Cantanti Stranieri che Hanno Partecipato a Sanremo: Un Elenco Iconico
Il Festival di Sanremo, da sempre vetrina della musica italiana, ha ospitato nel corso degli anni numerosi cantanti stranieri, regalando al pubblico performance indimenticabili e momenti iconici. Questa tradizione continua, con l'annuncio dei Duran Duran a Sanremo 2025, riportando il Festival ai fasti di un'epoca in cui sul palco dell'Ariston si esibivano vere e proprie leggende del rock e del pop.
Un Tuffo nel Passato: Gli Anni d'Oro degli Ospiti Internazionali
Sanremo è stato teatro di performance iconiche che hanno segnato la storia della televisione, da David Bowie a Madonna, passando per i Queen. L'arrivo della band britannica rinnova quella tradizione, regalando al pubblico un tuffo nell'epoca d'oro degli anni '80 e confermando la kermesse come un appuntamento capace di unire passato e presente nel segno della grande musica internazionale.
Aspettando il ritorno dei "wild boys", a quarant'anni esatti dal debutto sanremese, vi proponiamo una rassegna festivaliera dei più iconici superospiti internazionali: da Mercury in rivolta contro il playback al Duca Bianco alle prese con la sua ennesima trasformazione, da Miss Ciccone in versione new age fino all'erede Britney Spears.
Momenti Indimenticabili sul Palco dell'Ariston
- Freddie Mercury (Queen): Negli anni del playback imposto a Sanremo, Freddie Mercury si ribella. Durante Radio Ga Ga, per protesta, canta senza microfono, smascherando la finzione. Il leggendario frontman dimostra così il suo disappunto, un gesto simbolico che resta nella storia del Festival.
- Duran Duran: I Wild Boys tornano sul palco dell'Ariston per la quarta volta. Al debutto sanremese, 40 anni fa, nello stesso Festival degli acerrimi Spandau Ballet, si esibiscono dell'inno dei Paninari e successo così iconico da ispirare il film Sposerò Simon Le Bon.
- Whitney Houston: Nel Sanremo di Pippo Baudo, l'esordiente The Voice (proprio come Frank Sinatra) incanta il pubblico con All At Once, ottenendo una standing ovation. L'emozione è tale che, evento raro per una star internazionale, concede un bis. Anche i severi funzionari Rai si sciolgono, mentre il brano diventa un classico immortale.
- David Bowie: Con una pronuncia impeccabile, Mike Bongiorno introduce il mito definendolo "l'unico cantante quotato in borsa". Il Duca Bianco presenta Earthling e incanta Sanremo con Little Wonder, un brano potente tra jungle e chitarre distorte. La sua esibizione lascia il pubblico senza fiato, un momento indelebile nella storia festivaliera.
- Madonna: Miss Ciccone, in versione new age, ipnotizzò sulle note di Frozen, il singolo di lancio di Ray of Light, in un evento mediatico senza precedenti. Tuttavia, Raimondo Vianello la congedò in fretta con un brusco "Dobbiamo andare avanti con la gara".
- Oasis: Liam e Noel Gallagher spaccano portando all'Ariston il loro britpop e l'energia che li ha resi iconici. I fratelli coltelli della musica presentano Go Let It Out, singolo di lancio tratto dall'album Standing on the Shoulder of Giants.
- Britney Spears: In un romantico mini-dress in perline firmato Roberto Cavalli, la Principessa del Pop regala al pubblico festivaliero una rara performance dal vivo, sulle note della ballad I'm Not a Girl, Not Yet a Woman, terzo singolo dal suo terzo album Britney.
- Lenny Kravitz: Durante il Sanremo di Superpippo, il sexy rocker si esibisce al pianoforte in I'll Be Waiting, singolo tratto dall'ottavo album It's Time for a Love Revolution, conquistando il pubblico con tutto il suo carisma.
- One Direction: Il ciclone britannico travolge il pubblico dell'Ariston e milioni di abbonati con una performance indimenticabile di What Makes You Beautiful.
Ospiti Stranieri in Gara: Un Ritorno al Passato
L’apertura ai big stranieri in gara a Sanremo sarebbe in realtà un “riapertura”, perché cantanti non italiani hanno partecipato più volte, spesso (ma non sempre) con produzioni italiane. In quattro il Festival l’hanno anche vinto.
- 1964: Patricia Carli (Belgio), in coppia con Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età”
- 1965: The Minstrels (USA), con Bobby Solo in “Se piangi, se ridi”
- 1968: Roberto Carlos (Brasile), con Sergio Endrigo in “Canzone per te”
- 2011: Raquel Del Rosario (Spagna), con Luca Barbarossa in “Fino in fondo”
- 2013: Peter Cincotti (USA), con Simona Molinari
Tabella: Alcuni Artisti Stranieri che Hanno Partecipato a Sanremo negli Anni '60
Anno | Artista | Canzone (in coppia con) |
---|---|---|
1964 | Ben E. King | (con Tony Dallara) |
1964 | Paul Anka | |
1965 | Dusty Springfield | |
1965 | Petula Clark | (con Betty Curtis) |
1965 | Kiki Dee | (con Fred Bongusto) |
1966 | Francoise Hardy | |
1967 | The Rokes | “Bisogna saper perdere” (con Lucio Dalla) |
1968 | Louis Armstrong | “Mi va di cantare” (con Lara Saint Paul) |
1969 | Stevie Wonder |
Negli anni 60, quelli appunto della doppia esecuzione, l’accoppiata con artisti stranieri non era affatto inusuale. Nel 1964, la grande infornata iniziale (ad ogni italiano, uno straniero abbinato) con qualche nome più grande degli altri, come per esempio Ben E.King, Gene Pitney, Paul Anka o Frida Boccara, che cinque anni dopo vincerà l’Eurovision. Anno di big anche il 1965. Nel 1966 fra i big stranieri arriva Francoise Hardy e fra tanti ritorni si segnala anche l’esordio di Pat Boone.
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Il 1967 è l’anno dei Rokes, la band di Shel Shapiro: la loro “Bisogna saper perdere”, in coppia con Lucio Dalla, è ancora famosissima. Ma è anche l’anno del malgascio Antoine e della mitica “Pietre”, della polacca Anna German, di Sonny e Cher e anche Cher e basta, sbattuti fuori dalla finale. Nel 1968, vincitori e ritorni a parte, troviamo in gara Wilson Pickett, Dionne Warwick, Shirley Bassey, Sascha Distel ma soprattutto “Satchmo” Louis Armstrong, in coppia con Lara Saint Paul in “Mi va di cantare”.
Nel 1969 sfiora la vittoria la gallese Mary Hopkin con “Lontano dagli occhi”, in doppia versione con Endrigo e in gara c’è un giovane Stevie Wonder. Il 1973 è l’anno dei Mocedades, che poco dopo sfioreranno il colpo all’Eurovision e di Wess (con Dori Ghezzi, anche nel 1976 e con la Squadra Italia nel 1994) così come Mouth & Mac Neal nel 1974, anno in cui il festival accoglie anche gli scozzesi Middle of The Road e i francesi Les Charlots, tutti di chiara fama.
Gli Anni '90: Un Nuovo Rinascimento per gli Ospiti Internazionali
Nel 1990 e 1991, gli abbinamenti internazionali (anche se ufficialmente fuori gara) dell’allora patron Adriano Aragozzini portarono sul palco dell’Ariston fra gli altri, gente come Ray Charles, Dee Dee Bridgewater, Sarah Jane Morris, Kaoma, Toquinho, Miriam Makeba, Gilbert Montagnè, Howard Jones, Randy Crawford, Bonnie Tyler, Phil Manzanera dei Roxy Music, Grace Jones, Ute Lemper e Gloria Gaynor.
Ray Charles e Toto Cutugno (1990)Anche se a chi non c’era la cosa può apparire sconcertante, il più bel “duetto” internazionale dell’era sanremese moderna va attribuito a Ray Charles, che riuscì a dare la propria cifra a ‘Gli amori’ di Toto Cutugno, divenuta tra le sue dita la meravigliosa ballata ‘Good Love Gone Bad’: piano e voce, “The Genius” sospese l’Ariston nel tempo. Spesso gli artisti stranieri cercavano di scimmiottare la metrica italiana inserendovi i loro testi quasi a forza.
Dee Dee Bridgewater e i Pooh (1990)La grande jazzista Dee Dee Bridgewater nel 1990 cantò la “cover” della canzone vincitrice del Festival, ‘Uomini Soli’ dei Pooh, arricchendola di classe e teatralità di altissimo livello. Howard Jones e Umberto Tozzi (1991)Umberto Tozzi nel suo ultimo anno di collaborazione con Bigazzi, prima della rottura, portò a Sanremo ‘Gli altri siamo noi’, testo a sfondo sociale che lasciò perplessa gran parte della critica.
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Poi per ritrovare stranieri (e di nome) bisogna arrivare al celebre Sanremo senza major di Tony Renis del 2004 che arruola in gara Morris Albert (con Mietta), Las Ketchup (con Denny Losito), Bill Wyman degli Stones (coi DB Boulevard) e un pezzo dei Gispsy Kings (con Massimo Modugno). Nel 2006 toccò a Noa, in gara con Carlo Fava. Sino appunto, in tempi recentissimi alle citate Lola Ponce e Raquel del Rosario e a Youssou N’Dour (con Pupo e Paolo Belli nel 2009).
Ogni anno capita che ci sia quella esibizione dell’ospitone straniero che, oltre alle varie polemiche del caso su quanto sia costato, ci fa rimanere a bocca aperta.
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