Accoglienza e Integrazione degli Alunni Stranieri: Un Quadro Normativo e le Linee Guida in Italia
La presenza di alunne/i straniere/i è cresciuta costantemente dagli anni Novanta del secolo scorso fino alla prima decade del nuovo secolo. Il problema della presenza degli studenti stranieri viene affrontato dal Ministero della Pubblica Istruzione alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso con due importanti circolari.
Evoluzione Normativa: Dagli Anni '80 ad Oggi
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha affrontato il tema dell'integrazione degli alunni stranieri a partire dalla fine degli anni '80, con importanti circolari che hanno sancito il diritto allo studio per i minori non italofoni.
- CM n. 301/1989: Afferma le condizioni del diritto allo studio per gli alunni non italofoni nella fascia d’età 3-14 anni.
- CM n. 4 marzo 1990: Si afferma il principio della prospettiva interculturale «valida allo stesso tempo per gli alunni italiani e per quelli stranieri».
Successivamente, sono stati emanati ulteriori provvedimenti legislativi volti a regolamentare l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano.
- Legge 5 febbraio 1992, n. 91: Nell’articolo 1 della legge si afferma che è cittadino per nascita il figlio di padre o di madre cittadini italiani.
- Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286: Il Decreto si occupa di tutti gli aspetti riguardanti la condizione delle persone con background migratorio (disposizioni relative all’ingresso, al soggiorno, all’assistenza sanitaria, al lavoro stagionale, al ricongiungimento familiare, ecc.).
- Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394: Nell’art. 45 del DPR si afferma che i minori stranieri sono soggetti all’obbligo scolastico alla stregua dei coetanei italiani, «indipendentemente dalla regolarità in ordine al soggiorno».
- DPR n. 394/1999: Per quanto concerne il diritto allo studio e all’apprendimento, un posto di particolare rilievo è occupato dal DPR n. 394/1999.
- Legge 7 aprile 2017, n. 47: Stabilisce che debba essere nominato un tutore per ogni minore presente sul territorio italiano privo di genitori che possano esercitare la responsabilità genitoriale.
Un importante provvedimento legislativo è rappresentato, infine, dalla legge 29 luglio 2024 n. 106 all’art. 11 della legge (Misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri), stabilisce dall’anno scolastico 2025/2026, il Ministro dell’istruzione e del merito potrà procedere all’assegnazione di un docente destinato all’insegnamento dell’italiano per stranieri per le classi con un numero di studenti stranieri (che si iscrivono per la prima volta al sistema nazionale di istruzione e che non sono in possesso delle competenze di base della lingua italiana) pari o superiore al 20% degli studenti della classe.
Le Linee Guida per l'Accoglienza e l'Integrazione
Un documento di particolare importanza è rappresentato dalle prime Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del 2006. Nel 2014, sulla scorta del testo del 2006, le Linee guida saranno aggiornate. Nel marzo del 2022, l’allora ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, trasmette alle istituzioni scolastiche gli Orientamenti Interculturali.
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Nel 2006, pochi mesi prima della scadenza naturale della legislatura, la ministra Letizia Moratti del governo di centro-destra presieduto da Silvio Berlusconi, ha emanato un importante documento. Si tratta delle prime Linee guida riguardanti gli alunni stranieri.
Nel Documento predisposto dall’Osservatorio per conto del Ministero dell’istruzione si sintetizzano le peculiarità dell’approccio educativo della scuola italiana verso gli alunni stranieri.
Aggiornamenti e Novità
Il documento, pubblicato sul sito del MIUR, rinnova la precedente stesura del 2006 ed offre un’importante rassegna di indicazioni e di soluzioni didattiche che fanno tesoro delle buone pratiche messe in atto in questi anni. Nel suo complesso costituisce un nuovo punto di riferimento per l’azione delle scuole e si inserisce nell’alveo dei provvedimenti che in questi anni hanno sottolineato la particolare attenzione programmatica verso le pratiche inclusive del nostro sistema scolastico.
La revisione delle precedenti "Linee guida" si è resa necessaria perché il quadro normativo ha subito dal 2006 ad oggi modifiche importanti e per il fatto che il fenomeno dell’immigrazione ha assunto una diversa configurazione. In particolare si registra un forte aumento degli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia, mentre si riduce il numero dei neo arrivati.
A otto anni di distanza dalla prima stesura, esce dunque il nuovo documento che guarda agli alunni con cittadinanza non italiana tenendo conto di uno scenario profondamente mutato che ha richiesto di aggiornare le indicazioni operative per le scuole. Cambiata è anche la loro distribuzione, che si è progressivamente spostata dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo e secondo grado.
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La caratteristica distintiva del fascicolo è quella di offrire alle scuole una selezione ragionata delle soluzioni organizzative e didattiche elaborate e realizzate dalle scuole stesse.
Punti Chiave delle Linee Guida
Nel testo sono particolarmente sottolineati alcuni punti cruciali nell’inserimento degli alunni stranieri. Tra questi le attività di sostegno linguistico che costituiscono una delle chiavi per un’inclusione efficace. Nel richiamare la specificità dell’insegnamento della lingua italiana come lingua seconda, si suggerisce, nella prima fase di inserimento, di prevedere 8/10 ore settimanali per 3/4 mesi di insegnamento, anche grazie alla collaborazione di Enti Locali e con progetti mirati. Ma è comunque essenziale l’inserimento nella classe di appartenenza e l’uso di laboratori linguistici, secondo un metodo integrato.
Le "Linee guida" dettagliano le fasi del sostegno linguistico e sollecitano inoltre, anche nei confronti dei genitori degli alunni stranieri, l’uso di facilitatori come ad esempio materiali plurilinguistici o la presenza di mediatori linguistici nei rapporti con la scuola.
Ulteriori indicazioni sono altresì fornite per la valutazione degli alunni stranieri, con l’affermazione dell’equivalenza rispetto a quella degli alunni italiani e nello stesso tempo della necessità di prestare attenzione “alla cultura, alla storia e alle competenze in italiano di ciascun alunno”, adattando gli strumenti e le modalità della valutazione stessa.
Orientamenti Interculturali: Aggiornamento del 2022
Le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, il documento redatto dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale del Ministero dell’Istruzione, sono state aggiornate dopo otto anni dall’ultima versione e presentate il 17 marzo presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre.
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L’aggiornamento del 2022, intitolato Orientamenti Interculturali. Costituiscono un aggiornamento delle Linee guida del 2014; si pongono dunque in continuità con i documenti precedenti attualizzando specifiche problematiche, a seguito della crisi pandemica.
“Orientamenti Interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e alunni provenienti da contesti migratori” è il titolo dell’aggiornamento 2022 delle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del Ministero dell’Istruzione. “In otto anni il lavoro dell’Osservatorio non si è fermato”, spiega Fiorella Farinelli, membro dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale “Le nuove Linee guida hanno l’obiettivo di fornire uno spaccato ancora più preciso delle problematiche, dei bisogni e delle relative risposte all’universo composito degli alunni con background migratorio inseriti nelle scuole italiane. In questo caso si tratta della terza versione delle Linee guida, dopo quelle del 2006 e del 2014, molto più dettagliata e circostanziata rispetto alle versioni precedenti.
Sfide Attuali e Prospettive Future
Non finiremo mai di ribadire l’importanza della territorialità nella risoluzione di molte questioni che riguardano l’inserimento scolastico di questi alunni. Attraverso la messa in campo di protocolli di accoglienza si possono includere le realtà del terzo settore disponibili, per esempio, ad erogare corsi di italiano in orario pomeridiano. Oppure si possono mettere in campo dei consorzi di scuole per la messa in comune delle spesso esigue risorse a disposizione.
In molti casi si verifica il fenomeno della polarizzazione, per cui istituti scolastici presenti nello stesso territorio manifestano tassi di presenza di alunni con cittadinanza non italiana decisamente disallineati. Questa specializzazione è qualcosa che ha molto a che fare con la ghettizzazione.
In questo campo, tuttavia, l’Italia deve ancora compiere quel passaggio fondamentale dall’ottica emergenziale e residuale a quello della strutturalità, e quindi del sistema, per la definizione degli interventi. Resto comunque colpita dalla totale assenza del tema migrazioni all’interno del PNRR, spia della mancata volontà di questo Paese nel riconoscere la propria natura sempre più interculturale.
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