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Viaggio in Galles: Informazioni Utili per un'Esperienza Indimenticabile

Per chi insegue la moda è difficile, per quanto riguarda la Gran Bretagna, andare oltre Londra e la Scozia. Il turista per caso invece è mosso dalla curiosità, dalla voglia di conoscenza e quindi... attratto da una sterlina più "leggera" ho iniziato a documentarmi sul Galles (Cymru in gallese).

Pianificazione del Viaggio

Innanzi tutto ho richiesto gratuitamente sul sito dell’ente del turismo Britannico (www.Visitbritain.Com) la brochure relativa, poi ho acquistato Meridiani e la guida della Lonely Planet. Successivamente ho navigato per ore e ore su internet alla ricerca d’informazioni utili e aggiornate. Tra i siti più utili segnalo Wales Tourist Board (www.Visitwales.Com), Data Wales (www.Data-wales.Co.Uk), National Museums & Galleries of Wales (www.Nmgw.Ac.Uk), CADW (www.Cadw.Wales.Gov.Uk), Associations of National Parks Authority (www.Anpa.Gov.Uk), The National Trust (www.Nationaltrust.Org.Uk), Walkscene (www.Walkscene.Co.Uk), The Great Little Trains of Wales (www.Greatlittletrainsofwales.Co.Uk), Gigrin Farm & Red Kite feeding (www.Kitecountry.Co.Uk).

Per quanto riguarda la cartografia ho trovato tutto quello che mi serviva sul sito di www.Multimap.Com, scaricando tutto il Galles in scala 1:100.000 e la mappa delle località che avremmo visitato in scala 1:25.000. Per chi invece volesse acquistare una cartina la miglior scelta sembra Ordnance Survey. A tale proposito devo avvisare il gallese per caso che molte delle mete naturali più belle sono raggiungibili solo a piedi (percorsi da una o due miglia), oppure in auto attraverso le famose “single track roads”, con molta facilità di perdersi poiché in alcuni incroci manca la segnaletica (peraltro ottima sulle strade B, A e sulle Motorway). Una curiosità sono le siepi ai bordi delle strade: curatissime, v’impediranno spesso di vedere il panorama.

Il Galles pullula di sentieri («footpath» o semplicemente «path») attrezzati con particolari cancelletti o scalette che permettono il passaggio da una proprietà all’altra senza far uscire le pecore. Ricordate di portare con voi scarponcini da trekking e giacca a vento (non ha mai piovuto ma credo e spero che un’estate come questa sia un’eccezione).

Itinerario e Trasporti

Il viaggio è stato effettuato in auto da Mantova via Chiasso, Basilea, Strasburgo, Metz, Lussemburgo, Namur, Tournai, Lilla, Dunkerque, Calais. Quest’itinerario credo sia il migliore per raggiungere la GB per chi ama ancora, come me, i viaggi “on the road”; si paga il pedaggio solo in Svizzera e nel tratto Strasburgo-Metz, oltre a fare rifornimento in Lussemburgo (attenzione ci sono solo due aree di servizio su questo tratto, uno prima e uno dopo la capitale). La benzina in GB è cara pertanto prima di imbarcarsi è consigliabile fare il pieno; l’ultimo distributore e raggiungibile all’uscita 3 della A26.

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Il porto di Calais è stato raggiunto alle 00.15; a quest’ora l’unica biglietteria aperta è quella della SEAFRANCE (La P&O apre alle 06.30); ricordo per chi non lo sapesse che il prezzo della traversata varia secondo la fascia oraria (a tale proposito la brochure che la SEAFRANCE mi ha inviato gratuitamente aveva tutti gli orari sbagliati!). Il costo della traversata è stato di 200 euro all’andata e di 112.5 sterline al ritorno per auto + due persone.

Per i neoentusiasti della patente a punti sulle strade della GB c’è una serie infinita di cartelli stradali segnalanti le “speed cameras”; ovviamente ad ogni cartello non corrisponde un autovelox ma ci sono diverse postazioni fisse (su internet c’è la mappa). Il Galles è in ogni modo piccolo e non si sente mai la necessità di andare oltre i limiti, lasciate a casa la fretta e pensate piuttosto a divertirvi.

In GB è impossibile non imbattersi nei famigerati … pay & display. Sono praticamente inesistenti i parcheggi gratuiti (perfino nei Visitor Center dei parchi nazionali ci si può imbattere in queste diaboliche macchinette e nelle aree di servizio sulle autostrade si paga se la sosta dura più di 2 ore). Ma l’italiano medio si arrabatta e pertanto attende con un po’ di pazienza che passi l’automobilista prudente che per un’ora di parcheggio ne ha pagate otto. Non si attende molto e sarà lui ha regalarvi gentilmente il biglietto. Poiché le autorità britanniche proprio sceme non lo sono, in alcuni parcheggi (a noi è capitato a Canterbury) è richiesta la digitazione delle prime tre cifre della targa.

I camping (campsites) sono ovunque, come nel resto della Gran Bretagna, con l’erba piuttosto folta e generalmente pianeggianti. Alcune volte sono pieni (full) ma non bisogna demordere, infatti se avete una piccola tenda chiedete lo stesso (noi un posto lo abbiamo sempre trovato). I prezzi variano dalle 6 alle 13 sterline. Molte “farm” hanno il loro “campsite”, non sempre economico, e quasi sempre con una o due docce a pagamento (20 pence).

Informazioni Utili

Per i meno ferrati in geografia è bene ricordare che il Galles fa parte, insieme a Inghilterra e Scozia, della Gran Bretagna, la quale insieme all’Irlanda del Nord forma il Regno Unito; un gallese può essere “british” ma non “english” (non vi picchieranno ma ve lo faranno notare).

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La lingua gallese non è un dialetto dell’inglese ma una lingua vera e propria di origine celtica. Non vi capiterà mai di dover chiedere «Ydych chi’n siarad saesneg?» come è scritto sulla “expensive” e sopravalutata Lonely Planet, giacché tutti parlano inglese, ma può essere divertente sentire la pronuncia dei nomi delle località. La porta d’accesso al Galles per noi è stato il South Severn Bridge. Oltrepassato il “border” la cartellonistica stradale diventa bilingue (inglese/gallese nel sud poi gallese/inglese nel centro-nord) e ovunque sventola la bandiera con il Red Dragon (secondo me una delle più belle del mondo).

Cosa Vedere in Galles

Superata Newport (non molto interessante come Swansea) si giunge a Cardiff, la capitale del paese e il villaggio museo a St Fagans (periferia di Cardiff) dove sono conservati alcuni vecchi edifici gallesi provenienti da tutto il paese (da non perdere assolutamente). A nord di Cardiff possiamo individuare tre aree interessanti:

  • la bella Wye Valley, confinante con l’Inghilterra, con i resti della Tintern Abbey.
  • le valli del carbone e del ferro con Big Pit, un’ex miniera di carbone (l’attività è cessata da poco), dove armati di elmetto, torcia e maschera antigas scenderete, accompagnati da ex minatori, fino a 90 m sotto terra (da non perdere). Il Galles è stato protagonista della Rivoluzione Industriale e oltre alle miniere (carbone, ferro, rame e ardesia) è ricco di treni a scartamento ridotto, un tempo utilizzati per trasportare le materie prime, oggi convertiti al turismo. Per chi volesse saperne di più su questo periodo che ha trasformato la società occidentale consiglio «La prima rivoluzione industriale» di Phyllis Deane (ed. Il Mulino).
  • il Brecon Beacons National Park, sopra le valli del carbone, dove ci sono panorami stupendi e si possono percorrere numerosi sentieri (noi abbiamo raggiunto la cascata di Sgwd-ir-Eira attraverso un sentiero di 75 minuti). Tra le innumerevoli porte d’accesso al parco va segnalata Hay-on-Wye la capitale mondiale del libro usato (un piccolo villaggio con ben 45 librerie). Il Galles vi temprerà nel fisico e anche nella mente.

Per completare la visita del South Wales, tappe obbligatorie sono:

  • la penisola di Gower fino a Worm’s Head (accessibile solo con la bassa marea) dove abbiamo visto le foche grigie e un gabbiano che aveva appena catturato un grosso granchio.
  • il Pembrokeshire Coast National Park, tutto costiero, dove potrete camminare per centinaia di chilometri e dove è possibile osservare numerose specie di uccelli (migrazioni permettendo), le foche grigie e se siete fortunati anche alcune specie di cetacei (da segnalare Strumble Head dove c’è un osservatorio risalente alla seconda guerra mondiale). Numerose sono le isolette al largo, tutte raggiungibili e ottime per il birdwatching (noi abbiamo scelto Skomer Island dove abbiamo trovato una volontaria italiana del Wildlife Trust molto simpatica e disponibile). Molto interessante è anche la cattedrale di St David’s.

La parte centrale del Galles è meno ricca di attrazioni anche se viaggiare attraverso le sue colline è già un’attrazione di per sé. Da segnalare:

  • la Gigrin Farm a Rhayader dove la ridotta popolazione di nibbi rossi è alimentata con scarti di macelleria tutti i giorni alle 15.00; dopo l’assalto dei corvi vedrete i nibbi eseguire delle acrobazie aeree per catture il ghiotto boccone.
  • la Elan Valley con il suo discusso sistema di dighe che pare però abbia creato una sorta di riserva naturale.
  • i ponti e le cascate (tutto a pagamento) a Devil’s Bridge.
  • il Centro di Tecnologia Alternativa (C.A.T.) vero paradiso per ambientalisti ma eccessivamente caro (ingresso £7).

Assoluto protagonista del nord del Galles è lo Snowdonia National Park. L’ascensione al monte più alto del Galles (Mt Snowdon 1085 mt) può essere effettuata a piedi oppure con uno dei numerosi treni a vapore (alcune volte a diesel!) a scartamento ridotto. Optando, come noi, per la prima soluzione ricordo che ci sono numerosi “path” ben segnalati nelle mappe 1:25.000 che ho citato precedentemente (noi abbiamo percorso il Rhyd-Ddu Path lungo 7.5 km con un dislivello di 900 mt). Per noi italiani lo Snowdon può essere considerato una “collinetta” ma quando sarete in cima godrete, tempo permettendo, di un panorama favoloso (sebbene ci sia il treno) che spazia dalla penisola di Llyˆn all’isola di Angelsey oltre a comprendere tutte le cime dello Snowdonia e numerosi laghetti.

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Porta di ingresso alla penisola di Llyˆn è Porthmadog. Da questo villaggio potete giungere a Portmeirion (ingresso a pagamento con edifici un po’ kitsch e con un parco stupendo), arrivare a Blaenau Ffestiniog con la Ffestiniog Railway, percorrere il tratto di strada chiamato The Cob, seguendo i binari dalla Harbour Station, dal quale si gode un panorama stupendo dello Snowdonia.

Il primo villaggio che raggiungerete ad Anglesey è Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch la cui unica attrazione è il nome chilometrico (foto di rito alla stazione dei treni). L’isola, a differenza del resto del paese, è piuttosto pianeggiante, conserva alcuni importanti resti megalitici (i Druidi di Angelsey avevano influenza su tutto il mondo celtico, e i suoi abitanti la difesero strenuamente dai Romani), e sono facilmente reperibili degli opuscoli che indicano i luoghi migliori per fare birdwatching; a tale proposito consiglio l’acquisto di un libro specifico. Inoltre se sarete fortunati riuscirete a vedere, come hanno fatto degli Svizzeri che abbiamo incontrato, i delfini.

La costa nord non offre mete interessanti ad eccezione di Conwy e Llandudno. Ultima tappa per noi è stata Llangollen con il lungo (anche troppo) viaggio in barca dall’acquedotto di Thomas Telford.

Re Artù e le Tradizioni Gallesi

Per gli amanti di Re Artù c’è da sbizzarrirsi. In Galles sono apparsi i primi racconti dei bardi celtici che parlavano di Artù e che hanno in seguito ispirato Goeffrey di Monmouth (villaggio gallese nella Wye Valley) nella sua Storia dei Re di Britannia.

E’ stato interessante parlare direttamente con alcuni gallesi, by-passando per una volta quotidiani e telegiornali, di politica e della situazione internazionale ivi compresa la posizione della Gran Bretagna da tempo in conflitto tra l’essere europea e l’essere fortemente legata agli USA. A proposito di noi, ci hanno fatto notare i conflitti di interesse del nostro premier: io ho risposto che non esistono conflitti, ma solo interessi, loro hanno riso.

Scusandomi per il sacrilegio vorrei segnalare tre animali onnipresenti tanto in riva al mare quanto sul monte Snowdon ovvero il gabbiano e la pecora. Lo so che sto parlando di animali comuni ma durante la permanenza in Galles imparerete a riconoscerne le varie sottospecie e non credo che vi capiti spesso di vedere un cartello stradale di pericolo attraversamento pecore con una pecora sotto o un gabbiano che va a caccia di conigli.

Clima e Abbigliamento Consigliato

Il clima è temperato, ma fortemente influenzato dalla presenza del mare. Il cielo è spesso nuvoloso, il vento forte e frequente, così come le piogge. Le estati sono calde, seguite da inverni tutto sommato miti. Prendendo come riferimento la capitale Cardiff, in un anno cadono in media 1.150 mm di pioggia.

Periodo consigliato per visitare il Galles Centrale: da giugno a settembre il clima è piacevole, con una temperatura media di 14° e max di 18°. Periodo sconsigliato: da ottobre a marzo le temperature sono basse, con minime che toccano anche 1°.

Abbigliamento consigliato: vestiti caldi, maglione, cappotto, impermeabile.

Fauna e Flora

A causa della presenza di molte coste, sono tante la varietà di uccelli marini, tra cui berte, pulcinelle di mare, gabbiani, cormorani e gazze marine. Sono poi presenti topiragni, tassi, ricci e 15 specie di pipistrelli. In Galles vivono poi lontre ed ermellini. Il nibbio reale è il simbolo nazionale. Le acque del Galles sono infine popolate da foche grigie, squali elefante, tartarughe e delfini.

Economia

Dalla metà del diciannovesimo secolo fino al dopoguerra, l'estrazione e l'esportazione di carbone sono state il settore dominante in Galles. Oggi il settore terziario è quello che occupa maggiormente la forza lavoro degli abitanti. Data la scarsa fertilità del suolo, l'agricoltura in Galles fatica a prosperare, pertanto il settore primario si concentra sull'allevamento.

Cardiff

Cardiff è la capitale e la città più popolosa del Galles. Si affaccia sulla baia di Bristol ed è una delle città con la più alta concentrazione di castelli al mondo. A dominare su tutti l’antichissimo Cardiff Castle, costruito in stile normanno e risalente al 1081. Ma in città ci sono altri castelli che meritano di essere visitati, come Castell Coch (in gallese “castello rosso”), Twmpath Castle e Saint Fagans. Risale al XII secolo, come la maggior parte dei castelli cittadini, anche la Llandaff Cathedral costruita sulle rovine di una chiesa che, secondo la tradizione, era stata fondata da San Teilo nel 560 d.C. Ma Cardiff, nonostante la gloriosa storia, è città moderna e proiettata verso il futuro, oltre a una delle capitali più giovani d’Europa.

La Galleria Nazionale, aperta nel 1927, ospita il meglio della produzione degli Impressionisti: da non perdere il Il bacio di Auguste Rodin e La Parigina di Pierre-Auguste Renoir. Completamente dedicato alla danze e alle arti drammatiche è, invece, il Wales Millennium Centre che si trova nella Roald Dahl Plass, inaugurato nel 2004.

A testimoniare la vivibilità di questo angolo di Galles è la possibilità di arrivare in qualsiasi punto della città in bicicletta.

Parchi Nazionali

Chi visita il Galles rimane colpito dalla bellezza della sua natura selvaggia, che trova la sua massima espressione nei tre Parchi Nazionali del Paese.

  • Snowdonia è, per estensione, il secondo parco nazionale del Regno Unito; prende il nome dal monte Snowdon che, con i suoi 1068 metri, è il monte più alto del Galles. Viene visitato ogni anno da circa mezzo milione di persone ed è attraversato da sei percorsi che conducono alla cima. Nei suoi 1352 kmq si trova di tutto: fiumi, laghi, foreste, valli ghiacciate, castelli (bello quello di Harlech), antichi villaggi nati a ridosso delle miniere d’ardesia (come Llamberis), tombe risalenti all’età della pietra e del bronzo, forti romani e addirittura una vecchia ferrovia: la Snowdon Mountain Railway.
  • Il Brecon Beacons National Park, invece, è stato fondato nel 1957 e ospita al suo interno cittadine molto caratteristiche. Brecon, antico villaggio famoso per il suo mercato, è una di queste, insieme a Abergavenny e Hay-on-Wye. La catena montuosa più suggestiva del Brecon Beacons National Park è costituita dalle Black Mountains dove si trovano le rovine del Llanthony Priory, la chiesetta di Patrishow e la cima di Waun Fach.
  • Il Pembrokeshire National Park, infine, è l’unico parco nazionale costiero del Regno Unito, istituito nel 1952. Nella frastagliata costa del Pembrokeshire si incontrano spiagge sabbiose e città come Milford Haven o Tenby, famosa località balneare.

Tradizioni

Il Galles è legato alla tradizione degli eisteddfodau (al singolare eisteddfod), concorsi canori che si svolgono regolarmente durante tutto l’anno. La parola eisteddfod significa “incontro di poeti” e, in effetti, in origine era usata per alludere agli antichi tornei tra bardi per la conquista di un posto d’onore nelle case dei nobili. Gli appuntamenti più importanti sono tre: il Royal National Eisteddfodd (si tiene ad agosto e cambia sede ogni anno), l’International Music Eisteddfod (a Llangollen, in luglio) e l’Urdd (Youth) Eisteddfod, dedicato ai giovani (a maggio, a sedi alterne).

Cucina Gallese

Il piatto nazionale gallese è il laverbread, specialità a base di alghe brune che viene servita con bacon, pomodori e pane tostato. Da provare anche l’agnello gallese in cocotte, il manzo nero e le numerose pietanze a base di pesce (soprattutto trota e salmone) e di frutti di mare come cozze, capesante e buccini.

Souvenir

Oltre alle specialità gastronomiche, i souvenir più gettonati dai turisti sono le essenze di fiori selvatici, le ceramiche e gli oggetti tradizionali in legno scolpito.

Aneddoti Storici

C’è un divertente aneddoto storico che spiega perché l’erede al trono inglese ha il titolo di Principe del Galles. Tutto ebbe inizio nel 1283 quando Edoardo I, re d’Inghilterra, conquistò il Galles nonostante la strenua difesa messa in atto dai gallesi. Durante un incontro, Edoardo chiese al rappresentante gallese se il suo popolo sarebbe stato contento di avere un governante che non parlasse una parola d’inglese.

Personalità Gallesi

  • Dylan Marlais Thomas (Swansea, 27 ottobre 1914?New York, 9 novembre 1953). È il più famoso poeta, scrittore e drammaturgo gallese. La morte, la natura e l’amore sono i temi principali di tutte le sue opere. Conquistò la definitiva consacrazione nel 1946 con Morte e ingressi. Robert Allen Zimmerman si ispirò a Dylan Thomas quando adottò il nome d’arte Bob Dylan, nel 1961, e nel 1986 lo scrittore Tiziano Sclavi diede il nome di Dylan Dog al personaggio dei suoi fumetti, proprio in ricordo del poeta gallese.
  • Anthony Philip Hopkins (Port Talbot, 31 dicembre 1937). È il più famoso attore gallese al mondo.
  • L’intera discografia del cantante e attore gallese Tom Jones che ha da poco festeggiato i cinquant’anni di carriera.

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