Turista Francese Aggredito da Orso in Trentino: Il Caso Kj1 e le Controversie
Il Trentino è stato teatro di un altro attacco di un orso a un uomo. Questa volta, la vittima è un turista straniero di 43 anni, aggredito in località Naroncolo, nel Comune di Dro. L'incidente è avvenuto mentre l'uomo, un francese, stava facendo jogging nei boschi di Naroncolo. Soccorso dal personale sanitario, è stato trasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento con ferite agli arti, fortunatamente non in pericolo di vita.
Il personale del corpo forestale provinciale ha raccolto elementi utili e tracce biologiche per identificare l'esemplare responsabile dell'aggressione. "L'operazione di sutura delle ferite riportate si è conclusa positivamente e per il turista, che sarà dimesso nei prossimi giorni dall'ospedale 'Santa Chiara' di Trento, è stata disposta una prognosi di venti giorni".
Così Claudio Mimiola, sindaco di Dro: "La mia solidarietà va alla persona coinvolta nell'attacco. Da sindaco, il mio primo interesse è stato quello di verificare che la persona stesse bene. L'aggressione è avvenuta in una zona boschiva, alla fine di una via attrezzata, comunque a pochi chilometri dal paese. Da sindaco penso che vadano prese azioni più concrete con questi orsi confidenti".
“La presenza non gestita dell’orso e del lupo è un problema serio non soltanto per allevatori e agricoltori, ma per tutte le persone e per l’impatto che questo fenomeno dilagante avrà sugli altri settori economici, come il turismo. Dopo gli animali sbranati, le infrastrutture danneggiate, ormai è palese che la presenza incontrollata della fauna selvatica rappresenta un costante pericolo per la sicurezza pubblica. È ora di dire basta!
A fargli eco il consigliere provinciale Claudio Cia, che in passato era intervenuto in un’intervista di Trentotoday sul tema degli orsi: “Questo nuovo incidente, evidenzia ancora una volta il problema della presenza sempre più numerosa e frequente degli orsi vicino ai centri abitati. Non è accettabile che residenti o turisti debbano vivere con il timore di incontrare un orso durante una semplice passeggiata (un fatto accaduto pure poche ore fa proprio nell’Alto Garda, ndr). Invito tutti a riflettere seriamente su questo problema e a considerare che la convivenza con gli orsi non è una soluzione praticabile: la sicurezza delle persone deve venire prima di tutto”.
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L'Abbattimento dell'Orsa Kj1
In seguito a un'altra aggressione avvenuta a luglio, che ha coinvolto un turista francese, la Provincia di Trento ha annunciato l'abbattimento dell'orsa Kj1. Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, dopo aver revocato le precedenti ordinanze, sospese dal Tar, aveva firmato un decreto di abbattimento per la rimozione immediata del plantigrado, responsabile dell'aggressione a un 43enne francese avvenuta il 16 luglio a Naroncolo (Dro), in Trentino.
La Provincia di Trento in una nota annuncia che «questa mattina è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell'esemplare di orso Kj1 tramite abbattimento. Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l'animale era stato localizzato attraverso il radiocollare».
Kj1 - ricorda ancora la Provincia - «era un esemplare pericoloso, secondo la scala del Pacobace. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l'orsa (classificata ad "alto rischio") al più presto. L'animale è risultato responsabile di almeno 7 interazioni con l'uomo.
L'orsa Kj1 «è una femmina adulta di 22 anni, per la quale sono stati accertati 9 parti, con la cadenza di uno ogni 2-3 anni» ed è un esemplare risultato «responsabile nella sua vita di diversi danni (n=68) e ad essa sono state attribuite, tramite analisi genetiche di campioni biologici raccolti in occasione e sul luogo degli eventi, alcune interazioni con l'uomo (n=7), tutte avvenute nei mesi estivi», si legge nel decreto, nella sezione in cui viene citato il parere di Ispra. Gli episodi di incontro con l'uomo risalgono al 19 giugno 2017, al 6 giugno 2018, al 23 agosto 2022, all'11 giugno 2023, al 13 luglio 2023, al 12 luglio 2024 e al 16 luglio 2024.
L'insieme di questi eventi, scrive Ispra nel suo parere, «pone chiaramente l'orsa Kj1 ai più alti livelli di pericolosità, per la sua storia, come anche chiarito dal Rapporto Ispra-Muse (2021) che ritiene "ad alto rischio" individui con un passato simile. Per gli orsi ritenuti "ad alto rischio" il rapporto Ispra-Muse (2021) suggerisce l'immediata rimozione». L'Istituto riferisce che «non esistono altre soluzioni possibili oltre alla rimozione dell'esemplare dall'ambiente, che andrebbe attuata in tempi più rapidi possibile».
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Sempre secondo Ispra, «nel 2024 è stato rimosso tramite abbattimento solo un individuo maschio giovane, M90, pertanto l'eventuale rimozione di Kj1 rientra nel numero di prelievi di individui indicati come accettabili» dal rapporto redatto nel 2023, in cui viene fissato un tetto di 8 orsi confidenti che possono essere abbattuti ogni anno.
Nel decreto del presidente Fugatti viene citato anche il Rapporto istruttorio del Servizio faunistico, che rende conto di alcuni dati relativi al monitoraggio radiotelemetrico: il 23 luglio infatti Kj1 era stata catturata e, prima di rilasciarla in natura, le era stato messo il radiocollare.
Poco praticabili, secondo il Rapporto, le ipotesi della cattura, che «richiede mediamente tempi assai più lunghi rispetto all'abbattimento», e quella dell'interdizione dell'area dove si muove l'orsa: «Tale area - si legge nel Rapporto - si estende su oltre 11.000 ettari di territorio anche agricolo, periurbano ed urbano, nel quale risiedono migliaia di persone, caratterizzato da oltre 250 km di sentieri Sat e strade forestali, con circa 100 accessi pedonali e numerosi altri veicolari (strade comunali e provinciali)».
Reazioni e Polemiche
L'abbattimento di Kj1 ha suscitato forti reazioni da parte delle associazioni animaliste. «Vergogna! Fugatti ha mandato i suoi sicari ad uccidere mamma orsa! Poco fa, di notte, ha firmato il decreto di abbattimento di KJ1... Quando il Tribunale amministrativo non può intervenire. Vergogna, vattene!». Lo afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell'Ambiente.
«Ed ora - sottolinea - comunque vada, si deve sapere che Fugatti: 1) si sottrae sistematicamente al controllo di legalità; 2) si fa beffe del Tribunale amministrativo, di cui elude le prescrizioni; 3) invece di mandare i forestali a chiudere i sentieri e dissuadere gli escursionisti, li manda ad uccidere un'orsa che circola da 22 anni, che per due terzi della sua vita non ha fatto mai parlare di sé e che il 17 luglio ha solo difeso i suoi cuccioli, come farebbe ciascuno di noi di fronte ad una minaccia ignota.
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L'Ente Nazionale Protezione Animali, insieme con Lav, Leidaa e Oipa, aveva impugnato il decreto che disponeva l'uccisione di Kj1, depositando un'istanza cautelare contro la misura. Enpa ribadisce che «l'istruttoria sull'incidente di Dro è ancora incompleta» e che «il presunto via libera di Ispra è ancora avvolto dal mistero».
«Di certezza in questa grottesca vicenda ce n'è solo una: che il Tar di Trento ha sospeso le due precedenti ordinanze della Pat, accogliendo tutti i rilievi e le osservazioni da noi avanzate», commenta Enpa in una nota accusando Fugatti di aprire «un clamoroso quanto inaccettabile conflitto con la giustizia amministrativa» ed annunciando di avere «presentato un accesso agli atti per conoscere e impugnare il parere dell'Ispra, per cui sarebbe quanto meno doveroso attendere che i portatori di interesse possano avere accesso a questa documentazione».
«La Provincia di Trento ha scientemente e metodicamente disatteso le prescrizioni della direttiva Habitat in tema di prevenzione. Prescrizioni che, se correttamente attuate, avrebbero migliorato la convivenza con i plantigradi e risolto possibili conflitti, a partire dal posizionamento dei cassonetti anti-orso, di cui in molti comuni non vi è ancora alcuna traccia», conclude Enpa.
«Fugatti non si ferma davanti a nulla: né davanti alle istanze delle associazioni protezionistiche, portatrici delle istanze della stragrande maggioranza dell'opinione pubblica nazionale che vuole gli orsi vivi e tutelati anche in Trentino, come altrove in Italia, né davanti alle azioni legali delle associazioni, che hanno conseguito dal giudice amministrativo due sospensioni di precedenti mandati d'uccidere, né davanti alle indicazioni della Federazione nazionale dei veterinari italiani, critica nei confronti dei metodi spiccioli evidenti nella gestione trentina». Lo dichiara l'Oipa in una nota.
«Presiedere una Provincia autonoma - continua l'Oipa - non significa avere carta bianca sulla vita e la morte della fauna, bene demaniale, patrimonio dello Stato, cioè di tutti. Gli animali sono esseri senzienti da rispettare e tutelare e non oggetti da rimuovere.
KJ1: Storia di un'Orsa Problematic
KJ1 era nota da anni al servizio faunistico per questo genere di comportamenti, che però fino a quest’anno non avevano avuto gravi conseguenze. Anche la sua età avanzata ha fatto sì che negli anni si accumulassero parecchie informazioni sul suo conto. KJ1 è una dei figli di Kirka e Joze, due dei dieci orsi sloveni che tra il 1999 e il 2002 furono portati in Trentino per il progetto di reintroduzione degli orsi bruni nelle Alpi centro-orientali.
Il Rapporto Grandi Carnivori del 2017 le attribuisce 12 episodi di danni accertati soltanto in quell’anno, più di ogni altro esemplare (in totale nel 2017 ci furono 216 segnalazioni di presunti danni da orso al servizio faunistico). Nel rapporto del 2018 viene menzionato un episodio del giugno di quell’anno: una persona che stava camminando in una strada di campagna vicino a Villa Banale, una frazione del comune di Stenico, fu rincorsa per un breve tratto da un’orsa che si trovava vicina ai propri piccoli.
Nel 2020 non furono registrati episodi relativi a KJ1. Nel 2021 invece ci fu un unico incontro ravvicinato con una persona, privo però di conseguenze. Quell’anno l’orsa non aveva piccoli, contrariamente al 2018 e a quest’anno, in cui ne ha tre: questo forse aiuta a capire il suo comportamento, dato che le orse possono avere un comportamento più aggressivo quando hanno piccoli da proteggere. Né il rapporto del 2022 né quello del 2023 menzionano KJ1 ma quest’estate, anche prima dell’aggressione del 16 luglio, si era fatta notare nei campi coltivati vicino a Dro con i suoi tre piccoli.
KJ1 è sicuramente un’orsa con un certo grado di confidenza, diversamente dalla maggior parte degli orsi bruni.
Alternative all'Abbattimento?
Il testo della seconda ordinanza di abbattimento per l’orsa dice che tentare di catturarla con una trappola a tubo, il genere attualmente in uso in Trentino, potrebbe mettere in pericolo altre persone, dato che ci vorrebbe del tempo. Alessandro De Guelmi, veterinario in pensione che per anni ha lavorato con le squadre di cattura degli orsi in Trentino, ha detto al TGR Trento che a suo parere «KJ1 è un’orsa che difficilmente entrerà nella trappola a tubo».
Il veterinario è critico nei confronti dell’amministrazione provinciale perché ritiene che orsi considerati “problematici” come KJ1 dovrebbero essere maggiormente tenuti sotto controllo, con un uso maggiore dei radiocollari che possono trasmetterne la posizione, e che non lo siano perché non vengono date abbastanza risorse al Corpo forestale. Attualmente nessun orso del Trentino è dotato di radiocollare.
Per quanto riguarda i tre piccoli di KJ1 l’assessore alle Foreste, alla Caccia e alla Pesca della Provincia di Trento, Roberto Failoni, ha detto che c’è «la certezza» che possano vivere senza la madre, perché considerati sufficientemente cresciuti.
Nuovo Caso di Aggressione e Procedure di Rimozione
Il 22 ottobre 2024, un uomo di 33 anni è stato aggredito da un orso nei boschi di Bleggio Superiore, Trentino; avviata la procedura di rimozione dell'animale. L'uomo, che si trovava da solo alla ricerca di funghi, è stato attaccato alle spalle dall'animale. Caduto a terra, l'orso lo ha colpito con le zampe, ferendolo alla schiena e alle braccia, prima di allontanarsi. Nonostante le ferite, l'uomo è riuscito a tornare a piedi al paese più vicino, dove è stato dato l'allarme.
Le tracce genetiche raccolte dai suoi vestiti hanno permesso l'identificazione dell'animale responsabile. Le autorità hanno quindi attivato la procedura prevista dal PACOBACE (Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali), che prevede la rimozione degli orsi considerati pericolosi. La stessa procedura potrebbe ora essere applicata all'orso responsabile dell'aggressione più recente.
Uno scenario complesso Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di incidenti con orsi avvenuti nella stessa area. Lo scorso luglio, a Dro, un turista francese è stato aggredito da un'orsa mentre correva nei boschi. Anche in quel caso, grazie alle analisi del DNA, si era risaliti all'identità dell'animale, l'orsa Kj1, che è stata abbattuta il 30 luglio in seguito a un decreto del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Ulteriore Inseguimento Segnalato
Ieri, la Provincia autonoma di Trento (PAT) ha rivelato che intorno alle 11.30 di ieri «Un biker è stato inseguito da un orso mentre percorreva un sentiero in località Ciago, nella frazione di Vezzano, comune di Vallelaghi. Un inseguimento ancora da dimostrare e comunque intimidatorio che però fa seguito all’aggressione di un turista francese il 16 luglio, in località Naroncolo, nel comune di Dro.
L’’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca della PAT, Roberto Failoni, ha fatto visita in ospedale al turista e ha dichiarato: «Ho voluto manifestare, di persona, la vicinanza mia e dell’intero esecutivo provinciale, e verificare le sue condizioni di salute. Ho incontrato una persona eccezionale, tranquilla e in buone condizioni generali.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, ha emesso “Un provvedimento contingibile e urgente” con il quale ordina al Corpo Forestale Trentino di proseguire un monitoraggio intensivo nelle zone dove si è verificato l'incidente, procedere con l'identificazione genetica dell'individuo responsabile dell'aggressione al turista francese e di procedere con la sua uccisione. E questo nonostante che, come ha riferito l’assessore provinciale e come ricorda LEAL - No vivisezione.
Accuse e Battaglie Legali
Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, accusa: «Si prosegue il macabro palleggio tra ordinanze di abbattimento e istanze cautelari. Come abbiamo già rimarcato la Giunta Fugatti ha messo in atto un esperimento sociale per rendere invisi gli orsi ai cittadini, tentativo che vede gli orsi vittime di una campagna di terrore.
La Lav annuncia battaglia legale: «Come annunciato da sempre, risponderemo colpo su colpo a questa rappresaglia insensata e violenta nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici. Inoltre, i cuccioli nati nel 2024 e in compagnia dell'orsa presunta responsabile dell'aggressione, difficilmente potranno farcela in assenza della madre. Il nostro Ufficio Legale è già al lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell'orsa, che non la ricerca di sicurezza attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali.
Siamo pronti a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi. Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato. La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso.
La Lav ricorda che «Per colmare la colpevole inerzia della Provincia di Trento proprio sul tema della comunicazione e dell'informazione dei cittadini e turisti anche stranieri, dal 2021 eravamo impegnati con i nostri volontari nelle vesti di “Bear Ambassador” sul territorio del Parco Adamello Brenta in un progetto sviluppato con lo stesso Parco, al fine di diffondere le corrette informazioni per prevenire possibili incontri e incidenti con gli orsi, svolgendo quindi una fondamentale attività che andava a incrementare la sicurezza dei cittadini favorendo la convivenza con i plantigradi.
Anche l’Enpa ha annunciato che Enpa impugnerà l’ordinanza di condannato a morte l’orso che avrebbe aggredito un turista francese a Dro ed evidenzia che «Desta ancora più sconcerto il fatto che l’ordinanza sia stata emanata sebbene non si conosca ancora l’identità dell’esemplare che avrebbe aggredito il runner e non siano note le circostanze in cui il fatto sia avvenuto. A questo riguardo, sembra che il plantigrado - una femmina - fosse in compagnia di almeno un cucciolo e che potrebbe pertanto aver reagito come reazione ad un pericolo percepito.
La presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi, conclude: «Il presidente Fugatti, la cui personale avversione per i plantigradi è nota urbi et orbi, non ha aspettato neanche l’esito delle indagini dei Forestali, ma ha subito applicato legge del taglione, condannando a morte un non meglio identificato esemplare di orso. Eventuali problemi nella convivenza con i plantigradi così come con tutti gli altri selvatici sono responsabilità degli amministratori provinciali, non certo degli animali che adottano modelli di comportamento naturali. la sequela di “selfie con orso” vista in questi giorni e mai sanzionata dalla PAT, così come i ritardi nel posizionamento dei bidoni anti-plantigradi o la mancanza di campagne di sensibilizzazione in materia di convivenza con i grandi carnivori, testimoniano il fallimento della PAT nella gestione del rapporto con la fauna. Per questo chiediamo che il ministero dell’Ambiente avochi a sé la gestione dell’intera materia, dando piena esecuzione al proprio mandato istituzionale.
Tabella degli Incidenti e Interventi
Data | Evento | Esito |
---|---|---|
16 luglio | Aggressione a turista francese a Dro | Turista ferito, identificata orsa Kj1 |
30 luglio | Abbattimento orsa Kj1 | Orsa abbattuta |
22 ottobre | Aggressione a cercatore di funghi a Bleggio Superiore | Cercatore di funghi ferito, avviata procedura di rimozione |
Data non specificata | Inseguimento di biker a Vallelaghi | Inseguimento intimidatorio, monitoraggio intensivo |
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