Come fanno i piccioni viaggiatori a orientarsi? Un mistero svelato
I piccioni viaggiatori (Columba livia) sono noti e apprezzati da migliaia di anni per le loro capacità di navigazione e orientamento. Razze domestiche del colombo selvatico, sono stati per molto tempo il più veloce mezzo di comunicazione disponibile, grazie alla loro eccellente abilità nel trovare la via del ritorno al nido.
La storia dei piccioni viaggiatori
L'utilizzo dei piccioni viaggiatori risale agli egizi e ai persiani, tremila anni fa, e rimase un efficiente mezzo di comunicazione fino all'avvento del telegrafo, del telefono e, infine, della radio. La loro importanza in ambito militare si estese invece anche al XX secolo: durante entrambe le guerre mondiali furono utilizzati migliaia di piccioni per spedire messaggi strategici, scritti su carta leggera o in microfilm e inseriti in un tubicino legato a una zampa.
Durante l’assedio di Parigi, nel 1870, i piccioni venivano fatti uscire dalla città in mongolfiera e tornavano portando migliaia di lettere immagazzinate su microfilm e cucite alle piume della coda. Durante la prima guerra mondiale, i soldati al fronte usavano i piccioni per comunicare con chi si trovava dietro le linee e con i comandanti carristi quando le loro radio non funzionavano. Durante la seconda guerra mondiale molti equipaggi dei bombardieri portavano a bordo un paio di piccioni in un’apposita gabbia galleggiante. Se gli aerei venivano abbattuti liberavano un piccione con un messaggio che indicava la loro posizione.
Eroi alati: Cher Amie e Paddy
Sul campo di battaglia, le comunicazioni sono fondamentali e tra i tanti casi, ricordiamo le vicenda di due piccoli soldati alati, Cher Amie e Paddy, che con il loro valore hanno salvato decine e decine di uomini. Vediamo brevemente la loro storia.
Cher Amie, ossia “Cara amica”, era il nome della piccola eroina dei cieli che, il 3 ottobre 1918, riuscì a consegnare il suo messaggio alle truppe a supporto del battaglione della 77° Divisione di Fanteria Americana. Curata e rimessa in salute, malgrado le brutte ferite, Cher Amie si riprese e finalmente andò in “congedo” da eroe di guerra. Oggi è esposta allo Smithsonian Museum, decorata con la Croce di Guerra.
Leggi anche: Piccioni viaggiatori: un sistema di navigazione naturale
Anche durante la Seconda guerra mondiale, i piccioni viaggiatori non hanno mancato di mostrare il loro valore. Il 6 giugno 1944 alle 8:15 circa, il messaggero Paddy partì dalle spiagge della Normandia per portare le prime notizie dell’avvenuto sbarco degli alleati. Riuscì a sorvolare circa 230 miglia, percorrendo la distanza a una velocità prossima ai 90 km/h: un record nella storia dei messaggeri alati.
Come si orientano i piccioni? Le teorie
Il problema di come riescano a orientarsi è ancora molto dibattuto. Darwin credeva che ritrovassero la strada memorizzando le svolte e i cambi di direzione del viaggio di andata per calcolare la rotta del ritorno. Ma mettere un piccione in un rullo rotante oscurato prima di liberarlo nel tentativo di confondergli le impressioni di viaggio non sembra influire sulla sua capacità di tornare a casa.
Sembra molto probabile che per navigare i piccioni usino tutta una serie di capacità sensoriali poco conosciute. La vista ha un certo ruolo, soprattutto quando sorvolano l’area intorno alla loro colombaia, ma ritrovano la strada anche quando gli vengono applicate lenti a contatto opache, pur non riuscendo a rientrare nel loro ricovero. I ricercatori hanno dotato i piccioni di dispositivi che cambiano i campi magnetici intorno al loro capo per vedere se, come molte creature marine, usano i poli per orientarsi.
Al mondo esistono 290 specie di piccioni, ma solo una si è adattata a vivere nelle città. I piccioni domestici sono sinantropici: prosperano negli ambienti umani, si sfamano con i nostri avanzi e fanno il nido nelle fessure e nelle nicchie degli edifici, che sembrano le pareti di roccia dove un tempo viveva il suo progenitore genetico, Columba livia, il piccione selvatico.
Allo stesso tempo non riscontravano nessun problema nel tornare a casa da altri posti. Hagstrum sapeva che i piccioni viaggiatori possono percepire suoni a basse lunghezze d'onda, a partire da 0,05 hertz, e che non hanno problemi a sentire infrasuoni a circa 0,1 o 0,2 hertz.
Leggi anche: Percorso per Guida Turistica a NYC
Le capacità di navigazione
- Senso dell’orientamento: particolarmente sviluppato
- Vista: discreta
- Olfatto: eccezionale
- Sensibilità al campo magnetico terrestre: come molti uccelli
Le teorie sull'orientamento
- Mappa olfattiva: una ricerca italiana ha spiegato come i piccioni elaborerebbero una vera e propria mappa odorosa della zona dove vivono abitualmente.
- Campi elettromagnetici terrestri: una diversa abilità di orientamento, basata sull’identificazione delle variazioni nei campi elettromagnetici terrestri.
- Magnetoricezione: la capacità di percepire il campo magnetico terrestre per l'orientamento e la navigazione.
- Infrasuoni: gli uccelli seguirebbero frequenze sonore ultrabasse per fare ritorno alle piccionaie.
Infrasuoni: una nuova ipotesi
Ma ci sono luoghi in giro per il mondo che sembrano confondere questi uccelli, zone in cui più volte si smarriscono, perdono la direzione giusta o si disperdono per rotte casuali invece di volare dritti a casa, racconta Jon Hagstrum, geofisico e autore di uno studio che potrebbe finalmente aiutare a capire le modalità di navigazione dei piccioni viaggiatori.
Lo studio di Hagstrum, pubblicato on line sul Journal of Experimental Biology, propone una teoria intrigante per il disorientamento del piccione viaggiatore: gli uccelli seguirebbero frequenze sonore ultrabasse per fare ritorno alle piccionaie, e i momenti di sbandamento sarebbero dovuti a interruzioni nella capacità di "ascolto". Queste onde sonore, chiamate infrasuoni, si propagano a frequenze ben al di sotto della gamma udibile per l'essere umano.
"Utilizzano il suono per immaginare il terreno circostante" ha detto. "Come facciamo noi quando riconosciamo visivamente la nostra casa con i nostri occhi". La posizione della piccionaia rispetto a Jersey Hill, in combinazione alle condizioni atmosferiche standard, schermava gli infrasuoni impedendo ai piccioni di trovare subito la via di casa.
I prossimi passi del lavoro di ricerca di Hagstrum saranno quelli necessari a capire quanto è grande la zona che i piccioni riescono ad "ascoltare".
Magnetoricezione: il sesto senso degli uccelli
Tra i sensi più affascinanti presenti in alcuni animali vi è la magnetocezione o magnetoricezione, ovvero la capacità di percepire il campo magnetico terrestre o campo geomagnetico, generato nel nucleo esterno (liquido) del nostro pianeta dalle correnti convettive innescate da ferro e nichel.
Leggi anche: Prenotare Gardaland: la guida completa Esselunga
Per gli uccelli la magnetoricezione è uno dei “metodi” sfruttati durante le grandi migrazioni. Gli esperti sottolineano che alcune specie marine come tartarughe e salmoni, ad esempio, sfruttano una vera e propria mappa magnetica per orientarsi.
Navigatori olfattivi
Una ricerca italiana, condotta da Anna Gagliardo dell’Università di Pisa, ha infatti spiegato come fanno i piccioni - noti per essere in grado di percorrere centinaia di chilometri attraverso territori sconosciuti - a ritrovare senza difficoltà la strada di casa. Sin da piccoli questi uccelli sono esposti agli odori del loro territorio di origine e dei loro simili.
Autostrade urbane
Studi recenti suggeriscono che si orientano usando le strutture umane oltre a quelle naturali: seguono strade e canali e sono stati visti seguire le rotatorie stradali prima di prendere l’uscita giusta.
Comunicazione "via piccione"
La comunicazione "via piccione" può funzionare in un senso solamente: il piccione, trasportato lontano dalla sua piccionaia, quando è liberato ritorna al luogo d'origine. Non è insomma possibile istruire il messaggero alato per indirizzarlo a una destinazione differente.
TAG: #Viaggi #Viaggiatori