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Cos'è una Cooperativa di Servizi Turistici?

La cooperativa è una forma d’impresa ottimale per i gruppi di persone che si uniscono con finalità che non prevedono unicamente la suddivisione degli utili, come nelle società.

A indicare spirito e funzioni di una cooperativa c’è la Costituzione, in particolare l’articolo 45. Il testo riconosce un ruolo sociale importante alla cooperazione specificando che la legge deve favorire questo tipo di attività con carattere di mutualità.

La domanda a cui bisogna rispondere è: perché costituire una cooperativa di servizi? Il suo scopo, proprio come dice la carta costituzionale italiana, è mutualistico, quindi ha l’obiettivo di offrire ai suoi soci, delle condizioni economiche e lavorative migliori.

Avviare questo tipo di impresa vuol dire dare vita a un’attività economica focalizzata sull’integrazione dei lavoratori nel tessuto sociale. Ciò avviene indipendentemente dal settore di competenza.

Una cooperativa rappresenta la garanzia di sicurezza lavorativa e solidità economica per i soci. Inoltre offre benefici come il rafforzamento del valore umano aziendale.

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Supporto Legale e Finanziario

La cooperativa di servizi, nella sua forma giuridica, viene supportata dalla legge, non solo attraverso norme ad hoc e facilitazione, ma anche con finanziamenti. Si possono ottenere soldi a livello nazionale e locale, oltre a diverse agevolazioni fiscali.

Questo tipo di aiuto consente all’azienda di mantenere la mutualità e le speciali condizioni per i soci lavoratori.

Requisiti e Costituzione

Il Codice Civile con gli articoli 2511 e 2512 stabilisce che le cooperative sono società a capitale variabile e devono essere iscritte all’albo istituito per questa tipologia di imprese.

La definizione di capitale variabile è stata scelta perché non esiste un valore minimo per il capitale sociale. La quota che versano i singoli soci deve essere compresa tra 25 e 500 euro. La partecipazione totale non può superare i 100 mila euro.

Al di là della gestione, il capitale iniziale messo a disposizione degli aderenti deve essere in grado di coprire i costi per la redazione dello statuto da parte del notaio e per le altre spese di registrazione.

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Tra cui l’iscrizione al Registro delle Imprese e all’Albo Nazionale delle Cooperative gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico. A queste si aggiungono i costi della parcella del commercialista.

L’esperto si occupa di consigliare sui contenuti statutari, di predisporre e trasmettere la documentazione per la costituzione agli uffici competenti e di supportare i clienti nella creazione di un business plan. Inoltre il professionista verifica la fattibilità del progetto.

Una volta deciso di creare una cooperativa bisogna scegliere la sua forma. Servono almeno 3 soci, ma se si tratta soltanto di persone fisiche si può raggiungere il numero di 8 soci fondatori.

In questo modo si registra una società a responsabilità limitata. Gli aderenti devono esercitare attività identiche affini con proprie aziende.

A prendere le decisioni è l’Assemblea dei Soci, dove ogni iscritto esprime un voto, indipendentemente dalle quote possedute. Nelle cooperative di lavoro c’è un’eccezione: possono essere espressi più voti, fino al massimo di 1/3 dei voti totali dell’assemblea stessa, calcolando i presenti.

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Questi hanno il compito di gestire l’ordinario, mentre resta all’assemblea il compito di includere o escludere i soci, in base alle richieste o a eventuali violazioni statutarie.

L’ultimo organo necessario per aprire una cooperativa di servizi è il Collegio Sindacale. Si occupa di verificare la contabilità.

Obblighi e Gestione Economica

Chi intende aprire una cooperativa di servizi deve seguire scrupolosamente le normative e quindi strutturare l’impresa secondo le regole. Anche riguardo agli aspetti economici.

Infatti c’è l’obbligo di destinare almeno il 30% dei ricavi netti annuali a una riserva non divisibile per patrimonializzare l’azienda. Tali fondi non possono essere utilizzati per altri scopi.

I soci possono spartirsi una parte degli utili. Solo questa parte può essere tassata, proprio perché costituisce un ricavo per i componenti della cooperativa.

Con i lavoratori devono essere stipulati regolari contratti seguendo le caratteristiche di quelli collettivi nazionali. Si deve riconoscere un salario ben proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto.

Non va infine dimenticato il ristorno, ovvero il costo sostenuto da ogni singolo socio per l’acquisto di servizi. Viene praticamente restituito sotto forma di aumento al compenso relativo alle prestazioni fornite.

Vi si segue il principio dell’aumento proporzionale delle quote. Ci vuole comunque una delibera assembleare per individuare le modalità.

Tipologie di Cooperative di Servizi

Ci sono diversi tipi di cooperative, tutte hanno la possibilità di erogare servizi, ma operano in maniera diversa.

  • Cooperative di produzione e lavoro: i soci sono lavoratori e imprenditori, così da assicurare autonomia lavorativa. Possono percepire regolari salari. L’impresa beneficia di una detassazione su Irpeg e Irap.
  • Cooperative sociali: hanno il compito di trovare lavoro ai soci e di essere solidali verso la comunità, collaborando con enti pubblici nell’ambito dell’assistenza nei vari ambiti, dalla mediazione culturale al supporto scolastico-educativo.
  • Cooperative agricole: invece sono attive nella coltivazione della terra. Forniscono servizi e supporto per l’acquisto, la raccolta e la conservazione di prodotti agricoli, nonché l’allevamento di animali.
  • Cooperative culturali, turistiche e sportive: Hanno lo scopo di realizzare e gestire eventi e attività in tali ambiti.

Cooperativa di Servizi Turistici

Aprire una cooperativa di servizi è una strada che può portare ad una vera e propria soddisfazione professionale, ma come accade per ogni tipo di azienda è bene definire gli obiettivi. A questo proposito può essere utile considerare la formula multiservizi.

Si tratta di organizzare più attività come servizi proposti all’esterno. Si possono quindi toccare contemporaneamente più settori mettendo a disposizione personale specializzato. Si possono integrare le attività tra loro, per esempio dando direttamente il lavoro ai soggetti svantaggiati che affiancheranno i soci lavoratori della cooperativa.

In ogni caso per i soci c’è un ritorno economico sugli investimenti. Oltre a recuperare il denaro speso e guadagnare per il lavoro svolto, si usufruisce della deducibilità del ristorno.

Il turismo sociale è un attore dello sviluppo locale in quanto promuove la conservazione e la tutela del territorio e dell’identità delle popolazioni locali. Il tutto proteggendo il territorio dal turismo moderno, espressione di un modello consumistico che mira esclusivamente al profitto economico.

Per fortuna molte associazioni no profit sono impegnate a favorire e diffondere il turismo sociale. Queste associazioni si battono per garantire tutte le fasce della popolazione il diritto a godersi un periodo di meritato riposo.

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