La Storia, il Successo e il Triste Declino di Viaggi del Ventaglio
Scompare, così, un altro pezzo della nostra storia turistica, con il vecchio leone Bruno Colombo chiamato a chiarire i retroscena di quello che si annuncia come un crack dalle proporzioni e conseguenze enormi.
L'Ascesa di un Colosso del Turismo
A.V. Colombo, classe 1939, era entrato nel mondo del turismo quasi per caso, come aveva raccontato lui stesso nel libro "Un sogno all inclusive". Dopo uno stage di 6 mesi in Belgio in un’azienda di orchidee, era rientrato a Milano nel 1958. Proprio in città, nel 1976, aveva avuto l'intuizione ed aveva dato vita alla sua creatura, la prima nel mondo a proporre esperienze "tutto incluso".
E arrivò anche la seconda metà degli anni Novanta e allora, non c’era fiera di settore dove il ‘Cardinale’, (come qualche collega chiamava il Signor Bruno Colombo), passava nelle corsie degli stand; ed era una gara fra chi andava a stringergli la mano, andava a raccomandarsi su qualche gruppo o lo fermava fra uno stand e l’altro quasi solo per farsi vedere e rivolgere la parola a quel distinto signore con il pizzetto sul mento e che… nel giro di pochi anni aveva scalato con tanto merito la vetta del tour operating italiano!
Insomma gli ultimi Novanta e i primi anni del nuovo secolo sono stati per la famiglia Colombo una collezione di successi, uno dopo l’ altro, e tutti gli attori del nostro settore quasi si genuflettevano al passaggio del Mr. Bruno!
Dopo il consolidamento del marchio e dell’area di intervento completo del tour operator iniziò la ‘lista della spesa’ su ciò che si muoveva tutto attorno ; quelli furono gli anni delle acquisizioni di marchi noti del tour operating italiano : Best Tours, Columbus, Utat… furono acquisiti a fior di milioni di euro; poi arrivò la scalata alla compagnia aerea (Livingston).
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Era il maggio 2003 e la nuova compagnia aerea volava con un solo aeromobile Airbus A321-200 e un mese dopo arrivò anche il secondo aeromobile e per tutta la stagione estiva la compagnia aerea volava con un terzo aeromobile ‘in prestito’ da Air One, tanta era la richiesta del mercato per le vacanze Ventaclub!
Nacque così la Livingston Aviation Group che raggruppava gli aeromobili Livingston e la flotta lungo raggio della Lauda Air Italia. Insomma, un grande successo, in quanto la famiglia Colombo controllava praticamente la filiera in prospettiva verticale: proprietà dei villaggi, proprietà della produzione (tour operator) e proprietà del volato.
E l'azienda cresceva, cresceva, cresceva e la distribuzione (agenzie viaggi) era veramente entusiasta di un nuovo rapporto con un tour operator giovane, innovativo, con tanta voglia di fare.
E proprio sui social, in tanti, hanno voluto dire addio al papà del turismo. "Le parole non servono per descrivere la grande perdita di una persona straordinaria come Bruno. Energia, intuizione, intelligenza, passione lo contraddistinguevano - scrive una donna, ex collaboratrice -. L’onore di ricevere la sua stima e fiducia professionale ha fatto di me la donna che sono e oggi mi sembra impossibile pensare che un grande uomo come lui se ne sia andato. Bruno, hai trasformato i sogni di tutti noi che abbiamo lavorato al tuo fianco in realtà, hai creduto e realizzato progetti impossibili. Mancherai al mondo, quello che hai contribuito a costruire!
"Buon VentaViaggio, caro presidente - le ha fatto eco un'altra ex collega -. Per aver inventato la famiglia Ventaglio, per aver ideato e creato il nostro mondo dove tutto era possibile, dove ogni cosa era un emozione, per aver permesso a piccoli grandi esseri umani tutti colorati e sorridenti di vivere un sogno, per tutte le persone incontrate e che faranno sempre parte di me, per avermi reso una persona migliore. Per tutto questo e per mille altre cose le dico grazie! Grazie presidente. Un uomo, un padre, un nonno anche per noi piccoli membri di questa nostra meravigliosa Famiglia Ventaglio. Mi permetta per una volta di chiamarla Amico.
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L'offerta di Viaggi del Ventaglio
- Un arcipelago di oltre 13.000 isole ... Abbiamo sempre pensato che la vacanza più bella, la più vissuta, la più ricordata è quella dove ciascuno trova il proprio spazio.
- Luoghi e itinerari che sono diventati classici del viaggio, esperienze uniche e intense che sono entrate a far parte dei ricordi di più generazioni di viaggiatori.
- Lasciati sedurre dalle emozioni di un viaggio in Oriente tra antiche civiltà e spiritualismo, un concentrato di bellezze naturali, antichi siti archeologici e armonia tra moderno e natura incontaminata.
- Oppure realizza il tuo sogno americano alla scoperta dei mille volti del nuovo mondo.
- Per chi sogna un viaggio avventuroso in territori sorprendenti esiste una sola meta: l'Australia.
- Montagne verdissime e picchi vulcanici, valli fluviali lussureggianti a breve distanza dalla barriera corallina e da atolli incontaminati, stiamo descrivendo le Isole del Pacifico.
L'Inizio della Fine: Le Prime Difficoltà
In pochi anni però quel rapporto così idilliaco iniziò a scricchiolare! Io personalmente vissi una situazione veramente imbarazzante, ma che mi fece riflettere molto e so che la stessa situazione la vissero altri agenti di viaggi in vacanza: ero arrivato al Ventaclub dell'isola d'Elba quell'anno con la mia famiglia.
Ancora prima di entrare in camera mi era già stato consegnato un coupon con una frase speciale, pronunciata con un grande sorriso da un ragazzone tutto muscoli e tatuaggi: "Lei non deve mancare a questa serata perchè noi le insegneremo come risparmiare per la sua prossima vacanza in un Ventaclub e avrà offerte che nella sua agenzia viaggi non troverà mai...!!!"
Naturalmente non risposi che ero un agente di viaggi ma mi recai a quella serata con grande curiosità e con grande stupore capii che stava succedendo qualcosa di incredibile: io agente di viaggi venivo invitato a bypassare per i prossimi 5-10-15-20 anni la ‘mia’ agenzia viaggi!
Io cliente Ventaclub avrei avuto la possibilità di acquistare buoni/azioni (come qualcuno le chiamava allora) di una società con incredibili sconti per i prossimi decenni... pagando però subito cifre che, se non ricordo male, andavano dai 3mila euro fino ai 20 o 30mila euro e ben oltre!!!
E l' incredibile di quello che stava succedendo era che alla fine di quella presentazione fu un fiume di firme di contratti da parte dei clienti delle agenzie viaggi, direttamente al tour operator, o meglio ad un’azienda ‘controllata’ dal tour operator: si chiamava Vacanze nel Mondo!
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Quella società, secondo me, fu l' inizio della fine del rapporto idilliaco fra Ventaglio e le agenzie di viaggi. Vacanze nel Mondo era nata praticamente per bypassare le agenzie.
Nello stesso periodo, qualche ‘mente illuminata’ all'interno de I Viaggi del Ventaglio ebbe la grande idea di fondare anche un network di proprietà e/o franchising e/o ‘point’ in agenzie storiche: i Ventapoint. E questo divise ancor di più le agenzie viaggi nei rapporti con il tour operator.
Queste scelte commerciali (Vacanze nel Mondo, Ventapoint) iniziarono a creare molti imbarazzi nelle adv e iniziò da parte degli agenti una sorta di ‘sfiducia’ nel Ventaglio o addirittura una scelta di ‘boicottaggio’ verso chi, in qualche modo, stava dando la ‘sensazione’ di voler bypassare la distribuzione.
Per 20 anni il marchio Ventaglio è stato certamente il più identificato dalla clientela vacanziera e non c’era locale a Milano dove non si conoscesse il brand delle vacanze all inclusive: un teatro, ristoranti, caffè, la presenza di Ventaglio era in ogni dove.
Il Fallimento e le Sue Cause
Ma poi arrivò il 2010 e Il Sole 24 ore riportò la notizia in questo triste modo : “Dopo 34 anni su Viaggi del Ventaglio cala il sipario. E nel modo peggiore col fallimento. Ieri sera il Tribunale di Milano ha dichiarato il crack della storica compagnia turistica: è la prima volta che un giudice in Italia manda in fallimento una società, per di più quotata a Piazza Affari. Un crack destinato a sollevare pesanti strascichi e un vortice…”.
Era il 16 luglio 2010.
Un cratere ampio 200 milioni di euro, e perdite cumulate per oltre 100 milioni. Il tutto senza un solo euro di patrimonio netto. Ecco l’impietosa frase che stila il certificato di fallimento per I VIAGGI DEL VENTAGLIO, ex colosso del turismo che per 34 anni ha portato milioni di italiani sulle più belle spiagge del mondo, nei suoi villaggi ritenuti “i migliori”.
Il PM Luigi Orsi, che ha avanzato la richiesta accolta del Giudice, ha visto così soddisfatte le aspettative di chi vedeva impossibile il realizzarsi di altre ipotesi e soprattutto dell’ultima, del tentativo di salvataggio operato dai liquidatori pilotati da Franco Tatò.
Ora sono a rischio tutti i pacchetti viaggio venduti ai clienti, tanti in procinto di partire, e tramontano definitivamente le speranze dei soci di Vacanze nel Mondo di recuperare parte dei quattrini spesi.
Ora vi sono numerose Asso Consumo che si preparano ad avviare inutili class action nei confronti della società fallita: inutili in quanto ciò che risultava vendibile, come i tanti villaggi turistici sparsi per il mondo e la compagnia aerea Livingston, era già stato ceduto nel corso del tempo, nel tentativo di salvare il gruppo.
Il settore del turismo viene quindi colpito dall’ennesima legnata che giunge in un momento in cui le vendite denotano uno stato di sofferenza delle tasche dei cittadini ed una tendenza al risparmio da effettuarsi soprattutto su quella che, tra le c.d. E si aggiunge un altro chiodo - pesantissimo - alla cassa di legno già contenente i miseri resti di Teorema, Todomondo, Rallo (ovviamente parliamo della vecchia gestione...), Eurotravel, ecc.
Ci chiediamo infatti se non sia giunto il momento, per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e per il Ministro del Turismo, di considerare questo elemento di Legge nato per dare tutele e diventato una vera e propria presa per i fondelli. Il Fondo di Garanzia, così com’è, non ha ragione di esistere.
Da allora purtroppo calò il sipario sullo storico marchio e sulla famiglia Colombo.
Eppure il fallimento non è una vera sorpresa. Perché da molto tempo il dissesto era scritto, in filigrana, nei bilanci: quello che ha visto capitolare il patron Bruno Colombo è un classico crack annunciato.
Un crack lungo otto anni: l'azienda che ha fatto la storia del turismo familiare in italia ha sempre navigato nei debiti E proprio il debito è il "peccato originale" di Ventaglio, quello che ha iene- stato una spirale (bond, derivati, aumenti di capitale) da cui non si vedeva l'uscita.
Le radici della crisi risalgono indietro nel tempo: lo spartiacque è 11 2002, anno in cui Ventaglio lancia un bond da 100milioni che andava ripagato chili a 3 anni. Ma Ventaglio non era in grado di fronteggiare un impegno così oneroso.
Passa nemmeno un anno e arriva il primo allarme: lo lancia Banca Akros. Gli analisti fanno due conti e si rendono conto che il tour operator non riuscirà a produrre sufficiente liquidità: il rimborso del bond è una chimera. E avvertono: Ventaglio dovrà chiedere soldi al mercato, almeno 50 milioni, e vendere qualche gioiello di famiglia, magari i villaggi turistici di proprietà.
La profezia di Akros si rivelerà esattissima e un anno dopo, prima ancora che Consob inserisca Ventaglio nella «black list», tocca alla Deloitte rinnovare l'allarme: non ci sono soldi per ripagare il bond.
Vendere per far fronte agli impegni finanziari, in un'affannosa corsa a tenere a bada i debiti, diverrà una costante della società.
Ancor prima dello sbarco in Borsa, nel 2001, Ventaglio si muoveva sul filo del rasoio. La creatura di Colombo cresce, e tanto in termini di fatturato, diventa un big, ma non lo fa con i soldi suoi. Nel 1998 realizza 570 miliardi di lire di fatturato con un Mol di i6 miliardi. Ma l'indebitamento è a quota 130 miliardi contro un patrimonio della società di appena 10 miliardi.
Debiti per 13 volte il capitale e quasi io volte il margine industriale: già allora lo stress finanziario era enorme. Arriva la quotazione nel 2oo1: Ventaglio incassa 41 milioni di euro. È solo una boccata d'ossigeno perchè già un anno dopo la situazione è di nuovo critica ricavi per 544 milioni di euro, ma con perdite per i5 milioni. I debiti sono 105 milioni, otto volte il Mol. Tanto.
Non bastasse la spada di Damocle del bond, Ventaglio finisce anche nella palude dei derivati: per coprirsi dal rischio cambio sul dollaro l'azienda si riempie di prodotti strutturati per 170 milioni, mala scommessa è perdente e porta a pesanti minusvalenze (27 milioni nel solo 2003). In più .anche le catastrofi naturali e il terrorismo sembrano accanirsi contro la società.
La situazione non migliorerà e negli anni a seguire Ventaglio avrà sempre bilanci in rosso, con perdite via via crescenti (fino ai 90 milioni del 2009). La Consob non ci vede chiaro e impugna due bilanci (quello del 2005 e 2006). Unica eccezione il 2007: Ventaglio è inutile, ma sola grazie a plusvalenze straordinarie L'anno dopo Ventaglio torna in perdita dal 2002 il passivo cumulato è di 26o milioni.
In tutti questi anni Ventaglio ha venduto via via pezzi del suo impero per tamponare le falle. Ma il sollievo è sempre momentaneo. Le banche arrivano in soccorso nel 2004: prestano 113 milioni per ripagare il bond. La mina default è disinnescata; ma non il nodo del debito. Poi è la volta, nel 2006, dei villaggi, venduti per circa 90 milioni. E poi ancora della compagnia aerea charter Livingston, ceduta per 44. milioni e infine di altri pezzi.
Ventaglio è sempre stata rinomata sul mercato per i difficilirapporti tra famiglia e manager. I Colombo, fondatori dell'azienda, decidono sempre e comunque tutto. Soprattutto il patron Bruno: personalità influente nel mondo del turismo, dove è venerato come un guru, e accentratore nella gestione. Per anni Colombo hanno gestito in prima persona, ma quando le cose si mettono male chiamano manager esterni.
Nel 2004 arriva, dal gruppo Camuzzi, Claudio Calabi. Il manager (oggi in,Risanamento) ha un compito ben preciso: trattare con le banche una soluzione ai due nodi del bond e dei derivati. Ci riesce, ma subito dopo lascia, nel 2005.
I1 timone ritorna a Colombo che lo tiene per due anni per poi chiamare un nome noto del settore: Andrea Tomei, un ex Alpitour. Rimane in sella poco più di un anno, giusto in tempo per firmare l'unico bilancio in utile in nove anni. Altri otto mesi di poteri ancora alla famiglia e poi lo scorso giugno, quando già l'azienda scricchiola pericolosamente, l'ennesimo ad: Carlo Gatto. È una meteora: tempo una settimana e si dimette...
I manager non sono i soli ad alternarsi. Anzi, negli anni, decine i potenziali acquirenti o investitori sempre sul punto di arrivare. Nel solo 2006 si susseguono rumor su sei cavalieri bianchi (dal fondo M&C a Palamon). Alla fine il socio arriva, ma, col senno di poi, è servito a poco: è Cornell Capital, allora semisconosciuto fondo americano specializzato in complesse ricapitalizzazioni, spesso su società decotte.
«Un sogno all inclusive» è il titolo dell'autobiografia che Colombo scrisse qualche anno fa.
La famiglia Colombo passa al contrattacco su Viaggi del Ventaglio: i fondatori della compagnia faranno ricorso contro il fallimento dello storico marchio del turismo, finito in crack per volere dei giudici a metà luglio. Secondo quanto si è appreso, i legali dei Colombo, Sergio Scotti Camuzzi e Umberto Tracanella, sono al lavoro per presentare le carte al Tribunale entro Ferragosto. Già la settimana scorsa la società e il patron Bruno Colombo avevano fatto ricorso contro la revoca del concordato, avanzata dal commissario Giuseppe Verna: ora arriva l'affondo più pesante, ossia smontare l'impianto dei giudici che hanno messo la parola fine sulla società (così come hanno fatto per Mariella Burani Fashion Group). Il fallimento di Ventaglio è stato chiesto dal pm Luigi Orsi e la scomparsa del tour operator, schiacciato da un buco di 200 milioni di euro, ha colto molti di sorpresa
Tentativi di Rilancio e Aggiornamenti Recenti
È proprio di questi giorni la notizia che lo storico marchio del Ventaglio potrebbe essere acquistato da qualcuno e potrebbe essere rilanciato sul mercato!Senza dubbio una grande e bella notizia che potrebbe anche far bene al mercato, ma intanto sono passati tanti anni e solo un personaggio potrebbe rilanciare il ‘Suo’ marchio e rispolverare l’intelligenza, la grinta e la simpatia di quegli anni: Mr.
Nella nuova sede di via Restelli a Milano, al primo piano di un condominio signorile in zona Isola, c’è un notevole viavai in questi giorni. E’ giunto infatti il giorno in cui risorge ufficialmente dalle ceneri quello che fu I viaggi del Ventaglio, storico tour operator dichiarato fallito nel 2010, con il nuovo nome di Ventaglio spa.
Il marchio Ventaglio era stato ceduto nel 2014 per 250mila euro a Bruno Colombo di Turisberg, omonimo del fondatore de I Viaggi del Ventaglio. Sono serviti dunque tre anni per creare le condizioni di rilancio dell’operatore.
Il nuovo Bruno Colombo nel frattempo è fuoriuscito dal progetto e ha anche ceduto il marchio Turisberg a Nicolini Viaggi.
Tra le proposte in Italia si comincia dalla Puglia con il Gusmay Resort di Peschici, nell’omonima Baia nel Parco Nazionale del Gargano, il Campoverde Village San Cataldo, all’interno di una pineta di 8 ettari, riserva WWF e il resort Santa Cesarea Terme, nel cuore del Salento.
In Calabria spiccano il Sant’Andrea Gold resort, sulla costa ionica calabrese, il Baia degli Dei beach resort di Capo Rizzuto e l’Infinity Resort di Tropea. Non manca la Toscana con il Lacona e Le Picchiaie sull’isola d’Elba e La Mandola sull’Isola di Capraia.
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