Viaggio Turistico in Corea del Nord: Informazioni Essenziali
La Corea del Nord è una dittatura estremamente repressiva e ostile alla maggior parte degli altri paesi del mondo. I turisti possono andarci solo con viaggi organizzati approvati dal regime del dittatore Kim Jong Un: si vede solo quello che il governo vuole mostrare, ma è anche l’unico modo per entrare nel paese.
Restrizioni e Permessi di Viaggio
Per entrare in Corea del Nord serve uno speciale lasciapassare, un visto rilasciato da alcuni (pochissimi) tour operator che lavorano in stretto contatto con la leadership di Pyongyang. I viaggi in Corea del Nord funzionano come un’arma politica.
La scorsa settimana un gruppo di 13 turisti occidentali ha visitato alcune aree della Corea del Nord con un tour organizzato: è stata la prima volta che delle persone di nazionalità non russa e non cinese sono entrate nel paese dall’inizio del 2020, quando tutti gli ingressi erano stati interrotti a causa della pandemia di Covid-19.
Il primo viaggio è stato organizzato da Koryo Tours, un’agenzia fondata in Cina da due britannici, e i partecipanti sono stati selezionati da una lista di persone che da tempo attendevano di poter entrare in uno dei paesi meno conosciuti al mondo: appassionati di Corea del Nord, blogger di viaggi, viaggiatori che si definiscono “estremi” e collezionisti di primati legati ai viaggi.
Gli organizzatori hanno scelto persone che avevano già fatto qualche esperienza in paesi molto sorvegliati, per essere sicuri che tutti seguissero le regole e nessuno prendesse iniziative personali.
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L'Esperienza di un Turista: Nicolas Pasquali
Per il primo tour dopo la riapertura, Koryo Tours ha selezionato accuratamente i partecipanti, spiega al Foglio Nicolas Pasquali, argentino che ha anche la cittadinanza italiana e che è stato a Rason dal 13 al 17 febbraio scorsi.
Pasquali ha tre nonni italiani e un passaporto italiano («Che aiuta in quasi tutti i paesi del mondo»), ha vissuto per qualche mese in Italia ma normalmente risiede a Buenos Aires. Era lì quando Koryo Tours l’ha chiamato, dicendogli che poteva partecipare al viaggio, ma la partenza era fissata per appena tre giorni dopo: «Avevo 72 ore, ne ho passate 50 in volo con scali a San Paolo, Addis Abeba e Pechino. Ho fatto il giro del mondo, ma ero molto motivato», dice.
Il viaggio è durato cinque giorni, tra il 23 e il 27 febbraio. È iniziato con l’attraversamento del ponte sul fiume Tumen, sul confine con la Cina: i partecipanti hanno raccontato che ogni loro strumento tecnologico è stato controllato, schedato e poi ricontrollato al ritorno, per evitare che telefoni o computer potessero essere lasciati nel paese.
Dentro i confini della Corea del Nord non c’è connessione internet, almeno per gli stranieri: i locali hanno a disposizione in determinate situazioni una rete interna, in cui è schermato tutto ciò che non è approvato dal regime. «Il mio telefono invece serviva solo per fare foto e video», dice Pasquali. Ma anche a quel riguardo c’erano rigide regole da seguire.
Racconta che era espressamente vietato fare foto di ciò che si vedeva dal bus (salvo eccezioni espressamente comunicate), che di fronte alle statue dei leader presenti e passati bisognava assumere delle pose predefinite e che se in una stanza c’erano foto di Kim Jong Un e del padre Kim Jong Il «non potevi tagliarle fuori dall’inquadratura.
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Il viaggio era organizzato in ogni sua tappa, i partecipanti non potevano muoversi da soli: è sempre stato così, anche prima della pandemia e con un numero di turisti maggiore (erano stati 350mila nel 2019, il 90 per cento cinesi). I 13 partecipanti al tour di febbraio sono stati accompagnati da quattro guide e un autista.
Ripetevano inoltre la teoria falsa, promossa del regime, secondo cui il Covid si sarebbe diffuso in Corea del Nord a partire da un pallone aerostatico lanciato dalla Corea del Sud, ma sarebbe stato debellato dal governo nordcoreano in poco più di un mese.
La Zona di Rason
I turisti sono stati portati solo nella provincia nordorientale di Rason, un’area industriale vicina al confine con la Cina e con la Russia, priva di particolari attrattive turistiche. Rason, l’area visitata dal gruppo, è una sorta di esperimento capitalista dentro la repubblica socialista della Corea del Nord: nell’area è permesso ad aziende straniere, soprattutto cinesi ma anche russe, di avviare attività commerciali.
Ci sono quindi frequenti scambi con la Cina, in alcuni negozi di “souvenir” si può pagare con valuta cinese. Il viaggio di Koryo Tours prevedeva per il resto visite più tradizionalmente nordcoreane: scuole, centri sportivi, una fabbrica di birra, una sartoria di uniformi scolastiche, un centro di potabilizzazione dell’acqua, scuole di arte e di musica, un parco divertimenti, una struttura che celebrava l’amicizia fra Corea del Nord e Russia, e il punto di frontiera tra Corea del Nord, Russia e Cina.
I video postati online mostrano strutture preparate apposta per essere visitate, spesso vuote, e alcuni edifici di nuova costruzione che spiccano in mezzo ad altri più fatiscenti. Joe Smith, un altro dei partecipanti, ha detto a BBC: «I posti spesso erano scarsamente illuminati e non c’era quasi mai il riscaldamento, a parte nelle nostre camere d’albergo».
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Nelle scuole bambini e ragazzini «cantavano sempre canzoni di elogio a Kim Jong Un», dice Pasquali, e «tutti sembravano essere stati sottoposti a un lavaggio del cervello impressionante. Molti dei partecipanti citano come momento notevole uno spettacolo teatrale in cui bambini di otto-dieci anni cantavano e ballavano in complesse coreografie: dietro di loro su uno schermo di dimensioni cinematografiche scorrevano immagini che volevano esaltare il paese.
Costi e Sospensione dei Tour
Il tour a cui ha partecipato Pasquali è costato circa 700 euro, e anche quelli successivi si aggiravano su cifre simili: i prezzi salgono fino a 1.200-1.300 euro se si sceglie di partire da Pechino o di avere una camera singola. Come detto, il 6 marzo il gruppo di agenzie che organizzano i viaggi ha sospeso tutte le attività a seguito della chiusura del confine tra Cina e Corea del Nord.
Non è chiaro se o quando le attività turistiche riprenderanno. L’agenzia nei giorni scorsi aveva anche aperto le iscrizioni per la maratona di Pyongyang, che prima del 2020 era diventata un appuntamento piuttosto popolare fra i turisti che visitavano la Corea del Nord.
Considerazioni Etiche
Allora c’erano state molte discussioni sul fatto che questo tipo di turismo potesse favorire e normalizzare una dittatura rigida, crudele e violenta, che mantiene la maggior parte della sua popolazione in estrema povertà. Le discussioni potrebbero riprendere se il paese dovesse riavviare i viaggi turistici ed eventualmente estenderli ad altre zone della Corea del Nord.
Tabella Riassuntiva dei Costi e Durata
Tipologia di Tour | Durata | Costo Approssimativo |
---|---|---|
Tour Standard | 5 giorni | 700 euro |
Tour da Pechino con camera singola | 5 giorni | 1.200-1.300 euro |
Viaggio Esperienziale | 9 giorni, 7 notti | ND |
Informazioni Utili per il Viaggio
Ecco alcune informazioni utili da tenere a mente se si sta pianificando un viaggio in Corea del Nord:
- Lingua: La lingua ufficiale è il coreano (dialetto di Pyongyang). Cinese e inglese sono parlati.
- Moneta: Won Nordcoreano (KPW). Carte di credito e bancomat non sono accettati. Dollari statunitensi, euro e renminbi cinesi sono generalmente accettati.
- Fuso orario: +8 ore rispetto all'Italia, +7 ore durante l'ora legale italiana.
- Clima: I periodi migliori sono primavera e autunno.
Documenti Necessari:
- Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.
- Visto d'ingresso obbligatorio.
Altre Informazioni Importanti:
- Il servizio sanitario nazionale è gratuito, ma critico. Difficoltà nel reperire medicinali.
- Vietata la diffusione di materiale religioso o di propaganda politica.
- Controlli doganali severi.
- Accesso vietato ai giornalisti.
- L'Ambasciata d'Italia non è presente nel Paese.
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