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Censimento degli Stranieri in Italia: Dati e Statistiche Aggiornate

L'Italia, come molti altri paesi europei, è caratterizzata da una crescente presenza di cittadini stranieri. I dati relativi alla popolazione residente e alla dinamica demografica sono frutto del Censimento. In chiave interculturale, è importante sottolineare che i dati citati fotografano la cittadinanza (italiana o straniera). Il numero crescente delle acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di molti stranieri negli ultimi anni (che ha accompagnato la sostanziale stabilizzazione del fenomeno migratorio) non esprime quindi la reale portata della compresenza di diverse culture. Gli stranieri sono mediamente più giovani degli italiani, con una dinamica demografica positiva. L’età media è di 36,2 anni, mentre la distribuzione di genere vede una prevalenza delle donne (51%).

Popolazione Straniera Residente: Numeri e Tendenze

Al 31 dicembre 2023, i cittadini stranieri abitualmente dimoranti in Italia sono oltre 5 milioni, e per la precisione 5.253.658. Sono 112mila in più rispetto all’anno precedente e rappresentano l’8,9% della popolazione totale (nel 2022 l’8,7%). Al 1° gennaio 2025 la popolazione residente di cittadinanza straniera è composta da 5 milioni e 422mila unità, in aumento di 169mila individui (+3,2%) sull’anno precedente, con un’incidenza sulla popolazione totale del 9,2%. La popolazione residente straniera cresce in tutte le Regioni.

Al 1° gennaio 2024, i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia sono oltre 3,6 milioni. Al 1° gennaio 2024, in Italia, risiedono circa 5,3 milioni di cittadini stranieri (8,9 per cento del totale dei residenti), in aumento di 112 mila unità (+2,2 per cento), rispetto all’anno precedente. L’incremento dovuto al saldo naturale è di circa 41 mila unità; quello dovuto al saldo migratorio è pari a circa 334 mila.

Nel 2023, i nuovi permessi di soggiorno rilasciati a cittadini non comunitari sono circa 330 mila, con una diminuzione del 26,4 per cento, rispetto al 2022. Questa flessione si deve principalmente alla forte riduzione dei permessi per asilo e protezione internazionale (-47,6 per cento). Al 1° gennaio 2024, sono regolarmente presenti in Italia 3.607.160 cittadini non comunitari, il 59,3 per cento dei quali ha un permesso di soggiorno di lungo periodo.

Distribuzione Geografica

Storicamente, gli stranieri sul territorio italiano si sono concentrati soprattutto nelle ripartizioni del Centro-nord dove, al 1° gennaio 2023, risiede l’83,2 per cento degli stranieri residenti in Italia. Il 58,3% degli stranieri, pari a 3 milioni 159mila individui, risiede al Nord, con un’incidenza sul totale della popolazione residente nel Nord pari all’11,5%. Altrettanto attrattivo per gli stranieri è il Centro, dove risiedono un milione 322mila individui (24,4% del totale) con un’incidenza dell’11,3%. Più contenuta è la presenza di residenti stranieri nel Mezzogiorno, 941mila unità (17,3%), dove rappresentano appena il 4,8% della popolazione residente totale.

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Nord e, in particolare, Nord-ovest sono le ripartizioni a maggiore concentrazione di popolazione straniera (rispettivamente, 59 per cento, oltre 3 milioni di individui; 34,2 per cento, quasi 1,8 milioni). Il Centro accoglie il 25 per cento dei residenti stranieri (1,3 milioni) e il Sud e le Isole, rispettivamente, il 12,1 e il 4,7 per cento. Nel confronto con il 2023, le regioni che hanno mostrato l’incremento maggiore sono: Molise, Basilicata, Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Campania.

Al 1° gennaio 2024, l’83,9 per cento dei cittadini non comunitari regolarmente presenti ha un permesso rilasciato o rinnovato nel Centro-nord, mentre solo il 16,1 per cento l’ha ottenuto o rinnovato nel Mezzogiorno. Le regioni con le quote più elevate di rilasci o rinnovi di permessi di soggiorno sono: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto.

Acquisizione della Cittadinanza Italiana

Nel 2024 ben 217mila cittadini stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana, dato in crescita rispetto all’anno precedente (poco meno di 214mila). Nel 2023, rispetto al 2022, risulta stabile il numero di stranieri che ha acquisito la cittadinanza italiana (circa 214 mila). Le tre cittadinanze di origine che risultano avere il peso maggiore sono quella albanese (31mila acquisizioni), la marocchina (27mila acquisizioni) e la rumena (circa 15mila acquisizioni) che, rispetto al 2023, rimpiazza quella argentina in terza posizione. Il 64% delle acquisizioni di cittadinanza italiana si deve a nove collettività.

Rispetto al 2023 scendono quelle concesse a cittadini argentini e brasiliani (rispettivamente -11% e -10%) mentre crescono quelle in favore dei cittadini del sub continente indiano (India +30% e Bangladesh +19%).

Dinamiche Demografiche

In Italia il 2024 evidenzia una dinamica demografica per molti versi in continuità con quella dei recenti anni post-pandemici. Al 31 dicembre 2024 la popolazione residente conta 58 milioni 934mila individui (dati provvisori), in calo di 37mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Il calo di popolazione non coinvolge in modo generalizzato tutte le aree del Paese. Mentre nel Nord la popolazione aumenta dell’1,6 per mille, il Centro e il Mezzogiorno registrano variazioni negative rispettivamente pari a -0,6 per mille e a -3,8 per mille.

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  • Nati: Nel 2024 le nascite si attestano a quota 370mila, registrando una diminuzione sul 2023 del 2,6%. I nati di cittadinanza straniera, il 13,5% del totale, sono quasi 50mila, circa 1.500 in meno rispetto all’anno precedente.
  • Decessi: Calano anche i decessi (651mila), il 3,1% in meno sul 2023, dato più in linea con i livelli pre-pandemici che con quelli del triennio 2020-22.
  • Immigrazioni: Le immigrazioni dall’estero, 435mila, per quanto inferiori di circa 5mila unità rispetto al 2023, si mantengono sostenute.
  • Emigrazioni: Le emigrazioni per l’estero ammontano a loro volta a 191mila, in sensibile aumento sul 2023 (+33mila).
  • Saldo Migratorio: Il saldo migratorio netto con l’estero è dunque pari a +244mila, riuscendo in ampia parte a compensare il deficit dovuto alla dinamica naturale.

Speranza di Vita

Il calo dei decessi si traduce in un guadagno di vita rispetto al 2023 di circa cinque mesi sia per gli uomini sia per le donne. La speranza di vita alla nascita nel 2024 è stimata in 81,4 anni per gli uomini e in 85,5 anni per le donne (+0,4 in decimi di anno), valori superiori a quelli del 2019. Il difficile periodo legato alla pandemia sembra essere ormai superato come evidenzia una sopravvivenza che torna a registrare incrementi significativi.

Fecondità

La fecondità, nel 2024, è stimata in 1,18 figli per donna, sotto quindi il valore osservato nel 2023 (1,20) e inferiore al precedente minimo storico di 1,19 figli per donna registrato nel 1995. Accanto alla riduzione della fecondità, nel 2024 continua a crescere l’età media al parto, che si attesta a 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023).

Matrimoni

Diminuiscono anche i matrimoni che, ormai da tempo, non rappresentano più un passaggio preliminare alla nascita di un figlio. Secondo i dati provvisori, nel 2024, i matrimoni sono 173mila, 11mila in meno sul 2023. Complessivamente, nel 2024 il tasso di nuzialità continua lievemente a scendere, portandosi al 2,9 per mille dal 3,1 del 2023.

Mobilità Interna

Nel 2024 i trasferimenti di residenza tra Comuni italiani si attestano a 1 milione e 413mila, segnando una diminuzione dell’1,4% rispetto al 2023 (-20mila trasferimenti). La contrazione è dovuta alla riduzione della mobilità interna dei cittadini italiani, che registra un calo del 3,4%. Al contrario, tra i cittadini stranieri la mobilità interna è in un aumento del 7,8%. Anche nel 2024 il Mezzogiorno conferma un saldo migratorio interno negativo (-52mila, -2,6 per mille abitanti).

Immigrazione dall'Estero

Nel 2024 le immigrazioni dall’estero in Italia sono state 435mila, in lieve diminuzione (-1,2%) rispetto al 2023, ma più elevate rispetto ai valori osservati nel decennio 2012-2021 durante il quale non si è mai superata la soglia dei 400mila ingressi annui. Dai primi dati provvisori si osserva che il Bangladesh è il principale Paese di origine dei flussi di immigrazione straniera (7,8% del totale), seguito dall’Albania (7,1%). Ancora significativo il flusso di stranieri provenienti dall’Ucraina (6,5%), in chiara relazione agli ingressi per motivi umanitari dovuti al conflitto tuttora in corso.

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Il saldo migratorio con l’estero complessivo, pari a +244mila unità, è frutto di due dinamiche opposte: da un lato, l’immigrazione straniera, ampiamente positiva (382mila), controbilanciata da un numero di partenze esiguo (35mila); dall’altro, il flusso con l’estero dei cittadini italiani caratterizzato da un numero di espatri (156mila) che non viene rimpiazzato da altrettanti rimpatri (53mila).

Aree di Provenienza

Quasi la metà degli stranieri censiti nel 2023 è di cittadinanza europea (46,2%), il 23,4% asiatica, il 22,7% africana e il 7,6% americana. I cittadini stranieri residenti in Italia posseggono 194 nazionalità differenti, i due terzi (63,3%) delle quali concentrate entro i primi 10 Paesi esteri nella graduatoria per cittadinanza. La Romania si conferma il Paese di cittadinanza con il maggior numero di residenti (20,4% del totale), seguita a distanza dall’Albania e dal Marocco, come nel 2022 con un contingente pari al 7,9% e 7,8% della presenza straniera in Italia. Le collettività cinese (5,9% del totale) e ucraina (5,2%) si confermano la quarta e quinta per numero di individui, seguite da quelle di Bangladesh, India, Egitto, Pakistan e Filippine.

Si registra un aumento significativo di presenze rispetto al 2022 soprattutto per i cittadini del Bangladesh (+10,7%), del Pakistan (+10,5%), dell’Ucraina (+9,6) e dell‘Egitto (+9,3%), mentre le prime tre collettività registrano un lieve calo di presenze, pari al -0,8% tra i rumeni, al -0,1% tra gli albanesi e al -0,7% tra i marocchini.

Mercato del Lavoro

Nella partecipazione al mercato del lavoro, permangono alcune differenze tra italiani e stranieri. Nel 2024, il tasso di occupazione degli stranieri (20-64 anni) è di poco inferiore a quello degli italiani autoctoni: rispettivamente, 66,2 per cento, a fronte del 67,2 per cento. Tuttavia, rispetto al 2023, l’occupazione è cresciuta più intensamente per gli stranieri (+1,2 punti percentuali, rispetto a + 0,8 punti per gli autoctoni). Per entrambi i gruppi, la crescita dell’occupazione è maggiore tra le donne.

Nel 2024, il tasso di disoccupazione scende al 6,1 per cento fra gli autoctoni e al 10,1 per cento fra gli stranieri, con un calo di intensità simile per entrambi i gruppi (rispettivamente 1,2 e 1,1 punti percentuali). Nel 2024, il grado di istruzione degli stranieri è ancora inferiore a quello degli italiani, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni. Il 48,1 per cento degli stranieri tra i 15 e i 64 anni di età ha conseguito al più la licenza media, rispetto al 34,5 per cento dei coetanei italiani; il 40,2 per cento ha un diploma di scuola superiore e l’11,6 per cento una laurea, a fronte, rispettivamente, del 44,8 per cento e del 20,7 per cento degli italiani nella stessa fascia d’età.

L'Italia nel Contesto Europeo

Al 1° gennaio 2023, l’incidenza degli stranieri residenti in Italia (8,7 per cento) è leggermente inferiore alla media UE. Al tredicesimo posto nella graduatoria dei 27 paesi europei, l’Italia segue la Germania (14,6 per cento) e la Spagna (12,7 per cento), ma precede la Francia (8,2 per cento).

Nel 2023, nella media europea, il tasso di occupazione della popolazione tra 20 e 64 anni cresce in egual misura per stranieri e autoctoni, lasciando inalterato il divario a svantaggio della popolazione straniera. In diciotto paesi UE, il tasso di occupazione della popolazione straniera è inferiore rispetto a quello degli autoctoni. I divari sono più contenuti (inferiori ai due punti percentuali) in Romania, Italia, Cipro e Portogallo; più elevati (superiori ai dieci punti percentuali) in Finlandia, Svezia, Francia, Ungheria, Germania e Bulgaria.

Viceversa, in nove paesi il tasso di occupazione dei cittadini stranieri è più elevato di quello degli autoctoni, in particolare per Lussemburgo e Malta, dove il divario a favore degli stranieri supera i 6 punti percentuali. Nel contesto UE27, il tasso di disoccupazione per gli stranieri è superiore rispetto a quello degli autoctoni, con un divario che varia da un massimo di 12 punti, in Svezia, a un minimo di 0,5 punti, in Cechia (4,1 punti, in Italia); fa eccezione la Lituania, dove i tassi di disoccupazione degli stranieri non differiscono sostanzialmente da quelli degli autoctoni.

Il divario tende tuttavia a ridursi nella media europea e in nove paesi - tra cui l’Italia - dove si registra una riduzione dell’indicatore maggiore per la popolazione straniera. Nel 2023, in Europa, il tasso di inattività della popolazione straniera diminuisce in misura più contenuta rispetto a quello relativo alla popolazione autoctona, sia nella media europea sia in Italia, dove il valore dell’indicatore per gli stranieri (30,5 per cento) è ancora più basso, rispetto a quello della popolazione autoctona (33,6 per cento), mentre, nella media europea, accade il contrario.

Tabella: Principali Indicatori Demografici in Italia (2024)

Indicatore Valore
Popolazione Residente Totale 58.934.000
Popolazione Straniera Residente 5.422.000
Incidenza Popolazione Straniera 9,2%
Nati 370.000
Tasso di Natalità 6,3 per mille
Decessi 651.000
Speranza di Vita alla Nascita (Uomini) 81,4 anni
Speranza di Vita alla Nascita (Donne) 85,5 anni
Fecondità Totale 1,18 figli per donna
Matrimoni 173.000
Immigrazioni dall'Estero 435.000
Saldo Migratorio con l'Estero +244.000

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