Cosa vedere a San Bernardino e nella Val d'Ossola: Itinerario tra natura e cultura
La Val d’Ossola è una delle valli più belle del Piemonte, corrispondente al bacino idrografico del fiume Toce, che la percorre per tutta la sua lunghezza. La Val d’Ossola si trova in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, occupa la parte più settentrionale della regione e si sviluppa attorno alla sua città principale, Domodossola, la base per le escursioni in tutta la valle.
Circondata dalle Alpi Pennine da un lato e dalle Alpi Lepontine dall'altro, la Val d'Ossola inizia sul Lago Maggiore e raggiunge il massiccio del Monte Rosa. Dopo essere stata romana, fu longobarda, poi soggetta al vescovo di Novara, poi annessa al Canton Vallese (e quindi per qualche tempo fu svizzera) e poi passò sotto il Ducato di Milano, a cui rimase sempre legata: basti dire che da queste zone, e in particolare dalle cave di Candoglia, proveniva il marmo con cui fu costruito il Duomo di Milano.
Diventata provincia del Regno di Sardegna nel 1818, poco prima dell'Unità d'Italia la Val d'Ossola entrò a far parte della provincia di Novara e tale rimase fino al 1992, quando fu istituita l'attuale provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Meta turistica apprezzata, facilmente accessibile e ottimamente collegata, la Val d'Ossola è un luogo ideale per trascorrere le vacanze. Almeno per dieci buoni motivi: ecco i luoghi da non perdere.
1. Domodossola
La città della “D”, “Domo” per gli abitanti, è il capoluogo della Val d’Ossola, oltre che il suo centro più popoloso, essendo situata al centro della valle, lungo le sponde del Toce, alla confluenza di cinque delle sette valli laterali. Città antichissima, è l'Oscela dei Leponti, la popolazione celtica che abitò la Val d'Ossola in tempi antichi, e il suo centro storico, che si sviluppa attorno alla bellissima Piazza Mercato, con i suoi caratteristici edifici dotati di loggiati al piano terra, balconi e tetti sporgenti, conserva il suo impianto medievale.
Tra i principali monumenti si ricordano la Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, il Santuario della Madonna della Neve, il rinascimentale Palazzo Silva, il neoclassico Palazzo Mellerio e l'elegante Palazzo di Città, dove ha sede la Sala Storica della Resistenza.
Leggi anche: Esplorare Milano: Consigli
2. Il Sacro Monte di Domodossola
Il Sacro Monte (per esteso, il Sacro Monte Calvario) di Domodossola è uno dei tanti monti sacri che costellano l’arco alpino (dal 2003 sono Patrimonio dell’Umanità, riuniti nel sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia”, di cui quello di Domodossola fa parte): si tratta di luoghi di pellegrinaggio organizzati in diverse cappelle che ripercorrono la Passione di Cristo.
Quello di Domodossola fu fondato nel 1656 dai cappuccini Gioacchino da Cassano e Andrea da Rho che scelsero il colle Mattarella per il loro progetto, approvato dalla Diocesi di Novara: la prima pietra fu posta nel 1657 e il complesso fu finalmente consacrato nel 1690 dal vescovo di Novara, Giovanni Battista Visconti. Il Sacro Monte di Domodossola è costituito dal Santuario del Santissimo Crocifisso, al cui interno è posto il Crocifisso del 1662 di Dionigi Bussola, e da dodici cappelle anch'esse ornate in gran parte dal Bussola, artista barocco che riversò nel Sacro Monte della Val d'Ossola quanto aveva appreso a Roma studiando le opere del Bernini.
3. Parco Nazionale della Val Grande
Raggiungibile dall'autostrada dell'Ossola (che parte da Gravellona Toce e arriva fino al Sempione), il Parco Nazionale della Val Grande, istituito nel 1993, si trova tra il Lago Maggiore e la Valle Cannobina e protegge una delle zone più impervie e selvagge di tutta Europa. Una vera oasi di “wilderness”, come viene chiamata nel gergo tecnico: con questo termine si intende uno spazio vasto e selvaggio privo di presenza umana.
La Val Grande è sempre stata scarsamente popolata: i primi ad avventurarsi tra le sue montagne furono alcuni pastori intorno al X secolo, ma è sempre stata poco frequentata. Si tratta quindi di un parco isolato e selvaggio, adatto a chi vuole veramente immergersi nella natura: non ci sono insediamenti permanenti o stagionali in queste zone (l'unica eccezione è il villaggio di Cicogna), né aree plasmate dall'uomo, se non per i pochi bivacchi allestiti dall'ente gestore del parco.
Il parco si distingue anche per la ricchezza della sua vegetazione (prevalgono i boschi di latifoglie, a partire da faggi e castagni, mentre a quote più elevate è possibile passeggiare su praterie alpine) e per la varietà della sua fauna: uccelli come l'aquila reale, il francolino, il falco pellegrino e il picchio nero, e poi mammiferi come camosci, caprioli, volpi, martore, donnole, faine e tassi.
Leggi anche: Islanda: informazioni utili per i turisti
4. Vogogna
Vogogna è il borgo medievale meglio conservato della Val d'Ossola: la sua storia antica la vede rivaleggiare con Domodossola, capoluogo dell'Alto Ossola (Vogogna era invece il centro principale del Basso Ossola), per poi diventare un borgo economicamente significativo sotto il dominio dei Visconti. Fu proprio un Visconti a far costruire il monumento principale della città: fu nel 1348 quando Giovanni Visconti, vescovo di Novara, ordinò la costruzione del Castello Visconteo, che domina la città dall'alto ed era anticamente parte della linea di fortificazioni che dovevano proteggere il Ducato di Milano dalla Svizzera.
L'antica importanza strategica di Vogogna è certificata anche dalle rovine della Rocca, un'altra struttura difensiva che sorgeva appena sopra il Castello, e che rispetto a quest'ultimo è ancora più antica (risalente al IX-X secolo). Nel centro storico spicca il Palazzo Pretorio, anch'esso costruito a partire dal 1348 per volere di Giovanni Visconti: il palazzo ospita la “maschera celtica”, un'enigmatica pietra ollare di origine celtica raffigurante un volto umano, diventata una sorta di simbolo di Vogogna.
5. Lago di Mergozzo
Non lontano dal Lago Maggiore si trova il Lago di Mergozzo, una splendida oasi naturale ai piedi delle Alpi Lepontine e uno dei laghi con le acque più pulite d'Europa. Sulle sue sponde si trova il pittoresco borgo di Mergozzo, caratterizzato dalle sue case colorate e dalla piazza sul lago dove i pescatori tirano a riva le loro barche. È un luogo adatto al relax, alle passeggiate nella natura e alla pesca, ma anche all'arte: uno dei principali monumenti romanici del Piemonte, la chiesa di San Giovanni Battista a Montorfano, menzionata per la prima volta nell'anno 885 ma nel suo aspetto attuale risalente all'XI secolo, si trova vicino al lago. Il Lago di Mergozzo può essere scelto anche come base per un'escursione in Val Grande.
6. La chiesa di San Bartolomeo a Villadossola
È uno dei migliori esempi di architettura romanica in Piemonte, nonché il più maestoso della Val d'Ossola. La chiesa di San Bartolomeo a Villadossola risale probabilmente alla fine del X secolo: l'alto campanile, molto più snello della chiesa (raggiunge i 34 metri di altezza), risale invece all'inizio dell'XI secolo. Edificio in stile romanico lombardo, su cui presumibilmente lavorarono i maestri comacini, è menzionato per la prima volta nel 1289, come chiesa dedicata ai Santi Fabio e Sebastiano (solo nel XIV secolo la dedicazione cambiò a favore di San Bartolomeo).
Inizialmente a navata unica e abside circolare, fu ampliata nel XVI secolo, quando fu aggiunto anche un tetto a volta a botte. La severa facciata a capanna, interamente in pietra, ospita sopra il portale una strana lunetta incisa con una croce e bizzarri motivi che sembrano più opera di un artista di strada che guarda a Keith Haring che di un incisore medievale.
Leggi anche: Vacanze a Mykonos: cosa sapere
7. Il Santuario della Madonna del Boden a Ornavasso
Risalente al 1530, il Santuario della Madonna dei Miracoli a Ornavasso, meglio noto come Santuario della Madonna del Boden, fu fondato, secondo la leggenda, dopo che una pastorella del luogo di nome Maria, dopo essersi persa di notte nei boschi intorno a Ornavasso, invocò la Vergine Maria affinché la riportasse a casa sana e salva. La Vergine intervenne e investì la piccola Maria di un'aura di luce, e lei poté tornare a casa illesa.
Alcune donne del luogo l'avrebbero vista circondata dalla luce, il racconto del miracolo si diffuse e gli abitanti del villaggio decisero di erigere un santuario alla Madonna nel luogo in cui sorgeva precedentemente una piccola cappella, la Cappella del Boden. L'aspetto attuale dell'edificio è quello derivante dalle ristrutturazioni intraprese prima nel 1763, quando la chiesa fu ampliata per accogliere l'aumento dei pellegrini, e poi nel 1825, quando fu trasformata in un edificio a tre navate. La cupola, invece, risale al 1952.
8. La Ciclovia del Toce
Chi non vuole rinunciare alla propria passione per il ciclismo nemmeno in vacanza avrà di che divertirsi in Val d'Ossola: la Ciclovia del Toce è una rete di piste ciclabili che percorrono tutta la Val d'Ossola. L'ente turistico della Val d'Ossola propone quattro percorsi: “in bici tra i fiumi”, 18 chilometri intorno a Domodossola, un percorso segnalato che descrive un anello intorno alla città, toccando Crevoladossola, Pontetto di Montecrestese, Masera, Croppo di Trontano e Ponte della Mizzoccola.
Nel mezzo, parchi, natura, i passaggi lungo il fiume attraverso piste ciclabili, strade sterrate (il percorso è quindi riservato a biciclette che possono correre su questo tipo di terreno) e alcuni tratti lungo strade ordinarie, in particolare a Crevoladossola e Masera. Il secondo è “in bici tra i borghi”, un percorso di 25,8 chilometri (8,8 dei quali su piste ciclabili e 6,9 su strade sterrate) che va da Domodossola a Vogogna passando per i borghi di Villadossola, Pallanzeno, Piedimulera e Pieve Vergonte. “In bici tra i boschi”, 19,2 km di lunghezza, invece, parte dal centro di Vogogna e si snoda tra boschi e prati, per due terzi su sentieri riservati alle bici.
9. La cava di Candoglia
Il marmo con cui è stato costruito il Duomo di Milano proviene dalla Val d'Ossola: è il marmo rosa della Cava di Candoglia, frazione di Mergozzo, all'imbocco della Val d'Ossola. Un marmo particolare, dai toni rosati, delicato, raro e molto pregiato: ancora oggi la cava è attiva nel fornire alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano i marmi utilizzati per eseguire le operazioni di restauro del famosissimo monumento.
La cava di Candoglia è sfruttata dal Duomo dal 1387, quando Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, decise di far utilizzare il marmo per la costruzione al posto dei mattoni. Il marmo veniva poi trasportato fino a Milano via fiumi, canali e rogge.
10. Le sette valli laterali
Sono sette le valli laterali della Val d'Ossola: la Valle Antrona, la Valle Anzasca, la Valle Bognanco, la Valle Divedro, la Valle Isorno, la Valle Vigezzo e la Valle Antigorio (di cui fa parte anche la Valle Formazza, costituendone la sezione terminale). Ognuna di esse ha ottimi motivi per essere visitata.
- Parchi naturali e le atmosfere medievali di Borgomezzavalle nella Valle Antrona (qui si trova, tra l'altro, il borgo di Viganella, famoso perché ogni anno, dall'11 novembre al 2 febbraio, rimane completamente al buio a causa della montagna sovrastante, e di conseguenza per ricevere la luce è stato necessario installare nel 2006 un grande specchio che riflette i raggi del sole sul paese);
- La bellezza di Macugnaga, l'affascinante storia dell'estrazione dell'oro e le escursioni in alta quota nella Valle Anzasca;
- Il relax nelle terme di Bognanco e l'energia dello sci alpinismo nella Valle Bognanco;
- Il Parco dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero e i borghi in pietra della Valle Divedro;
- I laghi e le cime della Valle Isorno;
- L'epopea degli spazzacamini e i meravigliosi borghi antichi della Valle Vigezzo;
- La natura incontaminata e la cultura Walser della Valle Formazza.
Cosa vedere in Val Formazza
Ci troviamo nell'estremo nord del Piemonte: la Val Formazza è l'ultimo lembo della Val d'Ossola, attraversata dal fiume Toce la cui sorgente si trova tra le montagne al confine con la Svizzera. Incastonata nelle Alpi Lepontine, la Val Formazza, totalmente parte della provincia di Verbano-Cusio-Ossola e dominata dal Blinnenhorn di 3.374 metri (il “Corno Cieco”, la montagna più alta della valle), è stretta tra le Alpi del Monte Leone da un lato e quelle del Ticino dall'altro, e si insinua tra il Canton Ticino e il Canton Vallese in Svizzera.
È un luogo apprezzato dagli appassionati di montagna per i suoi numerosi sentieri, le opportunità di lunghe escursioni tra magnifici panorami alpini, sconfinando anche in territorio svizzero per raggiungere villaggi sul versante opposto delle montagne che incoronano la valle. Gli sportivi amano la Val Formazza per lo sci alpino, lo sci di fondo e lo sci alpinismo. Inoltre, la Val Formazza ha un importante ruolo storico come terra della comunità Walser, una popolazione di origine germanica che abita le valli intorno al Monte Rosa: la Val Formazza fu il loro primo insediamento in territorio italiano, e qui i Walser (parola derivata da “Walliser”, che significa “vallesano”) vivono dal XIII secolo. Quindi, non solo natura. Abbiamo quindi selezionato dieci luoghi da non perdere in Val Formazza.
1. Riale
Frazione del Comune sparso di Formazza (l'unico della valle), Riale è il paese più settentrionale del Piemonte, nonché uno dei più alti, trovandosi a 1.718 metri sul livello del mare. È uno dei primi villaggi fondati dai Walser che giunsero in Val Formazza nel Medioevo dal Canton Vallese valicando il Passo del Gries (nella lingua Walser, Riale si chiama Chärbäch). Apprezzato per le escursioni e, in inverno, per lo sci di fondo, Riale è un grazioso agglomerato di case, alcune delle quali antiche, risalenti al XVIII secolo, come attestano dipinti e iscrizioni sulla facciata, che occupano i prati ai piedi del Passo San Giacomo.
2. Case Walser
Sono gli edifici più riconoscibili nei piccoli borghi della Val Formazza: le tipiche case Walser, che ancora oggi abitano la Val Formazza (il 17% degli abitanti del comune di Formazza è madrelingua Walser, e il 60% lo sa parlare), si identificano facilmente per le fondamenta e il piano terra in pietra su cui poggia il corpo dell'edificio (che può essere a più piani), realizzato in legno (solitamente larice, pianta che abbonda da queste parti), con balconi anch'essi realizzati in legno, il tutto coronato da un tetto spiovente in lose, lastre di pietre piatte tipiche anch'esse delle valli alpine.
3. Cascata del Toce
Chiamata anche “la Frua” (Frütt Fall in tedesco), la Cascata del Toce è una delle cascate più spettacolari e scenografiche delle Alpi. È formata dal fiume Toce, che poco dopo il Lago Morasco supera un salto di 143 metri sulle rocce, a breve distanza dalla strada statale che percorre la Val Formazza. La Cascata del Toce non è sempre aperta (questo accade solitamente in estate), quindi vale la pena informarsi sui giorni e gli orari in cui è possibile ammirare lo spettacolo dell'acqua che si precipita giù dal salto, spettacolo ammirato anche dal compositore Richard Wagner, che ebbe modo di vedere la cascata scendendo dalla Svizzera in Italia.
4. Il Museo Casa Forte di Ponte
La Casa Forte di Ponte è il museo etnografico dei Walser della Val Formazza ed è quindi il luogo ideale per conoscere a fondo la loro cultura. Si tratta di un edificio del XVI secolo costruito nel 1569 da un ricco proprietario terriero della zona, Antonio Zur Schmitten, ed era anticamente la sede dell'ammano, il capo della comunità locale, ma fungeva anche da magazzino per le merci che transitavano tra la Val d'Ossola e la Svizzera.
5. La chiesa di San Bernardo di Mentone
È la chiesa parrocchiale della Val Formazza e dà il nome alla frazione in cui si trova, Chiesa (in Walser, invece, “In der mattu”, che significa “Nei prati”). L'edificio originario fu costruito alla fine del XIV secolo, dopo che i Walser della valle inviarono lamentele al vescovo di Novara perché non avevano un proprio luogo di culto, e per assistere alla messa dovevano scendere a Baceno o Crodo, i due paesi della vicina Valle Antigorio. La Chiesa dei Santi Bernardo e Carlo, nota anche come Chiesa di San Bernardo di Mentone, soddisfaceva le loro esigenze.
L'edificio attuale fu costruito nel XVII secolo e ampliato nel XVIII secolo e ha una facciata a salienti preceduta da un pronao sostenuto da colonne binate e un alto campanile in pietra con decorazioni a motivi geometrici.
6. Lago Morasco
La Val Formazza è nota anche per lo sfruttamento dell'energia idroelettrica, che insieme alle attività legate al turismo è la principale voce di reddito di questa terra. Molti, quindi, sono i bacini artificiali costruiti per utilizzare la potenza dell'acqua come generatore di energia: lo stesso Lago Morasco si è formato a seguito della diga costruita negli anni '30 dalla società Edison, lunga 564 metri e alta 55 metri.
7. Lago Antillone
Il villaggio di Antillone (Puneigä in Walser) è uno dei più caratteristici della Val Formazza e ha una particolarità: non è abitato tutto l'anno (infatti, le sue case oggi sono diventate case vacanza). Il villaggio è situato intorno a un piccolo lago alpino, il Lago Antillone, incastonato tra boschi di conifere: particolarmente suggestivo in inverno è lo spettacolo della neve che lo ricopre quando la superficie è ghiacciata.
8. La Via dell'Abate
Percorso storico intitolato all'abate Nicolao de Rodis-Baceno, vissuto nel XIII secolo e che percorse il percorso da Baceno nella Valle Antigorio a Disentis nei Grigioni in Svizzera nel 1296 per diventare abate del monastero di Disentis.
9. La Sala Storica dello Sci Club Formazza
Fondato nel 1911, lo Sci Club Formazza è uno dei più antichi sci club delle Alpi.
10. Canza
Canza (Früttwaald in Walser, che significa “bosco della cascata”), situata a 1.418 metri sul livello del mare, è un pittoresco villaggio in Val Formazza ed è uno degli insediamenti Walser meglio conservati, nonostante sia stato gravemente danneggiato da una valanga che lo colpì nel 1951.
Sentiero Reggio - San Bernardino
Il sentiero storico noto come "Strada comunale Reggio-San Bernardino" di mezza costa, ricalca frammenti dell'antica via dei Santuari e mette in comunicazione il Santuario di Nostra Signora di Reggio con il Santuario di Nostra Signora della Grazie di San Bernardino. Il sentiero parte dal Piazzale del Santuario della Madonna di Reggio, le cui prime fonti risalgono al 1284. Il Santuario offre un'area attrezzata in un belvedere adornato da lecci, cedri e ippocastani; notevole la presenza di un cipresso centenario nel piazzale, considerato il più antico della Liguria.
A lato del piazzale si trova anche una fonte. Da qui il percorso (asfaltato) risale brevemente e superata la loc. Case Begotto si immette nella strada provinciale Vernazza. Si percorre quindi un breve tratto di strada in direzione Vernazza (circa 200 metri) per lasciarla in prossimità di una evidente curva prendendo un sentiero in salita sulla sinistra. Si attraversa località Rocche in mezzo a uliveti e si giunge a Casa Fontanella e poco oltre, a Case Pollazzo. Abbandonando la strada che serve le abitazioni, si riprende a salire per sentiero. Si giunge in breve a località le Stalle e al bosco di Valle di Bona. Si prosegue attraverso i vigneti terrazzati di case Buecia e si scende verso località Teasca. Si attraversa quindi il fosso di Re Molino e si raggiunge il borgo di Murro Superiore. Qui il bosco dominante lascia spazio ai terrazzamenti di vigneti.
Si ricorda che la percorrenza sui tracciati del Parco nazionale delle Cinque Terre dovrà sempre avvenire in condizioni meteo climatiche buone, con calzature adatte e da parte di persone dotate di buona pratica escursionistica.
Tabella riassuntiva dei luoghi di interesse:
Luogo | Descrizione |
---|---|
Domodossola | Capoluogo della Val d'Ossola, con un centro storico medievale ben conservato. |
Sacro Monte di Domodossola | Luogo di pellegrinaggio con cappelle che ripercorrono la Passione di Cristo. |
Parco Nazionale della Val Grande | Area selvaggia e incontaminata, ideale per gli amanti della natura. |
Vogogna | Borgo medievale con il Castello Visconteo e il Palazzo Pretorio. |
Lago di Mergozzo | Oasi naturale con acque pulite e il pittoresco borgo di Mergozzo. |
Chiesa di San Bartolomeo a Villadossola | Esempio di architettura romanica. |
Santuario della Madonna del Boden a Ornavasso | Luogo di culto con una leggenda legata a una pastorella. |
Ciclovia del Toce | Rete di piste ciclabili per esplorare la Val d'Ossola in bicicletta. |
Cava di Candoglia | Cava di marmo rosa utilizzata per la costruzione del Duomo di Milano. |
Val Formazza | Estrema porzione settentrionale della Val d'Ossola, ricca di tradizioni Walser e bellezze naturali. |