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Chi l'ha visto? Casi di persone scomparse in Italia

Dal 1989, Chi l’ha visto?, guidato con maestria da Federica Sciarelli, si è cimentato nei casi di persone scomparse, cold case e misteri che sembravano irrisolvibili. Con ritrovamenti in diretta, indagini serrate e inchieste che hanno fatto la storia, Chi l’ha visto? ha saputo non solo raccontare la cronaca nera italiana, ma anche ridare speranza e conforto a famiglie disperate, svelando verità nascoste e offrendo un aiuto concreto.

Chi l’ha visto? è lo storico programma di Rai 3 dedicato ai casi di cronaca e in particolare alle storie delle persone scomparse. Milioni di spettatori da anni accendono il mercoledì sera su Rai 3 per seguire i casi di persone sparite nel nulla, gli appelli dei parenti che li cercano, le testimonianze di presunti avvistamenti.

La nuova stagione di Chi l’ha visto? è tornata sugli schermi mercoledì 11 settembre 2024, pronta a tenere il pubblico incollato al televisore con nuove storie e aggiornamenti sui casi in sospeso. La durata di ogni stagione di Chi l’ha visto? segue il tradizionale calendario televisivo. Il programma, generalmente, si conclude con l’arrivo dell’estate, più precisamente a luglio.

Se non potete essere davanti al televisore, esistono numerose alternative per non perdere nemmeno un minuto della trasmissione. Lo streaming gratuito è disponibile su RaiPlay, la piattaforma digitale della Rai, che permette di guardare la puntata in tempo reale su computer, smartphone o tablet.

Da anni il volto di Chi l'ha visto? è legato a Federica Sciarelli, la giornalista che ha preso in mano le redini del programma nel 2004 e da allora non ha più lasciato il timone. Grazie al suo stile empatico ma incisivo, è riuscita a conquistare il pubblico, rendendo la trasmissione un appuntamento fisso per chi è interessato a casi di scomparsa e cronaca nera.

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La storia del programma

Prima dell’era di Federica Sciarelli, la trasmissione era nelle mani di un'altra giornalista carismatica: Donatella Raffai. Donatella, oggi scomparsa, è stata la prima conduttrice del programma, andato in onda per la prima volta il 30 aprile 1989 su Rai 3. Al suo fianco c'era Paolo Guzzanti, anch’egli giornalista e padre di tre attori noti.

L'idea di creare un programma dedicato interamente alla ricerca di persone scomparse si deve a Lio Beghin. È stato lui, infatti, a immaginare una trasmissione che potesse dare spazio e visibilità a quei casi che troppo spesso passavano inosservati. Nei primi anni di vita, il format prevedeva la ricostruzione dei casi attraverso filmati interpretati da attori, insieme alle testimonianze dei familiari. Questo approccio ha subito catturato l'attenzione del pubblico, che si è affezionato alle storie raccontate e ai volti che le presentavano.

Uno dei primi successi del programma risale al 1988, con la scomparsa di Jennifer, una giovane americana ausiliaria della base Nato di Bagnoli. Dopo l’appello fatto dal padre della ragazza, fu proprio lei a contattare la trasmissione, rivelando di essersi allontanata volontariamente. Un caso risolto che ha consolidato la reputazione di Chi l'ha visto?

Il contributo alla ricerca di persone scomparse

Il programma Chi l’ha visto? ha contribuito in maniera significativa alla ricerca di persone scomparse e alla risoluzione di crimini che hanno fatto la storia dell'Italia, grazie a un costante aggiornamento di casi e appelli e ad episodi di approfondimento dedicati, come quello di Yara Gambirasio. Grazie a questi contatti, Chi l'ha visto?

Sul sito ufficiale del programma è possibile consultare l'archivio delle persone scomparse, inclusa una sezione specifica dedicata ai bambini. Questo archivio raccoglie informazioni aggiornate, fotografie e dettagli sui casi ancora irrisolti, offrendo un supporto costante alle famiglie che cercano risposte.

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Casi emblematici trattati da Chi l'ha visto?

Il caso di Elisa Claps

Elisa Claps, una studentessa di 16 anni di Potenza, scomparve il 12 settembre 1993 dopo essere entrata nella Chiesa della Santissima Trinità per incontrare Danilo Restivo. Per diciassette anni, la sua sorte rimase avvolta nel mistero, fino al 17 marzo 2010, quando il suo cadavere fu scoperto nel sottotetto della stessa chiesa. Le indagini hanno appurato che Elisa fu uccisa lo stesso giorno della sua scomparsa, e Restivo, all'epoca ventunenne, fu identificato come l'assassino.

Già noto per il suo comportamento inquietante, Restivo era stato condannato anche per un altro omicidio, quello di Heather Barnett, una vicina di casa, avvenuto in Inghilterra nel 2002. Il caso, nonostante la condanna del colpevole, è ancora segnato da numerosi interrogativi. Si sospetta che il clero locale e altri abbiano occultato informazioni cruciali, rendendo difficili le indagini per anni. L'uomo, che aveva già mostrato segni di comportamento disturbante e manie ossessive, è rimasto impunito per molti anni grazie a una rete di depistaggi e complicità che, ancora oggi, lascia aperte questioni irrisolte.

La scomparsa delle gemelline Schepp

Il 30 gennaio 2011, Livia e Alessia Schepp, gemelle di sei anni, furono prelevate dal padre Matthias Schepp dalla loro casa di Saint-Sulpice, in Svizzera, e da quel momento scomparvero nel nulla. Matthias attraversò la frontiera con la Francia e si spostò verso Marsiglia, dove prelevò una grossa somma di denaro e acquistò tre biglietti per un traghetto diretto in Corsica. Le bambine, secondo le ricostruzioni, erano ancora con lui in quel momento, ma dopo l'arrivo in Corsica, la loro sorte è diventata un mistero.

Il 3 febbraio 2011, Matthias Schepp si tolse la vita lanciandosi sotto un treno a Cerignola, in Italia, lasciando dietro di sé solo una lettera agghiacciante alla sua ex moglie: "Le ho uccise, le bambine riposano in pace, non hanno sofferto". Tuttavia, nonostante questa confessione, non sono mai stati trovati i corpi delle gemelle. Nonostante le dichiarazioni del padre, la madre delle gemelline, Irina Lucidi, non ha mai smesso di sperare.

Il caso di Ferdinando Carretta

Ferdinando Carretta, noto per aver sterminato la sua famiglia nel 1989 a Parma, è stato trovato morto nella sua abitazione di Forlì il 1° giugno 2023. Nel 1989, Carretta aveva assassinato i suoi genitori e il fratello minore, fuggendo successivamente a Londra dove visse per quasi un decennio sotto falsa identità. Fu rintracciato nel 1998 e confessò il triplice delitto durante una puntata di Chi l’ha visto?, episodio che scosse l'opinione pubblica italiana.

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Nonostante la confessione, nel 1999 fu dichiarato incapace di intendere e volere al momento dei fatti, e venne assolto. Dopo aver trascorso un periodo in una comunità di recupero, dal 2006 visse in libertà vigilata, lavorando come operatore ecologico. Carretta aveva venduto la casa di famiglia a Parma e si era stabilito in un appartamento a Forlì, dove è stato ritrovato senza vita.

Ritrovamento in diretta

Nella puntata di Chi l’ha visto? andata in onda il 22 maggio 2024, è avvenuto un ritrovamento sorprendente in diretta. Federica Sciarelli stava trattando il caso di un anziano di 87 anni scomparso da Marco Simone, una frazione di Guidonia Montecelio, quando la figlia dell’uomo, Elena, che lanciava un appello disperato, ha ricevuto la notizia del ritrovamento del padre. L'episodio ha emozionato il pubblico, mostrando l’efficacia del programma nel risolvere casi di persone scomparse, anche in circostanze particolarmente delicate.

Il mistero di Mario Bozzoli

Il misterioso caso della scomparsa di Mario Bozzoli e della morte del suo dipendente Giuseppe Ghirardini rimane uno degli enigmi più oscuri degli ultimi anni. Mario Bozzoli, proprietario di una fonderia a Marcheno, scomparve l'8 ottobre 2015, e pochi giorni dopo, il suo dipendente Giuseppe Ghirardini fu trovato morto, avvelenato da un'esca al cianuro. La morte di Ghirardini fu inizialmente archiviata come suicidio, ma i familiari non hanno mai accettato questa versione, sospettando un legame diretto con la sparizione di Bozzoli.

Nel novembre 2023, il gip Elena Stefana ha archiviato l'indagine a carico dei nipoti di Mario Bozzoli, Alex e Giacomo Bozzoli, accusati di istigazione al suicidio di Ghirardini. Giacomo Bozzoli è tuttora sotto processo con l'accusa di omicidio e occultamento del cadavere dello zio, il cui corpo non è mai stato ritrovato.

La scomparsa di Mara Favro

Mara Favro, una cameriera di 51 anni di Susa, è scomparsa nella notte tra il 7 e l'8 marzo 2024, dopo aver terminato il turno in una pizzeria di Chiomonte, in alta Val di Susa. La donna, recentemente assunta, sembrava aver trovato una stabilità lavorativa, ma improvvisamente le sue tracce si sono perse senza lasciare indizi.

Quella sera, Mara aveva con sé documenti e cellulare, che però risulta spento, ma non aveva portato con sé i farmaci necessari per la sua terapia quotidiana, sollevando preoccupazioni immediate sulle sue condizioni di salute. La vicenda ha assunto contorni oscuri quando i sospetti si sono concentrati su Luca, il suo datore di lavoro, un uomo già conosciuto alle forze dell'ordine e recentemente assolto da un'accusa di spaccio.

Il caso di Emanuela Orlandi

Uno degli enigmi più inquietanti del caso di Emanuela Orlandi riguarda l'audio di una cassetta recapitata all’ANSA il 17 luglio 1983. Questo documento audio, lungo tre minuti, contiene i suoni agghiaccianti di una ragazza torturata e supplichevole, e per molti anni si è ipotizzato che potesse essere proprio la voce di Emanuela, scomparsa a Roma pochi mesi prima.

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha portato pubblicamente questa registrazione solo nel 2016, gettando nuove ombre sul caso. Anche se all'epoca gli inquirenti archiviarono la cassetta come un montaggio tratto da film porno, alcuni agenti del Sisde, che l'ascoltarono all’inizio, erano convinti della sua autenticità, sostenendo che una donna venisse realmente torturata nell’audio.

Il ritrovamento del corpo di Francesca Deidda

Il caso di Francesca Deidda, la donna scomparsa il 10 maggio 2024 in Sardegna, ha assunto una piega tragica con il ritrovamento di resti umani lungo la vecchia strada 125, nelle vicinanze di San Priamo. Il corpo, o ciò che ne rimane, è stato scoperto all'interno di un borsone da calcio, un dettaglio che ha immediatamente rafforzato i sospetti che già gravavano sul marito della donna, Igor Sollai.

Il 43enne camionista, attualmente detenuto per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ha continuato a proclamare la sua innocenza, sostenendo che Francesca si sia allontanata volontariamente. Le ricerche erano iniziate intensamente grazie all’ausilio delle unità cinofile molecolari specializzate, ma solo dopo giorni di indagini infruttuose, la scoperta del macabro ritrovamento ha segnato una svolta decisiva.

La morte di Alex Marangon

Il tragico decesso di Alex Marangon, il 26enne veneziano trovato morto il 2 luglio 2024 sulle rive del Piave, ha aperto un inquietante capitolo su pratiche sciamaniche e sostanze psicotrope. Alex aveva partecipato a una cerimonia di ayahuasca, una sostanza amazzonica che provoca allucinazioni, presso l'Abbazia di Santa Bona a Vidor. La notte tra il 30 giugno e il 1° luglio, durante la cerimonia, Alex ha lasciato il rito tra le 3 e le 6 del mattino, scomparendo senza lasciare tracce fino al ritrovamento del suo corpo, quattro chilometri più a valle.

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i suoi ultimi istanti di vita e di chiarire il ruolo della sostanza psicotropa nella sua morte. Gli abiti ritrovati e una tunica sequestrata dagli inquirenti sul luogo del ritrovamento hanno aggiunto ulteriori dettagli, ma ancora non si sa esattamente cosa sia successo dopo che Alex ha lasciato il rituale.

L'esperienza di Federica Sciarelli

Nata a Roma il 9 ottobre 1958, Federica Sciarelli muove i primi passi nel giornalismo a vent’anni grazie a una borsa di studio per l’avviamento alla professione. La prima occupazione è all’Ufficio Informazioni Parlamentari dove rimane per quattro anni ma una volta diventata professionista entra stabilmente nella redazione del Tg3, diretto allora da Sandro Curzi.

Con lei abbiamo parlato dell’esperienza al timone del programma di Rai3 e dell’attenzione, da sempre spiccata, per temi che vanno ben oltre i confini nazionali. A cinque anni dal debutto a Chi l’ha visto? Per esperienza starei molto attenta coi dati. Sono molte le persone che scompaiono e altrettante le denunce, ma spesso il ritrovamento non viene comunicato. Beh, noi di quei casi non ci occupiamo. Abbiamo una redazione molto preparata e pronta a capire se si tratta di una scomparsa di quel genere.

Comunque quello che dice vado a comprare un pacchetto di sigarette e scompare non esiste. E' più possibile, nella mia esperienza, che si tratti di persone scomparse e uccise. E gli adolescenti in fuga? Oggi fuggono di casa perché non hanno dato qualche esame o per un’interrogazione andata male. Purtroppo talvolta la fuga si risolve in un suicidio. La tempestività nelle ricerche è quindi preziosa. In moltissimi casi, sì. Quando si tratta della scomparsa di bambini c'è un’attivazione immediata. Per ragazzi e adulti non sempre è lo stesso. Con controlli rapidi si può giungere a risultati immediati.

Le tecnologie mettono più facilmente sulle tracce delle persone. Cellulare, carte di credito sono dei tracciati importanti per gli inquirenti. In molte puntate avete toccato il tema della pedofilia. Ce ne siamo occupati perché molti telespettatori ci hanno avvisati che navigando in Internet si sono imbattuti in siti pedopornografici.

Storie tragiche ne abbiamo trattate molte. Agli adulti direi che Internet è un bellissimo strumento ma può essere anche un secchio della spazzatura, quindi bisogna fare molta attenzione all'utilizzo che ne fanno i bambini. Non dico che bisogna vigilare sui ragazzini ma quando lui è al computer, ogni tanto, facendo finta di niente, passo da dietro e vedo cosa c'è nel monitor. Noi genitori dovremmo ricercare il tempo per i figli ma nel caso in cui non ci fosse, i nonni possono essere di grande aiuto.

Tutte allo stesso modo, ma quelle che coinvolgono i bambini sono le peggiori. Vista la delicatezza dei temi e il tempo trascorso insieme, è un po' come se diventassimo un'unica grande famiglia. Un po' come se fossimo tutti parenti. Alle volte faccio fatica in diretta a dare del lei ad alcune persone. E’ un orgoglio. E’ un programma che può davvero aiutare le persone. Ogni volta che riportiamo a casa qualcuno, che so un malato di Alzheimer che non ricorda la strada di casa, per noi è un successo. I successi sono quelli, non sono gli scoop.

Il nostro programma insegna che di solidarietà ce n'è tanta ed è giusto farla crescere. Con te si è sviluppata l’idea di aprire inchieste su vicende storiche del nostro Paese. Quando sono arrivata non si parlava più di molti casi come quello di Emanuela Orlandi. Quando proposi di parlarne, l'obiezione fu: non c'è nessuna novità, perché farlo? Con gli Orlandi, come con i genitori delle altre persone che cerchiamo, c’è un bel rapporto ma anche complesso.

Nel loro caso, in punta di piedi, li ho ricontattati e ho proposto di tornare sulla scomparsa di Emanuela. Natalina, la sorella, è stata con noi in studio sin dalla prima puntata. E' stato così che da quello spunto abbiamo deciso di riprendere la storia, per molti ormai sepolta. E' vero che ci sono delle scomparse ma in alcuni casi si tratta di omicidi e bisogna chiamarli come tali. Ovviamente, prima di dare questo taglio a un servizio, ne parlo coi genitori. Comunque al fatto che la Orlandi stia in un harem come qualcuno ha voluto far pensare non ci crede nessuno.

Vorrei che il programma si aprisse sempre più. Abbiamo fatto speciali su Provenzano, su vicende storiche, si può fare un Chi l'ha visto? e le scorie radioattive o Chi l'ha visto? e le scuole crollate che erano piene di crepe. Insomma, attenzione a tutto quello che ci circonda. Quando parliamo di scomparsi, i desaparecidos sono l'esempio peggiore. La storia che hanno vissuto ci fa orrore e rabbia e quindi abbiamo scelto a più riprese di darne conto.

Inoltre partiamo dal presupposto che i loro figli potrebbero essere anche in Italia e quindi dedicare loro una o più puntate può essere di utilità. Visto che c'erano contatti con l'Italia, e visto che l'Italia è un Paese con una lingua simile allo spagnolo, è alta la possibilità che alcuni di questi ragazzi siano oggi qui. Con le nostre puntate abbiamo fatto da cassa di risonanza. Così in Italia chi ha il dubbio può mettersi in contatto con le Abuelas de Plaza de Mayo.

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