondazioni universitarie, ecc.).
Infatti proprio i parametri che dovrebbero imporre la soppressione delle partecipazioni (non indispensabilità della partecipazione, assenza di dipendenti o prevalenza del numero di amministratori sui dipendenti) tendono a ricorrere proprio per spin off e partecipate (come emerge dal rapporto NETVAL 2014, spin-off e start-up sono in larga parte qualificabili come micro partecipate avendo un limitatissimo numero di dipendenti in rapporto al numero di soci o amministratori).
Pertanto la disciplina in materia di partecipate pubbliche, estesa in modo quasi inatteso alle istituzioni universitarie, rischia di dar luogo a conseguenze probabilmente non valutate in sede di estensione della disciplina (peraltro avvenuta solo nel corso del dibattito parlamentare avente ad oggetto l’approvazione della legge di stabilità).
Per evitare di vanificare gli sforzi in corso da parte degli Atenei per contribuire alla ripresa economica del Paese, si rende quindi necessario un chiarimento che sottragga gli spin-off e le start- up accademiche dalla riorganizzazione degli assetti partecipativi per il contributo che esse possono dare all’innovazione e al trasferimento tecnologico.
Varie, eventuali e sopraggiunte - Il Rettore Lagalla riferisce che la Giunta ha incontrato il Direttore del MIUR, Dott. Mario Alì, il quale ha illustrato la situazione riguardante le scuole di specializzazione mediche e i test di medicina in lingua inglese. Su questi temi e più in generale sulle problematiche di maggiore rilevanza il Dott.
A carico delle Università verranno lasciati i soli costi gestionali e di selezione che saranno sostenuti dalla Fondazione CRUI in collaborazione con il MIUR e lo stesso MAECI. Il Presidente comunica inoltre di aver incontrato il Presidente del CINECA, Prof.
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