Al Bar Italiano: Una Guida per Stranieri
Sebbene l’italiano non rientri tra le lingue più parlate al mondo, è senza dubbio una delle lingue più studiate e amate dalla popolazione mondiale. Sarà per il fascino che genera il Bel Paese, sarà per la musicalità della lingua, per i numerosi film che hanno fatto il giro del mondo o per il desiderio di visitare città che sono parte dell’immaginario comune come Roma, Venezia o Firenze… Senza dimenticare che l’Italia è il punto di arrivo di moltissimi migranti alla ricerca di una vita migliore.
Imparare l’italiano non significa solamente apprendere le regole grammaticali e acquisire competenze linguistiche, ma anche connettersi con la cultura italiana, fare proprie tradizioni millenarie che riguardano la cucina, l’amore per la famiglia, le feste popolari e la moda d’avanguardia. La lingua italiana è oggigiorno parlata da circa 64 milioni di persone come prima lingua e da 3 milioni come seconda lingua. Oltre all’Italia, questa lingua è frequentemente usata in altre parti d’Europa, come San Marino, in Svizzera, nella Città del Vaticano, e in alcune zone della Croazia e della Slovenia.
Espressioni Utili al Bar
Prima di divagare in argomenti complessi di grammatica o pronuncia, è bene conoscere una serie di espressioni semplici e utili per muoversi nel territorio italiano e per sederti al ristorante e ordinare una buona pizza senza sforzi. Tieni presente che i cittadini italiani amano vedere che uno straniero sta imparando la loro lingua; perciò non vergognarti e usa queste espressioni il più possibile!
- Come stai? / Come sta?
- Come ti chiami?
- Dov'è...?
- Quanto costa?
- Che ore sono?
- Può aiutarmi? / Puoi aiutarmi?
- Ho bisogno di...
- Posso avere...?
- Parla inglese? / Parli inglese?
- Dove posso trovare...?
- Come si dice... in italiano?
Offrire Qualcosa al Bar
Sentiamo cosa dice Julia a Kevin:
KEVIN: E cosa faccio?
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JULIA: Cosa fai? Prima saluti e poi le offri qualcosa.
KEVIN: Come, le offro qualcosa?
JULIA: Come? Le dici “ciao”, e poi le chiedi: “cosa prendi?”, oppure le chiedi: “vuoi un caffè?”
Dunque, prima di tutto dobbiamo chiedere se l’altra persona vuole qualcosa. Per esempio possiamo dire: “Prendi qualcosa?”, “Vuoi qualcosa?”, come fanno i nostri amici:
GIUSEPPE: E tu Zou? Prendi qualcosa?
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MOGLIE: ..........Vuoi qualcosa da bere?
Oppure, se diamo del lei, diciamo: “Prende qualcosa?”, “Vuole qualcosa?”. Due domande più eleganti sono: “Cosa posso offrirle?” e “Gradisce qualcosa?”. Per esempio: “Gradisce un succo di frutta?”:
DIRETTORE DEL PERSONALE: ..........Cosa posso offrirle?
DIRETTORE DEL PERSONALE: Forse gradisce un succo di frutta?
Possiamo anche indicare subito che cosa vogliamo offrire. “Vuoi un caffè?”, “Prende un caffè?”. Sentiamo qualche esempio:
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MOGLIE: Hai fame? Vuoi la carne al sugo?
DIRETTORE DEL PERSONALE: .............Vuole un bicchiere d’acqua?
Se offriamo qualcosa a più persone, diciamo: “Prendete qualcosa?”, “Volete qualcosa?”:
GIUSEPPE: Prendete qualcosa?
Le risposte a queste domande possono essere diverse. Sentiamo qualche esempio:
MARITO: Sì, grazie.
ZOU: Perché no?
PAVEL: Volentieri, grazie.
ANGEL: No, grazie.
Possiamo rispondere in tanti modi diversi, perché possiamo nominare tutto quello che c’è da mangiare e da bere, seguito dalla parola grazie o da per favore:
PAVEL: ...........Vorrei un bicchiere d’acqua con una fetta di limone, grazie.
ZOU: Io vorrei un panino con il tonno, un thè freddo e un dolce, per favore.
Se invece non abbiamo fame o sete, allora possiamo rispondere: “Niente, grazie”, “Non prendo niente, grazie”.
Grammatica Essenziale
Eccoci qui, a parlare del vero gigante temuto da tutti coloro che si approcciano allo studio dell’italiano: la grammatica. In realtà non è così complessa come si possa pensare. Ecco gli elementi fondamentali della grammatica italiana, utili per iniziare a familiarizzare con questa lingua.
- Sostantivi: Indicano persone, oggetti, luoghi, ecc. Possono essere femminili o maschili (es. bambina e bambino) e singolari o plurali (es. bambine e bambini).
- Aggettivi: Descrivono i sostantivi e possono specificare alcune loro caratteristiche, concordando in genere e numero.
- Verbi: Esprimono azioni o condizioni e vengono definiti da modi (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo) e tempi (passato, presente e futuro). Esistono verbi regolari e irregolari.
Avete sentito tutte queste parole? Al singolare finiscono tutte in -e: pane, salame, bicchiere, limone, cane, fame, sete, fine. Al plurale le parole in -e finiscono tutte in -i: dolce diventa dolci, cane diventa cani, lavoratore diventa lavoratori, luce diventa luci:
PAVEL: No, due dolci, per favore..........
MOGLIE: ..............Così può giocare con altri cani.
DIRETTORE DEL PERSONALE: è un diritto dei lavoratori...
JULIA: E spegni le luci.........
Queste parole che finiscono in -e al singolare e in -i al plurale sono in parte maschili (come pesce, pesci o giornale, giornali) e in parte femminili (come carne, carni e televisione, televisioni):
MARITO: No grazie. La carne no.
MOGLIE: Preferisci il pesce con le patate?
MOGLIE: Vuoi un giornale oppure vuoi vedere la televisione?
Livelli di Competenza Linguistica
Ecco i livelli di competenza linguistica secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER):
- A1 (Principiante): Comprendi e usi espressioni quotidiane, puoi fare frasi molto semplici.
- A2 (Elementare): Comprendi frasi ed espressioni comuni relative alla famiglia, agli acquisti, alla geografia locale e al lavoro.
- B1 (Intermedio): Comprendi i punti principali quando si parla di argomenti familiari, per esempio al lavoro, a scuola o nel tempo libero. Puoi scrivere testi semplici su argomenti che conosci o personali.
- B2 (Intermedio Superiore): Sai comprendere testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, e fare dibattiti nel campo in cui sei specializzato.
- C1 (Avanzato): Sai comprendere testi lunghi e complessi, riconoscendone i significati impliciti. Ti esprimi in modo fluente e spontaneo e usi la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali.
- C2 (Padronanza): Comprendi praticamente tutto ciò che leggi o ascolti.
Come Imparare l'Italiano
Dipende dal tuo livello iniziale, dai tuoi obiettivi, dalla facilità con cui impari una lingua… Da moltissime cose. Se desideri imparare l’italiano per svago o per conoscenza personale, potresti cominciare a studiare la lingua con qualche corso su YouTube e iscriverti ad app gratuite come Duolingo.
Se attraverso lo studio da autodidatta, ti rendi conto che sei davvero interessato e desideri raggiungere un buon livello di italiano, sarà un buon piano iniziare a fare una o due lezioni di italiano a settimana per prendere dimestichezza con la lingua e, soprattutto, per poter parlare con una persona qualificata. Se ti trovi in Italia, ma anche se sei all’estero e desideri iniziare delle lezioni online, sarà semplice trovare un insegnante di italiano appassionato della lingua che sappia trasmetterti le conoscenze e l’entusiasmo di cui hai bisogno.
Puoi affidarti al passaparola e chiedere ad amici e parenti se conoscono qualche insegnante o alunno che possa darti lezioni di italiano, oppure puoi utilizzare portali di ripetizioni online per cercare un insegnante di italiano per stranieri. Sarà un gioco da ragazzi. Sia che tu decida di prendere lezioni private, sia che tu voglia studiare italiano da autodidatta, le numerose risorse del web saranno i tuoi migliori alleati.
Consigli per la Conversazione
Spesso la conversazione è un punto critico, soprattutto per le persone più timide e che non si trovano a proprio agio con individui che conoscono poco, sia in contesti formali che informali. Sei una persona aperta? Cerca altri studenti nei social network o a lezione e approfittane per chiedere loro di uscire a chiacchierare in italiano e conoscervi. Se sei in Italia, iscriviti a un'attività di gruppo e parla con gli altri partecipanti.
Sei appassionato di cucina? Un corso di cucina farà al caso tuo; ami ballare? Perché non iscriverti a una lezione di danza! Preferisci il CrossFit? Cerca lezioni di qualunque sport ti piaccia e inizia a praticarlo, meglio se in gruppo. Il modo più semplice per fare conversazione? Cercare un insegnante di italiano madrelingua. Non c’è timidezza che tenga; se non riesci a parlare con altre persone, potrai sempre conversare con il tuo insegnante.
Il Bar: Un Punto di Incontro Culturale
Bar è una parola fondamentale in italiano ma non è di origine italiana, è una parola inglese che significa “sbarra”. Ma che collegamento c’è fra la sbarra e il bar? Nei primi bar aperti in Inghilterra e negli Stati Uniti d’America una sbarra separava i clienti dal banco dove si servivano le bevande, che erano sempre e solo alcolici.
Anche oggi, in Inghilterra e negli Stati Uniti, nei bar si bevono solo vini o liquori. In Italia, invece, nel bar trovate bevande alcoliche e bevande analcoliche (come il caffè, il cappuccino, il tè), ma anche dolci (come cornetti, paste, fette di torta) e cibi salati (come pizzette, panini e tramezzini). In alcuni bar i clienti mangiano e bevono soltanto in piedi, vicino al banco; in molti bar, invece, i clienti stanno seduti intorno a tavolini dentro o fuori del bar.
Nella cultura italiana infatti il bar, che spesso, anziché bar si chiama caffè, è un punto di incontro e di ritrovo delle persone, in tutte le ore della giornata.
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