Affittare una Stanza a Turisti: La Normativa Aggiornata in Italia
Le nuove regole del 2024 hanno interessato sia gli affitti brevi che quelli turistici, soprattutto riguardo agli aspetti fiscali. Prima di affrontare l’argomento è opportuno definire le due tipologie di affitto e capirne le differenze.
Affitto Breve vs. Affitto Turistico: Quali Sono le Differenze?
L’affitto breve o più precisamente locazione breve, così definito dall’art. 4 del D.L. 50/2017, è stato appositamente introdotto per determinare un regime fiscale agevolato di cui si possono avvalere i soggetti privati che danno in affitto immobili o porzioni di essi ad uno stesso inquilino, per periodi non superiori a 30 giorni l’anno. Nell’affitto breve la motivazione per cui si soggiorna non deve necessariamente essere turistica. La fruizione di questo regime fiscale agevolato è legata al possesso dell’immobile di alcuni requisiti ed al rispetto di alcune regole da parte del gestore.
L’affitto turistico non è altro che la locazione turistica superiore a 30 giorni o quella inferiore a 30 giorni. In questo caso non è possibile applicare il regime fiscale delle locazioni brevi.
Novità del 2024: Regole Aggiornate per Affitti Brevi e Turistici
Di seguito le regole aggiornate al 2024 riguardanti gli affitti brevi e gli affitti turistici superiori a 30 giorni:
- Obbligo di CIN: l’acquisizione del Codice identificativo nazionale (CIN) per tutte le tipologie ricettive. L’obbligo riguarda sia le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere, che le unità immobiliari ad uso abitativo che possono essere adibite a locazioni brevi o a locazioni per finalità turistiche.
- Cedolare secca affitti brevi: che riguarda l’imposta fiscale sui canoni percepiti: l’aliquota dell’imposta sostitutiva al 21% si potrà utilizzare solo per il primo immobile.
- Applicare, in qualità di sostituti d’imposta, una ritenuta del 21% su ogni corrispettivo spettante al gestore.
Il Decreto Anticipi (D.L. n. 145 del 2023) viene adottato a dicembre 2023 per l’urgenza e la necessità di disposizioni in favore degli enti territoriali su vari settori. La materia del turismo e delle attività ricettive viene poi trattata con la successiva legge di conversione del decreto anticipi, Legge n. 191 del 2023, che aggiunge al precedente decreto legge l’art. 13-ter, che fissa precise regole su tutte le tipologie ricettive, in particolare per gli affitti brevi.
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Il Decreto anticipi cambia radicalmente il panorama degli affitti brevi regolamentando un mercato che già da anni, spesso anche abusivamente, opera in forte concorrenza con strutture ricettive perfettamente in regola, come B&b, affittacamere e case e appartamenti per vacanze in forma imprenditoriale. Il ruolo del Ministero del Turismo è quindi quello di contrastare l’abusivismo e l’evasione fiscale degli affitti brevi sommersi, per tutelare le imprese turistiche in regola.
Codice Identificativo Nazionale (CIN): Cosa Significa?
Il comma 1 del sopra indicato art. 13-ter prevede che venga assegnato, tramite apposita procedura informatizzata, un Codice Identificativo Nazionale (CIN) a tutte le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, alle locazioni turistiche superiori a 30 giorni, ed agli affitti brevi. Si possono gestire in forma non imprenditoriale fino ad un massimo di 4 alloggi.
La durata del contratto di affitto di una locazione breve non può superare i 30 giorni. Il termine massimo dei 30 giorni va riferito alla somma dei contratti nell’arco dell’anno solare stipulati allo stesso soggetto e non alla somma dei contratti stipulati a più soggetti (se si affitta quindi un alloggio allo stesso soggetto per 5 giorni al mese, nello stesso anno non si potranno stipulare a lui stesso oltre 6 contratti. Eventuali altri contratti devono essere stipulati ad altri soggetti).
L’affitto breve non prevede l’obbligo di registrazione del contratto: la registrazione è puramente facoltativa. Le unità immobiliari ad uso abitativo soggette alle regole degli affitti brevi riguardano le categorie catastali da A1 ad A11, ad esclusione della A10, dove rientrano uffici e studi privati. Le relative pertinenze di categoria catastale diversa (come box, posti auto, cantine, soffitte, ecc…) si possono concedere in locazione solo unitamente all’immobile principale.
Il contratto di locazione ad uso turistico deve essere stipulato tra persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. Ci si può avvalere del regime fiscale agevolato anche per sublocare un immobile ma a condizione che vi sia consenso scritto da parte del proprietario o del comodatario. La ricevuta all’ospite va sempre rilasciata nel caso di pagamento in contanti (nel 2024 il limite è stato fissato a 5000 euro). In caso di pagamento con mezzo tracciato (bonifico, assegno, vaglia, ecc…) essa va rilasciata solo su sua richiesta.
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E’ possibile avvalersi di piattaforme online di intermediazione immobiliare come Booking, Airbnb ed altre.
SCIA e Obblighi per le Locazioni Brevi in Forma Imprenditoriale
L’art. 13-ter comma 8 ha previsto per le locazioni brevi in forma imprenditoriale l’obbligo di presentazione della SCIA presso il comune di ubicazione. Ciò va a completare quanto già previsto dall’art. 1 comma 595 della legge di bilancio 2021, che si limita semplicemente a riconoscere il regime fiscale delle locazioni brevi alla gestione di un numero di alloggi non superiore a 4.
Il comma 6 dell’art. 13 ter prevede l’obbligo di esporre il codice CIN sia in ogni annuncio che all’esterno dello stabile in cui l’alloggio è collocato. Questa novità sembra voglia spingere tutte gli alloggi ad osservare un’unica disciplina sull’esposizione del codice CIN, aspetto finora regolamentato dalle singole leggi regionali, con previsioni spesso assai diverse da regione a regione.
Requisiti Minimi di Sicurezza per gli Alloggi Turistici
Il comma 7 dell’art. 13-ter è dedicato ai requisiti minimi di sicurezza degli alloggi turistici destinati sia all’affitto breve che alle locazioni turistiche superiori ai 30 giorni. La norma fissa degli obblighi che hanno il fine di garantire agli ospiti presso gli alloggi degli standard minimi di sicurezza. Finora questo aspetto è stato purtroppo trascurato dalle varie norme regionali che si sono dimostrate abbastanza carenti sul tema della sicurezza degli alloggi turistici.
- dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio, correttamente funzionanti e installati da professionisti abilitati, secondo le indicazioni riportate nel decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37.
- Estintori portatili a norma di legge, ubicati in posizioni accessibili e visibili, in particolare in prossimità di accessi vicini ad aree di maggior pericolo. Un estintore può coprire fino ad un massimo di 200 metri quadrati ed un solo piano. I requisiti degli estintori sono riportati nell’allegato I, punto 4.4 del decreto del Ministro dell’interno 3 settembre 2021, che prevede una capacità estinguente non inferiore a 13A e carica minima non inferiore a 6 kg o 6 litri.
Vantaggi Fiscali della Locazione Breve
La locazione breve, che segue le regole aggiornate trattate nel precedente paragrafo, presenta notevoli vantaggi fiscali per il locatore, sia nel caso in cui l’alloggio venga gestito direttamente, sia nel caso in cui ci si avvalga di un’agenzia di intermediazione immobiliare. Come già accennato, la disciplina fiscale sulla locazione breve è contenuta nel D.L. 50/2017 che è stato oggetto di recente modifica apportata dall’art. 1 comma 63 della legge di bilancio 2024.
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In virtù di questa modifica e della circolare esplicativa 10/E dell’Agenzia delle Entrate il regime fiscale degli locazioni brevi con cedolare secca prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva al 21% sui canoni di locazione del primo alloggio. Per i successivi, fino ad un massimo di 3, l’aliquota da applicare è pari al 26%. E’ inoltre possibile scegliere su quale alloggio ci si vuole avvalere dell’aliquota ridotta del 21%.
Dichiarazione dell’Imposta di Soggiorno
L’art. 180 comma 3 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) ha assegnato al gestore di ogni struttura ricettiva l’obbligo di presentare, entro il 30 giugno di ogni anno, una dichiarazione cumulativa dell’imposta di soggiorno riguardante l’anno precedente. Detta presentazione deve avvenire esclusivamente in modalità telematica dall’area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate, accedendo con SPID. E’ anche possibile affidare questo compito al proprio commercialista o consulente fiscale, che interverrà con apposita delega conferita dal gestore. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha a questo proposito pubblicato il D.M.
Gestione Diretta o Tramite Intermediari: Obblighi delle Piattaforme Digitali
Come abbiamo già visto, le regole aggiornate sugli affitti brevi riportate nell’art. 4 del D.L. 50/17, poi chiarite nella circolare esplicativa 10/E dell’Agenzia delle Entrate, consentono di gestire una locazione sia in proprio che tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o che gestiscono portali telematici. In base a questa previsione la norma assegna alle piattaforme digitali di sharing alcuni adempimenti, sia al fine di evitare che i gestori manchino nei versamenti all’erario, sia per avere un maggior controllo sugli alloggi locati.
Il Ruolo del CIN e la Lotta all'Abusivismo
Le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere non avevano in realtà una vera e propria necessità di essere coinvolte nell’acquisizione di un codice CIN, in quanto già da anni vengono regolamentate da norme specifiche che prevedono fra l’altro l’identificazione nel nome assegnato alla struttura ricettiva stessa. L’istituzione del CIN nasce dalla necessità di porre un controllo su affitti brevi e locazioni turistiche: una particolare tipologia ricettiva in forte crescita negli ultimi anni ma non affatto monitorata sotto gli aspetti fiscali, statistici, di pubblica sicurezza né per la sicurezza degli alloggi stessi.
Altre situazioni di influenza delle norme sul CIN riguarda strutture ricettive non in regola da diversi anni, con SCIA di rinnovo non presentata alla scadenza dei 5 anni per “semplice dimenticanza” da parte del titolare.
Normativa di Riferimento
Normativa di riferimento:
- Art.4 D.L. 24 aprile 2017 n.50, convertito in legge 21 giugno 2017 n. 96
- Codice civile
- Circolare n.24/E del 12 ottobre 2017 dell’Agenzia delle Entrate
- Art. 21 bis della L.R. 28 luglio 2017 n.16 introdotto dall’art. 6 della L.R. 6 luglio 2018 n.23
- Art 1, comma 595, 596, 597 L.178 del 30 dicembre 2020 "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023"
- Art. 13-ter D.L. n. 145/2023, convertito nella L. n.
A seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 3 settembre 2024 (Parte Seconda n. L'istituzione di un Codice Identificativo Nazionale (CIN), per regolare gli affitti di breve durata, definiti come quelli non oltre i 30 giorni, è avvenuta per mano del DL del 18 dicembre 2023, n. Il codice identificativo è necessario per le proprietà residenziali usate per affitti turistici di breve termine, sia per alloggi regolati dall'articolo 4 del Decreto Legge del 24 aprile 2017, n.
locatori di unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. Se la proprietà del richiedente risulta mancante, occorre controllare che il servizio sia attivo nella regione di appartenenza. deve anche essere riportato in tutti gli annunci di locazione, indipendentemente dal mezzo di pubblicazione.
Tali annunci possono riferirsi a locazioni a scopo turistico o come stabilito dall'articolo 4 del decreto-legge del 24 aprile 2017, n. Chiunque gestisca, personalmente o attraverso un intermediario, un'attività di affitto a scopo turistico o come definito dall'articolo 4 del decreto-legge del 24 aprile 2017, n. 50 (modificato successivamente dalla legge del 21 giugno 2017, n. Questa segnalazione deve essere inviata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del comune dove l'attività è operativa.
Il Decreto-legge n. Si riportano alcune Faq diffuse dal ministero il 17 ottobre 2024.
Domanda | Risposta |
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Il CIN è necessario se l'ospitalità è fornita gratuitamente? | No, se l'ospitalità è fornita gratuitamente. |
È necessario il CIN per un agriturismo? | Sì. Questo vale anche se la categoria di agriturismo non è inclusa esplicitamente nelle leggi regionali sul turismo, il che potrebbe suggerire una non necessità del CIN secondo l'articolo 13-ter, comma 1 del Decreto Legge n. 145/2023. |
Segnalazione nella piattaforma dedicata di una struttura non presente sulla Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR): la segnalazione è inviata alla Regione o alla Provincia autonoma responsabile. nel periodo dell'analisi, le penalità specificate nell'articolo 13-ter, comma 9, del decreto-legge n. assenza di riscontro: se non si perviene a una conclusione entro il termine di 30 giorni, viene fornito un CIN "non verificato", che può essere immediatamente utilizzato per la pubblicazione di annunci e l'esposizione esterna.
In questo caso per ottenere il CIN hai 30 giorni di tempo dalla data di attribuzione del codice identificativo regionale o provinciale. No. Secondo la normativa sul CIN è soggetto all’obbligo solo chi concede in locazione unità immobiliari con contratti di locazione breve (ai sensi del D.L. n.
Il CIN deve essere visibile all'esterno dell'edificio dove si trova l'appartamento o la struttura ricettiva, facendo attenzione a rispettare le restrizioni urbanistiche e paesaggistiche locali. Data la presenza di regolamenti condominiali che possono limitare l'affissione di cartelli, è considerato accettabile soddisfare il requisito di esposizione del CIN attraverso metodi alternativi.
Affitti Brevi nel 2025: Un Panorama in Evoluzione
Negli ultimi anni, gli affitti brevi è una delle opzioni per i proprietari di immobili che desiderano monetizzare rapidamente, senza vincolarsi a contratti di lunga durata. Tuttavia, nel 2025 il settore delle locazioni brevi sta attraversando profondi cambiamenti. L’introduzione di nuove normative, l’inasprimento della tassazione e l’aumento della concorrenza stanno portando molti proprietari a valutare alternative agli affitti brevi. Questa guida esplorerà il panorama degli affitti brevi nel 2025, analizzando normative, costi e opportunità.
Cosa Sono gli Affitti Brevi?
Gli affitti brevi, o locazioni brevi, sono contratti di locazione con una durata massima di 30 giorni consecutivi con lo stesso inquilino. Nel 2025, il mercato degli affitti brevi è diventato più complesso a causa di nuove normative, obblighi fiscali più rigidi e regolamenti locali che limitano l’uso indiscriminato delle locazioni brevi, specialmente nelle grandi città come Roma, Milano, Firenze, Bologna e Torino.
Tipologie di Affitti Brevi
Gli affitti brevi offrono opportunità diverse a seconda della destinazione d’uso dell’immobile. Gli affitti brevi turistici sono quelli destinati a viaggiatori occasionali, turisti e persone che soggiornano in una città per motivi ricreativi. Questa tipologia è particolarmente richiesta in città universitarie come Bologna, Milano e Torino, o in hub economici e industriali dove aziende e professionisti necessitano di soluzioni abitative temporanee.
- ✅ Durata massima di 30 giorni, ma spesso con rinnovi frequenti (es.
Caratteristiche Chiave degli Affitti Brevi
- Durata massima del contratto: gli affitti brevi possono durare al massimo 30 giorni consecutivi con lo stesso inquilino.
- Tassazione: i redditi derivanti dagli affitti brevi possono essere soggetti alla cedolare secca al 21%, ma solo se il proprietario non supera i 4 immobili destinati a questo tipo di locazione.
Il mercato degli affitti brevi nel 2025 è sempre più regolamentato, con nuove norme fiscali e amministrative che i proprietari devono rispettare per operare in regola. Se alcune città incentivano ancora gli affitti brevi per rispondere alla domanda turistica o professionale, altre stanno introducendo restrizioni significative per limitare la crescita incontrollata delle locazioni temporanee. Roma è una delle città italiane con la più alta concentrazione di affitti brevi, soprattutto nel centro storico, Trastevere e Prati.
Gli affitti brevi continuano a essere una scelta attraente per molti proprietari, specialmente in città con alta domanda turistica o forte presenza di lavoratori e studenti temporanei.
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Sebbene gli affitti brevi offrano opportunità interessanti, non sempre sono la scelta migliore. Sebbene gli affitti brevi possano garantire un reddito più elevato rispetto alle locazioni tradizionali, è fondamentale considerare i costi operativi e gli svantaggi che ne derivano.
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Il mercato degli affitti brevi nel 2025 sta diventando sempre più regolamentato e impegnativo per i proprietari. Oltre agli affitti brevi, esistono diverse opzioni per chi vuole ottenere un reddito senza doversi occupare attivamente della gestione degli inquilini.
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Gli affitti brevi sono una grande opportunità per i proprietari di immobili, ma il 2025 sta segnando un cambiamento importante nel settore. Se fino a qualche anno fa gli affitti brevi garantivano guadagni elevati con poca burocrazia, oggi richiedono una gestione attiva e una conoscenza approfondita delle regolamentazioni in continua evoluzione.
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